Occhio alla lettera… i ristoranti e l’igiene!

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A New York i ristoranti sono obbligati a esporre sulla porta d’ingresso, la lettera dell’alfabeto che corrisponde all’ispezione effettuata e al raggiungimento di un voto: A ,B o C. Chi non ha raggiunto il punteggio massimo e si è visto attribuire una B o ancor peggio una C, tenta quindi delle mistificazioni per non far cadere l’occhio proprio su quel dato penalizzante. Ecco i più creativi:

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Borse “da paura”: ricettacolo di e-coli e tracce di escrementi

borse-batteri-tuttacronacaImmancabile borsa. Accessori di moda, indispensabili, oggetti del desiderio. Che siano pochette, secchielli, capienti o in formato mignon, le borse sono compagne immancabili di ogni donna che dentro vi conserva una parte del suo mondo. Ignorando però il rischio in cui incappano ogni volta che v’infilano la mano. Un gruppo di ricercatori britannici ha infatti scoperto, prelevando dei tamponi dall’interno di borse, custodie di portatili e borsoni da palestra, che al loro interno si nascondono nemici tanto microscopici quanto pericolosi. Come e-coli mortali, batteri velenosi e tracce di escrementi. Tra gli intrusi anche lo streptococco fecale, che può causare la meningite, e pseudomonas, un’infezione ospedaliera comune. La causa va da ricercarsi nella scarsa igiene, con una donna su tre che ammette di non aver mai pulito la borsa. Mentre in molti la utilizzano per trasportare le scarpe o la biancheria intima sporca. Ma nella borsa poi ci s’infilano anche gomme da masticare: il rischio di incappare in effetti indesiderati per la salute diventa allora reale. Ha dichiarato Claire Powley, ricercatrice da Mentos: “I nostri risultati sono scioccanti. Già a maggio i ricercatori della Initial Washroom Hygiene avevano eseguito l’analisi batteriologica di un certo numero di borsette constatando che sono spesso contaminate da un discreto numero di batteri dei più diversi tipi. E’ dunque consigliato lavarsi le mani ogniqualvolta le si infilano dentro per prendere qualcosa. Ma c’è di più: a essere contaminati, altrettanto spesso, sono i prodotti di bellezza in esse contenuti come, per esempio, le creme per il viso o le mani, i rossetti. L’esame dei tamponi ha permesso di scoprire che tutte le borse in misura minore o maggiore erano contaminate, tuttavia il 20 per cento delle borse presentava livelli di contaminazione batterica piuttosto elevati. Oltre a questo, secondo la CBS, ad essere maggiormente contaminate erano le zone in cui vi erano riposti il telefono cellulare, e quelle dei cosmetici con crema viso e mani al primo posto per contaminazione, seguite da rossetto e mascara.

Colosseo: gli scavi usati come toilette! E’ Allarme igiene.

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Ora è avvenuta la pedonalizzazione intorno al Colosseo, ma i disagi restano quelli di sempre. Con il caldo si ampliano e scatta l’allarme igiene. La zona archeologica dei Fori Imperiali infatti da molti uomini è usata come toilette e in alcuni tratti occorre proprio tapparsi il naso per non sentire l’odore acre.

Il problema, sottolinea Leonardantonio Leggieri, direttore dell’Unità operativa prevenzioni e sicurezza ambienti di lavoro della Asl Roma A, è che dove ci sono cantieri bisogna prevedere anche dei servizi igienici adeguati. In luoghi molto frequentati, poi, come i Fori Imperiali, i servizi vanno garantiti a prescindere.

Del resto tra Colosseo, Foro Romano e Palatino nella sola settimana di Ferragosto  ci sono stati 131 mila visitatori, circa 15mila in più (il 12,8%) rispetto allo stesso periodo del 2012.

Sul Messaggero ecco l’articolo denuncia di Laura Larcan:

Il bello è che su via dei Fori Imperiali c’è un variegato sistema di ambulantato che ogni giorno svolge le sue attività. I camion bar hanno le loro postazioni fisse, grazie a licenze e autorizzazioni rilasciate dal Comune e in alcuni casi dal I Municipio, e lebancarelle sfoggiano i loro souvenir grazie anche alla bolla papale della fine dell’Ottocento. E in un sistema di apparente tollerata legalità, i lavoratori (in larga parte extra-comunitari) presidiano il loro business in un’area di pregio dalle 8 del mattino a molto dopo il tramonto. Sulla base delle carte comunali, è a tutti gli effetti un ambiente di lavoro.

Leonardantonio Leggieri spiega:

“In teoria, sui Fori Imperiali, vista la quantità di lavoratori con postazioni fisse, con autorizzazioni, vanno previsti bagni chimici in un numero proporzionato ai lavoratori. Bagni chimici che, mi rendo conto, aggiungerebbero bruttura a bruttura. Ma se il Comune ha dato le licenze alle postazioni di commercio ambulante, allora deve provvedere al rispetto delle norme di igiene e sicurezza sanitaria nell’ambiente di lavoro”.

Bisogna proprio che alzino lo stipendio al sindaco di Roma in modo che possa migliorare i servizi di cittadini e turisti! 

Le regole d’oro contro le intossicazioni

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Il caldo è arrivato e el temperature delle ultime ore non hanno lasciato spazio a dubbi, ma è proprio quando le temperature salgono che i rischi alimentari aumentano. Nel mondo le intossicazioni alimentari note sono più di 250 e si manifestano con vari sintomi: dalla nausea alla febbre, dalla disidratazione alle reazioni cutanee. Per combatterle servono poche regole:

  • Fare attenzione a dove si compra la carne. Rivolgersi sempre ai negozi autorizzati per essere certi che la macellazione venga eseguita secondo le norme igieniche in vigore. Inoltre è preferibile la carne ben cotta, perché, come tutti sappiamo, i batteri muoiono ad alte temperature. Fare massima attenzione al barbecue che a volte non  fa cuocere la parte centrale del pezzo di carne. Bisogna essere sicuri che la carne arrivi almeno a 69° C.
  • Anche i pesci necessitano della massima attenzione e il primo avvertimento è sulla freschezza del prodotto. Non tutti sono in grado di riconoscere la freschezza di ogni specie di pesce, è quindi necessario fidarsi della pescheria dove lo si compra. Per mangiarli crudi o poco cotti è necessario andare nei ristoranti in cui è presente l’abbattitore. I batteri del pesce a bassissime temperature muoiono. Se lo si vuole consumare a casa, crudo è meglio parlarne preventivamente con la pescheria di fiducia. Il limone distrugge solo alcuni batteri, ma non tutti quindi non basta cospargere i crostacei di limone per evitare i rischi.
  •  Per la frutta e la verdura è necessario fare attenzione all’acqua con cui vengono lavate. In alcuni paesi è proprio l’acqua ha trasmettere alla verdura i batteri che sono causa poi delle intossicazioni. E’ una buona norma, anche in Italia, d’estate aggiungere all’acqua un disinfettante, anche del bicarbonato, per essere sicuri che si siano uccisi i batteri.
  • Fare attenzione all’acqua, essere certi che sia potabile e al minimo dubbio scegliere quella in bottiglia.
  • Attenzione anche alle uova. Il rischio di salmonellosi in questo prodotto è alto. E’ preferibile sempre mangiarle cotte, inoltre prima di rompere l’uovo sarebbe una buona norma passarlo sotto l’acqua per lavarlo. Attenzione però a non comperare le uova e lavarle prima che vengano usate, lavando l’uovo, infatti, si leva una pellicola che è presente sul guscio che serve invece per una migliore conservazione.
  • Forse non tutti sanno che uno dei prodotti a maggior rischio è il gelato. La prima regola è la conservazione e la data di scadenza.  Mai ricongelare un gelato squagliato.
  • Fare attenzione ai dolci soprattutto quelli a base di creme e e uova che andrebbero consumati entro 1 o 2 giorni.

Per evitare le intossicazioni bisogna stare attenti all’igiene, alla cottura e ai negozi dove la si acquista. Bastano poche attenzioni per non rovinarsi la vacanza!

Noma il “primo ristorante” al mondo dove si avvelenano 67 persone su 74!

Tuttacronaca - Rene-Redzepi-al-Noma-ristorante-Copenaghen

È famoso in tutto il mondo per la sua innovativa cucina nordica: muschi, licheni, germogli di felce e trifogli acetosi. Per tre anni consecutivi il Noma di Copenaghen è stato eletto il miglior ristorante al mondo. Il tempio gastronomico del giovane chef danese René Redzepi è finito ora al centro delle cronache: numerosi clienti nelle ultime settimane hanno accusato malori (con crampi intestinali, forte diarrea e vomito) dopo aver gustato i celebri piatti. I funzionari del Dipartimento dell’Alimentazione danese, il Fødevarestyrelsen, hanno ispezionato nei giorni scorsi il ristorante stellato dopo che almeno 63 clienti, che avevano pranzato al Noma a metà febbraio, si sono improvvisamente sentiti male, colpiti da un norovirus conosciuto anche come virus di Norwalk. Le fonti più comuni da cui è possibile contrarre questo virus sono acqua e cibo contaminato. L’agenzia sanitaria avrebbe inoltre riscontrato dei «problemi d’igiene». «Si è ammalato anche parte del personale venuto in contatto col cibo», scrive l’agenzia nel suo rapporto molto critico. Il Fødevarestyrelsen imputa al Noma di non aver disinfettato per tempo le cucine così da evitare un’ulteriore diffusione del contagio. I funzionari hanno poi scoperto che non c’era acqua calda nei rubinetti utilizzati dal personale per lavarsi le mani.

Il richiamo ufficiale getta una cattiva luce sul Noma, Nordisk e Mad, contrazione delle parole Cibo e Nord – nominato la scorsa primavera per la terza volta consecutiva miglior ristorante del mondo dalla giuria del «San Pellegrino World’s 50 Best Restaurants Award». Il locale – dove un menù d’assaggio costa circa 200 euro a persona – fa piatti della cucina tradizionale nordica: «fiordo norvegese», «brodo ristretto di legno di betulla al vapore, finferli e nocciole fresche», «pellicola di latte con erba, fiori e aromi». Il 33enne chef René Redzepi, con due stelle Michelin, è considerato infatti il pionere della Nuova Cucina Nordica. «È una questione che ci tocca profondamente; siamo davvero dispiaciuti», ha detto il direttore del Noma, Peter Kreiner, in uno scarno comunicato alla stampa. «Stiamo ancora cercando di trovare la fonte dell’infezione; probabilmente è stata introdotta nel locale da un dipendente influenzato».

E I PROBLEMI D’IGIENE? E L’ACQUA FREDDA PER LO STAFF? MAGARI SE PERMETTESSERO DI LAVARSI LE MANI CON ACQUA CALDA ANCHE LE “INFLUENZE” DIMINUIREBBERO! CHE BRUTTA FIGURA!

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