Appena comparso, già imbrattato. Il timore dei romanisti si è trasformato in realtà quando il murales in onore di Totti è stato sfregiato da dei vandali che hanno scagliato delle secchiate di vernice contro il dipinto. Ora il ritratto del Capitano è macchiato con chiazze colorate. Il murales, voluto da Nike e per il quale il Comune aveva dato la sua autorizzazione, non era stato digerito dai tifosi laziali: “Perché proprio Totti? Mica è Garibaldi”, si legge su uno dei blog più in voga tra i tifosi biancocelesti. “Il murales verrà ripulito”, fanno sapere dal municipio. Ma quanto durerà?
Il murales storico di Francesco Totti si trova a rione Monti, a Roma, ma ora il capitano giallorosso ha una nuova opera dedicata a lui. Questa volta il suo volto dipinto è apparso a San Giovanni, su una facciata della scuola Pascoli, tra Via Sibari e Via Apulia, non lontano da Via Vetulonia, dove il numero 10 e capitano giallorosso è nato e cresciuto.
Si è spento all’età di 74 anni il grande poeta irlandese Séamus Heaney, premio Nobel per la Letteratura nel 1995, definito da Robert Lowell il più importante poeta irlandese dopo William Butler Yeats. A darne notizia la famiglia: “Il poeta e premio Nobel è morto in un ospedale di Dublino, questa mattina, dopo una breve malattia”. Heaney era nato il 13 aprile del 1939 a Castledawson, nell’Irlanda del Nord, da una famiglia cattolica. A Belfast, ha studiato lettere, materia in cui consegue la laurea. Stabilitosi a Dublino mel 1976, insegna letteratura inglese fino al 1984, quando si trasferisce all’Università di Harvard per poi vincere, nel 1989, la cattedra di poesia a Oxford. Heaney è stato uno dei massimi esponenti del Rinascimento poetico irlandese. Uno sei suoi componimenti più famosi è “Scavando”: “Ma io non ho la vanga per seguire uomini così/Tra l’indice e il pollice/Ho la penna./Scaverò con quella”. La sua prima raccolta, “Morte di un naturalista”, risale al 1966 mentre il suo capolavoro è considerato “North”. Fra gli altri suo titoli “Electric light”, “District and Circle” e “Catena Umana”. Con la motivazione “Bellezza lirica e profondità morale, che esalta i miracoli quotidiani e il passato vivente”, nel 1995 diventa il terzo irlandese a vincere il Nobel per la letteratura, dopo Yeats e Samuel Beckett. Ma Séamus Heaney è stato anche legato all’Italia e alla sua cultura: aveva fatto sua la lezione di Dante (“Ho cominciato a interessarmi a lui negli anni Settanta quando ho ricordato le persone assassinate dall’Ira o dall’esercito britannico, ho lasciato che fossero loro a parlare attraverso la mia poesia. Sono sicuro che non avrei potuto farlo senza l’esempio di Dante”) e recentemente aveva scoperto Giovanni Pascoli, che aveva cominciato a tradurre. Risale a un anno fa la sua partecipazione alle celebrazioni per il centenario del vate. Lo scorso settembre ha inaugurato il FestivalLetteratura di Mantova, dove è stato il primo a firmare l’appello al presidente della Repubblica per il restauro e la riapertura della Camera degli sposi, danneggiata dal terremoto, fatto che ha concorso ad attribuirgli la cittadinanza onoraria di Mantova. Heavey era spostato ed aveva tre figli.
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