Vini in polvere venduti con un kit che consente poi di farsi “vini pregiati italiani”. In realtà una sorta di “Piccolo Chimico” che promette miracoli in sole 4 settimane. Il costo è bassissimo: poco più di un euro a bottiglia. Nel kit c’è tutto: succo d’uva concentrato, lievito, e altri 5 pacchettini di polveri varie da impiegare secondo le istruzioni.
Il Nucleo Antifrode dei Carabinieri però ha sollecitato l’intervento del Regno Unito. Quello che infatti viene venduto come kit “per vino italiano” non è altro che una contraffazione. In realtà la bevanda non può neppure denominarsi vino. Il problema di fondo è poi che una volta assaggiato ad esempio un Chianti, i consumatori associano quel gusto chimico al vino e non riconoscerebbero mai un vero Chianti perché abituati a sentire quel sapore che neppure lontanamente somiglia al vino sponsorizzato in etichetta. Come riporta il Fatto Alimentare era stato l’eurodeputato italiano Giancarlo Scottà il primo a fare un’interrogazione parlamentare rivolta al Commissario europeo per l’Agricoltura, l’8 ottobre 2012, per denunciare i “Counterfeit Italian-made products: powdered wine on sale in the United Kingdom”. Il Commissario Dacian Cioloş aveva però reagito tiepidamente, ora invece grazie ai carabinieri e al coordinamento con la polizia internazionale è stato possibile vietare la vendita del kit in Inghilterra.