“Io lo amo, lei lo disprezzava”, così l’amante di Logli

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Un matrimonio finito, un triangolo, un tradimento, ma soprattutto una donna scomparsa nel nulla nella notte tra 13 e il 14 gennaio 2012 dalla sua casa di Gello di San Giuliano Terme in provincia di Pisa: questo è il caso Ragusa. Oggi, grazie al Tirreno, si conoscono le parole dell’amante del marito, Sara Calzolaio contenute nell’informativa che il reparto crimini violenti del Ros si appresta ad inviare alla Procura della Repubblica:

Ha mai pensato di interrompere il rapporto con Antonio Logli?

“nell’ultimo periodo avevo pensato di interrompere la relazione nel mese di novembre-dicembre 2011. Solo che vedendolo ogni giorno e ritenendolo una persona fondamentale per la mia vita abbiamo continuato ad avere un contatto sempre telefonico per poi rimetterci insieme in considerazione che io lo amo”.

E Roberta Ragusa non si è mai accorta di nulla?

“Roberta negli ultimi mesi non si esprimeva”.

E ancora:

“Né tantomeno si confidava con me probabilmente per la presenza delle persone in autoscuola. Ricordo però che nei primi periodi di lavoro Roberta mi raccontava di quando faceva acquisti per i figli all’insaputa del marito. Mi raccontava anche le divergenze di modi di fare con il marito. Alcune volte disprezzava Antonio dicendomi di quanto era brutto”.

“Per quanto io sappia ritengo che fossero come separati in casa dalle confidenze di Antonio. Mentre dalle confidenze di Roberta in merito alla loro relazione sessuale si esprimeva dicendomi di non fare sesso con il proprio uomo perché lo riteneva solo un desiderio di quest’ultimo”.

L’incidente e lo scatolone, racconta il Tirreno:

Le domande si infittiscono e arrivano alla vigilia della scomparsa: a quel 10 gennaio 2012 quando a Roberta accade un incidente. «Vedendo Antonio e Roberta le hanno mai confidato cosa sia successo il giorno dell’incidente domestico avvenuto il 10 gennaio 2012?» chiedono i carabinieri.

Risponde Sara Calzolaio:

“Quella mattina in autoscuola vi era Roberta la quale mi disse di recarsi a casa senza un motivo particolare, poi la rividi nel pomeriggio verso le 16,30 con un aspetto che faceva pensare che stesse male. Tant’è che il viso era pallido ed era dolorante a un gomito e alla testa. Mi spiegò che quella mattina appena era entrata in casa Antonio, che si trovava sulla scala per riporre i cartoni di Natale in soffitta, le aveva chiesto il suo aiuto. Lei l’aveva raggiunto sulla scala per poi vedersi il cartone venire su di lei perché era sfuggito ad Antonio. Lei era caduta all’indietro con una sensazione di paura sapendo che dietro vi era un mobile antico. Poi mi ha anche riferito che, dopo aver messo il ghiaccio, ha fatto anche le pulizie in casa. Ricordo che nel sentirla le rammentai che anche a casa mia ho una scala del genere e lei mi ribadiva di fare molta attenzione affinché non capitasse la stessa cosa anche a me e nel contempo si lamentava del gesto e precisamente disse: che gesto bischero”.

Il giorno della scomparsa.

“Ricordo che la mattina del 14 gennaio Antonio mi ha chiamato sul cellulare dedicato verso le 7,30-8 per dirmi che non trovava più Roberta quando si era svegliato a casa. Mi disse anche di spegnere il cellulare dedicato e nel caso di utilizzare solo l’altro mio cellulare.
Dopo questa chiamata mi ha ricontattata verso le 10,30-11 sul mio cellulare personale e mi ha detto che le ricerche continuavano e di aver chiamato i carabinieri. Dopo questa ultima telefonata ricordo di essermi recata a casa di Antonio trascorrendo la giornata con la figlia”.

E la notte della scomparsa?

“La sera prima Antonio con il cellulare dedicato mi aveva chiamato verso le 23 per rimanere circa una mezz’ora e mi ricordo che avevamo fissato un appuntamento per il giorno dopo per recarsi all’Ikea a Firenze. Durante tale telefonata non c’è stato nulla di anomalo del tipo di aver sentito la voce di Roberta intromettersi nel nostro dialogo”.

Ma soprattutto dalle dichiarazioni di Sara Calzolaio si evince “Io lo amo” e poi aggiunge “Lui e Roberta vivevano da separati in casa. Lei lo disprezzava e quando si confidava con me diceva che era brutto”.

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“Non ci sono altre piste, è stato il marito”, il caso Ragusa è in un tunnel?

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Il caso Ragusa è in un tunnel. Tra veggenti e il corpo che ancora non si è trovato sembra davvero difficile ricostruire cosa possa essere accaduto all’imprenditrice pisana svanita nel nulla la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 dalla sua casa di Gello di San Giuliano Terme. Secondo gli inquirenti però ci può essere un solo finale: è il marito ad averla uccisa e averne fatto sparire il cadavere. Da solo o con l’aiuto di qualcuno. Per portare avanti questa ipotesi dovranno attenersi a quanto rivelato nella testimonianza del giostraio Loris Gozi, la cui testimonianza è stata congelata nell’incidente probatorio. A supportare la tesi di Gozi anche un’altra vicina Silvana Piampiani, residente a via Gigli che avrebbe visto il marito di Roberta in quella strada dopo la mezzanotte, quando invece lui ha sempre detto di essere a letto. Non solo la donna avrebbe perfino riferito agli inquirenti di averlo visto mentre puliva qualcosa in quella strada, forse sangue come hanno poi riferito alcuni media, anche se le prove sembrano davvero scarseggiare.

I dissidenti del Pd depongono le armi!

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Puppato, Gozi, Zampa firmano un documento nel quale dichiarano che voteranno la fiducia al governo

“In questo momento drammatico per il nostro Paese e per la democrazia sentiamo l’obbligo di rappresentare, piu’ di quanto non sia avvenuto nel recente passato, un popolo che soffre e che teme per il proprio futuro. Abbiamo richiamato la necessita’ che il governo presieduto da Enrico Letta, pur nelle grandissime difficolta’ di fare sintesi di linee politiche fortemente diverse, nascesse nuovo, anche nelle figure, e garante dell’unica necessita’ di individuare soluzioni ai problemi urgenti dell’Italia. E’ con questo spirito che accordiamo la fiducia a questo governo assumendoci le nostre responsabilita’ di eletti”

Inoltre sottolineano che: “Non vogliamo creare l’ennesima area organizzata all’interno del Partito Democratico soprattutto perche’ siamo convinti che le correnti e i gruppi di potere siano stati il principale problema del nostro Partito e della nostra azione parlamentare. Anche ascoltando i nostri elettori e il Paese lavoreremo affinche’ il Partito Democratico diventi quello che avevamo promesso e che aveva ridato speranza ed entusiasmo a milioni di italiani”.

Poi si augurano che le riforme che l’Italia attende da 20 anni ora avvengano in tempi rapidi e che si possa finalmente realizzare una democrazia maggioritaria che funzioni con una legge elettorale che restituisca ai cittadini la capacita’ di scegliere i propri eletti. Nel documento vi è anche un richiamo forte all’emergenza sociale con un governo che possa dare delle risposte in tempi rapidi e che venga applicata una vera politica economica e sociale che rompa con i tagli lineari del passato e il rigore cieco e controproducente perche’ “troppa austerità uccide”.

Il documento si chiude con una dichiarazione che spiega il loro appoggio al governo Letta e le motivazioni che li hanno spinti a prendere questa decisione  “E’ questo il senso della nostra fiducia: un atto di responsabilita’ individuale e collettiva che ci assumiamo nei confronti di tutti gli italiani e di coloro che ci hanno dato fiducia con il loro voto. Una fiducia che vogliamo meritarci ogni giorno di più’”

In un primo momento era circolata la voce che anche Civati avesse sottoscritto il documento, ma è arrivata la secca smentita dal profilo Facebook del politico che ha affermato:

“Circola da qualche minuto un documento che include anche la mia firma e in cui annuncio il mio voto di fiducia al governo. Non so come sia uscito, ma non ho firmato alcuna dichiarazione di fiducia e quindi smentisco Come ho detto più volte in questi giorni, e ancora poche ore fa in diretta su Rai 3, le mie perplessità sul governo Letta rimangono, e prenderò una decisione in merito alla fiducia solo dopo averne discusso, come ho ripetutamente richiesto, domattina con il resto dei colleghi del Pd. Non prima”.

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