Era entrato nella storia insieme al fratello fondando gli “Everly Brothers” e aveva segnato profondamente la musica americana e internazionale. Phil Everly, 74 anni è morto a seguito di una grave malattia polmonare. Il cantante, insieme al fratello Don aveva iniziato suonando musica country, poi avevano deciso, a metà degli anni ’50 di trasferirsi a Nashville e qui il duo iniziò ad avere successo, tanto da ispirare anche band del calibro dei Beatles. Nella loro carriera vinsero anche un Grammy Award e totalizzarono 26 successi nella Top Ten Usa, per questo furono anche tra i primi dieci a essere inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame nell’86. Ma l’evento che i cultori del genere ricordano è quello che accade in una memorabile serata a Knotts Berry Farm, nel 1973. Quella sera Phil Everly ruppe la sua chitarra e abbandonò il palcoscenico, lasciando suo fratello Don a terminare il concerto da solo. Il fratello rimasto sul palco annunciò: «Gli Everly Brothers sono morti dieci anni fa».
Ci volle quindi la buona volontà di Paul McCartney che scrisse On the Wings of a Nightingale e gli propose lo di inciderla, nel 1983. Il disco diventò un piccolo successo e li riportò in classifica su entrambe le sponde dell’Atlantico. Il loro Reunion Concert alla Royal Albert Hall di Londra diventò un CD e un video. Born Yesterday fu il titolo del successivo album (1986), e la loro carriera discografica si interrompe nel 1989 con Some Hearts. Proprio nello scorso novembe Norah Jones e Billie Joe Armstrong dei Green Day avevano pubblicato ‘Foreverly’ un cover album di brani degli “Everly Brothers”.