
Dan Brown ieri era morto, oggi è vivo e vegeto, intanto muore Gabriel García Márquez, ma solo per qualche ora. Su twitter impazza la moda di far morire gli scrittori… Bugie che poi fanno il giro del mondo per poi essere smentite dopo qualche ora. Ma chi mette in circolo queste voci? Questo resta un mistero della rete. Probabilmente qualcuno che ha voglia di “vivacizzare” l’atmosfera con una bella morte in anteprima e godersi poi lo spettacolo che inizia con i retweet, prosegue con “Non ci credo. Era il mio scrittore preferito” e finisce con coccodrilli tossici.
Ci sono poi gli “abituè” quelli che muoiono almeno due volte l’anno come Fidel Castro.
Ma se Twitter annuncia la morte c’è Wikipedia che la trascrive immediatamente, così che miglioni di utenti sono pronti a cinguettare “lo dice Wiki, è vero!”. E inizia il tam tam assordante, quasi peggio degli alieni di Orson Welles, che ha volte ha fatto cadere nella trappola anche giornalisti professionisti. Il 29 dicembre 2010 Owen Wilson, celebre attore americano, era stato dato per morto su una pista da sci in Svizzera, notizia che poi fu riportata anche dal Sole 24 Ore, che dopo poche ore dovette smentirla. Ma anche attori nostrani sono caduti nella trappola: Lino Banfi era stato dato per morto la notte fra il 18 e 19 gennaio 2010, poi è “risorto” facendo gli scongiuri del caso e scherzandoci su.
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Pubblicato da tdy22 in aprile 30, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/30/quelli-che-muoiono-su-twitter-e-risorgono/