10 aprile: l’udienza per l’affidamento di Berlusconi

berlusconi-tuttacronacaSi terrà il 10 aprile, al tribunale di sorveglianza di Milano l’udienza per discutere l’affidamento in prova ai servizi sociali di Silvio Berlusconi dopo la condanna a quattro anni di carcere, di cui tre sono coperti dall’indulto per il caso Mediaset, quando la Cassazione lo ha ritenuto colpevole di aver frodato il fisco attraverso i contratti esteri di Mediaset. Come scrive Repubblica: cioè per aver gonfiato fittiziamente i costi di Mediaset, e di conseguenza abbattuto gli utili dichiarati al fisco, facendo credere di aver pagato 100 film americani che in realtà erano costati 50 o 30. La differenza fra il prezzo reale e quello finto finiva su conti esteri intestati a società offshore nei paradisi fiscali: conti che erano di proprietà personale di Berlusconi stesso. In pratica Mediaset gonfiava i prezzi con due obiettivi incrociati: pagare meno tasse e creare nero che finiva sui conti esteri del padrone. Nel processo Mediaset tutti i giudici dopo tre gradi di giudizio hanno dichiarato provato, “al di là di ogni ragionevole dubbio”, che Berlusconi è stato l’ideatore e il beneficiario finale della frode fiscale. Grazie a una legge varata proprio con Berlusconi al governo, che prevede i domiciliari per gli ultrasettantenni tranne che per reati di eccezionale gravità (omicidio, mafia o terrorismo), l’ex presidente del consiglio ha evitato il carcere nonostante la condanna e ha potuto appunto richiedere l’affidamento ai servizi sociali. “al di là di ogni ragionevole dubbio”, che Berlusconi è stato l’ideatore e il beneficiario finale della frode fiscale.

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Berlusconi “fra le righe” al congresso dell’Anm

anm-congresso-tuttacronacaIl presidente dell’Anm, Associazione Nazionale Magistrati, ha preso oggi la parola al XXXI congresso che si è aperto in mattinata alla presenza di Giorgio Napolitano e durerà fino a domenica. Il presidente ha imposto uno stop agli “attacchi scomposti alle sentenze” delle quali “si impone il rispetto” e ha parlato di un clima che “avvelena” il Paese e ha prodotto riforme punitive e dannose. Inoltre, la rappresentazione della giustizia come “piegata a scopi politici” non solo è un “oltraggio” per le toghe ma anche un “grave pericolo per il sistema democratico”. Sabelli non ha nominato Berlusconi ma è sembrato riferirsi alle polemiche che hanno fatto seguito ai provvedimenti giudiziari che hanno riguardato il leader del Pdl. Tracciando un bilancio degli ultimi anni, ha sottolineato come “Proseguono provocazioni e attacchi verbali, legati a singole vicende giudiziarie, accompagnati da campagne giornalistiche offensive e intimidatorie, in un cliché che evoca un pericoloso clima di scontro che la magistratura rifiuta”. Ma non si tratta solo di polemiche e propaganda, anche di “denigrazioni varie nei confronti della magistratura hanno avvelenato il clima dei rapporti istituzionali e la vita stessa del Paese”. Senza dimenticare che lo scontro ha condizionato “negativamente” le iniziative di riforma legislativa, ostacolando quelle necessarie e stimolando proposte “punitive” per i magistrati, “leggi ad personam” e riforme “dannose”, come quella sulla prescrizione. Il presidente ha quindi ribadito il suo basta agli scontri sottolineando come sia invece “irrinunciabile” il recupero “urgente di una condivisa responsabilità istituzionale, nel segno del rispetto per l’indipendenza e l’autonomia della giurisdizione, della salvaguardia del bene comune e del rifiuto di particolarismi, pregiudizi e faziosità”. Ma il presidente ha parlato anche della legge Severino, spiegando che ritiene occorra intervenire con “opportuni correttivi”, “alla luce dei profili critici evidenziati dalle sue prime applicazioni e nella persistenza di gravi e diffusi fenomeni di corruzione”. E sul reato di clandestinità Sabelli sostiene che sia “inutile e dannoso” e la sua abrogazione “non sarebbe certo una concessione all’ingresso incontrollato nei nostri confini”. Ancora, definisce il sovraffollamento delle carceri come “l’emergenza più grave, morale ancor prima che giudiziaria”. Un punto, ques’ultimo, ribadito anche dal ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri che, intervenuta, ha assicurato di farsi “garante dell’indipendenza della magistratura”. E annuncia che la “riforma della giustizia è urgente” e va attuata anche con “interventi straordinari”. Il presidente dell’Anm ha parlato anche del tema caldo delle intercettazioni, affermando che “occorre intervenire con riforme che da un lato non pregiudichino uno strumento di indagine e di prova irrinunciabile con l’imposizione di condizioni, limiti e formalismi inutili e dannosi, dall’altro garantiscano il diritto alla riservatezza, impedendo la divulgazione di conversazioni e dati processualmente irrilevanti, in un ragionevole equilibrio fra tutela della privacy, diritto all’informazione ed esigenze di indagine e di prova”. Durante il congresso ha preso la parola anche il presidente della Cassazione Giorgio Santacroce che se la prende con le “esposizioni mediatiche” e “l’anomalo protagonismo” di alcuni magistrati passati alla politica. “La giustizia non è uno show o un grande carro di carnevale. E’ indispensabile silenzio e meditazione”.

2 ANNI! Determinata l’interdizione di Berlusconi

interdizione-tuttacronaca-berlusconiLa Corte d’Appello di Milano ha accolto la richiesta della procura determinando in due anni l’interdizione ai pubblici uffici per Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia era già stato condannato definitivamente a 4 anni di reclusione per la frode fiscale nel processo Mediaset. L’udienza di oggi ha avuto luogo dopo il rinvio per ricalcolare la pena accessoria deciso dalla Cassazione lo scorso primo agosto. Era stato il pg Laura Bertolè Viale a chiedere due anni per la pena accessoria, che gli avvocati Coppi e Ghedini, per la difesa, avevano chiesto di contenere al minimo edittale, cioè un anno. Contro il verdetto, può essere presentato nuovamente appello in Cassazione. Ghedini, dopo aver dichiarato il ricorso in Cassazione, ha aggiunto: “Non avrebbe dovuto trovare ragione la pena interdittiva per le due questioni di legittimità costituzionale da noi sollevate”, in particolare quella relativa al contenzioso fiscale “essendo stato fatto un accertamento con adesione – ha proseguito Ghedini – e avendo Mediaset versato a settembre circa 11 milioni» per le due annualità, 2002 e 2003, relative alla frode fiscale contestata a Berlusconi.

Si ricalcola l’interdizione dai pubblici uffici per Berlusconi: chiesti 2 anni

SILVIO-BERLUSCONI-tuttacronacaHa preso il via questa mattina, davanti alla III sezione della Corte d’Appello di Milano, il processo durante il quale verrà ricalcolata l’interdizione dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi, dopo la condanna definitiva a quattro anni di carcere per il caso Mediaset e dopo che la Cassazione quest’estate aveva giudicato eccessivi i 5 anni precedentemente stabiliti. L’avvocato generale, Laura Bertolè Viale, ha chiesto che la pena accessoria sia di due anni.

Processo Mediaset: domani si ricalcola l’interdizione

berlusconi-interdizione-tuttacronacaCome annunciato da fonti legali il 9 settembre, domani la III sezione della Corte d’Appello di Milano  ricalcolerà l’interdizione dai pubblici uffici da comminare a Silvio Berlusconi, dopo che la Cassazione quest’estate aveva giudicato eccessivi i 5 anni precedentemente stabiliti. La Suprema Corte aveva indicato un periodo da uno a tre anni e, salvo sorprese, una decisione si avrà verso l’ora di pranzo o al massimo nel pomeriggio. Solo allora si saprà per quanto tempo al leader di Forza Italia sarà proibito candidarsi a qualunque carica pubblica, dal consigliere comunale in su. A dare il via all’udienza, una bree relazione concernente l’evasione fiscale per la quale è stato condannato. In seguito prenderà la parola Laura Bertolè Viale per la procura generale, che chiederà venga stabilita a tre anni la pena accessoria. Infine, la parola passerà agli avvocati Coppi e Ghedini. È presumibile l’illustrazione di una serie di eccezioni procedurali e la richiesta di contenere in un anno l’interdizione. Tutto questo però s’inserisce in un percorso già in atto, in quanto l’iter dell’esclusione dal Senato dell’ex premier è infatti già in corso, ai sensi della tanto discussa legge Severino, e si concluderà in novembre, quand’è previsto il voto dell’aula. Questo significa che l’interdizione che varrà calcolata domani non avrà effetti pratici, o almeno non saranno immediati, sempre che non si decida per l’esclusione dell’imputato anche dall’elettorato attivo. Qualora infatti l’Aula del Senato dovesse a sorpresa respingere la non convalida dell’elezione del Cavaliere, i tempi dell’applicazione dell’interdizione non sarebbero brevissimi. La sentenza sarà ricorribile e in caso di un nuovo passaggio in Cassazione l’applicazione dovrà passare da un voto della Giunta e, quindi, dell’emiciclo: si ripercorrerebbe quindi lo stesso iter vistosi per la decadenza. Come ricorda l’HuffingtonPost, tuttavia, politicamente l’orientamento dei giudici di Milano da un lato rafforzerà il fronte di chi in Parlamento tira dritto sull’esclusione del Cavaliere, dall’altro offrirà alla war room di Palazzo Grazioli il polso di quello che, anche dopo le notizie sull’apertura di un processo Ruby-ter, si prospetta come un anno caldo per le vicende processuali di Berlusconi.

Processo Mediaset: in aula il 19 ottobre per rideterminare l’interdizione

processo-mediaset-berlusconi-tuttacronacaFonti legali riportano che il 19 ottobre, alla III Corte d’Appello di Milano, si svolgerà l’udienza della vicenda Mediaset per la rideterminazione dell’interdizione dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi, condannato a 4 anni di reclusione per frode fiscale. Lo scorso primo agosto, il rinvio per la pena accessoria di 5 anni era stato deciso dalla Cassazione, che aveva confermato invece la condanna a 4 anni. Alla Corte di Appello di Milano era stata invece impartita la disposizione di ricalcolare la pena accessoria della interdizione per 5 anni dai pubblici uffici che potrebbe diminuire da un massimo di tre anni fino a un minimo di 12 mesi.

Er Batman condannato: 3 anni e 4 mesi per Fiorito

fiorito-condannato

Il gup Rosalba Liso ha stabilito per l’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, Franco Fiorito, è stato condannato a tre anni e quattro mesi mentre sono cinque quelli d’interdizione dai pubblici uffici. Ma questa seconda condanna non dovrebbe preoccuparlo più di tanto se è vera la sua dichiarazione: ”Mai più in politica, lo giuro. Mi metto a fare il filantropo. Una cosa deve essere chiara: non ho rubato nulla, quei soldi mi sono stati assegnati tramite delibera. Per questa storia ho fatto fin troppo carcere. Ho dimostrato, documenti alla mano, di non aver commesso alcun peculato. Spero che la sentenza venga ribaltata in appello”. L’ex Tesoriere era accusato di peculato per essersi appropriato di oltre un milione di euro dai fondi del gruppo regionale del Pdl. I suoi due ex capo segreteria hanno invece patteggiato: Bruno Galassi sconterà una pena ad un anno e cinque mesi, un anno e due mesi in vece per Pierluigi Boschi.

Finisce quindi in carcere Er Batman che, come spiega Nonciclopedia ha questo soprannome perchè “un pomeriggio fu aiutato da quattro amici a salire sulla sua nuova, fiammante Harley-Davidson: appena lo mollarono, non riuscì a ingranare la prima e, con un tonfo sordo, cadde su fianco bestemmiando. Da quel momento fu “Er Batman”. Soprannome che ha fatto sbizzarrire la rete!

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