Si tratterebbe di omicidio volontario l’accusa mossa dalla Procura dei minori di Trieste nei confronti delle due 15enni che avrebbero ucciso Mirco Sacher, il pensionato di 66 anni delle ferrovie trovato morto in un campo della periferia di Udine. Su questa base la Procura ha chiesto e ottenuto dal Gip una nuova misura cautelare di quattro mesi in comunità nei confronti delle ragazzine. Le due quindicenni dovranno rimanere quindi un altro mese – fino all’ otto agosto – nelle strutture in Veneto e Lombardia dove sono ospitate dall’otto aprile. Secondo quanto si è appreso, una volta che dalla Polizia scientifica di Roma giungeranno i risultati degli esami tecnici biologici e sul Dna, le indagini potrebbero essere chiuse.
Raffaele Baldassarre malmena un cronista olandese della web-tv Geenstijl. È accaduto. L’eurodeputato del Pdl ha risposto così al giornalista che gli chiedeva come mai si presentasse al lavoro a giornata ormai conclusa solo per ritirare la diaria.
Nel web piovono critiche su Zlatan Ibrahimovic che si sarebbe macchiato di un “brutto gesto” durante la gara della sua Svezia contro le Isole Far Oer valevole per le qualificazioni ai Mondiali brasiliani. Dopo uno scontro co un avversario, avvenuto nel finale di partita, Ibra, secondo la versione che si legge, andrebbe a protestare con l’arbitro e mentre il direttore di gara non guarda lancerebbe la palla in faccia all’avversario. Eppure a guardare il video qualche dubbio sorge: ma siam sicuri che l’ex Milan si sia accorto del giocatore in arrivo? Voi che ne pensate?
Un esempio di solidarietà e altruismo. Se è vero che l’unione fa la forza, in questo caso si potrebbe dire che assicura la sopravvivenza, almeno di questi pesci. Dei cigni, grazie al loro lungo collo, riescono infatti a raggiungere il cibo che generosamente condividono con i loro compagni di nuotate!
Lo spot di una nota casa automobilistica, in Messico, riporta delle statistiche secondo le quali il 22% degli incidenti stradali è causato da una donna al volante. E non importa se il 78% delle volte possano essere causati dalla velocità, dall’alcool o dall’uso del cellulare e così via: ad esser presa di mira è, ancora una volta, il gentil sesso. Come spiega lo spot all’inizio: “Sei donne su dieci non andrebbe mai al lavoro senza truccarsi”. “Una su quattro crede che un viso struccato, in ufficio, possa costarle una promozione”. “Questo spiega perché le donne sono solite truccarsi in macchina mentre guidano”. Si punta quindi sul “problema” del make-up femminile e, per dimostrare che “c’è un tempo per ogni cosa”, il video prosegue con una candid camera che prevede l’installazione di un airbag nel bagno delle signore, per dare una lezione alle malcapitate: “O ci si trucca o si guida”. Il messaggio è palese: “Gli incidenti potrebbero essere evitati se le donne smettessero di truccarsi quando sono al volante”. L’invito è solo uno, a questo punto: scendere per strada e controllare da cosa vengono causati i peggiori incidenti che capitano per strada…
Una mamma anatra stave in grave difficoltà dopo che i suoi pulcini si erano incastrati in una fognatura cittadina. Il povero animale correva impazzito avanti e indietro sul marciapiede alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarla. Una pattuglia della polizia stupita di vedere l’anatra sul marciapiede che sembrava essere spaventata si è fermata e ha cercato di capire cosa fosse accaduto. Così una volta capito dove si trovavano gli anatroccoli li ha liberati e poi portati nel vicino laghetto.
Sarebbe dovuto partire per Bari alle 13,15, ma l’aereo è rimasto bloccato all’aeroporto di Fiumicino per diverse ore. Le lamentele dei passeggeri non sono mancate e quando la tensione si è fatta sentire Al Bano, che era fra i passeggeri, ha deciso di iniciare a cantare il suo storico brano Felicità per cercare di calmare gli animi. Così il comandante di volo ha anche commentato “Ma di che vi lamentate avete Al Bano che vi intrattiene”.
Sono giorni che la California meridionale, sta bruciando, ma ora le fiamme stanno minacciando un migliaio di case nonostante ci siano a lavoro 2100 vigili del fuoco che tentano con ogni mezzo di scongiurare il disastro.
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Al momento già si contano 100 chilometri di vegetazione devastati e 6 case fortemente danneggiate, ma saranno le prossime ore decisive per capire se gli uomini vinceranno il fuoco o se la forza delle fiamme sarà incontenibile.
Da vittime a carnefici questo l’iter che sembrerebbe essere alla base delle indagini sull’omicidio di Mirco Sacher, il pensionato, ex ferroviere 66enne, amico di famiglia di una delle 15enni che lo ha ucciso. La perizia effettuata sui cellulari delle ragazze ha portato alla luce una scomoda verità. Appena quattro giorni prima di morire Sacher scriveva a una delle 15enni “Grazie, Ci penso ancora. E’ stato bellissimo”. Poi c’è stata la testimonianza di un ragazzino che ha ammesso di aver “comprato” anche lui una prestazione sessuale da una delle due. Ma altri reati stanno pendendo sul capo delle 15enni. Sembrerebbe infatti che qualche giorno prima dell’uccisione di Sacher le ragazze avessero rapinato un anziano. Lo schema, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, era semplice: sembrare disponibili, poi derubare i malcapitati e minacciare denunce per violenze sessuali.
Quel 7 aprile, secondo gli inquirenti, i 3 si sarebbero appartati in una strada laterale e le due ragazzine poi sarebbero saltate addosso all’uomo e lo avrebbero soffocato. Omicidio volontario questo è il verdetto della perizia che verrà depositata la prossima settimana.
Il video riporta anche la testimonianza del direttore della scuola frequentata dalle 15enni. La scuola aveva, come più volte è stato ribadito, allertato le famiglie, che le ragazze si sarebbero trovate a rischio bocciatura, a causa dei loro comportamenti e dei profitti.
Rhonda Crosswhite, maestra alla Plaza Tower Elementary a Moore, sobborgo di Oklahoma City, ha solo pochi graffi che lei stessa definisce «irrilevanti, considerando quello che sarebbe potuto succedere. Non ho mai pensato che stessi per morire – ha detto -. Per tutto il tempo ho continuato a urlare ai ragazzi: “Smettetela di preoccuparvi, stiamo bene, stiamo bene. Gridavo per tranquillizzarli, cercavo di superare con la mia voce quel frastuono orribile, sperando che mi potessero sentire. Una ragazza singhiozzava e le ho detto: “Va tutto bene, va tutto bene, ti proteggo io”. E poi ho detto qualche preghiera: “Dio, ti prego di prenderti cura dei miei figli”. E noi stiamo bene».
In questa scuola sono morti 9 bambini, ma nessuno della sua classe. Lei li ha protetti tutti, alcuni anche con il suo corpo. «Quando tutto è iniziato a venire giù, mi sono messa su di loro. Tutto qui. Uno dei miei ragazzini mi diceva: “Ti amo, ti amo, ti prego non morire con me…”». Con queste parole semplici racconta il suo gesto d’amore verso la sua classe, verso quei bambini che le devono la vita. Ma per lei è stato normale, è nell’ordine delle cose… è questo lo spirito americano. Ci sono dei ruoli nella società che richiedono coraggio, ci sono le insegnanti che per i loro bambini morirebbero, perché è quella solidarietà innata, è quella spinta che ti porta a essere un eroe per caso. E’ successo a Newton dove un’insegnante è morta per proteggere i suoi allievi dalla follia omicida di Lanza… succede durante il tornado con l’insegnante Crosswhite che non ci pensa due volte e si sdraia sui suoi allievi , li protegge. Cosa succede in queste menti? Succede che le insegnanti sanno proteggere il futuro, sono a contatto quotidianamente con quelli che saranno gli uomini e le donne del domani… sanno quanto sia importante non rubare a nessuna generazione quel domani… forse sanno quello che i nostri politici dovrebbero imparare… a tutelare i loro cittadini, a proteggerli… dovrebbero pensare che ogni individuo, da quello che nascerà fra qualche mese a quello che ha 90 e più anni, è un bene prezioso, ognuno è indispensabile (perchè nel bene o nel male è un esempio) e ognuno ha diritto a vivere e a farlo dignitosamente… Ognuno ha bisogno di essere tutelato, sostenuto quando porta avanti un progetto che può essere utile alla comunità… proprio come un bambino che cresce, l’imprenditore ha bisogno di essere supportato nel suo sviluppo, non castigato con tasse sempre più insostenibili, con una burocrazia kafkiana o con l’indifferenza. Se poi sbaglia allora la punizione deve arrivare e deve essere esemplare, in modo da far capire che lo Stato punisce i criminali e premia gli onesti… oggi in Italia sembra che sta succedendo il contrario, perciò la storia di Rhonda, oggi è più importante che mai!
E’ arrivato troppo tardi l’allarme tornado lanciato dal National Weather Service, il servizio meteorologico nazionale: solo 16 minuti prima che la distruzione si abbattesse su Oklahoma City. Il tornado, con una circonferenza di oltre tre chilometri e venti fino a 300 chilometri l’ora, ha imperversato sull’area per circa 40 minuti e in pochi sono riusciti a mettersi al riparo: il bilancio provvisorio, che si teme sia destinato a salire, parla di 91 vittime, tra le quali almeno 20 bambini. Anche il numero dei feriti è elevato: 45 bimbi ricoverati nel reparto pediatrico dell’OU Medical Center di Oklahoma City e 145 feriti sono stati trasposrtiti negli ospedali della zona. Non è la prima volta che a Moore, la cittadina da 55mila abitanti maggiormente colpita, si abbatte la tragedia. Già nel 1999 un terribile tornado ha causato la morte di una quarantina di persone, ma la distruzione, allora, era poca cosa rispetto a quanto accaduto ora.
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“Apocalittico”, è questo il termine che usano i testimoni per descrivere lo scenario che si apre davanti ai loro occhi, e non c’è termine più adatto. Le immagini che vengono trasmesse raccontano infatti di interi isolati rasi al suolo. Tra queste macerie, il movimento è dato dall’incessante lavoro dei soccorritori, che tentano di salvare più vite possibili e si augurano di ritrovare al più presto i 24 bambini dispersi. Da sotto le macerie, racconta qualcuno, arrivano pianti e urla di richieste di aiuto. Mentre alla Plaza Tower Elementary School le mura sono completamente crollate, l’ospedale della cittadina, dove sono stati registrati danni gravissimi, è stato evacuato e la vicina autostrada è stata chiusa dalle autorità. Oltre 7mila sono invece le abitazioni rimaste senza elettricità. Quello che spaventa è che l’allarme non sia ancora cessato: si temono nuovi tornado nelle prossime ore, repliche di questo inferno arrivato dal cielo a spazzare via tutto.
Si è spento per un cancro al dotto biliare, all’età di 74 anni, Ray Manzarek, il tastierista che, nel 1965, fondò The Doors assieme a Jim Morrison. A darne notizia il manager. Inizialmente Ray fu anche bassista del gruppo, suonava infatti un Rhodes Piano Bass che teneva appoggiato sul top piatto dell’organo (un Vox Continental e successivamente un Gibson G101). In questo modo poteva gestire la linea di basso con la mano sinistra e l’organo con la destra suonando così su ottave alte e regalando alla melodia quel suono deciso e tagliente che gli ha reso tanta fortuna. Tra i pezzi più famosi, sicuramente vanno ricordati Light my Fire, Riders on The storm, The Crystal ship, When The Music’s Over, L.A. Woman e Strange Days.
Raymond Daniel Manzarek è nato a Chicago, il 12 febbraio 1939. Dopo lo scioglimento dei Doors ha continuato la carriera da musicista e pubblicato alcuni album da solita tra cui The Golden Scarab (A Rhythm Myth) e un riadattamento dei Carmina Burana di Carl Orff. Fedele alle origini, all’inizio del millennio ha tenuto una serie di concerti con i the Doors of the 21st century, gruppo fondato, nel 2002, assieme al chitarrista della band originale, Robby Krieger, e in cui entrano a far parte il cantante Ian Astbury, il basso Angelo Barbera e alla batteria Stewart Copeland, che in seguito verrà rimpiazzato da Ty Dennis, mentre Densmore si chiama fuori dal progetto. Il gruppo cambia nome nel 2005, dopo che Densmore vince una causa che nega loro di utilizzare la sigla D21C. Nascono così i Riders On The Storm. Il nuovo progetto da solista di Ray arriva nel 2011, quando produce un singolo assieme a Skrillex, noto artista di musica Dubstep: Break’n A Sweat.
Ora correrà per sempre nella tempesta. Grazie di averci spalancato le porte della musica, Ray!
Solo 16 minuti per mettersi al riparo. Troppo pochi per alcuni che purtroppo non sono riusciti a raggiungere un luogo sicuro prima che la forza distruttrice del tornado passasse su Oklahoma City, distruggendo una buona parte degli edifici e delle abitazioni. Danni anche in un ospedale dove non si sa se tutti i pazienti sono riusciti a guadagnare le cantine prima che la furia del tornado si abbattesse sulla palazzina. Il dopo-tornado vedeva gente smarrita, che percorreva quello che era stata la loro città, in mezzo a detriti, automobili schiacciate nel mezzo dei campi, pali della luce elettrica divelti e conficcati sul terreno come lance, carcasse di animali.
Frenetici i tentativi di strappare i sopravvissuti dalle macerie, proprio come dopo un terremoto. E nel frattempo, i tornado continuavano: “Il rischio non è finito, ci sono allarmi dappertutto – spiegava un meteorologo – bisogna che la gente trovi riparo.” Il sindaco di Oklahoma City, Mick Cornett, ha confermato che anche la sua città è stata colpita nelle zone periferiche. Davanti alle immagini che arrivavano sugli schermi tv, il sindaco ha avuto un momento di commozione, e gli è mancata la voce: “E’ una devastazione indescrivibile” ha detto, e ha ricordato come nel 1999 un altro tornado percorse esattamente lo stesso percorso, distruggendo 8 mila case e uccidendo decine di persone.
Nel video che segue, il metereologo e cacciatore di tornadi Reed Timmer è riuscito a filmare la tempesta dall’inteno. Le riprese sono state effettuate a nord est di Edmond, Oklahoma.
A Portland un ufficiale della polizia stradale, Mark James, che stava inseguendo un trasgressore del codice della strada ha preferito fermarsi davanti a una famiglia di anatre che rischiava di venire travolta dalla sua autovettura. Così il poliziotto nonostante l’inseguimento ha preferito fermarsi, aiutare le anatre ad attraversare la strada e poi riprendere l’inseguimento.
Vendette private? Costi troppo alti? La Rai parla solo di termine del contratto con Minoli… Pd e Pdl chiedono spiegazioni, ma sembra che hai piani alti c’è chi vuole invece portare la tv di Stato verso una tv d’intrattenimento spicciolo e certi programmi non trovano spazio in un palinsesto sempre più volto a fare concorrenza alla tv commerciale e sempre meno servizio pubblico.
Luigi Gubitosi, il direttore generale Rai, spiega in questi termini la decisione della Rai: ”La Storia siamo noi non chiude. Termina semplicemente il contratto con Giovanni Minoli che era andato già in pensione tre anni fa ed aveva avuto un contratto triennale per i 150 anni dell’Unità d’Italia che scade il 31 maggio. Il format della Storia siamo noi è della Rai, era stato ideato da Renato Parascandolo, poi gestito da Minoli per una fase che adesso si chiude”, ha aggiunto Gubitosi, che non esclude collaborazioni future con lo stesso Minoli. Termine molto elegante per dare un ben servito?
Il Pd e il Pdl si mobilitano. Michele Anzaldi e Andrea Marcucci, parlamentari del Pd, hanno immediatamente protestato ”Secondo quanto riportato sulla stampa – spiegano i parlamentari – la direzione generale della Rai ritiene un’esperienza finita la trasmissione condotta da piu’ di dieci anni da Gianni Minoli. Non c’è stata, però, nessuna comunicazione ufficiale e nessuna trasparenza. E’ difficile pensare che la tv pubblica, pagata con i soldi dei contribuenti, possa cancellare dalla sera alla mattina un appuntamento cosi’ caratterizzante per il servizio pubblico, popolare tra i telespettatori ben oltre gli appassionati del racconto della storia in televisione, senza che ci sia la dovuta chiarezza. L’azienda renda pubbliche le motivazioni alla base di una scelta del genere in modo da poter verificare tutte le opzioni. Prima di arrivare alla chiusura possono essere valutate altre strade, come la riduzione dei costi o l’utilizzo di risorse interne, tenendo comunque conto che la quota maggioritaria di finanziamento della Rai è il canone. ‘La storia siamo noi’ rappresenta un patrimonio del servizio pubblico, merita perlomeno una riflessione approfondita prima di arrivare all’esclusione dai palinsesti”.
“Sono incomprensibili le ragioni per le quali la Rai ha deciso di cancellare, dopo ben 12 anni, una delle sue trasmissioni piu’ importanti e autorevoli, ‘La storia siamo noi’ di Gianni Minoli”, avevano invece dichiarato in una nota stampa congiunta le deputate del Pdl, Mariastella Gelmini e Stefania Prestigiacomo. “Si tratta infatti di un programma di cultura e storia, di grande interesse e qualita’ che ha ricevuto negli anni innumerevoli premi e riconoscimenti a livello internazionale per la meticolosa e approfondita ricostruzione dei fatti trattati, programma realizzato peraltro a costi bassissimi, che risponde pienamente agli obiettivi, alla missione e al ruolo del servizio pubblico. Abbiamo presentato, insieme ai parlamentari Dario Nardella e Paolo Gentiloni, un’interrogazione al governo per conoscere i motivi di tale decisione che riteniamo essere una grave perdita per la Rai e i suoi telespettatori e per chiedere, dunque, che ‘La storia siamo noi’ non sia eliminata dal palinsesto”.
Sembra che la sintesi del palinsesto Rai sia questa: via libera ai programmi d’intrattenimento che spesso sono anche alienanti sia per il linguaggio utilizzato che per il format proposto, ma viene sottratto un programma che ha anche vinto il prestigioso ”History Makers International”, praticamente l’Oscar del Congresso mondiale dei produttori televisivi di storia, con la motivazione che rilevava com il programma fosse stato di enorme impulso per la crescita “di questo genere di approfondimento televisivo in Italia”.
All’estero quindi avevano rilevato come mancasse nel nostro palinsesto televisivo un programma che portasse avanti una televisione volta anche all’educazione oltre che all’intrattenimento. Giovanni Minoli l’ideatore della “Storia siamo noi” non ha voluto commentare questa scelta della Rai ma proprio in occasione del premio aveva sottolineato come la televisione deve essere “il più grande strumento per aiutare l’uomo a crescere: Chi non lo usa anche in questo modo si assume una responsabilità enorme”.
La tv di Stato però preferisce guardare all’intrattenimento, ma cosa comporta l’eliminazione di un programma come “la storia siamo noi” dal palinsesto italiano?
Prima di tutto stiamo impedendo ai giovani e agli stranieri di entrare in contatto con il nostro passato. Di conoscere, attraverso un programma asciutto e sintetico, che non cadeva mai nel retorico o nel luogo comune, l’analisi di periodi storici complessi, di personaggi spesso emarginati dalle pagine dei libri di testo e dimenticati dai più. Stiamo perdendo la possibilità di entrare a contatto con quell'”universo” che ci riguarda da vicino, perché quello che oggi noi siamo è frutto di quel che è stato creato in passato. Ogni guerra, ogni manifestazione, ogni scelta politica ed economica ci hanno condotto a questo 2013… capire il passato per interpretare il futuro e vivere a 360° il presente: stiamo perdendo la nostra storia e la possibilità di dialogo che essa può creare interagendo con altre culture.
Si può sfruttare un attentato a scopi politici per vincere le presidenziali americane? Sembra chi ci abbia pensato, tanto da realizzare un video, ma poi non aver il coraggio di diffonderlo.
Abc News pubblica il video che i repubblicani non hanno mai mandato in onda e che era stato pensato per l’ultima campagna presidenziale. Lo spot inizia citando Hillary Clinton e poi passa direttamente al video con l’esplosione del consolato americano a Bengasi. Quell’attentato che costò la vita a Christopher Stevens – ambasciatore americano in Libia – a due marines e a un funzionario nel settembre del 2012. Il filmato solleva domande circa la capacità di Barack Obama di guidare il paese e punta il dito verso la gestione di Hillary Clinton.
“L’avevo messa in conto, ma tornando indietro rifarei cio’ che ho fatto”. Cosi’ il pm per i minorenni di Milano, Annamaria Fiorillo, ha commentato la sentenza di ‘condanna’ disciplinare pronunciata dal Csm nei suoi confronti. Il magistrato ha anche detto che “sicuramente” presentera’ ricorso alle sezioni unite civili della Cassazione contro la sanzione che le e’ stata inflitta. La condanna è avvenuta per violazione della privacy avendo la Fiorillo anche parlato del caso alla trasmissione televisiva 1/2 dell’Annunziata, correggendo quanto affermato dall’allora ministro Roberto Maroni riguardo l’affido a Nicole Minetti di Ruby Rubacuori.
15 personaggi su cui poter far fuoco e vederli sanguinare. Allucinante solo il pensiero di questi manichini messi in vendita da un’azienda americana che li ha presentati alla convention della National Rifle Association (punta di lancia della potentissima lobby delle armi). Li chiamano “zombi” e nelle intenzioni ufficiali servirebbero per esercitarsi al tiro con le armi da fuoco. Testare quindi dove mirare per uccidere meglio. Secondo i parametri di alcuni americani, questi manichini-bersaglio sono “divertenti”. L’azienda aveva progettato anche un obama zombie, ma alla fine, dietro anche l’impulso dei repubblicani, si è preferito ritirarlo dl commercio… forse si aveva paura che qualcuno potesse poi trovare il “gioco così divertente” da confonderlo con la realtà.
Ma se l’Obama zombie è stato ritirato c’è chi può consolarsi con l’ex ragazza. Un manichino con un abbigliamento succinto e il seno bene in vista. L’azienda si difende così: “discriminare le donne evitando di rappresentarle sarebbe stato sessista”. L’incitamento al femminicidio, secondo l’azienda, è un invenzione dei soliti “ben pensati” che odiano le armi e non capiscono il divertimento che richiama alla memoria i bei tempi del Far West. Di quei noiosi intellettuali di pacifisti che vorrebbero una riduzione delle armi in america dopo la strage in una scuola o dopo i continui gesti di violenza nelle strade dove ogni giorno qualcuno viene ucciso dai proiettili sparati per rabbia o per divertimento.
Ma perchè gli zombie? La trovata macabra è degna del peggior genio del male! Sparare è simile a una droga… gli americani prendono l’arma in mano nei momenti di tempo libero, esattamente come i dipendenti del sabato e della domenica che assumono droghe nei weekend. L’arma è anche il simbolo della forza, di non sentirsi fragili, precari… di poter in qualsiasi istante reagire con forza ai presunti torti subiti. Come una droga si può associare anche all’istinto sessuale… la virilità che esplode il colpo quando non si riesce a riconquistare una donna e si ha paura di perderla… ecco perchè gli zombie nella loro aberrazione sono geniali: sono la sintesi degli istinti legati all’arma. Ecco perchè c’è bisogno di “tranquillizzare” gli americani, di farli sentire protetti… non si deve fare la guerra alle armi si deve dimostrare che chi le usa è fragile… si deve far capire l’inutilità di un’arma quando una mente può essere molto più pericoloso e uccidere assai meglio all’occorrenza… si deve far capire che non è togliendo la vita che ci si protegge, ma ci si protegge quando si usa l’intelligenza per poter dialogare con chi ti vuole morto e in realtà ha solo più paura di te… fino a quel momento continueremo ad ucciderci tra di noi… buon massacro a tutti!
A Genova la cocaina, destinata al mercato cittadino, viaggia in un prosciutto. Il traffico era collaudato partiva in aereo dalla Colombia per poi approdare in Spagna, qui in pullman, nascosto dentro una coscia di prosciutto crudo arrivava a destinazione. Finiscono così in manette una cittadina colombiana di 43 anni, Maria Ubaldery Arias Galvis, due suoi connazionali di 23 e 38 anni, Juan David Naranjo Zapata e Carlos Alberto Obando, e un cittadino ecuadoriano di 34 anni, Josè Euclides Herrera Moreira.
C’è chi in Italia, con dignità e senza polemica, si allontana in silenzio invece di gridare la sua rabbia e la sua verità. Nel giorno del Divo Giulio, Umberto Ambrosoli, figlio dell’Eroe Borghese, come venne definito nel libro di Stajano, lascia l’aula del consiglio regionale della Lombardia mentre è in corso la commemorazione di Andreotti.
”Ho una storia personale che si mischia” coi lati oscuri di quella di Andreotti, “ma non è il caso di fare polemiche: è giusto che le istituzioni ricordino gli uomini delle istituzioni, ma chi ne fa parte faccia i conti con la propria coscienza. E’ comprensibile – ha aggiunto Ambrosoli – che in occasione della morte di persone che hanno ricoperto ruoli istituzionali di primo piano le istituzioni le commemorino. Ma le istituzioni sono fatte di persone, ed è legittimo che queste facciano i conti con il significato delle storie personali”.
Quella storia che si ferma l’11 luglio del 1979 quando Giorgio Ambrosoli stava rincasando dopo una serata trascorsa con amici e lì sotto il suo portone il sicario William Joseph Aricò esplose quattro colpi con una 357 Magnum. Aricò venne pagato 25mila dollari in contanti da Sindona e poi ci fu anche un bonifico di altri 90mila dollari su un conto bancario svizzero. Chi aveva messo in contatto Aricò con Sindona? Il suo complice Robert Venetucci, un trafficante di eroina legato a Cosa Nostra americana. Nei pedinamenti che Aricò compì a danno di Ambrosoli per mettere a punto ogni piccolo particolare fu accompagnato da Giacomo Vitale, l’autore delle telefonate anonime, cognato del boss Stefano Bontate che era in collegamento, come confermato dall’istruttoria e dalle sentenze del maxi processo di Palermo, con l’allora ministro della Difesa, Giulio Andreotti.
Per Ambrosoli non ci fu nessuna autorità pubblica che presenziò ai suoi funerali, eccezion fatta di alcuni esponenti della Banca d’Italia. Ma i politici di allora non sono poi così diversi da quelli di oggi… Non avere istituzioni al funerale significa solo essere morto in nome e per conto del Popolo Italiano e non del sistema politico corrotto e colluso con l’organizzazioni criminali.
Il gesto di Umberto Ambrosoli oggi è in linea con il gesto di quell’Eroe Borghese morto per non “assecondare”, per non “collaborare” e per “non confondersi” con chi oggi le istituzioni piangono.
Il tempo passa, i nomi cambiano, i crimini verso il Popolo Italiano restano gli stessi, quelli di sempre con modalità diverse, ma sempre tesi a difendere privilegi e potere, mai volti ad aiutare i cittadini… Un governo al servizio del potere?
*A day in the life of the Vixen, a blog about EVERYTHING & ANYTHING: Life advice, Sex, Motivation, Poetry, Inspiration, Love, Rants, Humour, Issues, Relationships & Communication*