Il Cavallino e la Mela: Ferrari e Apple unite per creare l’auto multimediale

Apple-Ferrari-tuttacronacaApple scende… su strada! L’azienda ha proposto un sistema integrato con l’elettronica delle auto. Si tratta di una svolta clamorosa nel mondo delle quattro ruote, che potrebbe trovarsi a dire addio ai navigatori satellitari per dare il benvenuto a un sistema che governa sia la multimedialità che la connettività. Una specie di iPad, al centro del cruscotto. Come spiega Vincenzo Borgomeo su Repubblica:

L’annuncio ufficiale verrà dato a breve, ma si sa che i partner iniziali della tecnologia Apple saranno inizialmente Ferrari, Volvo Mercedes. Poi si vedrà perchè un sistema così evoluto è chiaro che farà gola a molti costruttori.

Il progetto prevede infatti un collegamento in tempo reale dei vari sistemi multimediali delle auto con un database centrale della Apple in modo da rendere possibile gestire un flusso di dati mai visto che finiranno – on demd – sul cruscotto delle auto. La notizia è stata riportata oggi dal Financial Times e sta facendo il giro del mondo e non solo perchè l’accoppiata di due marchi fantastici come Ferrari e Apple è roba da primato anche perchè, cambierà per sempre l’interfaccia uomo macchina. Finalmente verrebbe da dire guardando il funzionamento di molti sistemi attuali.

Secondo il Financial Times, che ha dato la notizia, l’azienda di Cupertino, “dopo aver cambiato il modo in cui comunichiamo, punta a cambiare anche il modo in cui guideremo”. Le macchine con tecnologia Apple, avranno a bordo personal computer in grado di comunicare e offrire “soluzioni alla mobilità” nel traffico delle città che in un futuro potrebbe essere monitorato da un database centrale.

La collaborazione tra Apple e Ferrari, del resto, non è una novità. Già l’anno scorso è avvenuto un “matrimonio” tra i due colossi. Spiegava nel marzo scorso Applerumors:

Nei nuovi “armamenti” delle auto del cavallino rampante, ci saranno ben due iPad Mini ed in più il supporto all’assistenza vocale: Siri, sempre targato Apple. I due iPad mini, inoltre, saranno a disposizione dei passeggeri dei sedili posteriori che potranno scegliere di occupare il tempo nel modo che desiderano. L’auto in questione è una gran turismo sportiva, che da qualche giorno è stata mostrata in tutto il suo splendore. Tale alleanza era già nell’aria quando, nello scorso novembre, uno dei dirigenti Apple era entrato nel cda della Ferrari: mentre lo scorso aprile Tim Cook ricevette proprio Luca Cordero di Montezemolo, che dopo qualche giorno ne annunciò una possibile futura collaborazione. Cosa vorranno di più gli amanti delle auto nonché fanatici della Mela?

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Costruisci l’Apple Store… La mela sbarca nel Lego!

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Stop a casette e fiorellini, stop ad astronavi e mondi futuristici, il Lego cerca l’evoluzione e la trova nell’Apple Store. La proposta è partita come sempre dal sito che porta alla ribalta i creativi e li unisce in una grande comunità virtuale: Cuusoo, ovvero l’officina delle idee sul web dove chiunque può sottoporre il proprio progetto stavolta sembra destinata davvero a portare avanti questa sorprendente iniziativa che ha già visto innumerevoli sostenitori. L’Apple Store fai da te sarebbe composto di 800 mattoncini tra cui le minifigure di Steve Jobs e Steve Vozniake oltre naturalmente ad iPhone, iPad,iMac,etc… L’architettura del negozio rispecchierebbe davvero quel modello che ritroviamo identico in tutto il mondo: lo spazio in cui provare le nuove “creature” Apple, gli scaffali con accessori e il Genius Bar. Ma se avete un problema di Mac dovrete comunque andare al vostro centro assistenza di fiducia!

Questa NON è una foto di Morgan Freeman

morgan-freeman-tuttacronacaSembra incredibile, eppure è così: non si tratta di una foto di Morgan Freeman ma di un disegno creato “a dito” con un iPad Air. L’artista che l’ha realizzato è l’iperrealista Kyle Lambert, solito a questo tipo di opere. Lambert è partito da uno scatto del fotografo Scotto Gries (qui trovate la foto originale) ed ha spiegato a Mashable che gli è stato necessario un mese per realizzare l’immagine. Il video in timelapse dell’intero processo è stato pubblicato su Youtube appena due giorni fa, ma ha già superato 5,5 milioni di visualizzazioni.

Quando Tablet e iPad servono per fare la guerra

siria-tablet-tuttacronacaLa Prima Guerra Mondiale era di trincea, durante la Seconda si utilizzò l’aviazione, in quella del Golfo arrivarono le televisioni. Ogni guerra ha qualcosa che la caratterizza. E lo stesso avviene con il conflitto siriano, dove si utilizzano metodi 2.0, come dimostra lo scatto di Mohamed Asullah per l’agenzia Reuters. Si vede chiaramente come i ribelli siriani ricorrano a nuove tecnologie, come Tablet e iPad. La foto è stata scattata durante i preparativi per sparare un colpo di mortaio durante una scontro a Jobar. Secondo molti utenti di Twitter, l’utilizzo di mezzi tecnologici servirebbe per calcolare l’angolo di tiro. Eliot Higgins, analista di armi di guerra citato da The Times, l’uso di un iPad non è nulla di strano. Infatti, commenta, “si utilizzano anche telefoni cellulari, è una cosa molto comune”.

Verso la riapertura delle scuole: gli ispettori “mancanti”

scuola-italiana-crisi-tuttacronacaL’autonomia che, dal 2000, dovrebbe spingere le scuole ad assumersi maggiori responsabilità, costringendole a migliorare la loro offerta per poter essere “competitive” non sembra aver sortito effetti. Anzi. Come denuncia Tuttoscuola, con il riconoscimento della parità alle “non statali” sarebbe dovuto arrivare anche un aumento dei controlli, invece è successo l’opposto: “prima” c’erano in organico 695 “ispettori”, oggi 301, ma solo sulla carta, perchè in realtà, a causa di circa 200 vuoti, sono solo un centinaio: “in intere regioni, con centinaia di istituzioni scolastiche e migliaia di insegnanti, opera a volte un solo ispettore”. Per chiarire le idee: in Gran Bretagna si trova un ispettore ogni 13 scuole, in Francia uno ogni 22, in Lazio un ispettore lo troviamo ogni 2076 istituti. Guardando le altre regioni: ci sono due ispettori a disposizione dell’ufficio scolastico regionale in Piemonte, uno in Liguria, uno nelle Marche, neppure uno in Toscana. La “scusante” potrebbe essere che si possono sempre inviare per un’ispezione dei dirigenti scolastici investiti volta per volta del ruolo, ma ciò non toglie che restano dei buchi. Per cercare una soluzione a questo, inoltre, il tempo si è allungato a dismisura: “Il concorso per reclutare nuovi dirigenti tecnici (con funzioni ispettive) è stato bandito quasi sei anni fa per coprire 144 posti vacanti, ma si è concluso solo nella primavera di quest’anno con circa 70 vincitori, che però non sono stati ancora nominati. Si parla della prossima primavera… E nel frattempo sono diventati vacanti per pensionamento altre decine di posti”. Senza contare che sul concorso sono piovuti i ricorsi per il sospetto che ad aver vinto siano stati “amici degli amici”. Ma il dossier sottolinea anche deficit di qualità ed equità: “come spiegare che a Milano solo un maturando su 381 è valutato meritevole di lode, e a Crotone uno ogni 35?”, senza contare la necessità di una dura lotta all’abbandono scolastico. Il 65% degli italiani tra i 16 e i 65 anni ha livelli di “competenze funzionali effettive” valutate “fragili” o addirittura “debolissime”. Questo in un Paese che fa parte dell’Europa e vorrebbe inserirsi in un contesto mondiale: come competere con i Grandi se questi sono i presupposti?

A scuola di… PUBBLICA ISTRUZIONE!

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Il pantano italiano dell’istruzione, soprattutto quella pubblica, sembra davvero non avere confini.  Se si tocca un aspetto ce ne sono almeno altri mille che sono connessi e pronti a crollare dietro quella tegola traballante. E’ un problema complesso e per questo abbiamo preferito chiedere a chi questo problema lo vive quotidianamente nei suoi molteplici aspetti. Una  nostra utente si è quindi immediatamente resa disponibile a darci la sua testimonianza per raccontare la sua esperienza in questo settore che dovrebbe essere il diamante di punta della nostra società e che invece sta lentamente diventando il fanalino di coda, con ripercussioni che, inevitabilmente si ripercuoteranno anche sul futuro. Ringraziando quindi “Monique” siamo felici di poter pubblicare la sua esperienza:

Dal mio punto di vista, a raccontare la situazione della scuola in Italia si rischia di cadere nella retorica del “già detto”, ma il problema è proprio questo: la scuola, intesa come architettura degli edifici e organizzazione della didattica è rimasta ferma, non si è evoluta. Gli edifici sono vecchi e fatiscenti, con le mura che si scrostano e infiltrazioni di acqua ovunque, pavimenti che si sollevano, scarsa illuminazione e spesso neppure le barriere architettoniche sono state abolite! E questa è la struttura sulla quale si dovrebbe innestare la digitalizzazione, ovvero aule computer, lavagne interattive, iPad. A questo proposito, se esiste un’aula computer, i pc sono spesso residuati bellici usati rimediati con mezzi di fortuna e possibilmente gratis, le lavagne interattive non sono presenti in ogni classe e, personalmente, non ho ancora visto una scuola in cui gli alunni siano dotati di iPad (ma questo in fondo potrebbe non essere un problema). A questo va aggiunto che la maggior parte del corpo docenti si dimostra spesso ostile all’utilizzo della tecnologia, non si sforza di provare e all’interno della scuola spesso non vengono dedicate ore di formazione per questi scopi. Gli alunni stessi, comunque, non dimostrano conoscenze informatiche che vadano al di là dell’utilizzo di Facebook e capita che alcuni non siano neppure dotati di un pc a casa. Un altra problematica seria è la presenza di alunni stranieri che non conoscono la lingua e non vengono supportati in modo adeguato, costruendo un’offerta formativa che preveda la possibilità di dedicare la maggior parte delle ore all’apprendimento dell’italiano e magari con un mediatore culturale che abbia la possibilità di intendersi con loro, perché quando parlano russo, cinese o urdu è davvero difficile interagire con questi alunni, anzi, è impossibile! Ci sono poi moltissimi alunni con disturbi specifici dell’apprendimento, ma non ci sono consolidate strategie comuni di gestione di questi deficit, tutto è affidato alla pazienza, alla passione e alla documentazione personale del singolo docente. L’organizzazione della didattica è ancora basata unicamente sulle lezioni frontali e troppo nozionistica, non ci sono interscambi tra diverse classi e la possibilità che le lezioni favoriscano un apprendimento intuitivo da parte degli alunni dipende dall’impostazione del singolo docente. L’ingerenza dei genitori è totale e la conseguenza è che la scuola diventa unicamente assistenziale, non sollecita la responsabilità dei ragazzi e non prepara studenti che siano competitivi e portatori di reali abilità e di un effettivo sapere, non stimola il loro interesse. Il precariato degli insegnanti è un ulteriore problema, ma non solo dal punto di vista del professore che ogni anno deve cambiare destinazione, anche da parte della scuola e degli alunni che, con questo sistema, devono rinunciare magari ad un insegnante valido solo perché le nomine dei docenti seguono una graduatoria che è unicamente burocratica. Inoltre, capita spesso che gli insegnanti precari, contrariamente a quanto si pensa riguardo il fatto che non siano garanzia di eccellenza, si dimostrino più preparati, più flessibili e più motivati di molti insegnanti di ruolo e da questo punto di vista io considererei l’opportunità di far fare un po’ di precariato a tutti, o almeno di favorire un cambio di mansioni! Se poi vogliamo aggiungere che lo stipendio dei docenti è di molto inferiore alla media europea…Non so gli effettivi numeri degli esuberi nelle varie classi di concorso, ma certo mi sembra che ci sia molta improvvisazione nel gestire le graduatorie. In ultima analisi, non ritengo funzionale all’identità della scuola, proporre nella sua offerta formativa attrazioni di vario genere, che hanno l’unico scopo di procurarsi iscrizioni, ma nulla hanno a che vedere con la cultura e l’istruzione e neppure con un funzionale collegamento con il mondo del lavoro.

Questa sì che è una pazzia: il superyacht da 15 milioni controllato con iPad!

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L’armatore più famoso di Hong Kong Anto Marden, 64enne e sua moglie Elaine si sono fatti un regalo che davvero è una pazzia: un superyacht da 15 milioni che può essere controllato da un iPad. E’ un triscafo lungo 42,5 metri, largo 16 metri e che pesa 52 tonnellate. Adastra, il superyacht già catalogato come l’ultimo giocattolo da super-ricchi è un vero e proprio palazzo galleggiante studiato per intrattenere i miliardari con ogni confort. Sono occorsi 5 anni per costruirlo ed è in grado di compiere 4000 miglia con un solo rifornimento di carburante, una distanza pari a un New York-Londra.

Lo scafo dell’Adastra è costruito in vetro e kevlar e può ospitare nove ospiti e sei uomini d’equipaggio. Il salone offre una vista panoramica, mentre la cabina di guida è aperta e offre divani su entrambi i lati.  Adastra si ritiene anche che possa essere in futuro preso a esempio per costruire imbarcazioni destinate alle lunghe percorrenze… un domani anche navi di lusso da crociera!

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Un pranzo “al volo”!

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Volete davvero un pranzo al volo? A Londra si può! Un ristorante britannico ha lanciato un nuovo servizio: vassoi volanti per il servizio al tavolo. I camerieri pilotano il vostro vassoio attraverso un Ipad. In questo modo si velocizza il servizio e il vostro cibo arriverà davvero in un batter d’occhio. Il sistema naturalmente è controllato anche da telecamere che monitorano costantemente l’atterraggio del vassoio.

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Il mistero delle foto rubate dell’Ipad 5

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Le foto ci sono e circolano nella rete… ma saranno vere? Questo è il dubbio del sito Gizmodo che raccomanda ai suoi lettori di non considerare queste foto come oro colato, anche se vengono da un sito molto affidabile come Nowhere Else che già in passato aveva dato l’anteprima dei nuovi connettori e dell’alloggiamento della nano-SIM di iPhone.

Se queste foto si rivelassero autentiche, iPad 5 sarebbe un po’ più stretto dell’attuale iPad e con i bordi smussati.  La data d’uscita è quasi impossibile da definire anche se secondo alcuni la produzione è stata avviata e il tablet sarà sul mercato prima dell’estate. Secondo altri, anche se l’Ipad, fosse disponibile probabilmente la Apple opererà una politica di strategia e lo farebbe uscire in autunno per poi massimizzare le vendite anche in vista del Natale.

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RENZI SI STACCA…

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Dieta di social network per Matteo Renzi: il sindaco di Firenze ha rimosso dal suo iPhone le app di Facebook e Twitter. La notizia e’ stata anticipata oggi dal Corriere Fiorentino. “Molti mi dicevano che sto troppo attaccato al cellulare…” ammettendo di aver rimosso le applicazioni sul suo smartphone per evitare il rischio di “grande abbuffata”.

Renzi aggiornerà Facebook e Twitter soltanto via iPad, via computer quando in ufficio, oppure chiamando il suo staff per dettare un post.

Grillo prospetta il premier: CORRADO PASSERA!

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“Destra e sinistra erano già alleati prima con Monti. Lo saranno ancora con un altro presidente del Consiglio: Corrado Passera”. Così Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, in una intervista pubblicata oggi in esclusiva sul sito di Wired Italia e sulla versione iPad del numero di marzo del mensile.

Per i più pigri!

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Siete stanchi di prendere la pezzetta e strofinare delicatamente lo schermo del vostro smartphone o del vostro tablet? Siete stanchi delle vostre ditate sul touch screen che fa perdere di estetica al vostro gioiellino? Dal Giappone arriva la soluzione ai vostri problemi: è stato infatti creato un piccolo robot in grado di pulire i piccoli schermi, in una maniera simile a quella dell’aspirapolvere che usate in casa. Il marchingegno si chiama Auto Mee S, ed è in grado di pulire lo schermo senza mai cadere oltre il bordo del dispositivo, con una grande precisione. Ogniqualvolta giunge ad un estremo del dispositivo, con un elegante dietro-front comincia a pulire nella direzione opposta.

L’unico neo, se così possiamo definirlo, è la durata del processo: in media per pulire lo schermo in maniera efficiente, sono necessari circa cinque minuti. Insomma, a mano si farebbe molto prima! Tuttavia, visto il prezzo abbordabile (attorno ai 17 $, quindi circa 12 €), rimane comunque un aggeggio davvero interessante per tutti coloro che sono amanti della tecnologia. Verrà lanciato in Giappone il 28 marzo prossimo, per cui ci vorrà del tempo prima che potremmo trovarlo in Europa (se mai dovesse giungere dalle nostre parti!). Siete interessati all’oggettino oppure preferite le vecchie maniere?

 

Una scimmia per Iphone e Ipad!

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E’ nata Oetzi, una nuova app per Iphone e Ipad che prendendo in prestito la famosa mummia di cinquemila fa, offrirà a bambini e ragazzi informazioni   sulle piu’ recenti scoperte scientifiche. Vengono anche spiegati lo straordinario equipaggiamento e i tatuaggi dell’Uomo venuto dal ghiaccio, che possono essere attentamente analizzati da vicino. Il tutto è stato studiato per divertire e informare i ragazzi attraverso un sistema rapido e veloce, ma accurato e corretto!

Il vecchio dondolo diventa tecnologico e ricarica l’iPhone

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NY e San Francisco salgono i furti ma solo per i prodotti Apple. Colpa della Mela!

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