Islanda: cresce la protesta dei verdi a tutela degli … Elfi!

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Le proteste ormai fanno poco notizia, persino quelle degli ambientalisti, impegnati nella doverosa e ardua tutela del territorio. Ma in Islanda da mesi cresce un movimento, animato dai verdi, del tutto inedito. L’obiettivo è di impedire la costruzione di una strada che, secondo i progetti, sarebbe destinata ad attraversare una zona di rocce vulcaniche nella penisola di Álftanes, non distante dalla capitale Reykjavik. La motivazione è davvero singolare: la nuova carreggiata potrebbe disturbare la vita e l’ambiente in cui vivono gli elfi, che, come si sa, amano non già i prati erbosi, bensi’ le formazioni rocciose, che offrono magnifici piccoli nascondigli a queste timide creaturine.
A credere fermamente nella loro esistenza o per lo meno a non escluderla – e questo vale anche per le fate, cui da un paio di secoli gli elfi si accompagnano nell’immaginario locale – è, secondo autorevoli sondaggi, oltre la meta’ della popolazione islandese, cresciuta sui libri di fiabe che traggono origine dagli antichi miti nordici.
E forse per un popolo così ancorato saldamente alle proprie origini, il mondo naturale assume toni e significati mistici: lo stesso concetto di natura è intrinsicamente legato agli elfi e al  loro mondo. Un mondo magico, vivo, che va assolutamente tutelato.

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Non costruite l’autostrada: distruggete la casa degli Elfi!

elfi-tuttacronacaL’autostrada non dev’essere costruita, c’è il rischio di distruggere l’ambiente naturale degli Elfi! Non è la favola ambientalista che arriva il giorno di Natale, è una lotta che stanno portando avanti degli ambientalisti islandesi. A Reykjavik, infatti, gli Elfi, gli infaticabili aiutanti di Babbo Natale, si sono trasformati nella causa che sta fermando la costruzione di un’autostrada.  “Salviamo la casa degli Elfi, quello è il loro habitat naturale”. Gridano i “Friends of Lava”,  il gruppo di abitanti di Gálgahraun Lava Field, quello che da tutti è considerato il paese degli Elfi.  La corte suprema del Paese ha fatto. al momento, interrompere il progetto: vuole infatti fare luce sulla vicenda. Mettersi contro le leggende potrebbe essere controproducente. La realtà però nasconde una battaglia ambientalista per salvaguardare un’area considerata ancora incontaminata.

Ecco un vero Progressive Party! Il regalo dell’Islanda ai suoi cittadini

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Detto in campagna elettorale, fatto durante l’esecutivo. C’è chi promette e mantiene nella politica e anche se in Italia sembra incredibile in Islanda è realmente accaduto. il Progressive Party, che nella sua campagna elettorale aveva promesso di cancellare 24mila euro a tutte le famiglie che avevano un muto, senza guardare al reddito e fare differenziazioni, ma solo per risarcirle del danno subito dopo che la  svalutazione della moneta locale dovuta al crac delle banche aveva portato l’Islanda sull’orlo del baratro, ora verranno versati proprio nel mese di dicembre. Ogni famiglia vedrà così scalare il suo mutuo di ben 24 mila euroil che comporterà per lo stato una spesa di 900 milioni in 4 anni. Chi la pagherà? A pagare sarà proprio la finanza degli speculatori: l’operazione ha mandato su tutte le furie Standard & Poor’s e il Fondo monetario mondiale. Ecco un vero Progressive Party!

La strana sfera di fuoco che solca i cieli islandesi

ufo-islanda-tuttacronaca-palladifuocoUna palla di fuoco che infiamma l’aria prima di precipitare nella cittadina islandese di Akureyri. E’ questo lo strano fenomeno mostrato in un video di una manciata di secondi. La sfera sembra poi scomparire dietro alcune proprietà. Una possibile ipotesi parla di un velivolo difettato, ma nessuno si è ancora preso la responsabilità dell’incidente. Per questo, il fenomeno continua ad essere un mistero.

37 italiani rimangono senza bagaglio in Islanda, al freddo e al gelo!

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Sono 37 gli italiani rimasti senza valigia a Reykjavik, in Islanda, al freddo e al gelo. Tra loro anche molti bambini, alcuni di pochi mesi che si sono ritrovati di colpo senza passeggino. I nostri sfortunati connazionali avevano viaggiato con un volo di linea della AirBerlin, partito dall’aeroporto di Roma Fiumicino il 6 agosto diretto aReykjavik e con scalo a Berlino, una volta atterrati a destinazione hanno scoperto di non aver più nulla con sé. Sono rimasti 3 ore ad attendere invano i bagagli poi “senza nessun tipo di assistenza” sono andati via. La prima tappa obbligata, trovandosi di colpo a 8 gradi, sono stati i negozi e i grandi magazzini. “Dal 6 agosto non abbiamo più nessuna notizia, nessuno risponde al telefono. E siamo nel posto più caro d’Europa, abbiamo speso oltre 600 euro per ricomprare tutto”, denuncia la mamma di una bimba di nove mesi.

 

Miss Islanda apre le porte a tutti… anche alle 80enni e a qualche uomo!

miss-islanda-uomini-iscritti-tuttacronacaIn Italia c’è stato il boicottaggio di Miss Italia, con lo sfratto della kermesse dai palinsesti Rai e ora la guerra contro la mercificazione del corpo femminile si è spostata in Islranda, dove va in scena accompagnata da una buona dose di ironia. Infatti le attiviste per i diritti delle donne hanno preso la palla al balzo quando l’organizzatore, Raf Rafnsson, ha rivisto il regolamento spiegando che, dal momento che il suo è “un Paese moderno e aperto e non voglio che ci fossilizziamo sullo stereotipo della donna islandese alta 1,73, bionda e con gli occhi azzurri”, la gara viene “aperta a tutti”. Ecco allora che la contestazione colpisce… dall’interno! Tra gli iscritti appaiono anche la parlamentare socialdemocratica Sigribur Inbibjorg Ingadottir, aspiranti Miss di 80 anni, donne sposate, una donna pastore e anche qualche uomo. In totale, le domande di iscrizione sono 1300 e un’attivista, Hildur Lilliendhl, ha spiegato: “Volevo scendere in piazza – ha detto una nota attivista. Ma poi ho scelto la strada dello humour. E mi sono iscritta”. Con quella loro dichiarazione di “aperta a tutti”, gli organizzatori si sono complicati la gestione della vicenda e stanno facendo retromarci spiegando che la gara è aperta, ma restano i paletti fondamentali, tipo che le candidate devono avere tra i 18 e i 24 anni, non essere sposate e non avere figli. Ma tra le critiche arrivano anche le voci pro-manifestazione, come quella di Iris Jonsottir, reginetta nel 2011, che racconta: “Grazie a questo titolo ho potuto girare il mondo e conoscere tante ragazze. Questo concorso offre tante opportunità a una donna”.

I servizi tedeschi “vanno a letto” con quelli americani?

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Le ultime dichiarazioni si Snowden innescano un altra bomba. La talpa infatti avrebbe rivelato che i servizi tedeschi collaborassero con la Nsa e che le persone da sorvegliare venissero selezionate in base ai loro profili Facebook e alle loro mail. In una intervista al giornale tedesco Der Spiegel, talpa avrebbe usato l’espressione inequivocabile che gli Usa ”vanno a letto con i tedeschi”

Nella Nsa – precisa Snowden, c’è una direzione degli Affari Esteri e la cooperazione con gli altri pesi è concepita in modo da ”isolare i leader politici dalle ripercussioni” nel caso in cui venisse svelato ”con quale ampiezza stanno violando la privacy globale”.

L’intervista è stata condotta da un esperto americano in crittografia, Jacob Applebaum, e dalla regista di documentari Laura Poitras, con l’aiuto di email criptate, poco prima che Snowden uscisse allo scoperto.

Secondo Der Spiegel, la collaborazione tra la Nsa e i servizi tedeschi del Bnd è più stretta di quanto si sapesse finora, con gli americani che forniscono agli alleati ”strumenti di analisi”, in particolare per il Medio Oriente.

Lo scandalo Datagate e i rapporti a rischio con l’Ue

Edward-SnowdenIl “Der Spiegel” afferma che la Nsa, l’agenzia di spionaggio americana, si sarebbe infiltrata nella rete dei computer europei, almeno stando ad alcuni file in possesso di Snowden, la talpa. Sempre la rivista tedesca spiega che prove si troverebbero in un documento, datato settembre 2010, dell’agenzia in cui con il temine “target” ci si riferisce all’Europa. Sarebbero passati circa 5 anni da quando dei disturbi nelle telefonate avrebbero permesso ai responsabili della sicurezza Ue di accorgersi che alcune delle comunicazioni del Justus Lipsius, il palazzo che ospita il Consiglio Ue e i Vertici dei leader europei e dove ogni delegazione europea dispone di spazi dedicati,, erano vittime di intercettazioni gestite da una delle aree schermate accanto al quartier generale della Nato, nella vicina Evere, dove la Nsa si era installata. Ma le ultime indiscrezioni sul Datagate non potevano certo passare inosservate e il vicepresidente vicario del Parlamento Ue, Gianni Pittella, ha dichiarato: “Sono allibito. Se lo spionaggio della Nsa sull’Europa rivelato dai documenti di Snowden venisse confermato, sarebbe inaccettabile”. Pittella, che si è anche consultato con il presidente Schulz, ha aggiunto che “verranno chieste immediate spiegazioni e che c’è il rischio che il rapporto tra Ue e Usa si incrini”. Nel frattempo, riferisce il presidente ecuadoriano Rafael Correa, Joe Bide, vicepresidente Usa, ha chiesto all’Ecuador di “rifiutare la richiesta di asilo” ricevendo come risposta che l’Ecuador “rispetta gli Stati Uniti ma prenderà una decisione in modo sovrano.” Aggiungendo: “Se e quando Snowden arriverà sul suolo ecuadoriano, gli Usa saranno i primi a cui chiederemo un’opinione perché come abbiamo fatto per Assange con l’Inghilterra, abbiamo ascoltato tutti, ma la decisione finale sarà nostra”.

Snowden diventa Bourne? Giallo sulla talpa del datagate

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Snowden doveva prendere un aereo per Cuba, ma forse non ci è mai salito o forse ci è salito, ma di lui non c’è traccia. Accusato di spionaggio dagli Usa le due tracce si sono perse nell’aeroporto di Mosca a Sheremetevo, dove era arrivato con un volo da Hong Kong. Le agenzie di stampa avevano immediatamente battuto la notizia che Snowden era in partenza su un volo Mosca-L’Avana con prosecuzione per Quito, dove ha chiesto asilo politico. I giornalisti che si sono imbarcati sull’aereo per L’Avana però hanno dichiarato che su quel volo la talpa non c’era. Il suo posto, il 17A, come avevano fatto trapelare i media russi, è rimasto vuoto. Probabilmente Snowden ha preso un volo diverso e aveva lanciato informazioni false affinché si potessero perdere le sue tracce, visto che era stato anche preventivato il rischio che durante il sorvolo sui cieli americani l’aereo sarebbe stato costretto a fare un atterraggio fuori programma proprio nel tentativo di recuperare l’ex agente governativo. Il rischio di una tensione nei rapporti Urss e Usa è molto alto, anche perché sembra che Snowden appena atterrato a Mosca sia stato sentito dagli agenti dei servizi russi e gli americani temono una nuova fuoriuscita di informazioni. L’ecuador dice di aver solo ricevuto la richiesta d’asilo da parte della talpa, ma di non avere informazioni sull’agente. Snowden diventa Bourne?

Aggiornamento: Snowden ha ottenuto il documento di rifugiato dall’Ecuador.

La fuga della talpa… Ed Snowden cerca asilo

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La talpa cerca asilo ed è in volo alla ricerca di un Paese amico. Secondo i media di Hong Kong, Snowden avrebbe lasciato il paese  volontariamente e legalmente, dopo che ieri gli Usa avevano chiesto alle autorità di Hong Kong  di trattenerlo con un arressto provvisorio, in un primo passo di quello che si prevede essere un lungo processo di estradizione. Snowden sarebbe partito col volo dell’Aeroflot SU 213. Secondo South China Morning Post, la sua destinazione finale sarebbe l’Ecuador o l’Islanda. Intanto gli attacchi continuano e Snowden ora accusa gli Stati Uniti di piratare gli sms cinesi per raccogliere milioni di messaggi. Anche l’Europa ormai è travolta nel ciclone del datagate e Snowden è il nuovo idolo di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, che invita i «paesi coraggiosi» a offrire «asilo» alla talpa. Il sito web anti-segretezza Wikileaks ha affermato di aver aiutato la “talpa” che ha rivelato le attività illegali dei servizi di sicurezza americani a lasciare Hong Kong per avere asilo politico “in un Paese democratico”. Mosca, attraverso le parole del portavoce di Putin, ha fatto sapere di essere all’oscuro dei piani di Edward Snwoden. Ma dalle ultime indiscrezioni, l’agenzia Interfax ipotizza che Mosca possa essere una tappa provvisoria per poi arrivare a una delle destinazioni che metterebbero al sicuro la talpa. Tra questi paesi non si esclude neppure un possibile arrivo a Cuba.

L’Italia attaccata dalla Svezia!

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Dalla Svezia, fuori dall’Euro, un duro attacco all’Italia. Altroché Cipro, il maggior pericolo per la ripresa dell’area euro è costituito dall’Italia, ha affermato il ministro delle finanze della Svezia Anders Borg, paese che come detto non fa parte dell’euro. “E’ importante capire quanto sia profonda la crisi europea”, ha detto durante una conferenza a Stoccolma, secondo quanto riporta Dow Jones. Secondo Borg per quanto le situazioni di Spagna e Cipro siano preoccupanti, lo sono meno di quella dell’Italia che deve ancora riuscire a formare un nuovo governo.

Per questo secondo il ministro svedese la penisola rappresenta il “maggiore fattore di rischio” a carico dell’economia di eurolandia. Indirettamente Borg ha invece ridimensionato il caso Cipro, affermando innanzitutto che fronteggia problemi simili a quelli che hanno avuto, e superato, paesi vicini della Svezia come Islanda e Lettonia. Peraltro vista la mole di Cipro e dell’Ue il salvataggio dell’isola sarebbe comunque un “problema limitato”. Semmai Stoccolma vede in questa vicenda una conferma del suo scetticismo a partecipare all’unione bancaria a cui puntano i paesi Ue, ha concluso Borg.

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