Quando si dice il caso… prima lo salva e il mese dopo lo arresta!

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“Potevi lasciarmi morire” sono state le prime parole che  ha detto l’arrestato al carabiniere. Il pregiudicato aveva aggredito un’anziana 80enne con uno spray urticante, ma dopo alcuni giorni era stato individuato e tratto in arresto dai carabinieri. Forte deve essere stata, al momento dell’arresto, la reciproca sorpresa fra il brigadiere dell’arma e l’uomo che un mese prima  aveva tentato il suicidio sul ponte San Michele di Paderno d’Adda, in provincia di Lecco, ma era stato tratto in salvo proprio dal militare che lo ha poi arrestato.

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Il maltempo provoca frane in Lombardia: due feriti

frane-lombardia-tuttacronacaLa pioggia sferzante che ha colpito la Lombardia ha provocato frane e smottamenti che stanno tenendo impegnati i vigili del fuoco, al lavoro a Premana, nel Lecchese. La sera del giorno di Natale è stato registrato l’episodio più grave: a Bellagio, nel Comasco, due persone sono rimaste ferite e intrappolate nella loro auto da una caduta di massi. Ancora nel Comasco, a Porlezza, si è invece staccato un pezzo di roccia che ha invaso la strada provinciale 11. Ad Appiano Gentile interventi per alberi caduti, a Valbrona si è spaccato per la pioggia il muro di un oratorio. I vigili del fuoco di Milano hanno trascorso la notte a Pogliano milanese per il rischio di esondazione del fiume Olona. La situazione al momento è sotto controllo.

Il carciofo che esplode: bufala tra i fornelli?

carciofo-esplosivo-tuttacronacaMaggiori agenzie e quotidiani ne hanno parlato: a Olginate, in provincia di Lecco, una donnaaveva tagliato un carciofo appena acquistato al supermercato e questo era esploso”. Stando alla versione che circolava ieri, la sfortunata acquirente non ferita ma piuttosto spaventata, avrebbe chiamato i carabinieri che, una volta arrivati sul posto, avrebbero constatato come le foglie dell’ortaggio fossero “lesionate e bruciacchiate”.  Una prima spiegazione fornita parlava di una possibile reazione chimica di un fertilizzante. Dopo tanto clamore, tuttavia, la notizia sembra essersi risolta in un nulla di fatto, o almeno in una bufala, come riporta il sito Bufale un tanto al chilo che ridimensiona l’intera faccenda e smentisce la ricostruzione operata da agenzie di stampa e quotidiani: telefonando ai carabinieri di Olginate il sito ha scoperto che sì, è effettivamente successo “qualcosa” al carciofo della signora, ma il tutto sarebbe accaduto in modo molto meno drammatico di quanto descritto:

Il carciofo non è esploso, la signora l’ha acquistato il 17, portato a casa, lavato, e nel mentre si accingeva a tagliarlo il carciofo ha fatto PUFF, e si è come sgonfiato, la signora per nulla preoccupata ha continuato ciò che stava facendo, ha cucinato e mangiato il carciofo e solo il giorno dopo (il 18) ha raccontato il fatto al supermercato da dove l’aveva comperato…il titolare solo allora ha avvertito i carabinieri e l’ASL che hanno potuto ritirare gli altri carciofi per controllare andasse tutto bene

Insomma, ci sarebbe stato del fertilizzante o meglio, di una piccola quantità di fertilizzante rimasta intrappolata in una sacca d’aria formatasi all’interno dell’ortaggio e che sarebbe fuoriuscita nel momento in cui la signora lo ha tagliato. Ma nessuna esplosione o fiammata. Anzi, l’ortaggio sarebbe proprio stato mangiato. Scrive ancora Bufale un tanto al chilo:

Si, le foglie del carciofo DOPO la cottura  forse erano bruciacchiate, ma non per l’esplosione (che non c’è stata) ma perché era stato cotto, e comunque nessuno lo sa, visto che il carciofo è stato comunque mangiato con gusto…non vi erano ordigni di sorta all’interno!

“Giustizia per Joele”: la truffa che specula sulla morte del 19enne

joele-leotta-tuttacronacaE’ stato massacrato di botte lo scorso ottobre a Maidstone, nel Kent, dove si era trasferito da pochi giorni per costruirsi un futuro, il 19enne Joele Leotta. E ora c’è chi specula su quella tragedia. La truffa organizzata prevede la vendita online di braccialetti tricolori con la scritta “Giustizia per Joele” con il ricavato che dovrebbe servire per sostenere i genitori e pagare parte delle spese legali, oltre che per il rimpatrio del feretro. Ma la madre Patrizia Leotta dichiara: “Io di questa iniziativa non ne so proprio niente, non mi risulta nulla del genere”, senza aggiungere altro. E ad essere all’oscuro del fatto sono anche gli altri familiari e gli amici di Joele. Il promotore della raccolta fondi sarebbe un sedicente cugino inglese del ragazzo italiano che in Facebook spiega: “Lui era venuto in Inghilterra per imparare la lingua e lavorare. Era qui da meno di due settimane quando è stato attaccato. Purtroppo ha perso la vita. Chiediamo di manifestare il proprio sostegno acquistando bracciali con i colori italiani con incise le parole ‘Giustizia per Joele'”. Come spiega Il Giorno, il costo del prodotto è di un pound, più il prezzo della spedizione di due euro e mezzo, da versare tramite il sistema Paypal. Parrebbe ne siano già stati piazzati alcune centinaia. Chi gestisce l’affare tuttavia non sembrerebbe affatto britannico, almeno dal linguaggio che utilizza, sebbene sostenga di essere figlio di papà inglese e mamma italiana. Ma non solo: sembra che l’autore della truffa non conosca nemmeno il giovane lecchese assassinato né la brutta vicenda che gli è costata la vita. Quello che fa, insomma, è usare foto che si trovano in rete per dimostrare un legame che probabilmente non c’è: una parentela con Joele. Sempre sempre sul social blu specifica che il denaro raccolto andrà a beneficio dei volontari di un’associazioni che si occupano dei congiunti delle vittime di omicidio. “Il resto invece verrà versato ai genitori di Joele in Italia”. I quali però tuttavia garantiscono di non conoscerlo. Per quello che riguarda la salma, venerdì il coroner del Kent avrebbe rilasciato agli inquirenti il nulla osta per il rilascio e Joele potrebbe quindi tornare a casa nel giro di pochi giorni, una volta organizzato il viaggio.

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Quella casa stregata in provincia di Lecco

casa-rossa-tuttacronacaFu il conte Felice De Vecchi a voler costruire, attorno al 1850, una residenza estiva a Cortenova, nel cuore della Valsassina, in provincia di Lecco. E questa villa, “la casa rossa”, è diventata ora una dimora, dicono le leggende, per fantasmi, spettri e orrendi delitti. Nella “casa dei fantasmi”, che sorge ll’interno di un parco di 130 mila metri quadrati, tutto è possibile: “Un pianoforte, certe notti dalla villa si sente suonare un pianoforte, un suono sinistro, un sinistro ritornello”. La villa, rispetto ai progetti del conte, è incompleta: desiderava infatti costruire un osservatorio astronomico al terzo piano, ma i lavori non furono mai completati perchè, spiegano i racconti del paese, la casa venne abbandonata dopo che il conte trovò la moglie orrendamente assassinata e la figlia scomparsa. I documenti, tuttavia, smentiscono questa versione. Quello che è certo è che la casa venne ereditata dal fratello che l’abbandonò al suo delcino. Nel secolo successivo, iniziarono i misteri: prima il crollo del secondo piano, poi il soggiorno, negli anni Venti, di Aleister Crowley, fondatore del moderno occultismo e fonte di ispirazione per il satanismo. Ancora, il primo dicembre del duemila una frana risparmiò la casa rossa, le rocce, raccontano gli abitanti, si fermarono a pochi metri. Come riporta Blitz, ad alcuni commercianti “Spiace che sia ridotta in quello stato. A questo punto, tanto vale demolirla”. Ma mancano i soldi, si lamenta il sindaco, per questo non è possibile fare nulla. Tranne, forse, lasciare che la villa continui ad ospitare i suoi fantasmi…

Anziana esanime sulla strada: muore poco dopo in ospedale

donna-investita-tuttacronacaE’ stato un passante a notarla esanime sulla strada e a lanciare l’allarme. Una 74enne giaceva a terra, in via Luera, vicino alla chiesa del rione Bonacina a Lecco. Trasportata d’urgenza all’ospedale, è morta poco dopo. Una prima ipotesi parlava di un malore ma ora si teme possa essere stata vittima di un pirata della strada e la polizia indaga sulla vicenda. Sui vestiti e sul corpo non sono stati trovati segni evidenti di traumi ma il magistrato di turno sta decidendo a quali esami necroscopici far sottoporre la salma e si è deciso di visionare le immagini registrate dalle telecamere della zona.

Rivolta nel carcere di Maidstone, nella cittadina dove è stato ucciso Joele

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Durissima protesta nel carcere di Maidstone, nel Kent, dove oltre 100 detenuti stanno dando vita alla rivolta. Sky News britannica ha commentato così la notizia: «in un’ala del carcere è in corso un incidente e sono state dispiegate forze di sicurezza nazionali». Secondo alcune fonti tra 160 e i 180 detenuti stanno mettendo a ferro e fuoco un’area della prigione che si trova nella cittadina dove lo scorso 20 ottobre è stato ucciso, massacrato di botte, Joele Leotta, diciannovenne della provincia di Lecco.

L’omicidio di Joele Leotta: l’udienza preliminare rinviata a lunedì

joele-leotta-tuttacronacaUn inconveniente tecnico ha obbligato a rimandare a lunedì l’udienza preliminare dei quattro lituani accusati dell’omicidio di Joele Leotta. I quattro, che avrebbero massacrato il 19enne lecchese fino a ucciderlo nella sua camera a Maidstone, nel Kent, dove si era recentemente trasferito per lavorare, sarebbero dovuti comparire oggi via videolink di fronte alla locale Magistrates Court. Nel frattempo, l’autopsia ha confermato che Joele è morto a causa delle gravi ferite riportate alla testa durante il pestaggio.

Rigurgito in culla al nido dove lavora la nonna, poco dopo la bimba muore

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E’ stata proprio la nonna della piccola di appena 6 mesi ad accorgersi che la nipote stava male e ha dato l’allarme. Immediati i soccorsi del 118, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare per la bimba che ha avuto un rigurgito in culla, in un asilo di Robbiate, provincia di Lecco, subito dopo mangiato. Il rigurgito sembra che le abbia provocato un infarto e così il dramma si è consumato in breve tempo.

 

Uccide il figlio di 3 anni, notte di follia a Lecco

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Ucciso dalla mamma a soli 3 anni. Un gesto che sembrerebbe stato dettato da un raptus della donna, originaria della Costa d’Avorio e sposata con un idraulico italiano, che al momento non si riesce a spiegare. nella notte si è consumata la tragedia di Nicolò Imberti che è stato ucciso barbaramente con un coltello da cucina da colei che avrebbe invece dovuto proteggerlo. Il delitto si è consumato nell’abitazione di Abbadia Lariana, in provincia di Lecco, dove la coppia vive insieme anche alla bambina di pochi mesi. Il piccolo portato d’urgenza all’ospedale di Lecco è morto poco dopo.

 

Joele Leotta: perchè è stato picchiato a morte?

joele-leotta-tuttacronacaIeri la drammatica notizia della morte del 19enne italiano Joele Leotta a Maidstone, nel Kent, massacrato di botte poco dopo essere rincasato dal lavoro che aveva iniziato da poco. Ora il console italiano a Londra, che segue da vicino il caso, ha fatto sapere: “Teniamo alta la tensione della polizia inglese sul caso di Joele Leotta e abbiamo un loro impegno per una soluzione quanto prima della vicenda”. Al momento sono dieci i fermati: quattro di loro, tutti lituani, compariranno oggi davanti ai giudici per la formalizzazione dell’accusa di omicidio. Per quel che riguarda il movente, che inizialmente si era pensato fosse da rintracciarsi nel razzismo, ora è emersa anche l’ipotesi dello scambio di persona. Omar Galbiati, fratello di Alex, l’amico con cui Joele condivideva la stanza e a sua volta picchiato ferocemente, racconta: “Alex era sotto choc perché ha perso il suo migliore amico quando ha telefonato a casa. L’unica cosa che volevamo sentire è che stava bene e non gli abbiamo chiesto molto di quello che è successo”. E continua: “I proprietari del ristorante sono delle bravissime persone. Inizialmente ci hanno spiegato che la camera in cui dormivano Joele e Alex era prima occupata da un’altra persona ma che se ne era andata. Non so che cosa è successo. Saranno le indagini a chiarirlo”, racconta a proposito di un post su Facebook in cui si parlava di “scambio di persona”.

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Joele, l’italiano massacrato di botte in Inghilterra: “ci rubi il lavoro”

gioele-leotta-tuttacronacaAveva appena 19 anni Joele Leotta e, come molti giovani italiani, voleva costruirsi un futuro. Lui, partito da Nibonno, in provincia di Lecco, aveva scelto di recarsi in Inghilterra, per trovare lavoro e imparare la lingua. Assieme a un amico, Alex Galbiati, faceva il cameriere in un ristorante italiano di Maidstone, nel Kent, dove era giunto da circa un paio di settimane. Ma la cosa non è piaciuta ad alcuni giovani del luogo, che hanno accusato i due italiani di rubare loro il lavoro. Otto ragazzi inglesi, tra i 21 e i 25 anni, avrebbero quindi più volte importunato i due accusandoli di aver occupato il letto di un loro connazionale. Domenica sera li avevano importunati al lavoro, poi, il tragico epilogo. Hanno infatti organizzato una spedizione punitiva nell’appartamento dei due italiani, dopo che i due lecchesi avevano terminato il turno e mentre si preparavano per andare a letto. Gli inglesi li hanno picchiati a sangue, massacrando Gioele che è morto poco dopo l’arrivo in ospedale. Alex, a sua volta picchiato furiosamente e che ha riportato numerose ferite, sarebbe invece fuori pericolo. Le forze dell’ordine inglesi hanno arrestato gli otto presunti colpevoli: sette sono stati fermati subito dopo la spedizione punitiva, mentre stavano per cenare in un ristorante, l’ultimo la notte dopo.

Il nuovo capitolo della tomba di Lucio Battisti: la famiglia vuole demolirla

Lucio-Battisti-tuttacronacaI parenti di Lucio Battisti avrebbero manifestato la volontà di abbattere la tomba che per 15 anni e fino a poche settimane fa (il 6 settembre la salma era stata traslata) ha ospitato le spoglie del cantautore. Questo “affinchè la tomba non diventi un sacrario”. E’ stata l’amministrazione comunale di Molteno, in provincia di Lecco, a confermare le ultime indiscrezioni. Il consigliere comunale delegato all’anagrafe Angelo Casiraghi ha riferito: “La vedova ha manifestato l’intenzione di demolire la cappella. Teme l’andirivieni dei fan, anche dopo che la salma è stata spostata e poi cremata. Intanto l’idea ci è stata sottoposta verbalmente: stando a quanto comunicato, dobbiamo attenderci di veder protocollata a breve la domanda ufficiale di abbattimento”. E spiega ancora: “Da parte nostra la contrarietà sarà netta. Anzitutto, la cappella è una concessione cimiteriale e non una proprietà: quindi, per noi, la famiglia non ne può liberamente disporre; infatti non può essere nemmeno venduta. Il regolamento – precisa – non dice nulla di esplicito riguardo al demolire: è un caso impensabile, che non s’è mai posto, ma a nostro parere la via indicata dalla famiglia Battisti non è proponibile. Ci opporremo, ma al tempo stesso abbiamo pronta una controproposta, ventilata soltanto nel contatto tra i tecnici: suggeriremo di donare la cappella al Comune, che ne cambierà radicalmente destinazione e aspetto, destinandola per esempio alla sepoltura di preti o suore del paese”.

Una ragazza di 19 anni è morta per meningite fulminante

meningite-fulminante-tuttacronacaE’ morta a causa di una meningite fulminante una 19enne lissonese che lo scorso giovedì pomeriggio era stata in un centro acquatico vicino a Nibionno (Lecco), dalle 10.30 alle 16.30, circa. Per questo motivo, è stata disposta la profilassi per gli altri frequentatori. Anche se presumibilmente la giovane aveva contratto l’infenzione precedentemente, potrebbe esserci il rischio di contagio per coloro che hanno frequentato il centro termale. Portata la notte di quello stesso giorno all’ospedale di San Gerardo di Monza, la ragazza è morta venerdì pomeriggio.

Quanto ci costa l’acqua? Aumenti fino al 164,5% in 6 anni.

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Lo studio è stato effettuato da «Cittadinanzattiva» che ha rilevato aumenti in media sino al 33%. In alcune città, secondo lo studio di «Cittadinanzattiva», i picchi sarebbero arrivati alle stelle se confrontati con quelli del 2007. Le città più tartassate sono  Benevento (+100%), Viterbo (+92,7%), Carrara(+93,4%), Reggio Calabria (+164,5%) e Lecco (+126%). Ma ci sono circa altre 35 città che hanno fatto rilevare rincari anche del 40%. I numeri si riferiscono al servizio idrico integrato per uso domestico: acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione e quota fissa (o ex nolo contatori).

 

Trasferito Don Giorgio, il prete anti-Berlusconi

dongiorgio-controberlusconi-tuttacronacaDon Giorgio De Capitani dorvrà lasciare la sua sede di Monte di Rovagnate, in provincia di Lecco, entro settembre. Il motivo di questa decisione sono le accuse che sono state rivolte al sacerdote, schieratosi più volte contro Berlusconi  e noto per esprimere le sue opinioni attraverso un blog che di volta in volta ha suscitato mille discussioni. Al prete accusato di aver assunto posizioni politiche troppo dure è stata proposta un’altra destinazione, fanno sapere dalla Curia e lui si adegua: “Me ne andrò perchè voglio obbedire ma non posso tacere ma mi piacerebbe che il Papa e il nostro Vescovo riunissero tutti i preti dissidenti e li ascoltassero”. L’altra sera il vicario episcopale di Lecco, monsignor Maurizio Rolla, ha incontrato 170 fedeli per spiegare la decisione: sono molti quelli in disaccordo. Il prete 75enne avrebbe avuto la possibilità di rimanere: “Solo se avessi taciuto e avrei dovuto fare il tappabuchi – spiega don Giorgio – Condizioni inaccettabili, e che non ho accettato”.

La mamma investe la figlia di 19 mesi!

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Una mamma ha investito la propria figlia di 19 mesi mentre compiva una manovra sotto la propria abitazione a Galbiate, nel Lecchese. La piccola, è stata portata immediatamente in ospedale dove è stato diagnosticato un trauma cranico e lesioni a un piede, le sue condizioni non sembrerebbero preoccupanti.

 

Tentato femminicidio a Erba

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Ai carabinieri la ragazza, una 24enne della provincia di Lecco, aveva preferito tacere il nome del suo aggressore che l’aveva ferita con un coltello e ridotta in prognosi riservata nel vicino ospedale di zona. Ma alle forze dell’ordine non hanno faticato molto per ricostruire la notte della giovane. I carabinieri sono risaliti al fidanzato, un 26enne di Valbrona, nel comasco, e nell’appartamento hanno ritrovato il coltello e il giubbotto della ragazza sporco di sangue. Ora l’uomo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

 

Escursionista investito da un masso di 200 kg: solo qualche escoriazione

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Se l’è cavata con qualche escoriazione l’escursionista 58enne che ieri mattina è stato investito da un masso di quasi 200 chili nella zona dei Piani Resinelli, località montana in provincia di Lecco. L’episodio è avvenuto lungo il sentiero che va da dalla Croce di San Martino ai Resinelli, non ancora percorribile e con il divieto segnalato sia all’inizio che alla fine del tracciato. L’uomo è rimasto incastrato tra un masso che si era staccato improvvisamente dalla sommità e la parete. E’ dovuto intervenire il Soccorso Alpino per liberarlo, operazione che ha richiesto poco più di due ore.

Il ponte storico di Lecco è a rischio crollo.

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Ponte Azzone Visconti, conosciuto anche come Ponte Vecchio, costruito tra il 1336 e il 1338, rischia di crollare, per questo motivo nella giornata di ieri è stato interdetto al traffico al fine di consentire i controlli.  Lo storico collegamento di Lecco che per secoli è servito come collegamento con il Ducato Milano e oggi è stato vietato al transito di auto e pedoni.

Il fratello del ministro Passera è grave!

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Sono gravi all’ospedale di Lecco le condizioni dell’imprenditore Antonello Passera, 58 anni, fratello minore del ministro dello Sviluppo economico Corrado.
Passera e’ rimasto vittima di un malore ieri durante una partita di golf a Montorfano, nel Comasco. Soccorso e rianimato con un defibrillatore, e’ stato trasportato in elicottero a Lecco, dove le sue condizioni sono molto gravi.

Lo show del Don… quando la Chiesa diventa spettacolo!

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Il parroco della frazione Villa San Carlo di Valgreghentino, Lecco, don Enrico Spreafico, durante la messa di domenica ha fatto portare sull’altare il suo televisore e lo ha distrutto utilizzando una mazzetta da muratore. Chiaro il messaggio del gesto eclatante: mai, per nessuna ragione, si deve essere schiavi della tecnologia e in questo caso della televisione. ‘Non e’ la prima volta che cerco di scioccare i miei parrocchiani – ha detto don Enrico – cosi’ riesco a farmi capire’.

NOTTI MAGICHE… Due alpinisti italiani in vetta alla Torre Egger.

torre egger

La vetta della Torre Egger è stata raggiunta da della Bordella e Schiera sabato 2 marzo, dopo tre giorni di salita e due bivacchi in parete. Il successo è stato frutto di un fuori programma: i due alpinisti avevano deciso di fare questo tentativo prolungando la spedizione oltre il termine fissato per il 23 febbraio, data in cui Bernasconi aveva dovuto rientrare in Italia per impegni di lavoro, e nonostante previsioni meteo incerte. “La decisione di provare a fare un ultimo tentativo alla Egger è stata combattuta e incerta fino all’ultimo” scrive Della Bordella nell’ampio racconto pubblicato sul sito dei Ragni di Lecco. Poi si apre una finestra di bel tempo. “Giovedì 28 Febbraio Luca ed io partiamo dal filo rosso in direzione della Egger – dice l’alpinista -. La tattica è sulla carta semplice e lineare: io salirò da capocordata, conoscendo la via dai tentativi precedenti, Luca mi seguirà con le jumar”.

La salita avviene per alcuni tratti sulle corde fisse già installate lo scorso anno, che in alcuni casi hanno riservato brutte sorprese come sul dietro, dove la calza si rompe e Della Bordella fa uno scivolone di qualche metro. Ma per fortuna, nulla di grave succede, e la salita prosegue. Quando i due giungono nei pressi del punto in cui della Bordella e Bernasconi erano arrivati lo scorso anno, cioè a tre tiri dall’uscita della via nuova sul Colle, Della Bordella decide di variare la linea e, da quanto si intuisce, qui nasce il nuovo nome della via: NOTTI MAGICHE.

“Questa è stata la salita che sicuramente mi ha dato maggiore soddisfazione da quando scalo – dice Della Bordella -. Con Luca Schiera è stata un’intesa perfetta. L’unico mio rammarico è non aver avuto Matteo Bernasconi in cima al nostro fianco, sicuramente una buona parte del merito di questa salita è suo; e dopo tutto quello che ci è capitato insieme gli anni passati e il rapporto che si è creato, sia io che lui ci avremmo tenuto tantissimo a raggiungere la vetta della Egger insieme”.

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