Bufera sul sindaco: video hot girato negli uffici del Comune

nichelino-video-ufficio-sindaco-tuttacronacaIl sindaco del Comune Torinese di Nichelino, il renziano Pino Catizone, è finito al centro delle polemiche per aver permesso la realizziazione del video di Dj Angyelle con Cladì & Curio 247 dal titolo “It’s Up to Me”. Nella clip si vede la cantante Claudia Padula entrare nel palazzo del Comune dove seduce un attore che impersona il sindaco grazie a una danza sexy sul tavolo delle riunioni. L’accusa per Catizone è di aver concesso l’uso dei locali del comune per girare il video. Accusa dalla quale il primo cittadino si difende dicendo che il video è stato girato durante la pausa pranzo, quando non c’erano dipendenti e che può essere una ottima vetrina per i giovani. Secondo lui nessun oltraggio ai locali istituzionali.  “Il video è satirico – spiega Catizone – e come tale deve essere interpretato. Ho autorizzato dei ragazzi senza fondi a girare nel mio ufficio e questo è stato strumentalizzato perché a Nichelino siamo in campagna elettorale”. Ma le sue stesse compagne di partito non hanno gradito. Lucia Centillo, portavoce della Conferenza regionale delle Donne democratiche, ha chiesto a Catizone di far ritirare la clip e sollecita l’intervento del presidente dell’Anci e dei segretari regionale e provinciale del Pd. “Il Sindaco di Nichelino – domanda Centillo – chieda il ritiro del clip girato nei locali del municipio perché oltraggioso della dignità della donna, delle attività del personale della pubblica amministrazione e dei ruoli istituzionali”. L’iniziativa è condivisa da Gianna Pentenero, consigliera regionale candidata alla segreteria del Pd piemontese: “In un momento di delegittimazione delle istituzioni il sindaco Pino Catizone avrebbe dovuto agire con maggiore attenzione”.

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L’Italia crolla! Il maltempo si abbatte sulla cultura abbandonata dalle istituzioni

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Il maltempo flagella l’Italia, ma trova anche terreno facile abbattersi sulle strutture architettoniche simbolo dello Stivale. Da nord a sud si sono registrati crolli e allagamenti: a Milano è la Galleria Vittorio Emanuele, a Roma i crolli hanno interessato il Gianicolo e a Ercolano, nel Napoletano, è stato invece il tetto che ricopre la Casa dell’Atrio Corinzio a cedere.

Colpa del maltempo sicuramente, ma è anche vero che in Italia si è smesso da troppo tempo di fare manutenzione. Troppi anni si è preferito edificare dal nulla piuttosto che fare contratti con le aziende che potevano garantire una manutenzione costante alle opere già esistenti. Il maltempo flagella le opere d’arte da troppo tempo abbandonate dalle istituzioni, il maltempo uccide la cultura da tempo dimenticata nel paese che invece dovrebbe essere il simbolo e la culla di quel passato conosciuto in tutto il mondo e copiato ovunque. Le solite parole? Forse, ma sarebbe anche l’occasione per l’Italia di ripartire dalle proprie certezze, da quell’inossidabile tesoro che è la cultura e le eccellenze del nostro paese che invece vengono abbandonate a se stesse.

A Milano, questa mattina, è stato trovato allagato il Salotto della città… colpa del maltempo? Sicuramente e come al solito, la colpa è sempre di un evento straordinario e se non è straordinario è sicuramente avvenuto a insaputa di chi se ne sarebbe dovuto occupare. Di chi è la colpa se la vetrina di Cadè è piena d’acqua? Decine di camicie da buttare, cravatte rovinate, maglioni inutilizzabili, questo è il panorama che viene offerto dalla vetrina anche ai turisti e ai cittadini che volevano magari iniziare a pensare ai regali di Natale. La crisi? Parte anche da qui! E viene da lontano, da quei lavori non fatti e da quella decadenza di abilità a percepire i rischi e a prevenirli. La crisi economica non sarà solo lo specchio di una crisi ben più profonda che ha sconvolto il Bel Paese?

MILANO: è stato un cliente del bar Camparino a lanciare l’allarme: «Lì è tutto allagato». In pochi minuti, i dipendenti del locale ex Zucca si accorgono che è il calorifero al primo piano, proprio sopra l’ingresso della boutique, a essere andato in tilt: pare che il termosifone abbia ceduto nella parte centrale, facendo fuoriuscire il liquido all’interno e danneggiando il parquet del ristorante.

Arrivano i tecnici di A2a, cui è affidata la manutenzione idraulica del Salotto, per un primo sopralluogo: bisognerà aspettare domani per capire se si è trattato di un guasto ai tubi o di un semplice problema all’impianto di riscaldamento del Camparino. Sul posto anche una pattuglia di vigili: verbale d’obbligo per scongiurare eventuali danni strutturali all’Ottagono, al momento esclusi. Manco a dirlo,l’ennesimo disagio in Galleria scatena la protesta dei commercianti: «Qui c’è poca manutenzione», fanno sapere da Cadè. «I caloriferi non vengono controllati — aggiungono al Camparino — e non possiamo neppure regolarli: spesso in inverno siamo costretti ad accendere l’aria condizionata perché i clienti hanno troppo caldo».

ROMA: Qualche ora dopo è la Città Eterna a chiamare i soccorsi per un muraglione affacciato sulla strada  che è crollato la scorsa notte nella zona di Porta San Pancrazio al Gianicolo. Strada chiusa e per fortuna nessun ferito. Disagi, rischio di frane e crolli anche ai Castelli Romani.

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NAPOLI: poi è Ercolano a chiamare i Vigili del Fuoco per  il tetto di circa 10 metri quadrati, in travi di legno e tegole di terracotta, posto all’interno della Casa dell’Atrio Corinzio. La copertura, costruita in epoca moderna, non ha valore archeologico, ma ora il monumento potrebbe essere esposto alle intemperie e sale il rischio di un’infiltrazione che danneggi le pitture e le pareti. Sul posto sono giunti i carabinieri avvisati dal personale del sito archeologico.

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Il flagello del maltempo che colpisce il cuore della cultura italiana! Finiti da tempo i soldi per la manutenzione?

Alfano: “I giovani lavorino nello stato!”

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Dagli annunci entusiastici a quelli utopici così il governo delle “larghe intese” al servizio dei cittadini comunica con gli elettori. E’ Alfano, dopo l’approvazione del Dl per la pubblica amministrazione, a lanciare l’ennesimo annuncio utilizzando Twitter:

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Quindi ora migliaia di giovani avranno lavoro? Quindi è per sempre scomparso quel sistema clientelare che ha guidato spesso, all’insaputa di tutti naturalmente, le assunzioni pubbliche? Ora basta la meritocrazia e tutti i migliori saranno assunti? Un dl che spazza via anni di favoritismi? Per quanto riguarda l’orgoglio forse c’è prima da chiedersi se i giovani possono essere orgogliosi ancora dell’Italia e della politica… come si può pretendere di essere orgogliosi di lavorare nello Stato se siamo contornati di esempi non sempre positivi che da sempre popolano le istituzioni e le più alte cariche dello Stato? L’orgoglio non è un credo religioso, ma una stima oggettiva, lo si ha quando, dopo attenta osservazione, si è fieri di appartenere a un’istituzione e a una nazione e soprattutto quando ci si riconosce e quindi si rispettano le regole che vengono dettate.

 

Zuckerberg copia Grillo… Partito Social?

Politica dal sapore social. Forse è questo l’intento di Mark Zuckerberg, inventore di Facebook che in questi ultimi tempi sembra essersi molto interessato alla politica.
Il “papà” del social network ha più volte parlato della riforma sulle leggi dell’immigrazione, tema molto caldo negli Usa, e si è preoccupato di diffondere la sua “filosofia” attraverso la grande rete social di cui dispone.
Secondo la stampa americana sembra che Zuckerberg si stia spingendo verso un’attività politica o comunque di movimento, una sorta di lobby da condurre insieme ad altri leader dell’hi-tech che possa essere in grado di mettere pressione alle istituzioni statunitensi su questioni sociali, tecnologiche o civili. Pare che l’inventore di Facebook sia una sorta di Grillo d’oltreoceano, che sta cercando di diffondere le sue idee politiche sfruttando il potenziale della rete.
Secondo le indiscrezioni Zuckerberg, a quanto pare, aspirerebbe a una sanatoria per tutti gli immigrati “illegali” d’America, i cui prossimi o connazionali hanno una finestra sul mondo tramite Facebook. I potentati americani restano in attesa, non certo senza preoccupazione: se il partito di Facebook dovesse essere lanciato realmente, potrebbe avere effetti destabilizzanti sulla politica e sulla società.

Napolitano alle Fosse Ardeatine!

tuttacronaca- fosse- ardeatine - napolitano- 24 marzo-2013

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è recato alle Fosse Ardeatine per ricordare il massacro compiuto il 24 marzo 1944 a Roma dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia in seguito all’attentato di via Rasella, il giorno prima, ad opera di partigiani italiani che uccisero 32 soldati tedeschi.

Nel 69° anniversario della ricorrenza il Presidente della Repubblica si è appellato all’unità del Paese e al benessere dei cittadini. Napolitano ha richiamato anche il dovere di dare continuità alle istituzioni. Poi si è fermato con i ragazzi delle scuole nel cortile delle Fosse Ardeatine.

GUERRA TRA ISTITUZIONI! Stop distruzione intercettazioni su Stato-Mafia!

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La corte di Cassazione ha dichiarato ammissibile il ricorso presentato dagli avvocati di Massimo Ciancimino contro la decisione del giudice per le indagini preliminari di distruggere senza il contraddittorio tra le parti, le intercettazioni delle telefonate tra l’ex ministro Nicola Macino e il capo dello Stato. L’impugnazione sarà valutata, ora, nel merito dalla sesta sezione della suprema corte il 18 aprile. Slitta, dunque, la distruzione delle intercettazioni fissata per il 13 marzo.
I difensori di Ciancimino, gli avvocati Francesca Russo e Roberto D’Agostino, nel loro ricorso, avevano sostenuto che il provvedimento del gup Riccardo Ricciardi, che aveva ordinato la distruzione delle intercettazioni senza contraddittorio, ledesse il diritto di difesa. Dall’ascolto delle telefonate, intercettate nell’ambito dell’indagine sulla trattativa Stato-mafia, a loro avviso potrebbero trarsi elementi utili alla difesa del loro assistito imputato nel procedimento di concorso in associazione mafiosa e calunnia.
Sulle telefonate si è aperto uno scontro istituzionale tra il Colle e la Procura di Palermo culminato in un conflitto di attribuzione davanti alla Consulta che ha dato ragione al Quirinale sulla distruzione delle intercettazioni.

FORSE POTREMO ALZA IL VOLUME E SAPERE LA VERITA’ PER UNA VOLTA IN ITALIA?

La fiducia dei Marò: istituzioni vicine a noi e alle nostre famiglie

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