Al Qaeda e l’alleato decapitato per errore

al-qaeda-tuttacronaca“Abbiamo sbagliato ad accompagnarlo verso il Paradiso, Allah perdonerà il responsabile per aver decapitato accidentalmente una persona che non era un infedele”. Sono queste le parole del portavoce dell’Isis, lo Stato islamico del Levante e dell’Iraq, che chiede scusa per l’errore commesso: aver decapitato un alleato pensando si trattasse di un nemico. E’ successo ad Aleppo, dove sono in corso intensi combattimenti fra milizie sunnite jihadiste e gruppi militari sostenitori del regime di Bashar Assad e dov’è stato trovato, tra i feriti, un uomo barbuto, portato in ospedale dagli  jihadisti di “Isis”. Il ferito, in condizioni critiche, non riesce a farsi riconoscere ma è in grado d’invocare i nomi di due imam sciiti. Per questo motivo, viene identificato come   un volontario sciita delle milizie pro-Assad, fatto che porta alla decisione di decapitarlo e di esporne la testa mozzata in una piazza di Aleppo. “Isis”, espressione diretta di Al Qaeda, ne pubblica anche il video in rete salvo poi, dopo qualche giorno, scoprire la verità. Si fa infatti viva la formazione fondamentalista sunnita “Ahrar al-Sham”, gruppo sunnita che combatte in Siria contro Assad e che è un alleato dei jihadisti di Al Qaeda, che informa: “Non è uno sciita, si tratta del nostro comandante, Mohammed Fares, del quale avevamo perso le tracce durante i combattimenti”.  Resta ora da vedere se, in base ad un codice tribale che a volte viene invocato in simili casi, la famiglia della vittima chiederà ora delle compensazioni economiche ad Al Qaeda.

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Strage di bambini in Iraq, kamikaze in una scuola elementare

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Iraq shock! Il kamikaze,  entrato nel cortile di una scuola elementare nel nord del Paese, con un camion imbottito di esplosivo si è fatto saltare in aria uccidendo 14 alunni e il direttore dell’istituto. L’attentato alla scuola di Tel Afar, circa 70 km a nordest di Mosul è giunto pochi minuti dopo un simile attacco contro una stazione di polizia. In precedenza un funzionario locale aveva detto che nei due attentati erano morte almeno 10 persone:

“Oggi siamo stati colpiti da due grandi esplosioni che hanno provocato decine di vittime e feriti – ha detto il sindaco di Tel Afar, Abdul Al Abbas -. La prima era un camion bomba che ha colpito una stazione di polizia e la seconda una scuola elementare”.

Torna il terrore in Iraq: 9 autobombe,50 morti e 140 feriti. Quasi un’apocalisse!

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Erano in corso i festeggiamenti serali dell’Eid al Fitr, che segnano la fine del mese del digiuno del Ramadan, in Iraq quando il terrore è tornato a devastare e uccidere un popolo già a lungo provato che sembra destinato a non poter avere tregua. Anche nel giorno della festa, la morte ha preso il sopravvento e almeno 9 autobombe sono deflagrate nei mercati più affollati e nei quartieri a prevalenza sciita. Il bilancio è pesante: 50 morti e almeno 140 feriti per un Ramadam che sarà ricordato tra i più violenti della storia del Paese.

Se questo è un assessore…

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«I comunisti devono essere sterminati tutti». È il messaggio postato su Facebook dall’assessore al Patrimonio del comune salernitano di Sala Consilina, Michele Santoriello, intervenendo sulla vicenda dei marò italiani. L’esponente della giunta attacca duramente la giornalista Giuliana Sgrena, favorevole al processo dei militari italiani in India.

«Ecco perchè i comunisti devono essere sterminati tutti alla hitler maniera – scrive sul social netwoork l’assessore di Sala Consilina – ai tempi della guerra in Iraq, fosse stato per me, l’avrei fatta marcire a Baghdad. Si tratta di una ignobile miserabile». Parole che hanno acceso le polemiche nella giunta del comune del Vallo di Diano, con numerosi consiglieri e assessori pronti a prendere le distanze dalla posizione dell’esponente della giunta.

BOMBE CONTRO I RIBELLI, L’IRAQ ATTACCA!

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L’Esercito iracheno ha attaccato postazioni dei ribelli anti-Assad in Siria, e alla frontiera sono arrivati cospicui rinforzi militari da Baghdad. Lo afferma al Arabiya.

Russian Today riferisce che l’attacco ha consentito ai filo-governativi di riconquistare un avamposto controllato dai ribelli.

L’eroe o l’antieroe? Bradley Manning, un esempio!

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Dieci volte colpevole di aver violato i regolamenti militari, ma non le leggi federali sull’aiuto al nemico: il soldato Bradley Manning ha cercato di evitare il carcere a vita offrendo al giudice della Corte Marziale di Fort Meade in Maryland una dichiarazione di colpevolezza per dieci capi di accusa minori sui 22 spiccati nei suoi confronti.
Leggendo da una ‘memoria’ di 35 pagine, Manning ha dichiarato di aver agito di sua spontanea volontà, «non su pressioni di Wikileaks» quando ha passato al sito-anti segreti di Julian Assange centinaia di migliaia di documenti top secret del Dipartimento di Stato e del Pentagono. Il soldato ha rivelato di averlo fatto «perchè il pubblico doveva sapere», e solo dopo aver tentato di offrire lo stesso materiale al Washington Post e al New York Times senza ricevere risposta.
«Pensavo che se il pubblico avesse avuto accesso alle informazioni si sarebbe aperto un dibattito sul ruolo delle forze armate e della politica estera», ha dichiarato Manning. In licenza a Washington dalla ferma in Kuwait, il soldato aveva tentato di contattare il quotidiano della capitale con l’offerta di «materiale enormemente importante per il popolo americano».
Non fu preso sul serio dalla sua interlocutrice. Ancora più frustrante il contatto con il New York Times dove Manning era arrivato a parlare solo con tante segreterie telefoniche. «Non pensavo che avrei danneggiato gli interessi americani, solo messo in imbarazzo il governo rivelando i retroscena dei suoi contatti internazionali», ha spiegato a proposito del cosiddetto ‘Cablegate’. Quanto ai ‘warlog’ dell’Esercito da Iraq e Afghanistan, il movente della fuga di notizie era stato di spiegare «i veri costi della guerra».
Tante le gocce che avevano fatto traboccare il vaso, ma soprattutto il video dell’attacco di un elicottero Apache su civili iracheni: «La reazione dei militari americani a bordo mi sconvolse. Parlavano dei bambini uccisi come “bastardi mortì”». Spetta adesso al giudice militare, colonnello Denise Lind, decidere se accettare la dichiarazione di colpevolezza di Manning. Ma anche se la Lind accoglierà la richiesta del soldato, i procuratori militari potrebbero decidere di aprire una nuova corte marziale nei confronti della talpa di Wikileaks sui rimanenti capi di accusa, compreso quello di aiuto al nemico che ha il potenziale di far passare a Manning il resto dei suoi giorni in prigione.

Eroe o assassino? Morto Chris Kyle, cecchino leggenda dei Navy Seals

Era stato 4 volte in Iraq e aveva ucciso 160 persone tra il 1999 e il 2009. Kyle, 38 anni, era anche uno dei più famosi ex militari Usa, autore del bestseller autobiografico “American Sniper”. La polizia lo ha trovato morto accanto al cadavere di un uomo di 35 anni. Fermata una persona, anch’egli ex militare.

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Kamikaze a funerale, 35 vittime in Iraq

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…E siamo già a 17 oggi! Morti in Iraq per gli scontri.

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17 morti! Raffica di attentati in Iraq.

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Ancora guerra! Iraq, Yemen e Nigeria

Baghdad: 13 sciiti uccisi da autobomba nel sud della città

Yemen: Uccisi 3 membri di al Qaida da drone Usa

Nigeria: Quattro vittime in uno scontro nel Nord-Est

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Fine d’anno tra morti e guerre! Speriamo che il nuovo inizi meglio.

Pakistan: trovati 9 cadaveri talebani

India: al nord almeno 100 morti per il freddo

Iraq: serie esplosioni, molti morti e feriti

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Morte e distruzione: in Iraq serie di attentati senza fine

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Esplosioni su esplosioni, corpi su corpi! L’Iraq e la sua storia infinita.

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Iraq. Tre attentati anti-sciiti provocano la morte di 8 persone

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