La cosiddetta “talpa” del Datagate, Edward Snowden, avrebbe affermato che il governo degli Stati Uniti pirata le compagnie di cellulari cinesi per raccogliere milioni di sms. Lo si legge in un articolo pubblicato dal quotidiano di Hong Kong “South China Morning Post”. L’ex-agente Cia ed ex consulente dell’Agenzia della sicurezza americana (Nsa) rifugiatosi ad Hong Kong ha dichiarato che “La Nsa pirata compagnie di telefonia mobile cinesi per rubare tutti i vostri sms”. Snowden ha aggiunto di “avere delle prove su ciò che afferma”, stando al quotidiano che però non cita alcun documento a riguardo. Il quotidiano spiega che, secondo le statistiche ufficiali, i cinesi si sono scambiati circa 900 miliardi de messaggi di testo nel 2012, il 2,1% in più rispetto al 2011. Nell’articolo non si legge come la presunta pirateria abbia avuto luogo, ma afferma che gli esperti cinesi della cybersicurezza da diverso tempo sono preoccupati sugli attacchi “clandestini” condotti con apparecchiature straniere.
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Gli hacker cinesi all’arrembaggio dei sistemi di difesa Usa
E’ stato il Washington Post a lanciare l’allarme: negli ultimi mesi hacker cinesi hanno carpito i segreti di diversi sistemi di difesa che sono di cruciale importanza per la sicurezza, sia statunitense che europea. Il cyber spionaggio, che riguarda anche gli F-35, i jet che fanno tanto discutere in Italia e ceh sono ritenuti “il sistema di difesa più costoso che sia mai stato costruito”, è stato denunciato da un rapporto stilato per i vertici del Pentagono dal Defense Science Board. Sembra gli hacker abbiano trafugato oltre due dozzine di progetti di armi e veicoli allo studio dell’esercito statunitense, tra i quali il quotidiano cita le nuove versioni dei missili Patriot e Aegis, i caccia F-18 e gli elicotteri Black Hawk. Seppure non si denunci direttamente Pechino, viene riconosciuto che l’essere entrati in possesso di queste informazioni rende meno forte la posizione degli Usa in caso di conflitto, mentre la Cina può fare un enorme balzo avanti in termini di ricerca e sviluppo. Il rapporto spiega infatti che “il furto potrebbe dare alla Cina un vantaggio militare, ad esempio mettendola in grado di disturbare le comunicazioni e di ‘inquinare’ i dati di bordo, oltre a far avanzare il Paese nella propria tecnologia militare”. Continua dunque a crescere il numero di accuse agli hacker cinesi da parte dei diversi stati, infatti anche l’Australia si è recentemente trovata a denunciare un furto di progetti per il nuovo quartier generale dell’intelligence da parte di pirati informatici del Paese del Dragone.
Pubblicato da tdy22 in Maggio 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/28/gli-hacker-cinesi-allarembaggio-dei-sistemi-di-difesa-usa/
Attacco e risposta! M5S pubblica un video di denuncia agli hacker!
Un gruppo di hacker, che si definiscono vicini al PD, ha pubblicato in rete un link da cui sarebbe possibile scaricare il contenuto della casella di posta elettronica privata dei deputati del M5S. La prima ade esser stata presa di mira è Giulia Sarti, seguita da Stefano Vignaroli. Assieme al comunicato, gli hackerdelpd hanno pubblicato una minaccia: “Se Grillo e Casaleggio non renderanno pubblici i loro guadagni, continueremo ad hackerare le caselle di posta dei deputati e a pubblicarne il contenuto”. Il Partito democratico ha immediatamente preso le distanze dall’atto, così come le crew di Anonymous, mentre la procura di Roma ha avviato un’inchiesta. Da un simile lavoro di spionaggio informatico, che richiederebbe un notevole dispiegmento di forze, sarebbe emerso che “Nelle mail spiate si trovano anche messaggi ricevuti da altri esponenti politici o contatti dei titolari della casella”. L’interessata Giulia Sarti, che in un primo tempo aveva dichiarato si trattasse di un bluff e che i files fossero vuoti, ha poi dovuto ritrattare: “Purtroppo è tutto vero ed io ho appena finito di sporgere denuncia”. E spiega: “Sono molto arrabbiata e vorrei vedere voi se ci fosse qualcuno che sta leggendo i fatti vostri degli ultimi anni”. Stando ad una nota del sito dell’Espresso, il primo ad aver reso nota la vicenda, “Nei GrilloLeaks ci sono più di 7.600 mail. Il primo blocco di file rilasciato dal sedicente gruppo ‘hacker del Pd’ contiene una quantità gigantesca di scambi tra la deputata Giulia Sarti e altri esponenti del Movimento 5 Stelle, tra cui lo stesso Beppe Grillo. Sono messaggi che vanno dal novembre 2007 al 18 aprile 2013”. Ma i deputati pentastellati, in particolare quelli emiliani, non sono nuovi all’hackeraggio, visto che già nei giorni scorsi la posta di alcuni esponenti di punta era stata resa pubblica. In seguito c’era stata anche la denuncia di Grillo dell’attacco alle Quirinarie ed al suo blog, anche se nel primo caso la società di certificazione aveva parlato di anomalia e, nel secondo, gli Anonymous hanno smentito.
Pubblicato da tdy22 in aprile 24, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/24/attacco-e-risposta-m5s-pubblica-un-video-di-denuncia-agli-hacker/
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