Arriva il nuovo grattacielo della Grande Mela: il lusso tocca il cielo

grattacielo-park-avenue-tuttacronacaE’ stata l’architetto Rafael Vinoly a progettare quello che sarà il terzo edificio più alto dello skyline e, con i suoi 432 metri, il più alto in assoluto se lo si considera tra gli “skyscraper” abitabili (gli altri giganti edilizi sono occupati da uffici) della Grande Mela. L’edificio sorgerà al 432 di Park Avenue di New York e verrà ultimato entro il 2015.  L’edificio conta ben 99 appartamenti super lussuosi, con cifre che si aggirano fino ai 95 milioni di dollari, i cui interni sono curati nei dettagli dal guru dell’interior designer Deborah Berke.

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Il lato onirico di New York: la nebbia

new-york-nebbia-tuttacronacaSicuramente non sarà stata apprezzata da chi era in viaggio, visto che ha provocato ritardi in diversi aeroporti della costa orientale degli Stati Uniti. Ma sicuramente newyorkesi e turisti che si sono risvegliati in una città immersa nella nebbia non avranno mancato di godersi un simile risveglio da sogno. L’alone biancastro si è insinuato tra i grattacieli di Manhattan e degli altri distretti, confondendo la skyline della metropoli.

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Poco più di 4 milioni per vivere come Jimi: la casa di Hendrix in vendita

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L’hotel più alto del Nord America… in un minuto!

hotel-newyork-tuttacronacaE’ l’hotel più alto del Nord America e viene costruito… in appena 60 secondi. Ovviamente si tratta di un video in time-lapse e racconta la costruzione del nuovo grattacielo della catena alberghiera Marriot, che sorve a pochi passi da Times Square, a Manhattan.

Il nuovo edificio della Grande Mela, sulla 54ma strada, conta 68 piani ed è alto 231.6 metri. Inaugurato il 29 dicembre, è l’hotel più alto dell’America del Nord e conta 68 piani, con 378 stanze e 261 suite.

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Il giuramento di Bill De Blasio, il nuovo sindaco di New York

bill-de-blasio-tuttacronacaEra il 6 novembre quando l’italo-americano Bill De Blasio veniva eletto sindaco della città di New York e poco dopo la mezzanotte americana il 109° Primo Cittadino della Grande Mela ha fatto il giuramento ufficiale. La cornice dell’evento è stata lo stesso luogo in cui, un anno fa, aveva lanciato la sfida per il dopo-Bloomberg: davanti alla sua casa di Brooklyn. Il democratico, attorniato dalla famiglia, ha affermato: “Dico a tutti, questo è l’inizio di una strada che faremo insieme. Ha inoltre promesso di lanciare una nuova era per New York, dopo 20 anni di governo di sindaci repubblicani o indipendenti. Lo scopo del sindaco, che nel pomeriggio ripete il giuramento per la cerimonia ufficiale davanti alla City Hall, con 5mila invitati, è quello di ridurre il divario tra ricchi e poveri. Tra i presenti anche i politici che lo hanno supportato nel suo percorso: oltre al governatore Mario Cuomo, l’ex presidente Bill Clinton, nelle cui mani de Blasio giurerà, e anche Hillary, di cui fu il direttore della campagna elettorale nel 2000, quando ottenne il seggio al Senato. De Blasio giurerà su una Bibbia sostenuta da Clinton e appartenuta a Franklin D. Roosevelt.

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La confessione della figlia del sindaco di New York: abusava di alcool e droga

chiara-de-blasio-tuttacronacaE’ stato lo staff del neo sindaco di New York, Bill De Blasio, a pubblicare un video in cui la figlia del primo cittadino della Grande Mela, Chiara, confessa di aver combattuto la depressione durante la maggior parte della sua adolescenza ma non solo, anche di aver abusato sia di droga che di alcool. “Rendeva tutto più facile. All’inizio non era un problema, poi lo è diventato per me”, mette in evidenza Chiara De Blasio, che si è sottoposta a dei trattamenti e delle cure per tornare sobria. “Essere sobria è una cosa positiva”.

Sexy tassisti: il calendario benefico 2014

calendario-sexy-tassisti-tuttacronacaUno tra i più originali calendari del 2014? Quello che ritrae tassisti della Grande Mela a scopo benefico. L’idea è stata dei fotografi Philip Kirkman e Shannon McLaughlin, che hanno vagato per le strade di New York in cerca di chi fosse disponibile a posare per loro. Il risultato è una galleria in cui gli autisti giocano a fare i modelli insieme alle loro inseparabili vetture gialle. Il ricavato delle vendite del calendario che ne è risultato andrà in beneficenza: sarà devoluto infatti alla University Settlement, organizzazione che si occupa di fornire servizi alle famiglie, principalmente di immigrati, in diversi campi, tra cui istruzione e alloggi.

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“Qui siamo a New York: …

new-york-tuttacronaca… se ce la fai qui, ce la puoi fare ovunque.”

 –Qualcosa è cambiato- (di James L. Brooks, 1997)

A De Blasio Napoli dedica una pizza… quasi perfetta!

pizza-deblasio-tuttacronacaUna pizza speciale realizzata dalle sapienti mani del maestro pizzaiolo Gino Sorbillo in onore di Bill De Blasio. Così Napoli ha festeggiato il nuovo sindaco di New York, “Un sindaco democratico e soprattutto espressione della nostra terra proprio come la pizza così apprezzata dagli americani”, come l’ha definito il pizzaiolo. Tutto bene quindi, con una pizza che i presenti muniti di telefonino non hanno mancato d’immortalare. Peccato solo per quella “s” che è sfuggita nella scritta! Molti sono stati i commenti dei clienti della pizzeria al vedere la prelibatezza appena sfornata, alcuni si sono complimentati con il neoeletto, altri hanno fatto dell’ironia. Ma il migliore, riportato da Il Mattino è stato quello di un anziano signore che, forse volendo augurare alla città partenopea miglior futuro, ha così sintetizzato il momento di gemellaggio tra le due città “Viva De Blasio sindaco di Napolì”.

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Quando il cuore italiano… batte a stelle e strisce! L’elezione di Bill De Blasio

de-blasio-tuttacronacaFesta grande a New York per l’incoronazione a sindaco dell’italoamericano Bill De Blasio che, presentato dalla moglie, ha subito preso la parola: “Grazie per quello che avete fatto, grazie a tutti. Ma il nostro vero lavoro inizia adesso: anni e anni di diseguaglianze non si possono cancellare facilmente. Problemi accumulati in decenni non possono essere risolti in un secondo. Ma noi ci impegneremo al massimo e manterremo le promesse che abbiamo fatto”. Il neo Primo Cittadino ha poi ribadito la sua idea: “Gli elettori hanno scelto una via progressista e su questo non si torna più indietro. Da oggi torniamo a camminare come una città unita, solidale. Supereremo gli ostacoli, non smetterò mai di lottare per questo posto che amo”. In inglese e in spagnolo ricorda anche i suoi cavalli di battaglia durante la campagna: “E’ ora che la migliore polizia del mondo ritrovi l’armonia con la propria comunità”. E ancora: “La nostra città non deve lasciare nessuno indietro”. Ma non dimentica chi fa parte della sua vita, oltre alla moglie, i figli: “Sono fiero di loro, ogni giorno mi danno motivo di esserlo. E poi sono così cool”. E la famiglia sono anche le origini: “Saluto i miei parenti e i miei amici che sono dall’altra parte dell’oceano: grazie a tutti”. E l’ultima frase è in italiano.

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Ma se a New York si è festeggiato, l’Italia non è stata da meno, pensando a quel suo “nipote” che ha realizzato il sogno Americano. A Sant’Agata dei Goti, in provincia di Benevento, il paese da cui sono partiti i nonni di De Blasio, la scorsa notte si è atteso in piazza lo sfoglio. Tra magliette con la scirtta “Bill for Mayor”, bandiere a stelle e strisce e bottiglie di Falanghina anche il sindaco Carmine Valentino ha tifato e gioito per il gigante buono.

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Il gigante italoamericano alla guida della Grande Mela: Bill De Blasio

bill-de-blasio-tuttacronacaLa realizzazione del sogno americano ha un volto e un nome. Lui è Bill De Blasio, classe ’61, nato a Manhattan e cresciuto in Massachusetts. E, da oggi, è il nuovo sindaco di New York, il terzo, dopo Fiorello La Guardia e Rudolph Giuliano, italoamericano. Le sue origini sono infatti da ricercare a Sant’Agata de Goti, in provincia di Benevento. I suoi antenati hanno lasciato l’Italia agli inizi degli anni Venti e sono stati in grado di costruire un futuro che ora appare quanto mai luminoso grazie a Bill, il paladino della classe media e operaia. Democratico, laureato alla New York University, ha frequentato un master in Affari internazionali alla Columbia per poi muovere i primi passi nel servizio pubblico nello staff del primo sindaco afroamericano di New York, David Dinkins. Nel 2000 segue la campagna per l’elezione in Senato di Hillary Clinton, e l’anno dopo viene eletto al Consiglio comunale. Nel 2010 diventa difensore civico della Grande Mela. Obiettivo di De Blasio è di abbattere le distanze, che si sono allargate nell’era Bloomberg, tra la New York dei ricchi e quella dei poveri. De Blasio vive a Park Slope, Brooklyn, con la famiglia: la moglie afroamericana Chirlane McGray, militante di cui sono noti i trascorsi omosessuali, e i due figli, Chiara e Dante, iscritti a una scuola pubblica, una novità negli Usa per un candidato sindaco. Proprio questa famiglia, mista e anticonvenzionale, è il punto di forza del nuovo Primo Cittadino. Che la mattina delle votazioni, uscito dal seggio, ha rivolto un pensiero all’Italia:  “Questa mattina ho ricordato mio nonno Giovanni e mia nonna Anna. Per me questo è il sogno americano. Due nonni d’Italia immigrati e oggi ho la possibilità di essere sindaco di New York”. Alla Park Slope Branch Public Library di Brooklyn, dove ha votato, è arrivato a piedi da casa, con tutta la sua famiglia. “Mi sento come durante un esame”, scherza Bill mentre vota. Con i giornalisti italiani scherza nella lingua che fu dei suoi nonni, dicendosi orgoglioso delle sue origini. “E’ un gran momento, molto emozionante, sono molto contento specialmente perché sono qui con la mia famiglia, con Chiara, con Dante”. Due figli dai nomi italianissimi. C’è anche la moglie Chirlane McCray. “Questa donna – racconta De Blasio – ha scelto con me i nomi dei nostri figli. Ed è una cosa importante. A questo punto anche lei è mezza italiana”, scherza, sottolineando come Chirlane sia “grande amante di tutte le cose italiane”. Ha avuto molto da festeggiare e lo attenderanno sfide dure come sindaco di New York, ma De Blasio ha anche assicurato che presto sarà nel Belpaese. “Ne sono sicuro. Per me è molto importante andare nei luoghi dei miei nonni. A Sant’Agata di Goti. E a Grassano, in provincia di Matera. E sarà molto bello andarci da sindaco della Grande Mela. E da simbolo di un vero e proprio riscatto atteso da generazioni”.

Il torsolo della Grande Mela: New York quella sconosciuta!

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New York ovvero un’icona fotografata e filmata in ogni singolo particolare, in ogni singolo granello e in ogni particella d’aria che si respira… eppure esiste un “torsolo” della Grande Mela che resta ignoto ai più. Sono 20 le foto proposte come un “viaggio al centro della Big Apple” che offrono un itinerario diverso che va dal muro di Berlino al Giardino delle Pietre, dal tunnel del sussurro al cimitero delle barche… ecco dove trovare la vera New York quella che sfugge, quasi inafferrabile e che conserva il suo fascino misterioso.

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The Old City Hall

Questa stazione venne chiusa nel 1945 sia a causa del fatto che non poteva essere modernizzata, sia perché il traffico era molto basso. A volte è possibile visitarla, come altre fermate dislocate in tutta la città non aperte al pubblico. Le visite sono a volte disponibili. C’è in realtà una serie di altre fermate chiuse in tutta la città.
The Freedom Tunnel
The Freedom Tunnel era il tunnel treno che correva sui binari nei pressi di Riverside Park, un villaggio che ospitava una baraccopoli di senza tetto. Oggi è utilizzata da Amtrak. Oggi è una delle principali aree visitate della città anche per la gran quantità di arte del graffito che presenta.
Part of the Berlin Wall, 520 Madison Avenue
Immerso nella piccola piazza sulla Madison ci sono cinque lastre dell’ex muro di Berlino. Un lato è decorato da artisti tedeschi Thierry Noir e Kiddy Citny, mentre il lato orientale è rimasto vuoto.
Network of Tunnels Beneath Columbia University
Nascosti sotto la Columbia University ci sono una serie di tunnel e vani che collegano la totalità degli edifici dei campus. Le gallerie più antiche pare esistessero dai tempi in cui la Columbia era un manicomio.
The Smallpox Hospital on Roosevelt Island
il Roosevelt Island Hospital era una volta il primo centro per il trattamento del vaiolo all’interno di New York City. Alla fine, l’ospedale è stato abbandonato. Si trova sulla punta meridionale dell’isola
The Blockhouse, Central Park North Woods
Il Fortino è l’unico residuo di una serie di fortificazioni costruite lungo l’estremità settentrionale di Central Park per difendersi da eventuali incursioni britanniche.
The Irish Hunger Memorial, Corner of Vesey Street and North End Avenue
The Irish Hunger Memorial testimonia i danni provocati dalla grande carestia irlandese, rappresenta una casa abbandonata. Dal monumento si gode anche di un bellissimo panorama su Ellis Island e la Statua della Libertà.
Whispering Gallery in Grand Central Station
In Grand Central Terminal, di fronte al Oyster Bar and Restaurant, si trova Whispering Gallery, l’arco del sussurro. Ai piedi delle diagonali formate dagli archi, si possono sentire anche i più flebili sussurri trasmessi attraverso le pareti.
The Garden of Stones, 36 Battery Place
Il giardino di pietre fa parte del Museum of Jewish Heritage. Il giardino ospita fiori piantati in questi vasi di pietra da sopravvissuti dell’Olocausto e dalle loro famiglie. Nel corso del tempo, le piante cresceranno fino a rompere le rocce.
The Passageway Under 1251 Avenue of the Americas
Il corridoio che collega le metropolitane N, Q e R del Rockefeller Center è un passaggio sotterraneo allestito in stile modernista.
The United Nations Meditation Room, 777 44th Street
La sala di meditazione delle Nazioni Unite è aperta al pubblico. E’ stata progettata come stanza in cui si può godere di completo silenzio anche stando in una città caotica come New York. Secondo molti complottisti questa camera rivelerebbe la natura satanica delle Nazioni Unite.
1st Street Garden, 48 East 1st Street
Il giardino è curato, e di proprietà esclusiva, dai vicini di casa. I murales sui muri ritraggono i volti delle “donne che hanno fatto la differenza in America”
The Statue of Lenin and ‘Red Square,’ 250 East Houston Street
L’edificio è stato chiamato ‘Piazza Rossa’ dal proprietario per onorare l’Unione Sovietica dopo la sua caduta. La statua di Lenin è stata trovata a Mosca ed è stata collocata in cima all’edifico. Lo sguardo di Lenin è rivolto verso Wall Street, cuore del capitalismo.
The Staten Island Boat Graveyard, 2453 Arthur Kill Road
Il cimitero delle barche, ufficialmente conosciuto come il cantiere di demolizione Marine Witte, è la discarica ufficiale per le navi in disuso.
Kenkeleba House Garden and Gallery, 218 East 2nd Street
La casa e il giardino sono una piccola galleria locale piena di opere d’arte e di sculture afro-americane
The Atlantic Avenue Subway Tunnel
L’Atlantic Avenue Subway Tunnel è ufficialmente è il tunnel della metropolitana più antico del mondo. E’ stato costruito nel 1844 e alla fine abbandonato, prima di essere riscoperto nel 1980. Oggi non è più in uso.
The Elevated Acre
The Elevated Acre molto simile al Highline, è una distesa di un ettaro di terreno nel cuore del quartiere finanziario. Si trova sul tetto di un edificio.
5 Pointz è considerato come l’ex complesso industriale. Oggi è un ritrovo per graffitari che possono dare libero sfogo, legalmente, alla loro arte. La Mecca del graffito, come viene chiamato, potrebbe essere trasformato un giorno in un Museo a cielo aperto dell’arte di strada.
Loew’s Theater, 4515 New Utrecht Avenue
Loew’s Theater, inaugurato nel 1927 e presto caduto in disuso. Oggi funziona come deposito mobili, anche se il teatro è ancora intatto. È stato originariamente progettato per assomigliare ad un giardino italiano.
The Highline Section 3, 34th Street
La Sezione 3 dell’ Highline non è ancora stata messa a posto e per questo è chiusa al pubblico. Questa zona offre, però, ai più coraggiosi e intrepidi una vista fenomenale, oltre all’esperienza di godere di un porzione di terra in cui la natura si riappropria della città.

Il ragazzo che sfregia l’opera di Bansky

bansky-newyork-tuttacronacaSe a Roma i fondamentalisti cattolici imbrattano le opere d’arte che parlano di diritti degli omosessuali ed emancipazione femminile, a New York un ragazzo ha preso di mira le opere di Bansky, che in questo mese sta decorando gli spazi della Grande Mela con la sua serie di graffiti Better Out Than In (Meglio fuori che dentro). La mostra a cielo aperto sembra non riscuotere il successo sperato e non sono stati risparmiati gli atti vandalici. Alcuni scatti hanno infatti immortalato un giovane che si avvicina a una delle opere dell’artista simbolo della street-art e scrive con una bomboletta spray sulle figure con l’intento d coprire l’opera. Sono i passanti a notare il gesto, avventarsi su di lui per fermarlo e chiamare la polizia. Ma nonostante la solerzia dei cittadini, il ragazzo riesce a svincolarsi e darsi alla fuga: lo sfregiatore ha così riconquistato la sua libertà.

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Bansky, i graffiti e un camion di peluche al macello

bansky-tuttacronacaHa fatto la sua apparizione per la prima volta lo scorso giovedì pomeriggio nella zona di South Brooklyn, a New York, un camion che non passa certo inosservato: trasporta peluche che si affacciano per urlare il dolore degli animali condotti al macello. L’ideatore è l’artista di strada inglese Bansky, che in questo mese d’ottobre sta vivacizzando la già caotica città di New York. Era stato lo stesso artita ad annunciare, in un post datato 11 ottobre, l’arrivo di Sirens of the Lambs, “un camion di consegna dei mattatoi che girerà per la zona dove si confeziona la carne e poi per tutta la città per le prossime due settimane”.

In visita nella Grande Mela per tutto il mese, Bansky si è però lamentato del velocissimo sviluppo edile di New York che starebbe rovinando i suoi piani: realizzare un’opera al giorno fino alla fine del mese. “La maggior parte degli spazi vuoti che avevo pensato di usare per i miei graffiti sono stati occupati da costruzioni”, ha scritto in una mail al tabloid Village Voice. Ma perchè scegliere proprio questa metropoli? “L’ho scelta per il traffico e per la grande quantità di posti nascosti. Potrei essere in posti diversi, a Mosca o a Beijing, ma lì la pizza non è buona come qui”. La serie dei graffiti s’intitola Better Out Than In (Meglio fuori che dentro) e fa riferimento a una dichiarazione di Cézanne secondo il quale “Tutti i dipinti realizzati all’interno, in uno studio, non saranno mai belli come quelli realizzati all’esterno”. C’è solo da incrociare le dita e augurarsi che continui a trovare i luoghi adatti alle sue opere, che già fanno impazzire i newyorkesi.

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Il video della folle impresa automobilistica: 24 minuti per percorrere Manhattan

arrestato-spped-race-manhattan-tuttacronacaE’ finito in Youtube il video che testimonia l’impresa di Adam Tang del 28 agosto scorso: percorrere l’intera isola di Manhattan in 24 minuti e 7 secondi a bordo di una Bmw Z4. Il 30enne è partito dalla 116esima strada, scendendo a sud lungo la Franklin Delano Roosevelt Drive, lungo l’East River, e poi risalendo lungo la costa ovest sulla Henry Hudson Highway, che costeggia il fiume Hudson. All’incirca 50 chilometri in tutto. Una vera impresa che anche la Polizia ha potuto “ammirare” in rete: dopo di che, Tang è stato arrestato e incriminato per guida pericolosa e per aver messo a rischio in “modo spericolato” la sicurezza degli altri. Ma Non è la prima volta che Tang fa la sua comparsa nel web: la comunità lo conosce con il soprannome di Afroduck.

Il burlesque va in scena a Manhattan!

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Il burlesque è la moda del momento e così va in scena lo spettacolo di Gotham Burlesque al teatro Stage 72, nel cuore della Grande Mela. Il regista, Gary Beeber, già autore del documentario sulla performer newyorkese  Dirty Martini, si è rilanciato in un esperienza di teatro fuori dagli schemi, affidato alle protagoniste femminili, con guepiere e corsetti. Chissà se sono vagamente paragonabili alle serate eleganti alla villa di Arcore?

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Torna Lady Gaga ed è ovazione al gay Pride di New York

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Non poteva certo mancare Lady Gaga al Gay pride. Così venerdì sera la cantante è tornata sul palco per la prima volta, a New York, dopo l’intervento all’anca che l’ha costretta a interrompere il “Born this way tour”.

Lady Gaga  ha cantato l’inno americano, con la bandiera arcobaleno in mano, durante il Gay Pride nella Grande Mela. Durante il discorso ha detto: “Non siamo una nicchia, siamo una parte imponente dell’umanità e io credo che sia tempo che le strade siano sicure. Chiedo la salvaguardia dei nostri diritti”.

Orgoglio gay… da New York a San Francisco, ma anche Google festeggia

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Nella giornata mondiale dell’orgoglio gay, in occasione del gay pride che si terrà a New York, l’Empire State Building, simbolo della Big Apple festeggia con i colori arcobaleno. D’altra parte è nata proprio a New York nel 1970 la parata del gay pride in memoria della “rivolta di Stonewall” avvenuta un anno prima. Stonewall Inn era infatti un locale per omosessuali molto noto a New York che fu teatro di forti scontri tra polizia e comunità gay.

Ma se New York festeggia anche San Francisco si tinge di arcobaleno. Il Council Hall (municipio) è stato infatti illuminato con i colori della bandiera del movimento gay, diventando così una vera e propria festa per gli occhi.

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Quest’anno, grazie anche alla storica sentenza della Corte Suprema degli Usa, i festeggiamenti sembrano essere iniziati in anticipo e con un coinvolgimento maggiore da parte di tutta la popolazione, una festa che sta investendo tutte le più grandi città Usa.

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Anche Google festeggia con un Easter Eggs. Se si prova a cercare le   parole “gay”, “lesbica”, “transgender” (e i loro sinonimi) o l’acronimo “lgbt”, la barra di ricerca diventa arcobaleno. Sono giorni che l’azienda di Mountain View ha voluto unirsi ai festeggiamenti della comunità lgbt per la sentenza.

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NIENTE NUDO A NY… Chiude anche l’ultima spiaggia Fire Island!

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Cade l’ultima roccaforte dei nudisti della Grande Mela. Dalla prossima estate infatti scatterà il divieto anche per “Lighthouse Beach” a Fire Island. La spiaggia era diventato l’unico rifugio per gli amanti della tintarella integrale dopo che lo Stato di New York nel 1984 ha proibito il nudo in pubblico. Ma i guardiani di Fire Island hanno sempre chiuso un occhio. Da ora in poi, scrive il New York Times, non sarà più possibile, e chiunque voglia esporre le proprie nudità dovrà andare a “Gunnison Beach” in New Jersey.  Con il nuovo divieto, chi infrange la legge sarà multato con 5 mila dollari, col rischio di essere condannati fino a sei mesi di carcere.

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la città dove si mangia meglio negli Usa? NY!

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Il ristorante migliore d’America si trova in California ed è ‘The French Laundry’. Ma la città che vince la palma d’oro è New York con il maggior numero di ristoranti in classifica. A decretarlo, la classifica dei ‘101 Miglior Ristoranti d’America’ compilata da ‘The Daily Meal’, sito specializzato in cibo e ristorazione. Nella Grande Mela ce ne sono ben 27, e anche se non c’e’ il ‘numero uno’ degli Stati Uniti, dal secondo all’ottavo posto sono tutti situati a New York.

 

Sandy – Cap CXIII – Ancora problema elettricità a New York

Dalla Grande Mela a Long Island le società elettriche aggiornano i dati: 1,2 milioni di americani sono al momento senza energia.

Sandy – Cap XCIV

 

Oggi doveva essere la notte di halloween, ci sarebbe stata la parata al Village, le persone in maschera e il solito meltin’pot che solo in una città come New York lo puoi vedere.  Certe cose succedono solo nella Grande Mela. Solo lì puoi correre per il Central Park e sentirti come in un film o andare a Dumbo nelle gallerie d’arte, perderti a Flashing tra odori orientali, poi fermarti a parlare con un giamaicano ad Harlem, incontrare un porticano nel Bronx o prendere il traghetto a Battery Park. E la domenica all’antiques garage e lo Starbucks… Sei una grande città New York perchè in te si concentrano atmosfere di ogni genere, sai essere glaciale o torrida, anarchica o repubblicana, all’avanguardia o antica… Sei tutto New York… Dai, forza! Noi crediamo in te!  Torna a splendere!

Buonanotte Piccola Grande Mela!

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