1200 “conti laici” chiusi allo Ior, circa 300 milioni in meno

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L’era Bergoglio si fa sentire e così lo Ior, banca vaticana ha deciso di inviare 1200 lettere ad altrettanti correntisti per chiudere i conti e invitarli a scegliere altri istituti di credito.  Il nuovo Ior si limita a prestare servizio solo a “istituzioni cattoliche, ecclesiastici, dipendenti o ex dipendenti del Vaticano titolari di conti per stipendi e pensioni nonché diplomatici accreditati presso la Santa Sede”. Tutti gli altri sono fuori: il che significa 300 milioni di euro in meno per l’istituto di credito.

A darne notizia è Maria Antonietta Calabrò sul Corriere della Sera. La decisione era stata presa il 4 luglio anche se le lettere sono state inviate il 19 settembre,  pochi giorni dopo l’uscita di scena dalla banca del direttore generale Paolo Cipriani e del suo vice Massimo Tulli, travolti dall’arresto di monsignor Nunzio Scarano.

Il Corriere della Sera pubblica una foto delle lettere inviate che indicano la scadenza del 30 novembre, termine oltre il quale, scrive il presidente Ernst von Freyberg, “si applicheranno le disposizioni interne previste per il recesso da parte dell’Istituto”.

Ma in Italia, riporta il Corriere, ci si interroga sulle procedure di chiusura. Dalla Banca d’Italia, all’agenzia delle Dogane e delle Entrate, queste le preoccupazioni

Questi soldi torneranno in Italia? E se sì, come? Tanto per capire: l’ultimo scudo fiscale per il rientro di capitali dal Vaticano è stato di un importo complessivo di un solo milione di euro. In ogni caso, come ha anticipato il Corriere.it ci saranno presto i nostri finanzieri alla frontiera con il Vaticano. Scopo: controllare il passaggio di contante, visto che secondo l’Aif vaticana nel 2011 ci sono state 658 operazioni in entrata superiori ai diecimila euro e 1.894 in uscita.

 

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Santo, Santo subito… costo tanto?

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Anche i Santi hanno un loro costo e lo sa bene Papa Francesco che ha chiesto di indagare sui conti delle cause di beatificazione e canonizzazione. Aveva chiesto la documentazione entro il 31 agosto, ma sembra che non sia arrivato nessun dossier. Tutti in ferie, anche i Santi? Ma cosa aveva fatto sorgere i dubbi? Sembra che Bergoglio analizzando i bilanci relativi al fondo per le cosiddette cause povere non abbia trovato i versamenti necessari indispensabili per ogni processo di beatificazione e canonizzazione. Di qui la richiesta da parte del Pontefice di un’indagine interna, ma fino ad oggi nulla è arrivato sul tavolo del Santo Padre. Ma dove vuole andare a scavare Bergoglio? Sembra che solo le congregazioni più importanti, quelle quindi più ricche possano permettersi di veder canonizzato il proprio fondatore… per le altre l’oblio!

“Ogni causa di beatificazione fa storia a sé”, sottolinea il giornalista di Famiglia Cristiana Saverio Gaeta, precisando che le spese vive si aggirano complessivamente intorno ai 15mila euro. Questa cifra comprende i diritti della Santa Sede e i compensi dei medici, dei teologi e dei vescovi che studiano e giudicano le cause. A questa somma, però, bisogna aggiungere tutto ciò che riguarda le ricerche, l’elaborazione delle “positio”, il lavoro del postulatore e di altri esperti e ricercatori eventualmente coinvolti, la stampa dei volumi, gli allestimenti per la cerimonia. Ed è qui che il costo di una causa per la santità può lievitare in modo impressionante fino a raggiungere la cifra complessiva record di 750mila, come nel caso del processo che ha portato alla beatificazione, nel 2007, di Antonio Rosmini.

Nel mese di agosto Bergoglio ha dato mandato al cardinale Giuseppe Versaldi, presidente della prefettura degli affari economici della Santa Sede, di indagare sui conti Ior dei postulatori delle cause di beatificazione e di canonizzazione. Versaldi, che deve l’episcopato e la porpora al cardinale Tarcisio Bertone di cui è stato vicario generale a Vercelli, si è subito attivato per dimostrare al Papa la sua piena sintonia di vedute sulla politica della trasparenza finanziaria e sulle lotte al riciclaggio e alla corruzione.

Ma sotto quale pontificato si sono avuti più Santi, beati e celebrazioni?

Sotto il regno di Giovanni Paolo II la “fabbrica dei santi” ha sfornato 1338 beati in 147 riti di beatificazione e 482 santi in 51 celebrazioni. Cifre impressionanti soprattutto perché superano quelle dei beati e dei santi proclamati dalla Chiesa dalla sua fondazione fino all’avvento di Karol Wojtyla sul trono di Pietro. Con il Papa polacco, però, molte di queste cause hanno avuto un buon esito proprio grazie a quel fondo per le “cause povere” che oggi sembra scomparso.

Bergoglio sembrerebbe anche che abbia trovato l’opposizione del cardinale Angelo Amato,  prefetto della congregazione della cause dei santi. Il porporato salesiano, infatti, ha spiegato che il suo dicastero è completamente estraneo all’amministrazione economica dei postulatori delle cause. Inoltre il religioso ha da poco compiuto 75 anni età  canonica delle dimissioni. Amato è deciso a lasciare senza ulteriori proroghe, amareggiato dalle verifiche economiche che hanno colpito il suo dicastero proprio al termine del processo di canonizzazione di Giovanni Paolo II.

Il “paradiso” dei soldi riciclati in Vaticano, ecco la procedura.

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Sono state le parole di monsignor Nunzio Scarano,  l’ex capo contabile arrestato a giugno per aver esportato all’estero milioni di euro di proprietà degli armatori D’Amico, ad aprire un altro filone d’inchiesta che riguarda l’Apsa, cioè l’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica. Come ha spiegato il monsignore:

«Noi come Apsa non potevamo avere clienti esterni, ma pur non potendo in realtà “facevamo banca”, nel senso che avevamo una raccolta di risparmio e forme di reimpiego con corresponsione di interessi ai depositanti. Fui ricevuto dal cardinal Bertone alcuni anni fa, subito dopo la sua nomina, ma l’incontro non ebbe alcun effetto».

Quando gli inquirenti chiedono al monsignore di entrare nei dettagli, Scarano afferma:

«C’erano conti di cardinali, gestiti da Giorgio Stoppa precedente delegato direttore dell’Apsa. C’erano anche conti laici ma non ricordo alcun nome specifico se non quello della duchessa Salviati, benefattrice del Bambin Gesù. Di recente mi recai dal cardinal Filoni (Ferdinando, attuale prefetto di Propaganda Fide, ndr) al quale dissi dei conti “laici”. Dato l’incontro al 2010 e in seguito a questo in effetti alcuni funzionari furono allontanati dall’Apsa. Mennini (Paolo, il direttore, ndr) era arrivato quando Stoppa andò in pensione e si trattava di trovare qualcuno che si occupasse anche di coprire gli scheletri da lui lasciati nell’armadio. Mennini portò con sé De Angelis. I due avevano uno stretto rapporto con Marco Fiore che lavora per i D’Amico a Montecarlo. Stoppa gestiva in maniera padronale e opaca il suo settore. Mennini gli riconobbe un trattamento pensionistico molto lauto. Mennini si era portato anche una certa Maria Teresa Pastanella che godeva di un trattamento privilegiato pur non avendo alcun titolo di studio. Per effetto del mio incontro con il cardinale Filoni furono anche chiusi dei conti di laici».

Ora spetterà agli  specialisti del Nucleo valutario della Guardia di finanza guidati dal generale Giuseppe Bottillo ricostruire altri dettagli, ma sembra già che ci sia stata un’operazione di riciclaggio da 20 milioni di euro che il religioso avrebbe favorito sui conti personali dello Ior per “aiutare” i D’Amico.

I magistrati durante gli interrogatori gli avevano chiesto di parlare con le gerarchie vaticane di quanto era avvenuto all’interno dell’Apsa.

Lui dichiara: «A Filone riferì di un’operazione fatta dal banchiere Nattino». Il riferimento è alla famiglia fondatrice della banca Finnat. Poi prosegue: «Questi aveva un conto all’Apsa (poi chiuso) e un figlio di Mennini, Luigi, lavorava nella banca da lui diretta. Fece un’operazione di aggiotaggio di cui si parlava nei corridoi che riguardava titoli della sua banca che subivano oscillazioni e che venivano comprati e venduti, di fatto, sotto mentite spoglie. A quanto ricordo i titoli erano stati fatti artatamente scendere di valore e Nattino li riacquistò al momento giusto senza apparire e servendosi dello schermo Apsa. Vi furono più operazioni simili. Quando il cardinale Filoni prese provvedimenti, la cosa scatenò il finimondo e io fui promosso in seguito a questi eventi, anche se la promozione, di fatto mi collocò fuori dal perimetro operativo. Avevo anche sospetti su improvvisi cambiamenti nelle banche con cui operavano (si consideri che spostavamo milioni di euro). In un caso fu interessato un istituto in cui lavorava il padre del genero di Mennini, ma non so quale sia la banca»

Il nuovo scandalo che ha colpito lo Ior

ior-scandali-vaticano-tuttacronacaSull’ultimo numero dell’Espresso viene pubblicata un’inchiesta il cui oggetto sono i “trascorsi scandalosi” del nuovo prelato dello Ior, monsignor Battista Ricca. Prima della nomina, Papa Francesco aveva analizzato il fascicolo riguardante il prelato, ma solo dopo una settimana “è venuto a conoscenza, da più fonti, dei trascorsi di Ricca a lui fin lì ignoti”. Il riferimento è a presunte relazioni omosessuali del sacerdote risalenti al periodo trascorso alla nunziatura di Montevideo, in Uruguay, dove arrivò nel 1999 dopo aver prestato servizio a Berna.” Al centro dello scandalo vi sarebbe la relazione con un capitano dell’esercito svizzero, Patrick Haari, giunto con lui in Uruguay dove “Ricca chiese che anche al suo amico fossero dati un ruolo e un alloggio nella nunziatura”, cosa che alla fine avvenne, dopo che il nunzio andò in pensione. Da quanto riporta il settimanale,  “l’intimità di rapporti tra Ricca e Haari era così evidente da scandalizzare numerosi vescovi, preti e laici di quel piccolo Paese sudamericano, non ultime le suore che accudivano alla nunziatura. Anche il nuovo nunzio, il polacco Janusz Bolonek, arrivato a Montevideo all’inizio del 2000, trovò subito intollerabile quel ‘menage’ e ne informò le autorità vaticane, insistendo più volte con Haari perché se ne andasse”. L’espresso racconta anche che, nei primi mesi del 2001, Ricca “incappò in più di un incidente per la sua condotta sconsiderata. Un giorno, in un locale di incontri tra omosessuali, fu picchiato e dovette chiamare in aiuto dei sacerdoti per essere riportato in nunziatura, con il volto tumefatto”. Durante lo stesso anno, in agosto, “in piena notte l’ascensore della nunziatura si bloccò e dovettero accorrere i pompieri, che lo trovarono imprigionato insieme a un giovane”. Il nunzio Bolonek chiese l’immediato allontanamento di Ricca dalla nunziatura e il licenziamento di Haari. E ottenne il via libera dal segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano. Ora che il Pontefice, amareggiato, ne è a conoscenza, ne “trarrà le decisioni conseguenti”.

Fondi congelati per “monsignor 500”

nunzio-scarano-monsignor-tuttacronacaMonsignor Nunzio Scarano, noto anche come “monsignor 500”, indagato per riciclaggio dalle Procure di Salerno e Roma, si è visto congelare i fondi presso la banca vaticana per disposizione della Santa Sede. Nel frattempo, le autorità vaticane continuano a indagare su transazioni sospette e le indagini potrebbero essere estese ad altre persone, come riferito oggi da padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana. Scarano è anche accusato di aver tentato di trasferire illegalmente 20 milioni di euro dalla Svizzera all’Italia ed è già sospeso dalle sue funzioni presso l’APSA (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica). Risale al 9 luglio l’ordinanza dell’ufficio del Promotore di giustizia vaticano che ha disposto il congelamento dei suoi conti presso l’Istituto Opere di Religione (IOR). Padre Lombardi ha spiegato che “lo IOR ha affidato al Promontory Financial Group un esame oggettivo dei fatti e delle circostanze relative ai conti in questione e coopera pienamente con l’organismo di regolazione finanziaria del Vaticano AIF (Autorità di Informazione Finanziaria) e le autorità giudiziarie per fare interamente luce sul caso”. Nel dettaglio, lo IOR “sta affrontando un esame di tutte le relazioni con i clienti e delle procedure in vigore contro il riciclaggio di denaro”. Al tempo stesso, la banca vaticana “sta attuando provvedimenti adeguati per migliorare le sue strutture e procedure”. Questo percorso è cominciato a maggio di quest’anno e “ci si aspetta che sia largamente concluso per la fine del 2013”. Il direttore della sala stampa vaticana che anche informato che “nelle settimane passate, lo IOR ha nominato un chief risk officer a livello della Direzione, con lo specifico compito di concentrarsi sulla compliance (la corrispondenza con gli standard principali di controllo) e ha anche introdotto misure per rafforzare sostanzialmente il sistema di reporting. Infine, Padre Lombardi ha rimarcato che la banca vaticana “sta seguendo una linea chiara di identificazione sistematica e di tolleranza zero nei confronti di tutte quelle attività che siano illegali o estranee agli Statuti dell’Istituto, siano esse condotte da laici o da ecclesiastici”.

Saltano le teste allo IOR: si dimettono il direttore e il vice

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La bufera era nell’aria e il vento si era alzato da quando un mese fa  monsignor Nunzio Scarano, il prelato contabile dell’Apsa indagato per riciclaggio e arrestato per corruzione e truffa, era stato sospeso in via cautelativa. Poi c’era stata la nomina del nuovo prelato dello Ior e l’istituzione della commissione «referente» d’inchiesta, una mossa per cercare trasparenza e limitare i danni di possibili nuovi terremoti all’interno del Vaticano, già ampiamente provato dagli scandali sessuali e da quelli finanziari.

Oggi sono volate le teste, il direttore generale dello Ior Paolo Cipriani e il suo vice Massimo Tulli hanno rassegnato le dimissioni, accettate oggi dalla Commissione dei cardinali e dal board di sovrintendenza. Le funzioni di dg dell’Istituto sono state assunte `ad interim´ dal presidente Ernst von Freyberg. Lo rende noto la sala stampa vaticana.  Von Freyberg nei giorni scorsi aveva annunciato un’indagine interna a partire dal caso Scarano e aveva incominciato a rendersi conto della situazione e della necessità di un cambiamento radicale. Per aiutarlo nel suo compito, il presidente sarà affiancato da nuovi consulenti, in attesa della nomina dei nuovi manager.

 

Il “pericolo di pensare in modo mondano”, così il Papa

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Celebrata a San Pietro la messa durante la quale ha imposto il “pallio a 34 arcivescovi metropoliti, di cui tre italiani:  Carlo Roberto Redaelli, Lorenzo Ghizzoni e Giuseppe Petrocchi, rispettivamente arcivescovi di Gorizia, Ravenna-Cervia e de L’Aquila.

In tale occasione il Papa ha ricordato “Nella Chiesa  la varietà, che è una grande ricchezza, si fonde sempre nell’armonia dell’unità, come un grande mosaico in cui tutte le tessere concorrono a formare l’unico grande disegno di Dio. E questo deve spingere a superare sempre ogni conflitto che ferisce il corpo della Chiesa”.

Nessun riferimento di Papa Bergoglio sullo scandalo Ior, ma invece un chiaro riferimento a non cedere alla logica del potere umano: 

“Il ruolo, il servizio ecclesiale di Pietro ha il suo fondamento nella confessione di fede in Gesù il Figlio del Dio vivente, resa possibile da una grazia donata dall’alto”, ha ricordato ancora Papa Francesco, denunciando il “pericolo di pensare in modo mondano”.

C’è del marcio in MPS? Siena, lo scandalo e le elezioni.

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Elezioni amministrative a Siena… naturalmente il clima è bollente e nel cuore della Toscana, c’è ancora quella ferita che viene curata con il silenzio perché alzare il coperchio in questo momento può significare creare un terremoto politico i cui esiti travolgerebbero inesorabilmente l’esecutivo. Alle 19 Grillo fa il suo comizio e inevitabilmente c’è al centro lo scandalo MPS, ma già nella mattina di oggi una delegazione di parlamentari pentastellati è scesa in sala stampa alla Camera e ha annunciato: “Abbiamo presentato una proposta di legge per istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta sulla banca senese. Non basta il lavoro svolto dalla magistratura, perché molte delle domande che ruotano attorno alla banca e che necessitano di una risposta esulano da un aspetto prettamente giudiziale.” Quindi si va in cerca di responsabilità politiche?

Ma è solo Grillo a sostenere questa linea? E’ solo Grillo e i parlamentari del suo Movimento a indicare tra i responsabili dello scandalo MPS anche alcuni politici? Sembra proprio di no. Mauro Aurigi, sindacalista alla Mps dal 1957, critica l’istituo dagli anni ’90. C’è chi sostiene che sia uomo vicino ai pentastellati, ma Grillo ha fondato il M5S solo nel 2009… O Augeri è un profeta con la palla di cristallo o qualcosa di marcio c’era già in Mps. E’ lo stesso sindacalista che ha dichiarato  “Il problema è che la nostra è una città affiliata e succube a cosche di potere, come purtroppo accade in tante città meridionali. Se la quotazione di borsa iniziale fosse stata mantenuta, oggi avremmo una banca che varrebbe 60miliardi di euro. Invece ne vale 2”

Dove è il peccato originale? “La privatizzazione. Ha sradicato un’istituzione che faceva dell’attaccamento dei suoi dipendenti alla città una delle sue fortune, e che in virtù di quell’amore avrebbero respinto le operazioni spericolate fatte in questi anni”.

E i responsabili?  “Ma ormai del Pci delle origini in questo contesto non c’è nulla. Sono solo arrampicatori sociali spaventosi, che si nascondono dietro un’etichetta di partito”.

Secondo Grillo e  il M5S la cura per la banca è la nazionalizzazione… ma purtroppo per alcuni e per fortuna per altri sembra proprio che i pentastellati non riusciranno a conquistare la fascia tricolore… eccezion fatta per i miracoli o le sorprese che ci possono sempre essere.

A dirlo è lo stesso Aurigi:  “L’arrivo di Grillo a Siena sposterà uno o due punti percentuali, ma il ballottaggio purtroppo è lontano” eppure fino a qualche settimana fa c’era davvero la possibilità che si vincesse. Cosa è accaduto? E’ sempre il sindacalista, che senza troppi giri di parole afferma: “Hanno inciso le questioni romane: settimane a parlare di scontrini, e quella cretina della Lombardi che è andata a dire a Bersani che sembrava di stare a Ballarò invece di farci un governo insieme e provare a cambiare le cose”. E secondo la stampa Aurigi sarebbe un uomo vicino a Grillo e tenderebbe a fare propaganda per l’M5S parlando di implicazioni del Pd con l’MPS?

Si andrà al ballottaggio quindi  e ci saranno Pd e Pdl  a contendersi la Rocca… Una fetta ormai magra… spolpata da quei derivati che hanno minato le fondamenta di Salimbeni.

BALDASSARRI SOGNAVA LONDRA! Tutto pronto per scappare.

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Gianluca Baldassarri voleva fare il consulente finanziario a Londra. Lo ha confermato l’ex responsabile area finanza di Mps nell’interrogatorio davanti al gip di Siena Ugo Bellini. La sua fuga all’estero, per il giudice, era quindi preparata nei dettagli. Le indagini, si legge nella nuova ordinanza di custodia in carcere, cercano di capire la relazione tra le operazioni fatte da Mps, ”anche grazie a Baldassarri”, e ”l’imponente passivo” per ora ”solo parzialmente evidenziato in bilancio”.

L’anima nera di Mps, Baldassarri, è uomo libero!

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Continuano gli interrogatori sulla questione Mps. Il gip del tribunale di Siena si è riservato la decisione sulla richiesta dei pm titolari dell’inchiesta sul Monte dei Paschi sulla misura di custodia cautelare in carcere per Gianluca Baldassarri. “Per ora è un uomo libero”, ha detto il suo legale Filippo Dinacci uscendo dal palazzo di giustizia.
“Ha risposto a tutte le domande” ha poi aggiunto Dinacci mentre con Baldassarri usciva dal tribunale. “Non voleva scappare prima nè vuole scappare adesso – ha proseguito – altrimenti non si sarebbe presentato qui oggi, subito dopo aver lasciato il carcere di Sollicciano”. L’avvocato Dinacci ha poi confermato che l’istanza di scarcerazione è stata accettata dal gip per «vizio di forma» in quanto era scaduto il termine di cinque giorni previsto per l’interrogatorio.

La Chiesa, gli scandali, i corvi… uno Stato che si sgretola!

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«Il maggiordomo del Papa non è l’unico corvo del Vaticano. I corvi sono tanti, più di 20 persone, tutte legate alla Santa Sede. Siamo donne e uomini, laici e prelati. Se abbiamo fatto uscire i documenti dall’Appartamento del Papa è stato per compiere un’operazione di trasparenza nella Chiesa. Ora, dopo la rinuncia di Benedetto XVI al pontificato, e alla vigilia del Conclave, il caso Vatileaks continua a tenere banco. E per noi è venuto il momento di tornare a parlare».

La persona si definisce un «ex corvo». «Non ci sono più Papi da difendere o verità da far emergere. È tutto nel rapporto segreto compilato dai tre cardinali anziani», spiega. Nel rapporto c’è la storia della lobby gay, che «è verissima: potrei fare nomi e cognomi di cardinali e monsignori, di vescovi e funzionari». Ci sono poi «questioni finanziarie legate allo Ior», prosegue il corvo, che sottolinea l’esistenza di altri documenti oltre a quelli emersi: «Il libro ‘Sua Santità’ non contiene tutti i documenti in possesso di Nuzzi».
Per risalire alla nascita di Vatileaks «bisogna fare un passo indietro a circa un paio di anni fa, nel momento in cui il Santo Padre decise di realizzare attraverso monsignor Carlo Maria Viganò un’operazione di razionalizzazione nelle attività economiche dalla Santa Sede, unite all’opera di trasparenza affidata a Gotti allo Ior», spiega il corvo.
«L’operazione di Viganò fu ostacolata perchè considerata lesiva di determinati equilibri all’interno degli istituti soggetti a verifiche. Così nacque una lobby in Vaticano, composta da persone che lavoravano fra Governatorato, Apsa, Segreteria di Stato, Biblioteca, Archivio, Musei, Cei, Osservatore Romano, che ha cominciato a dialogare. Abbiamo pensato che rendere noto quello che succedeva nella Curia potesse sollevare l’opinione pubblica scatenando un’operazione di pulizia che avrebbe portato alla trasparenza».
L’operazione, i cui mandanti andrebbero cercati «nelle alte sfere», non ha portato alle dimissioni di Benedetto XVI, che «non si è dimesso per Vatileaks. Anzi, la sua presenza continuava a giustificare un determinato andazzo che invece Ratzinger voleva scardinare», dice il corvo. La rinuncia del Papa «è una sfida per ripartire da zero». Il successo di Vatileaks, aggiunge, «dipende da chi sarà il Papa eletto, da quale fazione verrà votato, e da chi sarà alla testa della prossima Segreteria di Stato».

Dopo l’agenda Monti, c’è l’agenda del Papa… la detta Famiglia Cristiana

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Un’agenda per il nuovo Papa: Famiglia Cristiana stila una lista di priorità da cui ripartire per una Chiesa alle prese con una “crescente perdita di credibilità”, e fra queste figura anche la liberazione per il nuovo Pontificato da ogni legame e compromissione con la finanza: “Basta con lo Ior, sì alle banche etiche”, questo il consiglio che, in un intervento sul settimanale dei paolini, rivolge al Papa che verrà lo storico e sociologo Giorgio Campanini.

Nell’editoriale di presentazione del dossier, il direttore don Antonio Sciortino sottolinea il “coraggio profetico” della scelta di Benedetto XVI che “dopo gli scandali e le ‘sporcizie’, ha riconciliato la Chiesa con i credenti e il mondo intero”. La rinuncia di Ratzinger “rilancia la Chiesa sulla via della purificazione, della richiesta di perdono e del rinnovamento”, scrive Sciortino.

Il settimanale ha chiesto ad autorevoli esponenti del mondo cattolico di suggerire una serie di punti prioritari da cui partire per riportare la Chiesa ad una dimensione “più profetica e meno diplomatica”, pulita e trasparente, “vicina ai poveri e agli ultimi”. Fra questi, viene inserita l’istanza “fortemente avvertita dall’opinione pubblica, anche ecclesiale, della liberazione del Pontificato da ogni legame (e ancor più da ogni compromissione) con la finanza”.

“Oggi esistono, in Italia e in numerosi Paesi, le banche etiche, nelle quali il credito è accordato con criteri di grande severità e finalizzato soprattutto a progetti di sviluppo, con la totale esclusione di finalità speculative. Perché non delegare a esse, o a consimili strumenti, ciò che ha a che fare con la finanza (fatta salva una snella Commissione di controllo?). La più totale trasparenza sarebbe in tal modo assicurata e i fedeli, che continuano a offrire generosamente il loro obolo, saprebbero che il denaro dato alla Chiesa, soddisfatti i bisogni legati al suo funzionamento, è destinato prioritariamente ai poveri del mondo”, scrive nel suo intervento Campanini che si definisce un “modesto laico” che osa dare consigli al nuovo Papa nello spirito di franchezza del Concilio.

Tra le altre priorità individuate ci sono la necessità di una maggiore unità fra fede e vita, rilevata da Gianfranco Brunelli, direttore del quindicinale “Il Regno”; una “maggiore trasparenza per chiudere l’era del sospetto”, invocata da Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose; un nuovo linguaggio adatto alla società e all’uomo di oggi, suggerito da padre Antonio Spadaro, gesuita e direttore del quindicinale Civilità Cattolica; e un nuovo ruolo attivo, non più da comprimari, per i laici nella Chiesa e maggiore collegialità, sottolineato da padre Barolomeo Sorge, gesuita e direttore emerito di Aggiornamenti Sociali.

Un’indagine condotta da Swg per Famiglia Cristiana, rileva, infine, le aspettative degli italiani dal Conclave: al nuovo Papa chiedono soprattutto di farsi interprete dei tempi, riportando alla centralità i valori del Vangelo, una carità accompagnata dalla giustizia e una chiesa unita e dialogante con le altre religioni.

L’ULTIMA UDIENZA: PER SEMPRE NON C’E’ PIU’ PRIVATO

Ultima udienza di PAPA BENEDETTO XVI

A San Pietro il Papa è entrato nella Papamobile per l’ultima udienza e ha avuto una grande ovazione da parte dei fedeli che affollavano la piazza.

“Vi ringrazio di essere venuti così numerosi a questo ultimo appuntamento. Grazie di cuore sono commesso, vedo la Chiesa viva”. Il Papa ricorda il grido di Dio che vuole che la sua Chiesa si allarghi e che tutto il suo popolo si comporti in maniera degna del Signore.”

“Signore perché mi chiedi questo e perché me lo chiedi! L’ho accettato anche con tutte le mie limitatezze. E’ stato un tratto della chiesa con momenti di luce e di ombra. Poi vi sono stati momenti con venti agitati, ma io ho saputo che quella barca c’è il Signore e che questa barca non è mia ma è Sua. Il Signore non la lascia affondare è lui che sceglie gli uomini che la devono guidare. E per questo io ringrazio Dio per la sua consolazione. Siamo nell’anno della fede e voglio invitare tutti a credere in Dio. Vorrei che ognuno si sentisse amato.” Poi il Papa ha richiamato a una vita coerente che sia amore per Dio e le responsabilità che questo comporta.

“Io non sono mai stato solo, ho avuto intorno tante persone che mi hanno aiutato… I cardinali con la loro saggezza e amicizia e il mio Segretario di Stato, vorrei ringraziare tutti i volti che non emergono, restano nell’ombra e lavorano per la Chiesa”

Vorrei che il mio saluto e il mio ringraziamento giungesse a tutti. “Il Papa non è mai solo e io lo sperimento ancora una volta. Il Papa appartiene a tutti.”

Un discorso teso alla Luce, a rischiarare la Chiesa dalle ombre. Ombra e luce sono le parole che ricorrono spesso, anche nel momento in cui ribadisce la sua volontà di lasciare il suo ruolo. Non ho mai avuto più un attimo di privacy, il Papa ha sempre una abbraccio da ricambiare e non appartiene più a se stesso. PER SEMPRE, NON C’E’ PIU’ IL PRIVATO! Io non abbandono questo ma resto comunque con a mia Croce, ma non porto più la potestà che ricopro ora.

Vi chiedo di ricordarmi e di pregare per i cardinali e per il nuovo Papa.

NON PERDIAMO MAI LA VISIONE DI FEDE, DOVETE AVERE SEMPRE LA GIOIOSA CERTEZZA CHE IL SIGNORE VI E’ VICINO.

Standing Ovation a chiudere il discorso del Papa.

Un discorso sicuramente che parla al suo popolo per rinnovare la Fede, le ombre che devono essere dissipate attraverso la luce e che la sua Croce continuerà in modo diverso ma sempre nella su Chiesa. Un discorso composto che fa uno slalom accurato tra e diverse accuse che in questi giorni sono rimbalzate da un media all’altro. Un discorso che è un saluto e un augurio per il nuovo Pontefice e che non nasconde però una certa amarezza per la privazione di una privacy vissuta come un abbraccio ma anche come una limitazione. E’ la prima volta che un Papa parla di privacy violata, negata come parte del suo lavoro.

 

 

MPS… oggi l’arresto tocca a Baldassari, pericolo di fuga!

arrestato baldassari -mps - bersani
L’ex capo dell’area finanza dell’istituto senese Gian Luca Baldassarri è stato fermato dalla Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle la scorsa settimana avevano sequestrato 40 milioni di euro scudati da Baldassarri, dal suo vice e da altre quattro persone, ipotizzando il reato di associazione a delinqure finanlizzata alla truffa nell’ambito di un’inchiesta più ampia della procura di Siena, che vede indagato anche l’ex presidente del gruppo Giuseppe Mussari.

I segreti del Vaticano… Benedetto XVI cambia, perchè non può cambiare!

Passata la giornata storica, arrivano le prime indiscrezioni! Benedetto XVI non è riuscito a cambiare la Chiesa perchè troppo radicata nel potere temporale e autoreferenziale… quindi se non si può cambiare, si cambia! Lascia la Chiesa perchè amareggiato dagli scandali, perchè scosso da Vatileaks  e ostacolato dai suoi fedeli. Ma anche complice? Complice perchè si macchia le mani in Vatileaks, non lascia fin quando non si chiude il processo, non abbandona la sua Chiesa “sconsacrata dal peccato”! Poi spera “abdicando” di portarsi via il male e di lasciare il bene! Ma già iniziano i “giochi del palazzo”, le alleanze e le guerre, le fazioni e le contrade, in quelle mura che da sempre nascondono delitti, misteri e abomini!

VITTIMA E CARNEFICE, STORIA DI JOSEPH RATZINGER!

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Nuove verità sull’addio del Papa! Riattivati i bancomat del Vaticano

E’ stato riattivato in Vaticano il servizio di pagamenti elettronici con Bancomat o carta di credito. Lo ha detto il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, spiegando che il nuovo servizio e’ garantito da un accordo con la societa’ svizzera Aduno Sa. Ritorna quindi alla normalita’ in Vaticano la possibilita’ di fare acquisti pagando con Bancomat, che era stata bloccata dal 1 gennaio per il diniego della Banca d’Italia all’autorizzazione al provider Deutsche Bank Italia. Il servizio era stato bloccato il 1 gennaio. Appare strana la coincidenza… ieri le “dimissioni” del Pontefice e oggi la riattivazione! Cosa c’è ancora da scoprire?

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Geronzi: “mai sarò presidente dello Ior, ci vuole uno straniero”

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*A day in the life of the Vixen, a blog about EVERYTHING & ANYTHING: Life advice, Sex, Motivation, Poetry, Inspiration, Love, Rants, Humour, Issues, Relationships & Communication*

lazylauramaisey

The Adventures of Danda and Yaya

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