12 dirigenti dell’Agusta indagati per l’amianto negli elicotteri delle Forze Armate

elicotteri-amianto-tuttacronacaLa Procura di Torino indaga per disastro colposo i vertici dell’Augusta. Nel mirino della giustizia una dozzina di persone, dirigenti che si sono succeduti nelle posizioni al vertice delle varie articolazioni di Agusta dagli anni Novanta al 2013. L’indagine è legata al problema dell’amianto presente in tutti gli elicotteri delle Forze Armate e di polizia. A coordinare l’indagine, che si concentra su quello che viene definito un “ritardo” nella segnalazione del problema da parte della società, è il pm Raffaele Guariniello. La segnalazione completa risale al settembre 2013, mentre in precedenza c’erano stati solo accenni parziali.
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Cuneo fiscale annullato!

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Messo, ma anche annullato! La legge di Stabilità aveva introdotto il cuneo fiscale a favore delle imprese con una abbassamento dei premi Inail. Per l’associazione dei commercianti:

“Si tratta di un beneficio che, oltre ad essere già di per sé troppo esiguo, viene anche completamente azzerato per i maggiori versamenti che vengono richiesti in questa fine di 2013 che, di fatto, garantirebbero allo Stato introiti di importo complessivo superiore alla dimensione stessa della riduzione del cuneo fiscale promessa. In pratica, alle imprese viene chiesto di anticipare oggi alle casse pubbliche il beneficio fiscale che riceveranno il prossimo anno”.

Confcommercio in collaborazione con il Cer sottolinea che alcune delle coperture che erano state indicate per l’abolizione della prima rata dell’Imu sull’abitazione principale non sono state in realtà mai conseguite.

Cioè, si è tolta un’imposta (si fa per dire perché in pratica sembra solo aver cambiato nome) senza avere i soldi per farlo e ora per coprire l’ammanco si va a pescare nelle tasche di imprese (con l’aumento degli acconti Ires-Irap) e cittadini-consumatori (con l’aumento delle le accise su gas, energia elettrica e bevande alcoliche come previsto dalla clausola di salvaguardia).

All’appello mancano infatti 600 milioni di gettito che erano attesi dalla sanatoria sulle slot machine e dai maggiori introiti Iva associati allo sblocco dei pagamenti della pubblica amministrazione, per 925 milioni.

Insomma secondo quanto riscontrato in questi dati, la Stabilità avrebbe solo fatto un giroconto senza alleggerire le imprese. Conti alla mano il maggior gettito fiscale generato dall’aumento degli acconti di imposta Ires-Irap a carico delle imprese vale 1,147 miliardi, quindi vanifica lo sconto che le imprese dovrebbero avere nel 2014 per il taglio del cuneo, pari a un miliardo.

Risarciscono la moglie del lavoratore morto 60 anni fa: solo 444,76 euro

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Severino Busacchini, morì a 30 anni, in fabbrica, il 30 marzo 1954, 3 mesi dopo aver sposato la moglie Eleonora. Il rimborso Inail la vedova non lo ha mai avuto. Ora a distanza di 60 anni arriva, ma non tiene conto dell’inflazione e vengono quindi stimati 444,76 euro che equivalevano più o meno a 1 anno e mezzo di stipendio del 1954. E’ la nipote Annalisa Lonati di Nave quindi che dovrà produrre i documenti atti ad accertare che lei è l’erede, poiché Eleonora non si risposò e non ebbe mai figli.

Annalisa Lonati al Corriere della Sera dichiara:

“«Quasi certamente quella pratica sarà rimasta sepolta in qualche cassetto. Ma mi chiedo come mai decidere di portarla a termine dopo 60 anni. Sarebbe stato forse più dignitoso per tutti cestinarla»”.

 

Contratti bloccati e addio allo straordinario per gli statali!

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Per i dipendenti pubblici arriva l’estensione del blocco dei contratti che era già intervenuto nel triennio 2010-2012 e che ora arriverà sino al dicembre 2014. Tale estensione riguarda anche il personale del servizio sanitario locale. Poi, sempre nella bozza si legge  ”per le amministrazioni statali, compresa la Presidenza del Consiglio dei ministri, la spesa per le prestazioni di lavoro straordinario va ridotta, rispetto alle risorse finanziarie allo scopo assegnate per l’anno finanziario 2013, del 10% a decorrere dall’anno 2014”.

Ma quale Service Tax… si cambia ancora e arriva la Trise!

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Ormai in Italia non ci si sorprende più, neppure l’ennesima pozione amara. Tutto e il contrario di tutto può essere possibile ed ecco che la Service Tax che doveva far dimenticare l’Imu e contenere i costi per gli italiani viene spazzata via dalla TRISE! Alcuni già ipotizzano che il cambio sia stato reso necessario avendo in passato promesso con la denominazione “la service tax” una tassa soft che doveva essere “meno della metà di Imu e Tares insieme” e non potendo arrivare a far quadrare i conti pubblici ecco che si è preferito cambiare nome alla tassa. Ma questo lo dicono soltanto i maligni!

«È istituito in tutti i comuni un tributo sui servizi comunali, denominato TRISE che si articola in due componenti: la prima, a copertura dei costi per la gestione dei rifiuti urbani(TARI); la seconda, a fronte della copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni (TASI)». Si legge nella bozza della legge di stabilità.

Arriva anche la deduzione Irap, ma è solo per i neo-assunti e il massimo delle deduzioni è di 15mila euro a dipendente.

Esclusione del patto di stabilità interno «al fine di consentire agli enti locali nel 2014 e 2015 i pagamenti in conto capitale». È quanto prevede una prima bozza della legge di stabilità in cui dalla norma si calcolano oneri «sull’indebitamento e sul fabbisogno di 1.000 milioni di euro per l’anno 2014 e di 1.000 milioni per l’anno 2015». Regioni e enti locali non potranno più ricorrere ai derivati. Lo prevede una prima bozza della legge di stabilità. Finora il blocco al ricorso alla finanza derivata era temporaneo, in attesa di un regolamento. Con la legge di stabilità diventerebbe definitivo. Stop quindi hai derivati!

Sanità? «Siamo in contatto con loro e alla fine troveremo una soluzione equa per tutti quanti», ha spiegato il ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni rispondendo alle preoccupazioni dei presidenti delle Regioni.

Nella legge di stabilità c’è spazio per gli investimenti «sia quelli di natura infrastrutturale come ferrovie e Anas sia un allentamento del patto di stabilità per i comuni» che daranno «più risorse agli investimenti».Gli investimenti, per Saccomanni, sono «soprattutto di sostegno per le riforme idrogeologiche, per edilizia scolastica, progetti che possono essere attuati rapidamente».

Il menù del Governo: cosa ci servirà la legge di stabilità?

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Il Governo ha preparato il menù da servire l’anno prossimo agli italiani. Il piatto forte della casa sarà il cuneo fiscale, con maggiori detrazioni  per i lavoratori dipendenti.

Intanto il Premier avverte tramite tweet i giornalisti di non creare “caos” o meglio allarmismo: “Giornali a caccia di indiscrezioni spacciate per fatti su Legge Stabilità. Invito a leggere testo vero del Cdm martedì. Il resto è solo caos…”.

Insomma meglio non parlarne prima che il piatto sia in tavola e non possa più essere rimandato in cucina per variare qualche ingrediente poco digeribile.

Tra le ipotesi sul cuneo fiscale sembra che l’intervento possa concretizzarsi in un aumento di 200-300 euro in busta paga a primavera del 2014, per i redditi dipendenti sotto i 55.000. Tale misura a favore di lavoratori e imprese impiegherebbe circa 10 miliardi di euro in tre anni da scalare in: 5 nel 2014, 3 nel 2015 e 2 nel 2016. Per quanto riguarda il 2014 il “maggior beneficio” però andrà sicuramente nelle tasche dei lavoratori, almeno secondo le intenzioni del Governo.

L’altra pietanza sarà la rimodulazione dell’Iva, forse con l’arrivo quarta aliquota e la definizione della nuova service tax. Ma l’Iva prevede l’intervento su competenze anche dell’Ue e il tema si fa caldo e complesso. Qui gli “ingredienti” potrebbero davvero variare e il piatto servito potrebbe essere estremamente delizioso o estremamente  indigesto. Le ipotesi sul tavolo potrebbero prevedere l’aggiunta di una quarta aliquota Iva che si aggiungerebbe alle 3 già esistenti. Questa nuova aliquota, che dovrebbe aggirarsi intorno al 7/8%, comprenderebbe beni che ora sono irregimentati sotto un’ aliquota del 4% e altri che invece sono sottoposti l’aliquota del 10%. Secondo quanto asserisce il Governo il risultato poi dovrebbe essere “zero” aumenti.

Per contorno ci sarebbe inoltre il taglio al costo del lavoro e  la ripartenza degli investimenti e delle assunzioni. In che modo? Anche qui sono diversi gli interventi allo studio:

  • potenziamento dell’Ace (aiuto alla crescita economica),
  • o la rivalutazione dei beni,
  • o la deducibilità del costo del lavoro ai fini Irap.

Ma anche l’ipotesi di una revisione dei contributi Inail per premiare le aziende più sicure a scapito di quelle meno accorte al tema.

E ritorna in tavola anche il vecchio progetto che già si era tentato di introdurre e cioè la possibilità di emettere mini-bond per finanziare le Pmi.

Il “dolce” sarebbe l’eliminazione dell’Imu e l’introduzione della Service Tax! Si riuscirà a mantenere la parola data e davvero la “la service tax sarà meno della metà di Imu e Tares insieme”? Sembra improbabile. Anche perché con la manovrina si è andato ad aggravare ancor maggiormente la situazione dei Comuni e ulteriori tagli sono stati necessari, per cui ora andranno reperite risorse. Come anticipa il Sole 24 Ore si potrebbe quindi partire con un’aliquota del 3 per mille ovvero una tassa di 30 centesimi a metro quadro con una ricaduta anche sugli inquilini. Il governo ha già
annunciato di mettere sul piatto già 2 miliardi per abbassare il peso del prelievo. Fino, se possibile ad azzerarlo, sulla prima casa bilanciando sugli altri immobili.

Arriverà l’adeguamento per le pensioni oltre 6 volte il minimo, vale a dire quelle fino a 3000 euro lordi al mese? E’ possibile che tale intervento sia previsto nella legge di stabilità a scapito però del reddito di cittadinanza o di inserimento come lo si vuole chiamare. Il caffè insomma sarà più dolce per chi lavora e più amaro per i disoccupati. ma le sigle sindacali sono d’accordo che va privilegiato chi lavora e chi ha lavorato piuttosto di chi non lavora ed è disoccupato.

Ma questo menù porterà davvero alla ripresa o sarà solo il tamponamento di situazioni che restano problematiche e complesse? La disoccupazione si riprenderà grazie al cuneo fiscale o sarebbe servita una manovra di taglio ben superiore per dare un segnale forte anche agli investitori stranieri? Intanto resta pane, acqua, sudore e sangue per le famiglie italiane su cui si è ripercossa l’Iva al 22%, la Tares e altre 100 tasse che hanno fatto quest’anno schizzare la pressione fiscale a livelli insostenibili… per migliorare la situazione di disagio di tanti cittadini c’è ancora tempo? La scuola, la sanità e i servizi al cittadino saranno ancora usufruibili a fronte dei tagli effettuati?

Come annuncia il quotidiano La Repubblica i tagli della Spending Review guidata da Carlo Cottarelli inciderà ancora. Per il momento si parla del prossimo taglio alla Sanità con circa 2 miliardi di ticket a rischio. ma il Governo assicura che non verranno intaccati i servizi… per chi può ancora pagarli?

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