A volte l’Italia riesce a superarsi quando tira fuori il peggio di sè, e sembra che il luogo preferito per farlo rimanga lo stadio. Sarà perchè si segue il branco, in mezzo al quale ti confondi e non sei obbligato ad assumerti le tue responsabilià, ma tra violenze e cori razzisti, quelli che un tempo erano gli insulti all’arbitro sembrano essere davvero eventi insignificanti. Oggi a fare i conti con la maleducazione italiana è stato PSY, il cantante da milioni di visualizzasioni su Youtube, lo stesso che ha spopolato con Gangnam Style ed ora sta bissando il successo con Gentleman. Lui che ha fatto ballare tutti, è arrivato stamattina ed ha inviato un tweet per dare il buongiorno all’Italia, e in particolare a Roma. Il suo arrivo all’Olimpico è stato accolto con fischi e alcuni petardi, che hanno reso necessario alzare al massimo il volume della base delle canzoni del coreano. Nonostante tutto, ha affermato “Io amo l’Italia” alla fine della prima esibizione, ma non è servito. Dopo aver eseuito il suo tormentone, imbarazzato, ha salutato con un timido “grazie”.
Del resto cosa ci si può aspettare di diverso se bastoni, sassi e qualche oggetto appuntito sono stati trovati in due sacchi nascosti sotto il Ponte Duca D’Aosta, proprio nei pressi dello stadio, così come ieri, durante i controlli, nascosti sotto il ponte Della Musica sono stati trovati altri sacchi contenenti coltelli, picconi ed asce artigianali? Ormai andare ad una partita sembra non significare più emozionarsi quanto picchiare, fare male, distruggere. A costo di rovinare la festa a sè ed agli altri, mancando di rispetto anche alla stessa società di cui ci si dice “tifosi”.