
Gaetano Blandini, direttore generale della Siae, ha inviato una lettera al Corriere della Sera affermando che “I compensi del diritto d’autore non sono frutto di vincite al superenalotto, ma della composizione di opere dell’ingegno e della creatività di artisti straordinari che hanno contribuito e continuano a contribuire alla creazione del tessuto culturale del nostro Paese e a tenerne alto il nome a livello internazionale”. A fronte di questa dichiarazione, è l’autore-regista della Rai Michele Guardì ad aver maggiormente modellato culturalmente l’Italia con “ingegno e creatività”. Per lui introiti per quasi 2mln di euro all’anno, davanti a nomi che in molti si sarebbero aspettati. Dopo di lui, nella Top 5, Vasco Rossi e Ligabue (1,6 milioni l’anno), Zucchero (1,1 milioni) e il maestro Ennio Morricone (circa 1 milione l’anno). Ben distanziati poi Mogol, che riceve solo 700.000 euro annui, Gino Paoli 400.000 e Nicola Piovani, per lui a stento 300.000 euro. Utilizzando l’espressione coniata da Gualtiero Peirce, Guardì sarebbe quindi l’ultimo grande latifondista della televisione italiana, dopo aver avuto l’idea di trasferire e ricostruire in tv la piazza del suo paese natale e facendo spaziare i suoi programmi fra Rai2 e Rai1. A lui si devono tantissimi programmi di successo negli anni ’80 e di fortunati contenitori televisivi, come UnoMattina. Il tutto con una sempre presente strizzatina d’occhio da parte dei dirigenti della tv pubblica, che hanno catalogato il tutto come “varietà”, permettendogli così di ricevere una quota alta di diritti, mentre prodotti simili sono spesso liquidati come “contenitori”. Con buona pace dei maggiori cantautori italiani, in fin dei conti, le loro “sono solo canzonette”…
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Pubblicato da tdy22 in Maggio 11, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/11/crisi-si-ma-non-per-tutti-e-guardi-il-paperone-della-siae/