Luna park ghiacciato: la grotta diventa un paradiso da brividi

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Quando le temperature scendono sotto zero le persone si vestono in modo diverso e così anche la natura si immerge nel suo “abito” invernale. In aluni luoghi poi il paesaggio muta radicamente come è accaduto nell’Upper Midwest, negli Usa, dove il gelo ha trasformato la maggior parte dei Grandi Laghi in vaste pianure ghiacciate sprofondate nel bianco della neve. In particolare a Apostle Islands National Lakeshore nel nord del Wisconsin le grotte formatesi nel corso dei secoli lungo la costa del Lago Maggiore (Lake Superior) grazie all’erosione delle acque che s’infrangono, il gelo ha trasformato i posti in veri  paesaggi da togliere il fiato, quasi un luna park di ghiaccio. Ecco le foto che mostrano questo “paradiso ghiacciato”:

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Il mistero tossico riportato alla luce nel Napoletano

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Sono riemersi i rifiuti tossici sotterrati nell’ex discarica Campanile di masseria della Grotte, a Qualiano. La vista di tutti quei materiali pericolosi che sono stati rinvenuti spaventa e pone domande. Quanti ce ne saranno in altri siti ancora inesplorati? L’area al momento è moto estesa e i militari dell’Arma hanno sequestrato anche una cava naturale, denominata «alveo del grottone», vicina all’appezzamento di terreno dove si sta scavando, perché piena di materiale inerte frutto di abbattimenti di edifici e del rifacimento del manto stradale. Ma vicino al degrado e ai rifiuti edilizi, nel sottosuolo di quei terreni sono stati riportati alla luce:  rifiuti ospedalieri, parti meccaniche di automobili, pneumatici. Fino a poco fa questa zona era utilizzata dagli allevatori locali per portare al pascolo il bestiame.

 

Palestinesi costretti a vivere sugli alberi o nelle grotte

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Dopo le ultime strette israeliane sui territori occupati, i palestinesi sono stati costretti a costruire le proprie case sugli alberi e nelle grotte. La notizia riportata da Asianews conferma anche che la politica degli insediamenti avanza incoraggiata da Tel Aviv. Secondo fonti locali sarebbe impossibile per gli arabi ottenere permessi per costruire le proprie abitazioni “Vogliamo costruire ma le autorità ce lo vietano – spiega un giovane imprenditore di Betlemme – se non possiamo farlo sul nostro terreno lo faremo sugli alberi”.

È così che Mazen Saadeh, proprietario di una piccola azienda agricola a Beit Jala, è riuscito ad aggirare le imposizioni delle autorità israeliane senza vedere distrutto il proprio lavoro. “Di solito – racconta – se alziamo di un centimetro la nostra casa Israele arriva e distrugge tutto l’edificio; è difficile andare avanti così”.

Quindi la soluzione era trovare un espediente e quello trovato da Mazen Saadeh è diventato presto un modello imprenditoriale.   Le stanze sugli alberi sono affittate a turisti stranieri e palestinesi, i quali possono usufruire di un ristorante e comprare i prodotti biologici dell’azienda. “È uno splendido modo di resistere – spiega Saadeh – così si può riportare la vita all’interno dell’area C”.

Nell’arco degli ultimi 10 anni, Israele ha demolito 448 abitazioni arabe lasciando senza casa circa 1800 persone. Dall’inizio del 2013 sono almeno 30 le case distrutte nella periferia orientale di Gerusalemme, ma sebbene gli espropri e le demolizioni forzate proseguano con regolarità, i palestinesi dell’area C si rifiutano di abbandonare il territorio. “Rimaniamo qui e portiamo pazienza – racconta Khalid Zir, padre di 5 figli e costretto a vivere in una grotta – a costo di patire il sole, la pioggia o la neve, resteremo qui”.

 

 

Morire per la puntura di un’unica ape

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E’ morto per shock anafilattico dopo esser stato punto a una gamba da un’ape il fotografo 43enne Venerando Rino Arnone. L’uomo, da sempre appassionato di apicultura, non si occupava più di api da tempo, dopo aver scoperto di essere allergico. Non ha però esitato ad accorrere in aiuto di un amico che gli aveva chiesto una mano per rimuovere un alveare a Grotte, nell’Agrigentino. Dopo la puntura, Arnone ha accusato un malore ed è deceduto.

femminicidio a Porto Recanati… violenza bruta!

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Una donna italiana di 57 anni è stata trovata morta in casa in via Montarice 94 in zona Grotte a Porto Recanati (Macerata). Il corpo presentava segni di violenza.
L’ex marito della 57enne si è praticamente costituito ai carabinieri presentandosi nella caserma di Loreto. Ai militari ha raccontato di avere avuto una violenta lite con la donna, e di non sapere se era viva o morta.

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