Antonio Maccanico muore a 88 anni in una clinica romana. Uomo delle istituzioni, venne nominato vicesegretario generale della Camera nel 1972 e segretario generale nel 1976. Durante il governo Prodi fu ministro delle Poste e delle Comunicazioni (1996-1998).
Nel 1978 Sandro Pertini, appena eletto Capo dello Stato, chiamò Maccanico a ricoprire il ruolo di segretario generale della Presidenza della Repubblica, nominandolo anche consigliere di Stato. Mantenne l’incarico anche con Francesco Cossiga, sino al 1987, anno in cui venne nominato presidente di Mediobanca. Fu anche ministro per gli Affari regionali (1988-1991) e per le Riforme istituzionali (199-2011).
Di lui si ricorderà il Lodo Maccanico quello che poi diventerà una vera e propria vergogna tutta italiana anche se era nato con le migliori intenzioni. Esso prevedeva la sospensione dei processi per il Capo dello Stato, il presidente del Consiglio, e i presidenti di Senato, Camera e Corte Costituzionale. Questo si rendeva utile per non macchiare l’immagine in Europa durante il semestre della presidenza… Insomma eravamo marci e Maccanico lo sapeva e ha tentato di pulire i panni sporchi in famiglia, deplorevole, ma non condannabile. Scandaloso fu invece il Lodo Schifani che ne derivò per estendere le immunità a tutti e indiscriminatamente.
E’ morto un politico che ha cercato di dare dignità all’Italia, ma i tempi della decomposizione del nostro ordinamento politico erano così maturi da strumentalizzare le norme di tutela in norme ad personam.