… se non torneremo a guardare la vita con l’innocenza e l’entusiasmo dell’infanzia, non ci sarà più significato nel vivere.”
-Paulo Coelho- (Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1994)
… se non torneremo a guardare la vita con l’innocenza e l’entusiasmo dell’infanzia, non ci sarà più significato nel vivere.”
-Paulo Coelho- (Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1994)
Pubblicato da tdy22 in novembre 24, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/24/se-non-rinasceremo/
Sono stati 3mila i ragazzi delle medie e delle superiori che hanno partecipato a un sondaggio realizzato dal portale Skuola.net che ha portato alla luce quanto sia diffuso il fenomeno delle baby squillo. Tra i giovani, il 15% ha denunciato casi di prostituzione nel loro istituto e, di questi, circa il 30% ha avuto rapporti sessuali con loro. Tra ques’ultimi, il 25% vorrebbe avere altri rapporti. Gli intervistati, quindi, ritengono che i media non stiano ingigantendo il fenomeno: per circa 1 studente su 4, le studentesse che si prostituiscono a scuola sono davvero così tante come dicono tv, giornali e web. Tra gli oltre 500 studenti che hanno dichiarato la presenza di baby-squillo nella propria scuola, il 60% afferma che non si tratta di casi isolati: più di una studentessa chiede soldi, ricariche e capi di abbigliamento in cambio del proprio corpo. Tra i 3mila giovani contattati, il 46% ritiene o che non esista nel suo istituto oppure di non esserne lui a conoscenza, mentre il 40% circa del campione afferma con certezza che nella propria scuola queste cose non accadono. Ma là dove si è a conoscenza della presenza del fenomeno, un 10% non disdegnerebbe un rapporto sessuale con una baby squillo.
Pubblicato da tdy22 in novembre 11, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/11/baby-squillo-quante-diffuso-il-fenomeno-parlano-i-giovani/
Punta il dito sulle amicizie pericolose della compagna in Internet Giulio Caria, in carcere per l’omicidio della 39enne Silvia Caramazza, la commercialista il cui cadavere è stato rinvenuto in un sacco nero nel freezer della sua abitazione a Bologna. “Non ho ucciso io Silvia”, dichiara l’uomo che poi esorta le autorità: “Analizzino le impronte su quel freezer e non troveranno le mie. Qualcuno la minacciava”. Il Resto del Carlino racconta che Caria insiste dichiarando “Quel congelatore non l’ho mai visto né toccato”. E aggiunge: “Le impronte che eventualmente troveranno non saranno le mie, ma quelle del verso assassino. Io so anche chi potrebbe essere. Silvia intratteneva un’amicizia pericolosa, bisogna indagare sulle persone con cui Silvia era in contatto su Internet. E bisogna far presto, perché c’è un pericoloso assassino in libertà”. E’ stato il difensore di fiducia dell’uomo, Gennaro Lupo, ad aver diffuso le parole del suo assistito, con il quale ieri ha avuto una lunga conversazione. Prevista per oggi l’udienza di convalida del fermo: Caria non verrà interrogato, ma farà alcune dichiarazioni spontanee.
Pubblicato da tdy22 in luglio 2, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/02/delitto-del-freezer-il-compagno-della-vittima-si-dichiara-innocente/
Secondo il pg “l’autore dell’omicidio ben conosceva la vittima come pure la casa» e «non ci sono elementi che parlino di altre persone” all’infuori di Stasi “che potessero avere un movente per uccidere Chiara Poggi”. Di più, secondo la pubblica accusa, Alberto Stasi la mattina del 13 agosto sarebbe stato colto dal “panico” e sarebbe rientrato a casa Poggi “per controllare se Chiara era viva o morta”. Dopo la requisitoria di ieri del procuratore generale Roberto Aniello, secondo il quale Alberto Stasi è colpevole, arriva oggi la sentenza della Cassazione: annullata l’assoluzione per l’ex bocconiano: il processo è da rifare! Non è quindi valsa a nulla l’arringa del difensore del ragazzo, Angelo Giarda, che aveva affermato: “Durante i 6 anni del procedimento nessun giudice ha identificato gravi indizi di colpevolezza su Alberto Stasi”. Secondo l’avvocato, quello che “non ha funzionato è lo sforzo investigativo disposto dall’ufficio del pubblico ministero, che si è ostinato su Stasi”. Per il legale, che a sua volta aveva sospettato si potesse trattare di “un caso di premeditazione con dolo d’impeto”, non ci sono prove che determino che i fatti si siano svolti in questo modo mentre “gli indizi evocati dall’accusa non attengono mai alla prova diretta del fatto principale, ma a profili di contorno”. Intanto però la Cassazione ha deciso: si riparte da zero, con Stasi ancora una volta sul banco degli imputati.
Pubblicato da tdy22 in aprile 18, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/18/delitto-di-garlasco-tutto-da-rifare/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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