La gaffe di Raffaella Fico nello spiegare le lacrime di SuperMario

lacrime-balotelli-tuttacronacaLe lacrime di Balotelli al momento della sostituzione nel corso del match Napoli-Milan continuano a far discutere e anche la sua ex Raffaella Fico, intervenuta alla nota trasmissione sportiva napoletana “Goal Show” su Canale 9, ha voluto dare la sua interpretazione. Secondo la showgirl, alla base non ci sarebbe l’emozione di essere diventato papà, ma questioni puramente sportive.   “Mario ha pianto soltanto per un motivo sportivo. Lui vuole sempre vincere, lo conosco. Il gol è vitale, soprattutto se fatto al Napoli. Invece, proprio qui, non ci riesce mai. Piangeva per questo, ne sono certa”. Peccato solo che SuperMario segnò contro la squadra partenopeo durante una partita valida per la Champions League quando vestiva la maglia del Manchester City. E anche in quell’occasione la sua squadra perse sotto i colpi di Cavani.

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“Io cattivo? Vorrei esserlo di più”. L’intervista a SuperMario

balotelli-cattivo-tuttacronacaLa rivista FourFourTwo dedica la copertina a Mario Balotelli e il titolo del servizio, accompagnato da un’immagine che vede Balo in posizione di guardia, recita: “Io cattivo? Vorrei esserlo di più”. Il giocatore rossonero è stato intervistato al Brianteo di Monza  in occasione di una campagna promozionale del suo nuovo sponsor tecnico. SuperMario ne ha approfittato anche per parlare della sua esperienza con il Manchester City. “Mi mancano i tifosi – le parole del milanista in un’anticipazione dell’intervista che sarà inclusa nell’edizione di marzo -. Non mi manca invece il cibo, o il tempo o il modo di guidare. Ma i tifosi del City, quelli sì che mi mancano. Anche se i tifosi del Milan sono altrettanto fantastici. La maggior parte dei miei ricordi di Manchester sono felici perché mi sono divertito. Non è stato un trauma trasferirmi in Inghilterra e non c’è una grande differenza tra i due club”.

La bufala delle lacrime di Balo per razzismo rimbalza fino alla Casa Bianca!

lacrime-balotelli-tuttacronacaI tifosi napoletani sono stati accusati da un sito quasi ufficiale vicino alla Casa Bianca di aver fatto sgorgare le lacrime a SuperMario nel corso del match dello scorso sabato Napoli-Milan. Le immagini di Balotelli in lacrime sono rimbalzate ovunque e in Rete, per alcune ora, hanno viaggiato i messaggi più duri, che accusano il comportamento razzista dei tifosi napoletani  inondando il sito ufficiale della squadra del Napoli. Alla fine, il club partenopeo si è visto costretto a smentire: nessun coro razzista al San Paolo durante la partita. La domanda è una: come ha fatto la notizia delle lacrime di Balotelli ad arrivare fino in America, da dove sono partiti innumerevoli attacchi per quella che è una bufala, non tanto per le lacrime ma per i cori razzisti? Lo spiega il Corriere della Sera:

Da Twitter a Facebook, parole di fuoco (inviate anche al giocatore partenopeo Inler) con relativi messaggi di autodifesa (soprattutto) da parte di napoletani indignati. Chi ha fatto partire la bufala sulle «lacrime e il razzismo»? Come spesso accade tra i mille incroci dei social network è difficile risalire il filo della corrente. Ci ha messo del suo l’ex giocatore della Juventus Felipe Melo, oggi al Galatasaray di Istanbul, con questo tweet: «Un peccato vedere Balotelli fischiato negli stadi italiani. Doloroso vederlo triste e in lacrime. Forza Mario sei un campione!».

Se sono stati i turchi a cominciare, come ci è arrivata la storia nell’anticamera della Casa Bianca? È vero che Balotelli è uno degli italiani più conosciuti all’estero (come testimoniava qualche tempo fa la copertina di Time magazine) e che la sfida Napoli-Milan è stata vista in tutto il mondo. Ma chi segue in tempo reale «i dolori del giovane Mario» tra i fedelissimi del presidente Usa?

In realtà @TheObamaDiary ha ritwittato un messaggio dell’influente Mona Eltahawy (200 mila follower), giornalista e blogger egiziana con base a New York: «Vergogna Napoli. Non c’è posto per il razzismo nel calcio. Mario Balotelli in lacrime per il dileggio razzista allo stadio San Paolo», così Mona ha commentato un’immagine del giocatore affranto in panchina.

La Eltahawy è un’ascoltata editorialista di politica (appassionata di calcio): nel 2011 al Cairo, dopo essere stata arrestata in piazza Tahrir, è stata rilasciata con le braccia rotte. E ha accusato la polizia di torture. Una blogger battagliera che neanche questa volta batte in ritirata: «Sapete quanto amo Napoli – twitta – Leggete il rapporto su Balotelli e il razzismo redatto dalla Federcalcio italiana» (…)

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Le lacrime di Balotelli dopo la sostituzione!

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Prima ha cercato di nascondersi, ma poi le impietose telecamere con un primo piano sono arrivate dritte agli occhi piene di lacrime di Balotelli. Una partita giocata da Supermario senza incisività, fino a quell’errore inspiegabile, un gol mancato a porta vuota. Ma a far decidere la sotituzione dell’attaccante rossonero a Clarence Seedorf è stato il rendimento del giocatore all’interno di tutta la partita: assente e troppo spesso fuori daglis chemi di gioco. Una giornata no per il numero 45 rossonero, dopo una settimana che lo ha visto protagonista del gossip con la rivelazione che Pia, la bambina avuta da Raffaella Fico, è la figlia biologica di Balotelli.

 

“Se piangi di gioia, …

piangere-tuttacronaca… non asciugare le tue lacrime: le rubi al dolore.”

-Paul-Jean Toulet- (I tre impostori, 1922 (postumo))

Teste in lacrime a Grosseto, al processo Concordia dichiara “costretta a mentire”

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L’assistente del direttore di crociera della Costa Concordia, la peruviana Jacqueline Elisabeth Abad Quine, ricostruisce in lacrime, davanti ai giudici a Grosseto, il naufragio all’isola del Giglio: “Le persone erano agitate e volevano salire sulle scialuppe. Però non avevamo un ordine del comando”. Mi fu ordinato di dire ai passeggeri che “era tutto sotto controllo”, che “c’era un black out” e che “dovevano tornare nelle cabine”, aggiunge.

Video del ragazzo in lacrime dopo che Piqué gli dona la maglia

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Aveva cercato inutilmente di attirare l’attenzione di Messi e poi di Sanchez, un ragazzo che aveva assistito al riscaldamento dei calciatori del Barcellona, ma questi erano entrati dritti negli spogliatoi. Piqué invece si ferma, si toglie la maglia e la regala al ragazzo che scoppia in lacrime dalla felicità.

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