La procura federale degli Stati Uniti ha deciso di chiedere la pena di morte per Dzhokhar Tsarnaev, l’attentatore della maratona di Boston, l’unico rimasto in vita. In quell’occasione, il 15 aprile scorso, persero la vita tre persone e 260 rimasero ferite nell’esplosione di due ordigni vicino al traguardo. A prendere la decisione finale il procuratore generale Eric Holder, poi pronunciata dal procuratore di Boston, Carmen Ortiz. La sua pronuncia è stata determinante nell’intraprendere questa via. Le leggi del Massachusetts, infatti, non prevedono la pena di morte, che quindi può essere applicata solo su mandato federale. I responsabili delle due esplosioni, secondo quanto sostiene l’accusa, furono i fratelli Tsarnaev, Dzhokhar e Tamerlan, russi di origine cecena, che vivevano nella zona di Boston da circa 10 anni. Tamerlan Tsarnaev morì in una sparatoria con la polizia; mentre il fratello Dzhokhar, 20 anni, è statao arrestato ma si è sempre dichiarato non colpevole. Al momento, non è fissata la data del processo. Come scrive Repubblica:
Delle 30 accuse a carico di Dzhokhar Tsarnaev, 17 prevedevano come possibilità l’assegnazione della pena di morte; tra queste l’accusa di uso di un’arma di distruzione di massa. Un’occasione presa al volo dai vertici federali per dare un segnale forte alla popolazione dello stato orientale. La decisione del procuratore Holder di proporre la condanna a morte per Tsarnaev era comunque attesa e non ha sorpreso quasi nessuno.
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Maratona di Boston: si chiederà la pena di morte per l’attentatore
Pubblicato da tdy22 in gennaio 30, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/30/maratona-di-boston-si-chiedera-la-pena-di-morte-per-lattentatore/
L’Fbi uccide un testimone… ha reagito?
Khusn Taramiv aveva 27 anni, era di origine cecene e non era indagato. Il ragazzo aveva il solo “neo” di aver frequentato la stessa palestra e di praticare la stessa disciplina sportiva, la MMA (Mixed martial arts), che era uno degli allenamenti preferiti di Tamerlan Tsarnaev, l’attentatore ucciso dalla polizia, accusato dell’attentato di Boston. Khusn Taramiv viveva a Orlando in Florida con il fratello, che era in sua compagnia anche questa volta, ma che poi si è allontanato lasciandolo solo in casa con gli agenti. Al suo ritorno ha trovato il fratello morto e gli agenti dell’FBI che hanno detto di averlo ucciso dopo che lui aveva provato ad aggredirli. Perché uccidere un testimone?
Pubblicato da tdy22 in Maggio 22, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/22/lfbi-uccide-un-testimone-ha-reagito/
3 arresti legati agli attentati di Boston!
La polizia di Boston ha arrestato altre tre persone sospette, nell’ambito delle indagini sulle bombe alla maratona che il 15 aprile ha provocato tre morti e 260 feriti. La Cnn è, che ha fornito le prime informazioni, ha parlato di tre studenti, due dei quali compagni di college di Dzhokhar Tsarnaev, di origine kazaca, il terzo cittadino americano, fermati con l’accusa di falsa testimonianza e ostruzionismo al corso della giustizia, compiute successivamente alle esplosioni e non sarebbero legati alla preparazione della strage. La Cnn ha anche mostroa una foto di due giovani, che potrebbero essere tra i fermati, con tratti somatici orientali, a fianco di Dzhokhar, a Time Square di New York, risalente all’anno scorso. Intanto arriva la rassicurazione degli inquirenti: sembra non vi siano elementi per pensare che ci siano pericoli per la sicurezza pubblica.
Pubblicato da tdy22 in Maggio 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/01/3-arresti-legati-agli-attentati-di-boston/
Chi ha aiutato i due attentatori di Boston? Una donna?
Trovato Dna femminile su una delle bombe usate per gli attentati alla maratona di Boston. Con una indiscrezione arrivata alla stampa sembra che il cerchio si allarghi intorno ai due fratelli Tsarnaev.
Gli investigatori, tuttavia, si muovono con cautela anche perché ritengono che ci possano essere diverse spiegazioni sulla presenza di Dna non appartenente ai due sospetti. Le indagini intanto proseguono: Katherine Russell, vedova di Tamerlan Tsarnaev, continua a collaborare con le autorità. Il suo legale afferma che “sta facendo il possibile per dare una mano nelle indagini. L’Fbi ha prelevato un campione del suo Dna per verificare se corrisponda a quello rinvenuto su una delle bombe”.
Pubblicato da tdy22 in aprile 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/29/chi-ha-aiutato-i-due-attentatori-di-boston-una-donna/
Indagarono FBI e CIA su uno dei due fratelli della maratona di Boston
Uno dei due fratelli che hanno compiuto l’attentato di Boston era stato tenuto sotto sorveglianza per alcuni mesi nel 2011 dall’FBI, su indicazione dei servizi segreti russi (FSB). Il maggiore, Tamerlan Tsarnaev, era infatti diventato un islamista radicale e si temeva che potesse avere contatti con i capi delle organizzazioni terroristiche. L’FBI non trovò nulla di particolare, ma ora si è appreso che qualche mese dopo la prima segnalazione i servizi segreti russi ne inviarono una seconda, questa volta indirizzata alla CIA. Anche la Cia fece i suoi controlli e alla fine arrivò alle stesse conclusioni dell’Fbi. La cosa sta suscitando molte polemiche in questi giorni negli Stati Uniti perché, anche se non erano stati trovati legami diretti con gruppi islamici estremisti, Tamerlan era comunque finito in breve tempo in almeno due liste distinte compilate dai servizi segreti su persone sospette nel paese. Anche se nulla era stato trovato a suo carico la Cia quindi lo volle inserire nelle liste, ma il suo cognome fu trasmesso con una traslitterazione dal cirillico che rese il cognome Tsarnaev in Tsarnayev. Tra le informazioni fornite c’erano anche due distinte possibili date di nascita del ragazzo, che si sarebbero rivelate in seguito entrambe inesatte. Quindi il ragazzo potè tranquillamente uscire dagli Usa, andare in Russia e rientrare indisturbato negli States. Ma cosa fece Tamerlan in Russia?
La zia contraddice il padre, il quale interrogato dalla polizia ha affermato, che lui e suo figlio furono insieme per tutto il tempo, ma sembra proprio che invece il padre lo raggiunse dopo due mesi, quindi Tamerlan avrebbe avuto tutto il tempo per cercare i contatti che lo avrebbero poi “indottrinato” sull’islamismo. Alcuni parenti dicono che il ragazzo era andato giù per aiutare la famiglia con i lavori di ristrutturazione della casa e che spesso andava a pregare, ma non avevano idea di dove andasse… le moschee sono molte nella zona! Probabilmente più che a pregare andava in qualche organizzazione estremista dove apprendeva l’addestramento e la dottrina.
Alcuni parenti affermano anche che il ragazzo voleva diventare un pugile, perciò andò spesso in palestre di pugilato… voleva diventare veramente un campione di boxe o anche l’autodifesa faceva parte dell’addestramento?
Ci sono molte domande sul soggiorno russo di Tamerlan, ma soprattutto come è possibile che se i servizi russi lo avessero già segnalato alla Cia e all’Fbi nessuno ha mai trovato nulla? Come è stato possibile che le date di nascita e il cognome furono trasmesse sbagliate?
Pubblicato da tdy22 in aprile 25, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/25/indagarono-fbi-e-cia-su-uno-dei-due-fratelli-della-maratona-di-boston/
Quanta Cecenia c’è nell’attentato di Boston?
Dzhokhar Tsarnaev, il più giovane dei due fratelli attentatori, l’unico sopravvisuto, si è ripreso e comunica per iscritto con le autorità. Intanto si cerca di capire i rapporti della Cecenia con gli Usa. Quel che è certo ormai è l’atteggiamento che aveva il più anziano dei due. In pubblico era un americano perfetto, beveva birra, era educato e sembrava per nulla interessato all’islamismo. Poi invece nascondeva la sua doppia identità estrapolando da internet teorie cospirative sull’ 9/11 che cercavano di spiegare come gli americani avessero attuato una sorta di “suicidio” mascherato da “omicidio” per poi poter far scoppiare l’odio e la guerra verso i paesi musulmani. La stessa madre di Tamerlan, si era convinta di questa teoria e parlando con una vicina aveva affermato “È vero, mio figlio sa tutto. Lo puoi leggere su internet”.
In realtà sembra più una vendetta personale, sorta dopo letture e riletture di stampo cospirazionista piuttosto che un movimento che abbia radici ben individuabili in un movimento più ampio. Dalla Cecenia sono piovute smentite e non rivendicazioni.
Ma c’era forse qualche mandante che ha voluto agire nell’ombra? Chi ha indottrinato i fratelli al punto di fare ricerche su internet? Con chi hanno avuto contatti?
Pubblicato da tdy22 in aprile 22, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/22/quanta-cecenia-ce-nellattentato-di-boston/
Chi sono i terroristi di Boston?
Due uomini, due fratelli , due terroristi arrivati dalla Cecenia o dalla Turchia. Un 19enne e un 20enne che avrebbero ricevuto addestramento militare all’estero e che da circa un anno avevano fatto il loro ingresso in Usa. Questo è quello che emerge dopo una notte da Fra West vissuta strada dopo strada, con una sparatoria lunga e intensa. Uno dei due sarebbe morto nello scontro a fuoco mentre l’altro è riuscito a scappare. Ora è caccia all’uomo!
Pubblicato da tdy22 in aprile 19, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/19/chi-sono-i-terroristi-di-boston/
Dopo l’attentato a Boston, la sparatoria al MIT: morto un sospetto
Watertown, quartiere dei sobborghi di Boston vicino al Mit (Massachusetts Institute of Technology) è stato teatro, la scorsa notte, di una vasta azione di polizia che ha preso l’avvio dopo che una guardia giurata dell’università, accorsa a rispondere a problemi di ordine pubblico ai margini del campus, è stata uccisa. Poco dopo la sparatoria, verificatasi verso le 22.30 ora locale, è scattata una massiccia caccia all’uomo con la polizia sulle tracce di due uomini con i quali ha quindi ingaggiato uno scontro a fuoco. Dei due sospettati, armati di pistole ed esplosivi, uno sarebbe stato arrestato e – secondo fonti della polizia – sarebbe morto in ospedale per le ferite riportate. E’ invece in fuga il secondo, armato e “pericoloso”, motivo per il quale la polizia ha intenzione di condurre “una caccia porta a porta, strada per strada, dentro e attorno al quartiere di Watertown”. Secondo testimoni, i due sospetti impegnati nello scontro avevano con sé bombe-pentola a pressione e hanno tentato di scagliarle contro gli agenti ma gli ordigni non hanno raggiunto il bersaglio. Nel frattempo l’Fbi ha reso noto, in un comunicato, che “si sta valutando se i sospetti al centro dello scontro a fuoco di Watertown” sono gli stessi “armati e pericolosi” di cui il Bureau ha diffuso le foto in relazione all’attentato alla maratona. “Stiamo lavorando con le autorità locali per determinare cosa è successo”, si legge nel comunicato.
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Pubblicato da tdy22 in aprile 19, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/19/dopo-lattentato-a-boston-la-sparatoria-al-mit-morto-un-sospetto/
Attentato a Boston: la polizia diffonde foto e video dei sospettati!
L’Fbi ha diffuso le foto ed un breve video dei “sospetti” che si cercano in relazione all’attentato di Boston, lanciando un appello: «Aiutateci a trovarli. Chi sa qualcosa si faccia avanti». Ma i cittadini sono stati anche avvisati: i due sono «armati e pericolosi».
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L’Fbi ha diffuso anche una breve discrezione dei due ragazzi: il “sospetto numero 1” indossava giacca e pantaloni chiari, il “sospetto numero 2” un cappellino bianco da baseball portato con la visiera all’indietro, precisando che quest’ultimo è stato filmato da una telecamera mentre piazzava la possibile bomba e poi si allontanava rapidamente. Poco dopo c’era l’esplosione. Secondo quanto riporta la Cbs, il presunto terrorista è responsabile del secondo attacco e, per qualche istante, ha usato un cellulare, fatto che potrebbe permettere agli investigatori di individuare il suo telefonino. Si pensa quindi che si siano divisi i compiti, colpendo una zona ciascuno. Il responsabile dell’Fbi DesLauriers ha avvertito il pubblico di non avvicinarli e di non prendere iniziative per fermarli, ma di contattare le autorità con eventuali informazioni.
Pubblicato da tdy22 in aprile 18, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/18/attentato-a-boston-la-polizia-diffonde-foto-e-video-dei-sospettati/
Terrorismo interno, così sembra orientarsi l’Fbi a Boston
“Le indagini sulla strage di Boston puntano a un terrorista interno. Ci sono molte cose che portano all’indicazione di un gesto isolato”. Lo ha detto al Washington Post il senatore repubblicano Saxby Chambliss dopo un briefing dei servizi di intelligence.
Si pensa a un “lupo solitario” a un folle che abbia voluto dare segno tangibile del proprio dissenso con un atto orrendo e che attirasse l’attenzione dei media. Dall’identikit ne deriverebbe un estremista che ha costruito le bombe da solo, servendosi di una ‘ricetta’ ampiamente pubblicata online.
Pubblicato da tdy22 in aprile 17, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/17/terrorismo-interno-cosi-sembra-orientarsi-lfbi-a-boston/
L’uomo sul tetto e il coperchio della pentola a pressione usata come bomba a Boston
Trovato sul tetto, di uno degli edifici vicino al traguardo, il coperchio di una delle pentole a pressione usate nell’attentato alla maratona di Boston. Le indagini confermano che il materiale utilizzato per le bombe era molto rudimentale e nel complesso sarà costato appena un centinaio di dollari e reperito negli Store. Le bombe sarebbero state costruite con pentole a pressione imbottite di esplosivo e armate con un detonatore. L’Fbi e la polizia di Boston inoltre stanno passando al setaccio hotel e residence nella speranza di scoprire dove sono state costruite le bombe. Si stanno anche verificando le liste dei passeggeri di voli arrivati di recente a Logan.
Il ritrovamento del coperchio di una delle pentole però potrebbe portare a una svolta. L’oggetto, infatti, è stato scoperto sul tetto di uno degli edifici vicini al traguardo. E proprio su un tetto era stato fotografato un uomo che negli attimi dell’attentato si muoveva con fare sospetto guardando proprio la zona delle esplosioni.
Sessantanove persone sono ancora ricoverate negli ospedali di Boston per le ferite riportate nell’attentato alla maratona. Intanto è salito il numero dei feriti gravi, da 17 a 24, secondo l’ultimo bollettino medico. Tra i feriti in condizioni critiche al Boston Medical Center c’è un bimbo di cinque anni che lotta tra la vita e la morte.
Pubblicato da tdy22 in aprile 17, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/17/luomo-sul-tetto-e-il-coperchio-della-pentola-a-pressione-usata-come-bomba-a-boston/
Veglia di preghiera per le vittime stasera a Boston
Mentre proseguono le indagini, è prevista stasera una veglia di preghiera nella chiesa di Arlington Street, a Boston, per le vittime delle esplosioni che hanno rigettato l’America nel terrore. Se già era stata resa nota l’identità del piccolo Martin Richard, il bimbo di 8 anni che si trovava in prima fila ad attendere l’arrivo del padre maratoneta, ora si conoscono anche i nomi delle altre due vittime. Zhou Danling, così riporta l’agenzia Nuova Cina, era una studentessa cinese che frequentava la Boston University. La ragazza era in compagnia di un’amica, anche lei rimasta ferita e già sottoposta ad operazione. La terza persona ad aver perso la vita è Krystel Campbell, una ragazza di 29 anni diplomata al Medford Hight School nel 2001. Mentre la madre di Martin, Denise, sta lottando in ospedale tra la vita e la morte a seguito di una ferita alla testa e la sorellina di sei anni ha perso una gamba, per i genitori di Krystle si è trattato di una tragedia nella tragedia. Avvisati inizialmente dai medici che la figlia era viva mentre ad essere morta sarebbe stata la sua amica Karen Rand, giunti all’ospedale hanno scoperto che si era trattato di un tragico scambio di persona: entrati nella stanza che pensavano fosse della figlia vi hanno trovato l’altra ragazza mentre Krystle giaceva senza vita in una stanza accanto.
Intanto la Cnn ha reso noto che circa la metà dei feriti sarebbero stati dimessi dagli ospedali, si tratta di 89 feriti su 183 stando al conto riportato.
3 morti e 183 feriti, troppi, per un giorno di festa come il Patriot Day, troppi, anche in un mondo che sembra aver scordato il significato della parola pace. Martin Luther King aveva un sogno: che non ci fossero più differenze sociali. Ma non era questo quello che intendeva: non erano attacchi indiscriminati che non guardano in faccia nessuno, non bombe piazzate senza un motivo per creare dolore insensato. Gli ordigni erano infatti rudimentali e potevano essere realizzati con una spesa di cento dollari in grandi magazzini: semplici pentole a pressione imbottite di esplosivo e armate con un semplice detonatore e, dentro, una manciata di cuscinetti a sfera, schegge e chiodi, per assicurare il massimo del danno. Odio, insensato e ingiustificabile, perchè nulla vale la vita di un bambino di 8 anni e di due giovani donne che si stanno affacciando alla vita, nulla e nessuno ha il diritto di strappare il futuro agli altri e di gettare un’intera città, una nazione, nello sconforto.
Pubblicato da tdy22 in aprile 17, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/17/veglia-di-preghiera-per-le-vittime-stasera-a-boston/
Le bombe alla maratona di Boston sono davvero un attentato politico?
E se non fosse il terrorismo islamico? Se fosse un attentato a sfondo politico? Dal luogo dove è stato rinvenuto il comando elettrico a distanza, che probabilmente è quello che è stato usato per innescare le bombe alla maratona di Boston, tutto porterebbe a pensare che si sia trattato veramente di un atto di terrorismo politico. Si ritiene che la bomba fosse collocata proprio dove era seduto il governatore del Massachusetts poco prima dello scoppio. Solo una fatalità? Pian piano i tasselli stanno venendo alla luce o è solo un depistaggio per condurre le investigazioni con più libertà?
Pubblicato da tdy22 in aprile 16, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/16/le-bombe-alla-maratona-di-boston-sono-davvero-un-attentato-politico/
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