Appena ieri si era parlato dell'”olio tarocco” venduto a Londra da Harrods, che veniva spacciato per estravergine d’oliva toscano. Oggi a venir spacciato per toscano è il gelato. Sono state le fiamme gialle, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, a sequestrare quarantamila gelati, in 2.200 confezioni, arrivati al porto di Ancona trasportati da un autoarticolato con targa bulgara sbarcato da una motonave proveniente dalla Grecia e condotto da un greco. A richiamare l’attenzione della Guardia di Finanza la dicitura riportata sulle confezioni, «La Verra gelateria toscana»: un errore ortografico che non è passato inosservato e che ha permesso di scoprire che i gelati erano stati prodotti interamente in Grecia. Un caso di ricorso all'”italian sounding”, insomma, per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con quelli italiani. Una volta immessi sul mercato, i gelati, destinati a un’azienda toscana amministrata da un italiano, avrebbero consentito un illecito guadagno di oltre 50mila euro. Segnalato alla locale autorità giudiziaria il responsabile dell’illecita importazione che dovrà rispondere dell’accusa di introduzione nel territorio di articoli merceologici con segni mendaci.
Gli uomini della Guardia di Finanza si trovano nelle sedi di 41 squadre di serie A,B e minori per acquisire documentazione relativa ai contratti tra i club, calciatori e procuratori. L’indagine è condotta dalla Procura di Napoli è la prosecuzione di quella già iniziata nel 2012. Oggi si apprende che sono almeno 12 i procuratori coinvolti nell’indagine e i reati ipotizzati vanno dall’associazione a delinquere, evasione fiscale internazionale, fatture false e riciclaggio.
I contratti acquisiti – come si legge in una nota della Procura di Napoli – si riferiscono in particolare a rapporti fra club e calciatori rappresentati dai procuratori sportivi Alejandro Mazzoni e Alessandro Moggi. Tra le società perquisite anche Milan, Juventus, Napoli, Lazio, Inter, Roma e Udinese. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Melillo e dai pm Ardituro, Capuano, Ranieri e De Simone.
L’elenco delle società nelle cui sedi hanno operato i finanzieri comprende anche Parma, Pescara, Palermo, Atalanta, Juve Stabia, Benevento, Genoa, Catania, Spezia, Piacenza, Livorno, Bari, Vicenza, Siena, Reggina, Chievo, Cesena, Grosseto, Gubbio, Lecce, Ternana, Sampdoria, Triestina, Fiorentina, Portogruaro, Brescia, Mantova, Torino e Albinoleffe. L’inchiesta, si evince dalla comunicazione della Procura, riguarda anche alcune società straniere di cui non sono stati resi noti i nomi.
Sono oltre 50 gli accordi tra società di calcio, procuratori e giocatori su cui sta indagando la Guardia di Finanza: tra questi ci sono quelli dell’ex attaccante del Napoli Lavezzi e del centrocampista del Milan Nocerino. Tra gli altri anche quello di Ciro Immobile e di Giuseppe Sculli.