
Il presidente di una commissione alla Camera, pidiellino di ferro, in pieno anonimato si sfoga dicendo all’Huffington Post: “Sa quale è la verità? Che noi stiamo peggio del Pd. La crisi della sinistra ha oscurato la nostra, che è più profonda, ma nelle prossime settimane questo sarà evidente. Berlusconi è appannato dai processi, il partito è in mano alle tribù, Alfano si fa gli affari suoi”.
Ma cosa macera Silvio Berlusconi? Il processo sicuramente, l’esclusione dal governo, perchè in fondo a prendere i voti erano stati lui e Bersani… ma ci sono Letta ed Alfano. I rampanti 40enni che fedeli solo a loro stessi stanno cercando pian piano di staccarsi da quei partiti ingombranti che hanno alle spalle. Letta un Pd da ricostruire e Alfano un Pdl intriso dagli scandali del Cavaliere.
“Il problema è che, nonostante quello che possiamo urlare alla luna, non si riuscirà a votare. Se noi ci liberiamo le mani, uscendo dal governo, Napolitano si dimette, ci troviamo un altro capo dello Stato alla Rodotà o Prodi, e un governo che vota l’ineleggibilità di Berlusconi mentre nelle procure passa l’interdizione”.
Un Berlusconi che ha bisogno del governo e del Pdl, ma quanto il Pdl ha bisogno del Cav.? E’ ancora dipendente perchè l’elettore di centro-destra vota la sua faccia, sposa le sue cause e s’immedesima nel suo eroe che, pur avendo fatto qualche “ragazzata di troppo”, è un punto fermo su cui poter contare. Il carisma incontestabile che ha il leader del Pdl è quel “surplus” (per usare un termine mutuato dai bilanci aziendali) al momento irrinunciabile. Se Alfano “tradisce” lo deve fare avendo alle su spalle un partito solido e capace di raccogliere consensi senza il Cav cosa che al momento sembra fantapolitica… L’indispensabile Berlusconi ha probabilmente ancora una volta vinto la sua partita e può dormire “incubi tranquilli”.
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...