Valter Lavitola, ex direttore dell’Avanti, è stato arrestato dagli uomini della Digos di Napoli per tentata estorsione ai danni della società Impregilo. L’inchiesta, condotta dal procuratore aggiunto di Napoli Francesco Greco e dai pm Henry John Woodcock, riguarda appalti a Panama. In particolare, le accuse fanno riferimento alla promessa da parte della società Impregilo di realizzare un ospedale a Panama in cambio dell’attribuzione da parte delle autorità panamensi dell’appalto per la realizzazione della metropolitana di Panama City, appalto poi attribuito a un’altra società non italiana. Vi sarebbero state minacce di ritorsioni di vario genere nei confronti dei responsabili dell’Impregilo per indurli a realizzare comunque l’ospedale. I pm contestavano anche l’ipotesi di corruzione internazionale , non condivisa dal gip, che ha ritenuto invece sussistente l’ipotesi di istigazione alla corruzione.Negli atti dell’indagine si fa riferimento anche al leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, il cui ruolo sarebbe stato quello di “vettore inconsapevole” del tentativo di corruzione attuato da Lavitola. Il quale avrebbe procurato alcune prostitute a Berlusconi filmando poi di nascosto gli incontri, secondo quanto riferito dall’imprenditore Angelo Capriotti ai pm, sostenendo di aver ricevuto la confidenza dallo stesso Lavitola. L’interrogatorio è stato reso nell’inchiesta sugli appalti a Panama, il 9 aprile scorso. Capriotti sostiene inoltre che l’imprenditore Mauro Velocci gli disse che “aveva poi sottratto a Lavitola, duplicandoli, dei video a luci rosse riguardanti tali incontri, video che Lavitola stesso gli aveva girato di nascosto”. Secondo Capriotti, Velocci disse anche di essere in possesso di video che riprendevano il presidente di Panama, Martinelli, intento ad assumere cocaina. “Io non ho però, mai visto tale video – ha dichiarato – so che Velocci si sentiva molto potente dopo avere svuotato i computer e i telefoni di Lavitola”. L’avvocato Ghedini, legale di Berlsuconi, ha dichiarato che “E’ falso” che Lavitola sia stato in possesso di alcuni video compromettenti che riguardino Silvio Berlusconi. “Non vi è stato alcun incontro” con prostitute da parte di Berlusconi, aggiunge, e quindi “non possono essere mai esistiti i pretesi video”.
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Lavitola in manette per tentata estorsione: “aveva video di Berlusconi con le squillo”
Pubblicato da tdy22 in dicembre 20, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/20/lavitola-in-manette-per-tentata-estorsione-aveva-video-di-berlusconi-con-le-squillo/
Lavitola e lo scoop di Panorama: spuntano le intercettazioni di Marina Berlusconi
Otto giorni fa è stata trasferita a Roma un’indagine nata a Napoli, per decisione del Tribunale del Riesame partenopeo, e oggi a piazzale Clodio dovrebbe arrivare il faldone che riguarda la fuga di notizie legata agli arresti dei coniugi Tarantini e di Valter Lavitola. Come spiega il Messaggero, sulla vicenda della presunta fuga di notizie fuoriuscita dalle stanze del Palazzo di Giustizia del capoluogo campano ulteriori approfondimenti toccheranno alla magistratura romana. Tra gli atti trasmessi da Napoli a Roma vi sarebbero anche alcune conversazioni telefoniche intercettate per ordine dei pubblici ministeri partenopei, Vincenzo Piscitelli e John Henry Woodcock: e, in particolare, quelle riguardanti il direttore di ”Panorama”, Giorgio Mulè, con Marina Berlusconi, presidente di Arnoldo Mondadori Editore (non indagata). Il fascicolo si riferisce allo scoop pubblicato da Panorama nell’agosto 2011, nel quale parlava dell’indagine a carico di Lavitola. Risulterebbero indagati per la presunta fuga di notizie, in questa inchiesta, il cancelliere dell’ufficio gip di Napoli Marco Reale, per il quale era stata reiterata una richiesta di interdizione, l’avvocato napoletano Alessandro Maresca e il giornalista Giacomo Amadori, autore dell’articolo. Giorgio Mulè, direttore di Panorama, è indagato nel filone legato alla corruzione, invece. Secondo l’accusa, il 5 agosto del 2011 qualcuno avrebbe usato la password del gip Amalia Primavera per trafugare l’intera richiesta di arresto dei Tarantini e di Lavitola. Verso la fine dello stesso mese, il 24, il contenuto della richiesta dei pm partenopei venne pubblicato dal settimanale. Fin qui le indagini preliminari di Napoli che ipotizzano la fuga di notizie che avrebbe consentito all’ex direttore dell’ “Avanti” Lavitola di lasciare l’Italia per Panama. Spiega sempre il Messaggero: “Il collegio del Riesame di Napoli, presieduto da Vincenzo Lomonte ha deciso di mandare tutto a Roma argomentato che Reale – essendo cancelliere del gip Amelia Primavera – con la propria presunta iniziativa di passare notizie al settimanale, avrebbe in qualche modo coinvolto (anche come eventuale parte offesa) il giudice Primavera. Per dicembre, poi, sempre il Riesame di Napoli è chiamato a pronunciarsi sul secondo filone dell’inchiesta: quello legato all’ipotesi di corruzione. L’inchiesta dei pm Woodcock e Piscitelli ha portato gli inquirenti a farsi un convincimento ben determinato: Reale, sfruttando il fatto di essere cancelliere in servizio nello stesso ufficio del gip che esaminava la posizione di Valter Lavitola, avrebbe di fatto aiutato Maresca a consegnare al direttore dell’ “Avanti” gli atti segreti del caso Tarantini-Lavitola; in cambio, l’avvocato avrebbe ottenuto dai giornalisti un aiuto nella pubblicazione di un suo romanzo. Difeso dal penalista Antonio Briganti, l’avvocato Maresca ha sempre respinto questa tesi, sostenendo di poter dimostrare la propria innocenza.”
Pubblicato da tdy22 in novembre 26, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/26/lavitola-e-lo-scoop-di-panorama-spuntano-le-intercettazioni-di-marina-berlusconi/
Senatori in compravendita… Berlusconi e Lavitola rinviati a giudizio
Rinviati a giudizio! Silvio Berlusconi e Valter Lavitola sono stati rinviati a giudizio per la vicenda della compravendita dei senatori che fece cadere il governo Prodi. Per Sergio De Gregorio è stata invece accolta la richiesta di patteggiamento a 20 mesi. Il processo si celebrerà davanti al collegio A della V sezione penale di Napoli, a partire dall’11 febbraio 2014.
Come riporta l’Huffington: Durante la mattina di oggi, 23 ottobre 2013, Valter Lavitola ha reso dichiarazioni spontanee per più di un’ora e, il giornalista, parlando a braccio, avrebbe ammesso di aver consegnato ingenti somme di denaro a Sergio De Gregorio. Quei soldi sarebbero provenuti dal finanziamento del quotidiano L’Avanti! dei quali erano soci. Solo parte del denaro era in precedenza stato prestato da De Gregorio allo stesso Lavitola.
Come difensore di Berlusconi c’era presente al momento l’avvocato Michele Cerabona, che lo assiste assieme a Niccolò Ghedini. Davanti al Tribunale è assiepata una folla di fotografi e cameraman. Agenti di polizia impediscono l’ingresso di cronisti e curiosi nell’aula 213, in cui si svolgerà l’udienza, che per legge è a porte chiuse.
L’avvocato Cerabona ha preannunciato che la sua linea sarà quella di sostenere che il reato di corruzione non si configura, dal momento che i parlamentari sono liberi di esercitare le loro funzioni.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 23, 2013
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Dura la vita per Lavitola: viola i domiciliari e torna in carcere
Ha violato i domiciliari e con questa accusa Valter Lavitola torna in carcere. L’ex direttore de L’Avanti è stato ricondotto a Regina Coeli, a Roma, in seguito a un provvedimento della sesta sezione della Corte d’Appello di Napoli.
Secondo il suo difensore, l’avvocato Gaetano Balice, Lavitola non sarebbe evaso dagli arresti domiciliari in quanto – nella situazione contestatagli – il giornalista si trovava nel cortile della sua abitazione romana, all’interno di tolleranza del braccialetto elettronico tanto che l’allarme non è scattato. Inoltre Lavitola sarebbe stato ripreso anche dalle telecamere di sorveglianza installate nel cortile su disposizione della procura della Repubblica di Napoli. Il 30 ottobre comincerà il processo di secondo grado per la presunta estorsione a Silvio Berlusconi.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 12, 2013
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FONDI NERI DI BERLUSCONI. Nuovo attacco di Lavitola al Cav.
Pronto il memoriale di 20 pagine che Valter Lavitola farà depositare all’udienza preliminare dell’inchiesta napoletana sulla compravendita dei senatori (Sergio De Gregorio). Sono giorni che l’ex direttore de L’Avanti lancia messaggi a Silvio Berlusconi attraverso le pagine de Il Fatto Quotidiano. Forse dopo un anno di carcere e ora i domiciliari, la resistenza del faccendiere sembra vacillare e scagliarsi contro il Cavaliere. Ma se anche non fosse il fronte dell’inchieste napoletane a impensierire Berlusconi, ci potrebbe essere un nuovo fronte a Milano con la probabile nuova incriminazione per subornazione di testimoni, per le false dichiarazioni dei testi chiamati al processo Ruby.
Come scrive la Stampa:
E poi c’è la «novità» della mina vagante ex senatore Sergio De Gregorio, che è stato sentito per quattro ore, a inizio settimana, dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e dal pm Sergio Spadaro, che sono titolari dell’inchiesta sulla colossale frode fiscale del gruppo imprenditoriale fondato da Silvio Berlusconi, complice Farouk detto «Frank» Agrama.
L’ex senatore De Gregorio ha ripetuto, naturalmente con maggiore dovizia di particolari, quanto già messo a verbale a Napoli, ai pm Piscitelli e Woodcock. E da quanto si intuisce, mercoledì o giovedì della prossima settimana il procuratore De Pasquale potrebbe depositare la rogatoria «cinese» e le dichiarazioni di De Gregorio nell’udienza del processo Mediatrade, che vede imputati il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi e lo stesso Agrama, imputati per frode fiscale relativa al consolidato Mediaset. Il presidente della seconda sezione penale del Tribunale potrebbe mandare gli atti alla Procura.
Al bar della Casa del Cinema, a Villa Borghese, Sergio De Gregorio si presenta dopo un’ora di corsa, anzi di «camminata veloce». Ha con sé le bozze del libro che sta per uscire – «Operazione libertà» – che gli servono per leggere quei riferimenti (messi a verbale a Milano) che chiamano in causa Berlusconi. In sostanza, nel 2007, complice Sergio De Gregorio, Silvio Berlusconi riesce a bloccare una rogatoria internazionale che lo potrebbe rovinare. «Se i pm portano in Aula quelle carte – ricorda ora Sergio De Gregorio – è un disastro. Mi disse così il Cavaliere alla fine della lettura del mio dossier. I pm milanesi svilupparono informalmente la loro rogatoria a Hong Kong, senza autorizzazioni. Spiegai al Presidente che potevamo bloccare la minaccia chiedendo all’ambasciatore cinese a Roma di neutralizzare la rogatoria. La cena si svolse a Palazzo Grazioli e l’ambasciatore mantenne gli impegni».
L’ex senatore di «Italiani nel mondo» ricorda di aver consegnato una cartellina di poche pagine del console generale italiano ad Hong Kong, Alessandro De Pedys, al Presidente Berlusconi. Era un report, una informativa che il console aveva inviato alla Farnesina.
«È in corso un’indagine su una colossale frode fiscale perpetrata da Silvio Berlusconi e Farouk Agrama. Siamo a un’ipotesi di distrazione di fondi per 170 milioni di dollari. Le somme sono state versate da conti ufficiali del gruppo Fininvest», in diverse filiali di banche a Londra, Bahamas e Lugano. Il console, in quel report finito a Palazzo Grazioli, raccontava gli intrecci che legavano Berlusconi ad Agrama attraverso alcune società di «Hong Kong, Curaçao, Antille Olandesi». «E queste società sono amministrate da due prestanomi: Paddy Chan Mei Yu e Katherine Hsu May Chun».
La rogatoria fu inoltrata dalle autorità italiane a quelle della ex colonia britannica il 4 ottobre 2006. De Gregorio e Berlusconi intervengono nel 2007 per bloccarla. Nel 2013, pochi giorni fa, quel materiale è finalmente arrivato a Milano.
Pubblicato da tdy22 in settembre 15, 2013
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Il “bomber” Denis Verdini e la compravendita dei deputati
Le confessioni di De Gregorio!
Sergio De Gregorio “svuota il sacco” in un’intervista al Fatto Quotidiano e racconta la sua decisione di presentarsi dai magistrati e raccontare quella compra-vendita di parlamentari. Lui inquisito con Berlusconi e Lavitola per corruzione ha deciso ieri di patteggiare e uscire di scena dal processo. “Ho sognato mio padre, mi diceva di andare dai magistrati e dire tutto su Berlusconi” così dice che è maturata quell’ammissione di responsabilità, ma lo scandalo sembrerebbe allargarsi e andare oltre perché a il Fatto racconta anche di altri casi avvenuti alla Camera “Nel 2010 – racconta – so di un altro deputato. Il nome? Non mi faccia andare oltre” Ma chi era il referente di tutto il meccanismo? Come lo chiama lo stesso De Gregorio il “bomber” ovvero Denis Verdini.
E poi racconta un retroscena: “Ho incontrato Verdini il 19 dicembre, fu mandato da Berlusconi che, invece non volli vedere, si stavano preparando le liste per le politiche. Mi disse: “Dai Sergio candidati, andiamo tutti al Senato, io te Silvio Nicola (Cosentino). Ho visto i numeri, se ci facciamo eleggere lì non c’è maggioranza per far passare le ordinanze di custodia cautelare”
Pubblicato da tdy22 in giugno 28, 2013
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CONDANNATO LAVITOLA: ESTORSIONE A BERLUSCONI. 2 ANNI!
Ricatto a Silvio Berlusconi, Valter Lavitola condannato a 2 anni e 8 mesi. Lo ha deciso il giudice di Napoli Francesco Cananzi, al termine del processo celebrato con rito abbreviato.
Lavitola, ex editore dell’Avanti, era imputato di tentata estorsione per la somma di cinque milioni chiesta all’ex premier durante la latitanza in America Latina.
Le indagini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza sono state condotte dai pubblici ministeri Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Greco.
Commenta l’avvocato Gaetano Balice, legale di Lavitola: «Non condividiamo la sentenza, anche se rispetto alla pena di 4 anni chiesta dal pubblico ministero la decisione ridimensiona il fatto entro limiti molto meno allarmanti rispetto a quelli prospettati dall’accusa. Resta una contestazione a mio avviso fantasiosa priva di qualsiasi ancoraggio nella realta’ e nel tenore dei rapporti tra Lavitola e Berlusconi».
Nell’ambito dello stesso procedimento è stato assolto con la formula «perche’ il fatto non costituisce reato» l’imprenditore italo argentino Carmelo Pintabona, accusato di aver fatto da intermediario tra Lavitola e Berlusconi, difeso dagli avvocati Mario Papa e Alfredo Serra, che affermano: «Eravamo certi che il ruolo attribuito a Pintabona non potesse avere alcun rilievo penale».
Pubblicato da tdy22 in marzo 4, 2013
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L’Italia che non vorremmo vedere!
L’Italia della compravendita dei deputati dove chiunque ha un prezzo ed è acquistabile. Oggi chi troviamo sul banco dell’ortofrutta? Chi è imbalsamato dentro la confezione di lasagne Findus insieme alla carne di cavallo? Un Lavitola? Un De Gregorio?
Ed è proprio il senatore reo confesso a gridare la sua rabbia “Io non sono l’omino Michelin della barzelletta che raccontava il senatore Pasquale Giuliano, il puffetto grasso che aveva avuto una fortuna spaziale”. Il Cavaliere lo ha “deluso, amareggiato, ma non ho rancore”. Solo una nuova visione. Così lancia un’esortazione agli “altri”: parlate anche voi. “Il mondo è cambiato, la valanga è solo agli inizi. Mi auguro che altri facciano la loro operazione di verità”. Chi? “Lavitola. Il suo sacrificio, il suo silenzio sono inutili”.
Berlusconi li ha delusi, ma non si rendono conto di quanto loro hanno ucciso il popolo italiano? Di quanti sogni hanno infranto per i loro sporchi interessi? Di come abbiano spezzato la vita a molti cittadini con le loro decisioni a favore di una casta? Ci può essere una pena commisurata per aver strappato un sogno, una casa, una famiglia? Ci può essere una pena commisurata per chi, grazie alle loro decisioni, ora si trova disoccupato?
Ancora una volta loro pensano per loro! Non sono l’omino Michelin della barzeletta? No, non lo puoi essere perchè c’è molta più dignità in un pneumatico che in un uomo politico che si vende… un pneumatico è gonfiato con aria pulita, non con aria marcia come quella contenuta nel corpo di De Gregorio!
Pubblicato da tdy22 in marzo 3, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/03/litalia-che-non-vorremmo-vedere/
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