
A Mountain View le chiamano, con non poca autoironia, “le pulizie di primavera” anche se spesso vengono fatte fuori stagione. Fatto sta che sotto la scopa di Brin & Page è finito tra gli uno dei servizi più amati dai navigatori a caccia di notizie, Google Reader. L’aggregatore di reed di notizie RSS, che dà in un unico servizio tutti i titoli e i link alle testate scelte e inserite dagli utenti, sarà chiuso a partire dal primo luglio. Motivazione: non viene utilizzato più come un tempo e il colosso californiano preferisce dedicare le sue risorse a prodotti più popolare e quindi remunerativi. In rete si è diffusa subito la protesta degli aficionados, culminata in due petizioni per provare a convincere Google a un improbabile dietrofront. E su Twitter l’hashtag #savegooglereader sta registrando migliaia di tweet.
I vertici di Mountain View hanno spiegato così la decisione: “Abbiamo lanciato Google Reader nel 2005 come sforzo di rendere facile per le persone scoprire e tenere sott’occhio i loro siti web preferiti. Nonostante il prodotto abbia una base fedele di utenti, durante gli anni l’uso ha visto un declino. Quindi, il 1 luglio 2013, ritireremo Google Reader. Utenti e sviluppatori interessati ad alternative per RSS possono esportare i loro dati, incluse le sottoscrizioni, con Google Takeout nel corso dei prossimi quattro mesi”.
Non solo Google Reader, però: Google ha deciso di terminare oltre ad alcune API (l’insieme delle interfacce di programmazione, importanti per software house di terze parti) più le applicazioni Google Building Maker, usata per creare edifici 3D in Google Earth e Maps, Google Cloud Connect rimpiazzato dal popolare Google Drive e il servizio vocale per i servizi di Big G su BlackBerry.
Due le petizioni lanciate finora. La prima, firmata da Daniel Lewis di New York, è pubblicata su Change.org e recita così: “Caro Google, qualche anno fa ho iniziato ad utilizzare Google Reader per il suo scopo, l’aggregazione e la lettura di vari contenuti web in un solo sito ma poi è successo che anche che molte persone hanno iniziato a farlo e con la possibilità di commentare. Il Reader è diventato un’esperienza meravigliosa per molti di noi, utile al fine quotidiano del consumo dei contenuti on-line. Purtroppo, si è deciso di uccidere queste funzioni ‘extra’”. Un’altra petizione viene ospitata sul sito della Casa Bianca, più stringata, in cui si chiede a Google di riconsiderare la sua decisione.
Intanto sulla rete è tutto un fiorire di suggerimenti per prepararsi al giorno in cui Google Reader non ci sarà più: il consiglio più gettonato è quello di farsi un backup dei propri feed con Google Takeout, e prendersi tutto il tempo per scegliersi le alternative. Che ci sono, e anche di buon livello.
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