Non ci sono i tempi tecnici per il rientro di Pier Carlo Padoan, da Sideny dove stava partecipando al G20. Chi è Padoan? Un tecnico, un professore, un uomo con una visione economica ben determinata. Il suo credo è nella patrimoniale, mentre sostiene da sempre che la ripresa si può avere solo con la diminuzione delle tasse sul lavoro. Padoan però non è un uomo nuovo essendo stato dal 1998 al 2001 consulente economico per i premier Massimo D’Alema e Giuliano Amato. Ma è anche un fervente sostenitore dell’aumento delle tasse come ha dichiarato in più di un’occasione: “Può essere pericoloso procedere con aggiustamenti fiscali di grande rilevanza solo attraverso tagli alla spesa, in alcuni casi occorrono anche aumenti delle imposte. Non si può fare tutto solo riducendo la spesa, si deve fare in qualche modo anche aumentando le imposte”. Non parlategli poi di uscire dall’Euro, perché vi risponderebbe che “costerebbe più che difenderlo” e che, se accadesse, l’Italia tornerebbe agli anni ’70 con un effetto recessivo e inflazionistico molto forte”.
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Ecco il ministro che non giurerà con gli altri!
Pubblicato da tdy22 in febbraio 21, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/21/ecco-il-ministro-che-non-giurera-con-gli-altri/
“Sono stati loro a venire da me, non io da loro”, Riina su Stato-mafia
Per la prima volta Totò Riina avrebbe fatto chiaro riferimento alla trattativa Stato-mafia. La rivelazione è arrivata Qualche settimana fa, mentre stava per essere trasferito dalla sua cella alla saletta delle videoconferenze. durante il trasferimento avrebbe detto agli agenti “Sono stati loro a venire da me, non io da loro”, questa frase sarebbe un riferimento al dialogo segreto che nel giugno del 1992 venne avviato da alcuni ufficiali del Ros con l’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, in merito alla trattativa Stato-mafia. L’altra frase che è stata inserita in una relazione di servizio stilata da alcuni agenti del Gom, il gruppo speciale della polizia penitenziaria che si occupa della gestione dei detenuti eccellenti sarebbe stata “Mi hanno fatto arrestare Provenzano e Ciancimino”, in questo modo Riina sembrerebbe confermare le parole di Massimo Ciancimino, che ha descritto gli incontri riservati del padre Vito con l’ex comandante del Ros Mario Mori. Questa mattina, la relazione è stata depositata al processo per la trattativa, che si svolge nell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo. Al momento i magistrati hanno deciso di non interrogare Riina, ma hanno preferito avere la conferma ascoltando gli agenti che hanno stilato la relazione, i quali hanno confermato il contenuto.
Pubblicato da tdy22 in luglio 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/01/sono-stati-loro-a-venire-da-me-non-io-da-loro-riina-su-stato-mafia/
Ingroia svela la trattativa Stato-mafia.
Una lunga confessione quella dell’ex pubblico ministero Antonio Ingroia a Der Spiegel sulla trattativa Stato-mafia. Secondo Ingroia gli accordi, intercorsi negli anni ’90, hanno cambiato il volto delle organizzazioni criminali che da organismi violenti sono poi stati trasformati in vere e proprie lobby affaristiche. E’ dispiaciuto Ingroia di non poter più essere il pm nel procedimento che vedrà sfilare sul banco degli imputati personaggi del calibro di Riina, Provenzano e Bagarella, ma anche politici come l’ex ministro degli Interni Nicola Mancino?
”Quando indagavano ho capito che la procura non potrà mai arrivare alla completa verità sui colloqui tra governo e mafia. Ci sono forze politiche che lo vogliono impedire. Anche per questo ho scelto di candidarmi per il Parlamento”, così afferma l’ex magistrato senza troppi giri di parole.
Poi continua accettuando l’attenzione sull’importanza storica di questo processo:
“Questo non si è mai verificato prima d’ora nella storia del nostro paese. Inoltre viene dibattuto in un’aula di un tribunale ciò che è sempre stato smentito o taciuto, la trattativa tra criminalità organizzata e stato”.
Ma si riuscirà a far emergere qualche nuova verità?
“Ovviamente ho grande fiducia nella pubblica accusa, un team di colleghi molto competenti. Ma senza l’appoggio dell’intero paese, senza un’opinione pubblica che desidera conoscere la verità, appoggiandoli, loro potranno fare poco”.
E poi continua:
“Ci sono movimenti, per insabbiare le cose. Io spero che il processo vengano condotto in modo ragionevole e con la necessaria attenzione. L’atmosfera è molto tesa, ma ciò non deve impedire che il procedimento si svolga in modo prudente”.
E sulle intercettazioni tra il Capo dello Stato Napolitano e Mancino, Ingroia rimarca di non esser stato contento della loro distruzione, ma di rispettare la decisione:
“Quei colloqui non avevano una rilevanza penale. Politicamente forse sì, ma come pubblico ministero questo non mi interessava”.
Ma cosa contenevano quelle intercettazioni? L’ex Pm di Palermo risponde con una risata e afferma di aver mentalmente cancellato il loro contenuto.
La rivelazione di Ingroia invece avviene sul suo mentore e maestro Paolo Borsellino:
”Dai testimoni oculari si è scoperto che Borsellino ne fosse a conoscenza (della trattativa Stato-mafia, ndr). Il magistrato ucciso il 19 luglio del 1992 aveva saputo di contatti tra i carabinieri e il sindaco di Palermo Ciancimino, uomo di collegamento dei corleonesi. Questa circostanza è stata sempre negata, ma alcuni pentiti hanno affermato che la mafia ha deciso di uccidere Paolo Borsellino proprio perché rappresentava un ostacolo a questo accordo. Spero che questo diventi chiaro ad alcuni”.
Ma chi ebbe l’idea della trattativa? Secondo l’ex magistrato non ci sono dubbi: Bernardo Provenzano.
“L’ho interrogato alcuni mesi fa. Non sta bene, ma ha sempre capito ciò che gli veniva comunicato, ascoltando in modo attento e concentrato”.
Secondo Ingroia però ormai è troppo tardi perché si possa davvero svelare la verità sulla trattativa tra mafia e stato:
“Temo che ormai quel treno sia definitivamente partito”.
Pubblicato da tdy22 in giugno 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/28/ingroia-spiega-la-trattativa-stato-mafia/
Ecco i 176 testimoni che i pm dell’inchiesta Stato-mafia hanno convocato
Il primo nome eccellente è il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano tra coloro che saranno ascoltati in veste di testimoni dai pm Nino Di Matteo, Francesco Del Bene, Roberto Tartaglia e Vittorio Teresi nel processo per la trattativa Stato-mafia.
Verrà poi chiamato il procuratore generale della Cassazione, Gianfranco Ciani: “In ordine alle richieste provenienti dall’imputato Nicola Mancino aventi ad oggetto l’andamento delle indagini sulla cosiddetta trattativa, l’eventuale avocazione delle stesse e/o il coordinamento investigativo delle Procure interessate”.
I pm vogliono ricostruire il contesto in cui maturarono le telefonate fra Nicola Mancino e il consigliere giuridico del Quirinale Loris D’Ambrosio, che sono finite agli atti del processo per la trattativa perché l’ex ministro dell’Interno era intercettato dai magistrati di Palermo.
Mancino si lamentava per “il mancato coordinamento” delle indagini sulla trattativa.
Chi venne convocato dal procuratore generale della Cassazione dopo una lettera del segretario generale della Presidenza della Repubblica? Piero Grasso, l’allora procuratore nazionale antimafia, oggi presidente del Senato.
Nella lista testi depositata in cancelleria si legge: “Il dottor Grasso dovrà riferire in ordine alle richieste provenienti dall’odierno imputato Nicola Mancino aventi ad oggetto l’andamento delle indagini sulla trattativa, l’eventuale avocazione delle stesse e/o il coordinamento investigativo delle Procure interessate”.
Nella lista dei testimoni ci sono 30 pentiti, ma anche ex ministri come Giovanni Conso, Claudio Martelli, Vincenzo Scotti e Giuliano Amato. La Procura di Palermo cita anche l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Pubblicato da tdy22 in Maggio 18, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/18/chi-sono-i-176-testimoni-che-i-pm-dellinchiesta-stato-mafia-ascolteranno/
Amato nega e attacca il governo: sono dei fuoricorso!
Uomo d’altri tempi Amato che non riesce a comprendere un mondo in evoluzione.
“Sono giorni di grande amarezza per me credo non solo per me” rompe così il silenzio con un intervista ad Aldo Cazzullo sul Corriere. Fu Eugenio Scalfari che negli anni ’80 coniò il soprannome (oggi si direbbe nickname) Dott. Sottile con un doppio riferimento: sia per il suo acume politico sia per la gracilità fisica. Ora il Dott. Sottile di nuovo prova a spiegare: “Considero che quel che mi è accaduto abbia profili di immoralità. In particolare da parte di diffamatori di professione, che hanno contribuito ad alimentare con ripetute falsità il clima che c’è stato in alcuni ambiti nei miei confronti” E guardando al futuro aggiunge: “Rischiamo di avvitarci in questa forma di purificazione attraverso lo zainetto sulle spalle, appagandoci di portare davvero la cuoca di Lenin in Parlamento, mettiamola così: siamo passati dal governo dei professori al Parlamento dei fuoricorso”. Parole di un uomo che si sente messo da parte, seppur con una pensione di 31mila euro al mese (di cui una parte va in beneficenza, ma la somma è comunque ingente).
E poi minaccia chi in queste settimane lo ha diffamato. L’ironico Dottor Sottile, scaglia l’ennesima pietra: “L’unica ragione per cui sono contento della loro esistenza è che, in un periodo di magra professionale, il reddito di mia figlia già ha cominciato a trarre profitto da questi incorreggibili propalatori di falsi”.
E così se la prende con il suo acerrimo nemico, il leader del M5S: “Il signor Grillo – spiega – che mi definisce sul suo blog tesoriere di Craxi mente sapendo di mentire: usa il termine che possa farmi apparire il più spregevole possibile. Io non ho mai avuto a che fare con le finanze del Psi”.
Purtroppo gli anni passano e Amato spera di dissipare i dubbi nelle memorie dei cittadini… ma internet è impietosa perfino Wikipedia dice: “Fu deputato del PSI dal 1983 al 1994 al fianco di Bettino Craxi, del quale fu prima antagonista e poi consigliere economico e politico fino a diventare sottosegretario alla Presidenza del consiglio nei due governi Craxi I e Craxi II”. Senza citare il Fatto Quotidiano che parla di Amato come “uomo di craxiana memoria”, o lettera43.it, o la Repubblica che nel lontano 8 febbraio ’97 riporta una frase di Craxi che inveiva contro Amato dal suo rifugio ad Hammamet: “tu lo sapevi benissimo, caro Giuliano, avevi le mani in pasta come me, pagavi le tue campagne elettorali con i soldi del cassiere di Via del Corso e raccoglievi fondi anche per conto tuo”. E queste non sono letture solo a mezzo di Twitter diffamatori, ma della stampa accreditata che riporta notizie da fonti certe.
Ma come fa un vice anche se non ha agito personalmente a non sapere?
Pubblicato da tdy22 in Maggio 8, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/08/amato-nega-e-attacca-il-governo-sono-dei-fuoricorso/
Finisce nel sangue la contestazione di Pisa ad Amato e Profumo
E’ finita nel sangue la contestazione che si è svolta questa mattina contro il ministro Francesco Profumo e sul possibile coinvolgimento di Giuliano Amato come premier di un governissimo. Un centinaio di giovani studenti appartenenti ai collettivi autonomi universitari si sono ritrovati all’esterno della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per protestare contro la linea del ministro per le politiche sull’istruzione.
I contestatori hanno scandito slogan contro il Governo e hanno tentato di entrare nella struttura in cui si svolge il convegno con Amato e Profumo. C’è stato quindi l’intervento della polizia che ha cercato di sedare i tafferugli… alla fine c’è stato chi è rimasto ferito anche se non gravemente. Ancora una volta la mancanza di dialogo, espressa da una parte con l’indifferenza e dall’altra con la violenza, ha portato solo a coluttazioni sterili.
Pubblicato da tdy22 in aprile 23, 2013
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Contestato Fassina. In Pole Amato, l’inventore del prelievo forzoso.
Napolitano bis non piace e non sono solo i militanti di M5S a gridare. I contestatori sono gli iscritti al Pd, la base di centro-sinistra che l’altra sera aveva preso di mira Franceschini in un ristorante al centro di Roma, e che oggi contesta Fassina.
Sulla pagina Facebook dell’ex segretario Pd i commenti sono stati accusatori. Uno per tutti è stato quello di Canio Muscillo: “La tua colpa è di avere distrutto il centro sinistra, di avere inciuciato con Berlusconi, di essertene fregato degli italiani che stanno male, di non aver rinunciato ai tuoi privilegi, di fare parte della casta, la mia è di esserti amico su Facebook”,
La sinistra che rinnega la sua classe politica e si scontra con i rampanti renziani che invece Amato come Premier lo voterebbero subito. Quell’Amato tesoriere di Craxi. Quel Giuliano inventore del prelievo forzoso che non ci penserà due volte a rimettere le mani sui conti correnti degli italiani per prelevare i soldi della Cassa Integrazione, del rimborso pubblico ai partiti e per gli esodati.
Pubblicato da tdy22 in aprile 22, 2013
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Alla faccia di tutti gli italiani che chiedono un Presidente “meno politico”!
Alla faccia di tutti gli italiani che chiedono un Presidente “meno politico”… Scordiamocelo! Sembra che B & B abbiano invece deciso per una personalità politica che possa far uscire le istituzioni dallo stallo in cui si sono messe. Un uomo politico (che faccia parte quindi di quell'”enclave” di potere e di privilegi) che faccia da tramite fra due forze del Paese che hanno smesso di essere in dialogo fra loro. I nomi più quotati sono sempre gli stessi Giuliano Amato, Franco Marini, Massimo D’Alema anche se, poi, nei prossimi giorni sarà stilata una vera e propria rosa di nomi. Gli unici “outsider” previsti al momento sono Emma Bonino e Giuseppe di Rita, quest’ultimo presidente del Censis. Quindi un “uomo” o forse una donna (perché sembra che vogliano anche puntare su una figura femminile) che comunque faccia parte dell’apparato. Sembrano accantonate le proposte del M5S che aveva lanciato il nome di Gino strada o comunque di una personalità che uscisse fuori dall’ambito politico.
Pubblicato da tdy22 in aprile 10, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/10/alla-faccia-di-tutti-gli-italiani-che-chiedono-un-presidente-meno-politico/
2 funerali eccellenti: Antonio Manganelli e Pietro Mennea
A Santa Maria degli Angeli è il giorno dei funerali di Antonio Manganelli. Il feretro del capo della Polizia, portato in spalla dagli agenti, è stato fatto entrare nella basilica romana sulle note della marcia funebre dopo il saluto del picchetto d’onore. Il rito funebre è presieduto dal Cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma.
Presenti il presidente del Consiglio Mario Monti, il leader del Pd Pierluigi Bersani e il governatore della Lombardia Roberto Maroni. Tra le altre personalità politiche che continuano ad arrivare alla basilica romana per la messa che sarà presieduta dal cardinale Agostino Vallini, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il capogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta, l’ex premier Giuliano Amato.
Mentre è stato un «Arrivederci a festeggiare la tua vittoria al traguardo del cielo» per Mennea. Questo cartello e un lungo applauso hanno accolto nella basilica romana di Santa Sabina il feretro del velocista, poco prima della cerimonia funebre, cominciata alle 10 e officiata da padre Antonio Truda.
Nell’antica basilica, per l’ultimo saluto all’olimpionico scomparso giovedì’ a 60 anni, si sono ancora uniti ai famigliari tanti altri campioni dello sport, amici, autorità e molta gente comune.
Pubblicato da tdy22 in marzo 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/23/manganelli-mennea/
Chi al Quirinale?
Potrebbe essere nei primi giorni di maggio o al massimo a metà mese che si svolgerà la seduta in cui sarà deciso il nuovo Presidente della Repubblica. Già i primi nomi si sono fatti, ma nella confusione che si è generata subito dopo il voto, sembra che tutti abbiano timore di parlare apertamente delle proprie preferenze. Silvio Berlusconi di certo si auspica un Presidente super partes o, meglio, dell’area di centrodestra. Quasi una vendetta dopo 7 anni di contrasto con Napolitano. In campagna elettorale Berlusconi aveva detto di avere già un nome in mente… forse il suo? Ora si fa strada anche un’altra ipotesi, alquanto fantascientifica, Gianni Letta. Anche se molti parlano di una proposta a Monti o a Draghi che comunque non sembrano interessati, c’è anche chi parla di un possibile Capo dello Stato scelto tra i movimenti politici minori o di un Presidente donna.
Di certo, Pier Luigi Bersani & compagni non potranno contare sull’appoggio di Beppe Grillo per votare il candidato del Colle. Dopo aver proposto Dario Fo, il comico genovese ha infatti avanzato l’idea (impraticabile) di fare una sorta di primarieon line per scegliere il prossimo inquilino del Colle. Enrico Letta ha invece sottolineato che a chi ha vinto la Camera va “l’onere di fare le prime proposte da fare al capo dello Stato”. E, come spiega Alessandra Sardoni sul Foglio, i nomi che si fanno avanti in uno scenario tanto complicato gravitano (ancora una volta) in area centro-centrosinistra. Nomi che godono di un ampio favore internazionale, che possono vantare amicizie importanti in Europa e ai tavoli dei poteri forti, nomi che da decenni manovrano come burattinai le politiche del Belpaese. La rosa di nomi che piace agli euro tecnocrati è presto fatta: si va da Giuliano Amato a Romano Prodi. Niente di nuovo. Un usato per nulla sicuro. “Sono stati tutti presidenti del Consiglio – spiega la Sardoni – hanno avuto incarichi di peso in Europa, sono stati punti di riferimento per almeno una generazione di grand commis. Sono stati invitati almeno una volta alle riunioni della Trilateral Commission e del Bilderberg”. Qualche democratico, poi, si azzarda a fare il nome di Anna Finocchiaro, mentre il Professore aveva ventilato Emma Bonino. Due nomi in rosa per dare maggior respiro alla competizione.
Se Bersani riuscirà mai a formare il governo, non potrà pretendere di “mettere le mani” anche sul Colle. A quel punto dovrà scegliere se “cedere” terreno a favore del centrodestra oppure accettare i diktat dei Cinque Stelle.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/02/28/chi-al-quirinale/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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