Allucinazione di ghiaccio? No, l’isola che non c’è, eppure esiste!

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Non erano nel deserto, ma fra i ghiacciai i piloti russi che sorvolando il mare artico Laptev con i loro elicotteri, nei pressi della repubblica siberiana di Yakuzia, vicino all’arcipelago delle isole di Novosibirski, hanno pensato, per un attimo, di avere le allucinazioni. Si sono infatti trovati di fronte a un’isola che non compare nelle mappe: l’isola che non c’è, eppure esiste. Così dopo qualche attimo di confusione hanno deciso di prendere le coordinate e di fare un secondo sorvolo: l’isola era lì! Al secondo giro con i loro Mi-26 non hanno avuto dubbi e hanno regalato alla Russia, che è già il Paese più grande del mondo, altri 500 metri quadri di superficie. Il nuovo isolotto è stato battezzato «Iaia», come riferisci il tabloid Komsomolskaya Pravda. Due le ipotesi per spiegare come sia potuta spuntare dal nulla: la meno probabile è che si sia formata recentemente, anche perché nell’Artico non ci sono vulcani; la più accreditata invece è che esistesse già ma che nessuno l’avesse vista e quindi mappata perché mimetizzata nel manto candido dell’Artico dal ghiaccio che la ricopriva interamente.

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Allerta per gli aerei… avvisate se passate sulla Cina!

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E’ stata la Casa Bianca ad allertare le compagnie aeree statunitensi di rispettare la cosiddetta “zona aerea di difesa e identificazione” della Cina segnalando in anticipo alle autorità di Pechino l’intenzione di sorvolarla.  La notizia viene dal New York Times che ha anche precisato che  l’obiettivo dell’Amministrazione del presidente Barack Obama è di evitare qualsiasi rischio di confronto aereo per non mettere in pericolo la vita dei passeggeri dei vettori Usa.

Washington non cambia però idea, giudicando illegale la decisione cinese di controllare lo spazio aereo di un’ampia porzione del mare della Cina orientale, in particolare sopra le isole contese tra Pechino e Tokyo.

La ‘zona di identificazione’ si sovrappone allo spazio aereo del Giappone e della Corea del Sud, estendendosi fino a sfiorarne le coste. Nella ‘zona’ sono comprese le isole Senkaku (Diaoyu, per i cinesi) che sono controllate da Tokyo ma rivendicate da Pechino.

Il Giappone però ha chiesto alle proprie compagnie aeree di non rispettare le richieste cinesi. Il New York Times ha quindi interpretato la decisione della Casa Bianca come un segno di debolezza degli Usa nei confronti della Cina.

L’incendio nelle Baleari ancora non è completamente estinto

incendio-maiorca-tuttacronacaE’ stato il Presidente del Governo delle Isole Baleari, Josè Ramòn Bauzà, parlando a Cadena SER, a spiegare che l’incendio che ha colpito la Sierra de Tramuntana lo scorso venerdì ancora non è sotto controllo e che la lotta contro le fiamme è complicata dalla “situazione orografica. Praticamente non c’è nessun accesso via terra. L’attacco può essere portato avanti solo con gli aerei”. Il Servizio di Emergenza del 112 ha segnalato che il fuoco è “sotto controllo” in Andratx, Sant Elm e Arracò, anche se continuano ad essere zone pericolose. Ancora da domare l’incendio a Galatzò, che impedisce il ritorno a casa delle 700 persone evacuate la scorsa somenica. Questa mattina alle 400 unità di terra si sono aggiunti 29 mezzi mezzi aerei. Stando alla consigliera dell’Amministrazione Pubblica, Nùria Riera, “il dispiegamento attuale è il più importante che ci sia mai stato nelle Baleari”. Gli esperti consultati dal SER hanno spiegato che si tratta di “una zona dal valore incalcolabile”, a cui serviranno 80 anni per riprendersi. “Una parte importante della Sierra de Tramuntana è un sito patrimonio dell’UNESCO. Ora che la sitauzione si è stabilizzata, i tecnici stanno determinando come ripristinare la zona il più presto possibile”, ha detto Bauzà.

Baleari avvolte dalle fiamme, 700 persone evacuate

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Divampano gli incendi nei boschi delle isole Baleari e sarebbero almeno 700 le persone che le autorità dell’arcipelago spagnolo avrebbero fatto evacuare. Le fiamme avrebbero già colpito circa 1800 ettari sull’isola di Majorca. Le  fiamme si sarebbero sviluppate in una zona  montagnosa considerata patrimonio dell’Unesco. Poi, in seguito a un cambiamento di direzione del vento, i servizi di emergenza hanno deciso, per precauzione di evacuare  l’intera popolazione della città di Estellencs.

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Si toglie la vita un noto albergatore di Lipari! Crisi nera.

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Si è tolto la vita con un colpo di pistola Edoardo Bongiorno, 61 anni, uno dei più noti operatori turistici delle Eolie. L’imprenditore si è ucciso questa mattina a Lipari, nel suo albergo, l’hotel Oriente. Secondo una prima ricostruzione il suicidio sarebbe legato a difficoltà economiche in cui versava l’imprenditore per la crisi dilagante del settore. Proprio ieri avevano annunciato la chiusura altri due alberghi «storici» dell’arcipelago, Le Sables noires e l’Eolian hotel, a Vulcano. Edoardo Bongiorno, sposato e con una figlia, alle Eolie era conosciutissimo. Aveva dedicato la sua vita all’Hotel Oriente, ereditato dal padre Leonida, un partigiano divenuto famoso per la storia d’amore con la figlia di Benito Mussolini, raccontata dal giornalista Marcello Sorgi nel libro «Edda Ciano e il Comunista di Lipari» che ha ispirato anche una fiction di Raiuno.
L’imprenditore si è recato all’alba nel suo albergo di via Marconi, che in questa stagione è chiuso e che avrebbe dovuto riaprire i battenti tra qualche settimana, ha preso la pistola, detenuta all’epoca dal padre, e dopo essere salito sul furgone dell’albergo si è tolto la vita. A scoprire il cadavere sono stati alcuni dipendenti in procinto di effettuare i lavori di preparazione per la riapertura dell’albergo.

Tragedia in Lettonia, isole fluttuanti intrappolano 500 persone!

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Oltre 500 persone, sono sul blocco di ghiaccio vicino la spiaggia di Majori, e altre 43 vicino quella di Vakarbulli, tra le quali molte donne e bambini. Sono bloccate su due ‘isole’ di ghiaccio fluttuante in Lettonia, e si allontanano dalla riva del golfo di Latvia. Lo riferisce l’agenzia ufficiale baltica Bns, citata da Russia Today.

Le operazioni di soccorso sono partite dal Golfo di Riga, ma gli elicotteri e le navi della Marina non riescono a intervenire a causa delle cattive condizioni di tempo, il mare mosso e le onde molto alte. Il ministero delle emergenza lettone ha più volte esortato la popolazione a non camminare sul mare ghiacciato.

La portavoce nazionale dei vigili del fuoco Viktorija Sembele ha poi ridimensionato il numero dei ‘prigionieri del ghiaccio’ a 200: l’ipotesi è che siano dei pescatori, ma non è ancora chiaro come sia avvenuto il distacco delle lastre ora alla deriva.

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