L’insolito arcobaleno creatosi intorno all’aereo di Kerry!

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Un insolito arcobaleno ha circondato l’aereo di John Kerry, da Tel Aviv a Ginevra, per i colloqui del gruppo 5+1  e Teheran sul nucleare iraniano. Su questo effetto, forse una pura casualità, forse una rifrazione di luce sulle nuvole, sul web si sono scatenate le ipotesi più strane.

 

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Linea bollente, il cellulare della Merkel intercettato dagli Usa

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O si smentirà tutto o una bomba internazionale è pronta a esplodere se già non è troppo tardi per levare l’innesco e la detonazione potrebbe esserci nelle prossime ore. Il governo tedesco infatti avrebbe saputo che il telefono cellulare di Angela Merkel sarebbe stato messo sotto controllo dagli Stati Uniti. Naturalmente c’è stato un immediato contatto tra la Germania e il presidente Obama per cercare di accertare in tempi rapidi se possa essere ritenuta vera questa informazione.

Il Parlamento Ue, approvando una risoluzione non vincolante, chiede alla Unione europea di sospendere l’accordo con gli Usa per il programma anti-terrorismo di tracciamento delle finanze in risposta alle presunte intercettazioni che gli Usa avrebbero fatto ai danni dei cittadini europei attraverso la banca dati Swift. La risoluzione proposta da Verdi e S&D, è passata a larga maggioranza, e sebbene non vincolante minaccia di “ritirare il sostegno” all’accordo, il che costringerebbe la Ue ad agire.

Un colloquio vi era stato anche tra Kerry e Letta, quando era stata diffusa la notizia che anche gli italiani erano spiati e si era creata una certa tensione nel paese.  “Il nostro obiettivo è di trovare il giusto equilibrio tra la protezione della sicurezza e la privacy dei nostri cittadini”. È quanto il segretario di Stato Usa John Kerry – riferiscono fonti dell’ambasciata Usa – ha detto “con grande chiarezza” al premier Enrico Letta quando oggi hanno “brevemente” affrontato la questione del Datagate a Palazzo Chigi.

Le stesse fonti hanno aggiunto che questo lavoro di ricerca di equilibrio “proseguirà come proseguiranno le nostre strette consultazioni con i nostri amici, inclusa l’Italia”.

“Mi sento di escludere che i servizi sapessero” di un possibile Datagate in Italia. “Non c’è nessuna evidenza che il caso francese possa essere avvenuto anche in Italia”. È quanto avrebbe detto il sottosegretario con delega ai servizi Marco Minniti, in audizione al Copasir sul Datagate, secondo quanto riportano fonti del comitato.

Quello scacco matto ad Obama che lo fa venire allo scoperto

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Barack Obama spiazzato dalla soluzione di Putin. Assad pronto a consegnare le armi chimiche e porle sotto il controllo internazionale. In questo nuovo scenario il perdente è l’uomo “più potente del mondo” trasformatosi di colpo da premio Nobel per la pace a guerrafondaio che neppure appagato dalla consegna vuole a tutti i costi un raid contro la Siria. A questo punto Obama è stato costretto a uscire allo scoperto, quasi un’ammissione che in fondo le armi chimiche erano un pretesto per un operazione che serviva a far risollevare l’economia americana e a liberare i magazzini da armi inutilizzate da tempo. Così Barack Obama è stato costretto ad affermare che c’è stato “uno sviluppo potenzialmente positivo, se reale”, ma la Casa Bianca dovrà “verificare la loro validità. Capire se fanno sul serio”. E naturalmente in questo modo il presidente degli Usa si è lasciato aperto uno spiraglio di guerra anche se non si capisce se ormai sia una partita a risiko o a scacchi quella che vuole giocare il presidente Usa.

La Siria accetta la proposta russa: unirsi all’Opac. Obama in difficoltà

obama-siria-tuttacronacaIl ministro degli Esteri siriano, Walid Mouallem, a Mosca accanto all’omologo russo Serghei Lavrov, ha annunciato che il regime siriano ha accolto con favore la proposta russa di unirsi all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) e mettere le sue armi chimiche in impianti di stoccaggio sotto il controllo internazionale. L’annuncio della proposta russa era arrivato dopo che il segretario di Stato Usa John Kerry a Londra ha detto che il presidente Bashar Assad potrebbe avere una possibilità di evitare l’azione militare voluta dalla Casa Bianca: dare alla comunità internazionale accesso alle sue armi chimiche. Nel frattempo il quotidiano Bild ha pubblicato nuove rivelazioni che arrivano dall’intelligence tedesca (la BND) secondo cui non sarebbe stato il Presidente Bashar Assad ad ordinare l’attacco chimico del 21 agosto vicino Damasco. Dalle intercettazioni – merito di una nave spia, la Okerel, che si trovava sulla costa siriana – si deduce che alcuni comandanti del regime avrebbero chiesto ad Assad di utilizzare armi chimiche per almeno quattro mesi, senza mai ottenere risposta positiva dal leader. Tali informazioni sono destinate a pesare ulteriorimente sull’indecisione del Congresso americano se appoggiare o meno l’offensiva proposta dal Presidente Obama che nel frattempo stava proseguendo la sua campagna in Twitter:

obama-guerra-tuttacronacaParimenti, Papa Francesco continua a lanciare appelli per la pace:

papa-pace-tuttacronacaMa come vivono gli americani l’ipotesi di un attacco? Secondo un nuovo sondaggio pubblicato dalla Cnn conferma una forte opposizione a un’azione militare contro il regime di Damasco. Ben il 59% non è favorevole all’eventuale approvazione della risoluzione proposta da Obama al Congresso. Il 69% non ritiene che l’attacco rientri negli interessi nazionali e il 72% considera un attacco aereo insufficiente a centrare “obiettivi importanti” per gli Usa. Il fatto che il regime siriano abbia infine accettato la proposta russa sembra quindi mettere ancora più in difficoltà il presidente americano mentre appare sempre più evidente che i due protagonisti assoluti di questo conflitto in fieri sono proprio Putin (che ha avanzato la proposta) e Obama: si torna a respirare un clima da Guerra Fredda? Del resto è significativo il fatto che gli altri leader mondiali siano rimasti pressochè in silenzio. Si è dovuto attendere la sera per i commenti della cancelliera tedesca Merkel, per la quale è “interessante” la proposta di Mosca, e del ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, secondo il quale l’ipotesi “merita di essere esaminata scrupolosamente” e deve comunque soddisfare alcune condizioni: Assad deve impegnarsi senza ritardo a mettere sotto controllo internazionale e a far distruggere il suo arsenale chimico. Del resto era stato proprio il segretario di Stato Usa John Kerry a chiedere al regime di Assad di “consegnare alla comunità internazionale ogni arma chimica di cui dispone entro la prossima settimana”. Dopo la proposta di Mosca Kerry si è però affrettato, tramite la sua portavoce Jen Psaki, a precisare che il suo era “un argomento retorico sull’impossibilità e l’improbabilità che Assad consegnasse le armi chimiche, dopo aver negato di averle usate”. Un funzionario della Casa Bianca, dopo gli annunci di Russia e Siria, ha dovuto però dire: “Gli Stati Uniti intendono “approfondire” con la Russia la questione relativa al passaggio delle armi chimiche attualmente in mano al regime del presidente siriano sotto il controllo internazionale”. In questi giorni, infine, è apparso in Youtube il recente attacco perpetuato dall’aviazione siriana fedele a Bashar al Assad su alcuni obiettivi molto vicini alla diga sull’Eufrate, nel nord del Paese. Gli abitanti si sono immediatamente preoccupati, temendo un cedimento della struttura e di una mega-inondazione dell’intera provincia di Raqqa, da mesi sotto il controllo delle truppe ribelli.

Kerry a cena con Assad, quindi anche con Hitler e Hussein?

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La foto pubblicata da Ali Mohtadi  e oggi ripresa dal Daily mail non lascia dubbi. Una cena tra John Kerry e Bashar al-Assad svoltasi nel febbraio del 2009. Oggi però le cose sono cambiate e Kerry ha paragonato Assad a  Saddam Hussein e Adolph Hitler. Come mai allora appena 4 anni fa Kerry metteva a repentaglio la sua vita andando a tavola con un dittatore? Ancora più perfido è il tabloid inglese

Ecco “l’immagine che Kerry non vorrebbe mai veder pubblicata”

La cena – a cui parteciparono anche le rispettive consorti – si svolse in occasione di una visita in Siria da parte di Kerry. L’attuale capo della diplomazia Usa era allora senatore del Massachusetts e guidava una delegazione americana incaricata di discutere le prospettive di pace nella regione.

 

Gli Usa non fermano la guerra in Siria… via libera alle armi!

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L’involuzione di un militante contro le guerre, di un attivista civile, nonché di chi ha creduto di rivoluzionare il mondo negli anni ’70. E’ l’altro lato di Kerry, il lato buio, quello che ha preso il sopravvento, sicuramente guidato da una politica spregiudicata e da un profondo disprezzo per la vita umana. Il regime di Assad non è giustificabile, ma potrebbe essere uno di quei mali necessari, un’alternativa alla sterminio di vite umane, soprattutto, anziani e bambini indifesi, che ogni giorno subiscono la violenza dei ribelli e la guerra del regime.

E’ di oggi la notizia che gli Stati Uniti “non ostacoleranno” i Paesi europei che intendono fornire armi ai ribelli siriani che si battono contro il regime di Bashar al Assad. Lo ha detto il segretario di Stato americano, John Kerry. A Damasco, intanto, continuano gli scontri. Secondo quanto riferito dalla tv di Stato, due colpi di mortaio sparati dai ribelli hanno colpito la zona nei pressi di una delle residenze del presidente Assad, causando solo danni materiali.

Kerry arriva in un Egitto in fiamme!

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Una folla di 500 manifestanti ha assaltato e dato alle fiamme un commissariato di polizia a Port Said, in Egitto. L’attacco, di cui ha dato notizia il ministero dell’Interno, è avvenuto poche ore prima dell’arrivo al Cairo del nuovo segretario di Stato americano, John Kerry. La folla di contestatori del presidente, l’islamista Mohamed Morsi, ha lanciato pietre e bottiglie incendiarie contro il commissariato, innescando un incendio, e poi ha impedito ai vigili del fuoco di intervenire per domare le fiamme.

Nelle ultime ore un manifestante è rimasto ucciso e altri 30 rimasti feriti negli scontri a Mansura, nel delta del Nilo. Al termine di una settimana di disobbedienza civile contro Morsi e la deriva islamista nel Paese, ci sono stati disordini i cui un attivista è stato schiacciato da un cellulare della polizia. Nelle violenze scoppiate dopo un tentativo di assaltare un edificio governativo sono rimasti feriti anche 10 poliziotti.

Kerry mette fretta all’Italia: fiducia sì, ma fate presto!

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”Negli Stati Uniti vogliamo esprimere le congratulazioni all’Italia: l’Italia e’ considerata un Paese forte e un partner importante e continuera’ ad essere un partner importante per gli Stati Uniti” poi i complimenti a Monti  ”Desidero a nome mio e del presidente Obama esprimerle tutta la nostra gratitudine per quello che ha fatto durante il governo e per aver preso decisioni difficili: grazie per quello che ha fatto”.

ANCHE GLI STATI UNITI VOGLIONO SPINGERE VERSO UN MONTI BIS? UN GOVERNO CHE NON IMPENSIERISCE LA SOTTOMISSIONE DELL’ITALIA AGLI USA?

Vertice Siria a Roma: VIA ASSAD!

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Cessino subito le violenze, si liberino i prigionieri politici e Assad vada via. E’ quanto chiedono i Paesi che hanno partecipato al summit di Roma sulla Siria con il segretario di Stato Usa secondo quanto riferito dal ministro degli Esteri Giulio Terzi in conferenza stampa.

John Kerry a Roma per parlare di Siria

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Il nuovo Segretario di stato Usa, John Kerry, e’ giunto a Roma alle 17:19 proveniente da Parigi. All’arrivo all’aeroporto militare di Ciampino è stato accolto alla scaletta dall’ambasciatore Usa a Roma, David Thorne. Stasera a Villa Madama, l’incontro bilaterale con il ministro Giulio Terzi, al quale farà seguito la cena in formato transatlantico con la partecipazione dei rappresentanti di 34 paesi. Domani sempre a Villa Madama si svolgerà la riunione ministeriale sulla Siria.

YES, KERRY! John Kerry è ufficialmente il nuovo Segretario di Stato Usa

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Tufo al posto di componibili di cucine destinate al Dubai. Sgominata banda!

L’organizzazione era specializzata nello svuotare i camion e riempirli con blocchi di tufo di egual peso. Sgominata banda a Parma.

Ora i cittadini di Dubai possono godersi le loro cucine!

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Cosentino non ci sta e attacca Berlusconi “L’ho salvato con Noemi!”

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Kerry al Congresso assicura la continuità con la Clinton

 

Ribadisce l’impegno a prevenire le armi chimiche in Iran… A qualsiasi costo!

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“Avanti con i droni in zona di crisi” John Kerry! Che delusione.

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E’ ufficiale! JOHN KERRY nuovo Segretario di Stato Usa

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Kerry verso la nomina di Segretario di Stato?

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