E’ shock! La pubblicità per il Festival di Jazz di Montreux con la foto di un bimbo ucciso

gregory_villemin-pubblicità-tuttacronacaGaffe che ha scatenato non poche polemiche in Svizzera quella della pubblicità per l’asilo messo a disposizione durante il Festival di Jazz di Montreux. Sullo sfondo del manifesto appare il volto sorridente di un bambino: il grafico che ha ideato il cartellone ha origini straniere e non era a conoscenza, però, della tragica morte del piccolo ritratto. Gregory Villamin, di 4 anni, è stato infatti ucciso nel 1984 in circostanze che non sono mai state chiarite. Il 16 ottobre di quell’anno il suo corpo era stato ritrovato nel fiume Vologne, sui Vosges, a neanche dieci chilometri da casa sua, con le mani e i piedi legati. L’inchiesta non è mai stata abbandonata e regolarmente torna sulle prime pagine dei giornali. S’ipotizza che l’omicidio fosse legato a lettere anonime di minacce che i genitori del bambino, Christine e Jean-Marie, ricevevano da alcuni anni. Il padre e la madre del piccolo continuano a cercare la verità e ora si sono detti “scandalizzati” dal fatto che la foto del figlio sia stata utilizzata per una pubblicità. La scoperta è stata fatta dopo che un internauta francese ha pubblicato l’immagine in questione su Twitter. Il grafico si sarebbe limitato a cercare in Google immagini con il termine “bambino” e nessuno si era accorto del fatto perchè la foto era stata leggermente sfocata. I genitori di Gregory hanno minacciato un’azione giudiziaria se non fossero arrivate “scuse immediate” per un errore “commesso in buona fede”. Un portavoce del festival, presentando le pronte scuse, ha dichiarato: “È uno spiacevole errore, di cui misuriamo tutta la gravità”.

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Pubblicità

Violenta e uccide la figlia perchè non è certo della sua verginità: è libero

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L’Independent racconda l’orrenda storia di Fayhan al-Ghamdi, “tele-predicatore” noto in Arabia Saudita, accusato di aver ucciso la figlia di cinque anni Lama.  Come lui stesso ha ammesso, ha usato bastoni e corde per picchiarla e l’ha violentata dopo aver dubitato della sua verginità. Il medico da cui ha condotto in seguito la bimba ha constatato fratture multiple al cranio, alla schiena, alle costole, al braccio sinistro e numerose ecchimosi e bruciature. La piccola è morta. Come spiega l’associazione saudita Women to Drive, l’uomo è stato rilasciato dopo solo pochi mesi di carcere e aver pagato “il prezzo del sangue”, come prevede un’usanza della legge islamica: una sorta di risarcimento in denaro per la madre della vittima. Qualche mese e poco più di 36mila euro: questa è la pensa che il giudice ha ritenuto essere “sufficiente” per un tale crimine. Se si fosse trattato di un figlio maschio, precisa il quotidiano inglese, il “prezzo del sangue” sarebbe stato doppio. In Arabia Saudita, un uomo non può essere condannato per l’omicidio dei propri figli o delle proprie moglie, ma ciò non toglie che il caso della piccola Lama abbia scatenato l’indignazione dell’opinione pubblica, poi riversatasi in Twitter sull’Hashtag #AnaLama (Io Sono Lama). Un ricorso contro la sentenza è invece stato presentato da tre attivisti sauditi.

L’assassina di feti sconvolge la Francia!

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Orrore in Francia, dove due feti sono stati trovati in un congelatore nella casa di una donna di Amberieu, nel centro-est del Paese. La donna, 32 anni, era già stata condannata in passato per infanticidio, ed è ora in stato di fermo. Quasi contemporaneamente a Pantin, alle porte di Parigi, è stato rinvenuto il corpo di un neonato, sepolto in un vaso di fiori a lato di una strada. La presenza del piccolo cadavere è stata scoperta grazie a un cane.

INFANTICIDIO! getta il neonato e poi si costituisce.

infanticidio- roma - san camillo
Una donna di 25 anni ha gettato il suo bambino, appena partorito, in un cassonetto dei rifiuti. E’ poi arrivata in ospedale con una grave emorragia e ha subito ammesso il tragico gesto. Il piccolo è stato ritrovato, ma è morto nonostante i tentativi di rianimarlo. Adesso la giovane, italiana, è ricoverata al San Camillo di Roma, dove si trova in stato di arresto con l’accusa di infanticidio.
Il piccolo sarebbe stato abbandonato all’interno della stessa struttura sanitaria dell’ospedale dove la donna è stata poi soccorsa.

I due fidanzati di Cassino accusati di infanticidio

A novembre una ragazza di diciotto anni è arrivata al pronto soccorso di Cassino in preda a una violenta emorragia, conseguenza di un parto appena avvenuto. La ragazza non ha mai voluto fornire informazioni in merito al feto, ora è indagata insieme al fidanzato per infanticidio e occultamento di cadavere.

Infanticidio

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