Papa Francesco “allenatore” della Nazionale Argentina!

papa-mondiali-tuttacronacaL’idea è di TyC Sports, canale sportivo argentino, che ha realizzato uno spot per i Mondiali di Brasile 2014 miscelando con maestria il discorso di Papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù dello scorso anno, che si era svolta in brasile, con filmati della nazionale argentina. Il Pontefice che non ha mai nascosto la sua passione per il calcio, finisce così per fare un discorso d’incoraggiamento ai giocatori, “Voi siete il futuro, voglio che usciate fuori, attenti alle punte, giocate in avanti, siate protagonisti”. Parole rilette in chiave di consigli calcistici quindi nel video, da quel “Il Signore ci chiama tutti e chiede che giochiamo nella sua squadra”, all’esortazione “Non abbiate paura” passando per “I Carioca sanno ricevere bene” (e qui l’immagine del gol incassato dai brasiliani). In conclusione: “Il Papa è con voi” e la scritta: “Se un argentino è riuscito a fare questo in Brasile, immagina cosa possono fare 23“.

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I nostri 7 giorni: le immagini che restano impresse

7giorni-tuttacronacaE’ stata una settimana che ha lasciato tante ferite quella appena trascorsa. Con immagini di incidenti ed esplosioni diffuse dai media che lasciano ammutoliti di fronte alla rapidità con cui, a volte, si consuma una tragedia. Si terranno domani i funerali delle 78 vittime del disastro ferroviario di Santiago de Campostela, in Galizia, una tragedia in cui anche un giovane italiano ha perso la vita e a seguito della quale il macchinista “con il vizio della velocità” e forse distratto dal telefono è stato arrestato. Ma l’Italia è stata funestata anche da altri drammi questa settimana. Come nel caso dell’esplosione nel Pescarese, partita da un deposito giudiziario di botti illegali e che ha coinvolto la fabbrica di fuochi d’artificio là accanto. Hanno perso la vita quattro persone, una delle quali è già nota come eroe. Si tratta di Alessio Di Giovanni, il 22enne che, dopo la prima deflagrazione, è accorso in soccorso dei suoi familiari, sfidando il pericolo. Perchè davanti al dramma le reazioni possono essere le più diverse. Chi presta aiuto, chi preferisce tenersene fuori ma, armato di un cellulare con fotocamera incorporata, vuole una testimonianza di quanto accaduto, forse per condividerla, forse per una qualche forma di morbosità. E’ stato il caso di Milano, dove una donna, Barbara Papetti, è stata investita da un autobus ed il suo corpo martoriato è rimasto incastrato sotto il mezzo. I vigili hanno faticato a contenere la folla di curiosi che cercava di rubare scatti di quella scena. Ma non è solo la curiosità a far stringere le persone tra loro: c’è anche l’affetto, la tristezza, il ricordo. C’è la voglia di dare un ultimo saluto, tutti assieme, perchè a volte per dire addio serve appoggiarsi agli altri per trovarne la forza e superare assieme quel momento. E i funerali di Andrea Antonelli sono stati questo: il ricordo di un campione, di un amico, di un figlio. Il saluto a chi è sempre andato di corsa, terminando il viaggio prima di quanto ci si potesse aspettare.

abbraccio-folla-tuttacronacaMa non sono solo le tragedie ad unire: c’è anche l’aspettativa, la gioia, la condivisione di momenti importanti. E se anche si è lontani, tenersi informati equivale ad annullare le distanze e sentirsi parte di un gruppo, prendere parte a qualcosa di grande, d’importante. Basta vedere come le telecamere si accendono sulla visita del Papa in Brasile in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, sia che si tratti di una visita alle favelas che un incontro in spiaggia. Così come è accaduto anche con la nascita del Royal Baby, tanto attesa nel Regno Unito ma che ha catalizzato l’attenzione di tutto il mondo. Del resto non tutti i giorni vede la luce una persona che un giorno potrebbe regnare e le vite dei reali inglesi sono da sempre “sotto stretta osservazione” da parte dei loro sudditi. E così già si parla del principino George Alexander Louis e ci si domanda se davvero Harry manterrà la promessa di aiutarne i genitori offrendosi come baby sitter. Ma se l’Inghilterra ha un nuovo erede al trono, il Belgio ha già salutato il suo nuovo re, dopo che Alberto II ha abdicato in favore del figlio Filippo. Ma non sono solo le teste coronare ad unire un popolo. Anche lo sport è in grado di farlo. Si stanno svolgendo in questi giorni i Mondiali di Nuoto di Barcellona e gli italiani, si sa, sono sempre pronti a tifare per i loro campioni. E se da oggi si è iniziato a incitare i nuotatori in vasca corta, nei giorni precedenti si è gioito per le medaglie di Martina, Tania e… Tania e Francesca. Perchè se una gara si vince “in solitaria”, altre volte hai bisogno di avere accanto qualcuno con il tuo stesso obiettivo. In questo caso, il podio! Ma non sono solo gli umani a “fare squadra”: anche le zanzare milanesi sembrano essere determinate a muoversi in gruppo… e non è propriamente un bene. Com’è apparso evidente da una nota pubblicata in Facebook da una donna che ha scritto al sindaco Pisapia per chiedere vengano presi provvedimenti al riguardo. Insomma, il gruppo a volte è condivisione, altre supporto, altre ancora ci serve per trovare qualcuno che ci dia il coraggio… di spiccare il salto, non importa se siamo umani o anatroccoli…

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

GMG: tra la messa conclusiva, il flash mob dei porporati e le femministe in protesta

papa-brasile-tuttacronacaE’ il giorno della Messa finale oggi, l’evento conclusivo della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù. Per Papa Francesco è l’occasione per lanciare un nuovo messaggio in favore della vita (e implicitamente contro l’aborto). Tanto che, al momento dell’offertorio, una bimba anacefala, che i genitori avevano mostrato al Pontefice mentre usciva dalla Cattedrale, sarà accompagnata sull’altare. E’ stato lo stesso Bergoglio a chiedere la presenza della piccola “priva di cervello”, affetta da una malformazione che quasi sempre equivale a una morte poco dopo la nascita. Sono tre milioni le persone presenti oggi, circa due milioni invece i giovani presenti ieri sera lungo la spiaggia a cui il Papa ha lanciato un appello: “Ragazzi e ragazze, per favore, non mettetevi in fondo alla storia, non siate codardi. Gesù non è stato al balcone a guardare la vita, siate protagonisti anche voi”. Ma, appassionato di calcio, non ha fatto mancare neanche una metafora. Durante la lunga notte di veglia, davanti a tutti quei giovani, ha dichiarato che in gioco c’è “qualcosa di superiore della Coppa del Mondo”. E ha rivolto ai giovani l’invito a diventare “i costruttori di una Chiesa più bella e di un mondo migliore”. Ma l’entusiasmo contagioso ha pervaso chiunque: anche i porporati hanno infatti partecipato alle prove per un grande flash mob organizzato per l’occasione. Oggi, tra i presenti, anche la presidente argentina, Cristina Fernandez, giunta appositamente da Buenos Aires.

Ma non è tutto “luccichio”, non ci sono solo canti, abbracci e preghiere. Come il Papa sceglie di portare una bimba sull’altare per dimostrare l’amore che vince sull’aborto, pratica che in Brasile è considerata reato ed è possibile interrompere volontariamente la gravidanza solo in caso di stupro o rischio di vita della madre, entro l’ottava settimana (e anche in questo caso ci sono forti pressioni da parte di gruppi di cattolici  tali da fare in modo che questa legge non trovi sempre garanzia d’applicazione). Il 4 luglio scorso le Camere del Congresso brasiliano hanno approvato il disegno di legge PLC 3/2013, che si rivolge alle donne vittime di violenza sessuale e  prevede “l’attenzione immediata” nei confronti delle vittime nonché l’obbligo di informarle sui propri diritti, tra cui la possibilità di interrompere la gravidanza. A tale disegno di legge manca solo la firma della presidente Rousseff per essere approvato definitivamente. Ma la crociata contro l’aborto del Papa viene letta non solo come difesa strenua della vita, ma anche come la volontà d’imporre la sua decisione e il suo ideale impedendo alle donne di poter scegliere per il loro corpo e la loro stessa vita. Ed è per il diritto di scelta, in fin dei conti di quel libero arbitrio di cui la stessa religione cattolica parla, che sono molte le femministe brasiliane che stanno manifestando a favore dell’aborto, scrivendo sui corpi che non ne possono più di persone che scelgono per loro.

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Papa shock, attacco ai preti e ai politici durante la Via Crucis

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Parole dure che hanno shockato i presenti, quelle pronunciate da Papa Francesco alla Via Crucis di Rio de Janeiro.

Bergoglio ha detto: “Gesù si unisce a tanti giovani che hanno perso la fiducia nelle istituzioni politiche perché vedono egoismo e corruzione e hanno perso la fede nella Chiesa, e persino in Dio, per l’incoerenza di cristiani e di ministri del Vangelo”.

GMG: un milione di giovani in spiaggia a Copacabana per il Papa

papa-copacabana-tuttacronacaContinua il viaggio in Brasile di Papa Francesco che ieri sera è stato salutato da un milione di giovani sulla spiaggia di Copacabana. Una pioggia e un freddo hanno accompagnato la festa di accoglienza della Giornata mondiale della Gioventù. Nel suo quinto giorno in Brasile, il Papa pranzerà con 12 ragazzi da tutto il mondo, 6 coppie, una di brasiliani e una per ogni continente. Nel pomeriggio si svolgerà la Via Crucis dove sul lungomare.

Il Papa nella favela: “possiamo chiamarla papà?”

papa-brasile-favela-tuttacronacaHa visitato la favela Varginha, a Manguinhos, nella zona nord di Rio de Janeiro, Papa Francesco, tenendo anche una breve omelia nella cappella Sao Jeronimo Emilliani. Il suo appello è stato a non essere “insensibili alle diseguaglianze sociali” e a “chi possiede più risorse, alle autorità pubbliche e agli uomini di buona volontà impegnati per la giustizia sociale”, per un “mondo più giusto e solidale”. Il suo messaggio ha riguardato anche i giovani invitati a non scoraggiarsi nonostante la “corruzione da persone che, invece di cercare il bene comune, cercano il proprio interesse”. “Non perdete la ‘speranza’”, ha detto, “la realtà può cambiare, l’uomo può cambiare”, “cercate per primi il bene comune”.

Ma non è stato l’unico a prendere la parola. Un giovane residente del luogo ha letto una lettera di benvenuto: “Vorremmo rompere anche noi il protocollo, come è solito fare lei, e chiamarla ‘papà’: possiamo?”, “Vorremmo chiamarla ‘padrè Francesco, il papà di tutti, specialmente dei più poveri”. Ma nel discorso non sono mancate critiche alle autorità locali: la favela è stata “oggetto di attenzioni” solo dopo l’annuncio della visita del Pontefice. Ma per il Papa, la favela visitata rappresentava tutti i rioni: “Busso” a questa comunità che “oggi rappresenta tutti i rioni del Brasile”, “avrei voluto bussare a ogni porta, dire buongiorno, chiedere un bicchiere d’acqua fresca, prendere un ‘cafezinho, parlare come amici di casa, ascoltare il cuore di ciascuno, dei genitori, dei figli, dei nonni.. ma il Brasile è così grande”.

Francisco: bimbo abbandonato in uno scatolone riceve il nome del Papa

bimbo-abbandonato-francisco-tuttacronacaA Itacaranha, alla periferia di Salvador, in Brasile, la polizia ha trovato un neonato abbandonato in una scatola di cartone. Gli agenti di una pattiglia erano stati avvisati da alcuni residenti della presenza del piccolo, al quale non era ancora stato tagliato il cordone ombelicale. Il neonato è stato quindi trasportato d’urgenza all’Hospital do Suburbio, dov’è ora ricoverato. Sono stati gli stessi agenti a scegliere per lui il nome di Francisco, in omaggio al Papa.

Il Pontefice oggi, durante la messa ad Aparecida, ha esortato i giovani: “Non perdiamo mai la speranza”, anche di fronte al male che c’é nella nostra storia, “perché non è lui il più forte”. “E’ vero – ha commentato – che oggi sono in molti, che sentono il fascino di tanti idoli che si mettono al posto di Dio: il denaro, il successo, il potere, il piacere. Questi sono solo idoli passeggeri”. Poi l’abbraccio a un imam e a un rabbino.

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In migliaia ad attendere Papa Francesco… al freddo e al gelo!

papa-brasile-gmg-tuttacronacaSecondo gli esperti meteo brasiliani, la zona di Aparecida, che si trova a 170 km da San Paolo e dove sorge il santuario dov’è attesa Papa Francesco, è attraversata dalla peggior ondata di freddo polare degli ultimi 13 anni e, in particolare, quella appena trascorsa è stata la notte più fredda dell’anno. Nonostante questo, i primi fedeli sono iniziati a entrare nel santuario verso le 5 del mattino dopo aver trascorso la notte sotto aspettando, dopo aver assistito alla tradizionale funzione Ad attendere il Pontefice, oltre al governatore dello stato di San Paolo, Geraldo Alckmin, e al vescovo di Aparecida e presidente della conferenza dei vescovi del Brasile, Raymundo Damasceno, migliaia di fedeli che, oltre agli ombrelli, reggono bandiere di tutte le nazionalità. A causa del maltempo, Bergoglio ha dovuto rinunciare all’elicottero che sarebbe dovuto partire da Rio: fino a San Josè ha infatti volato in aereo. Per questo motivo la partenza del Papa per Aparecida è stata anticipata di una mezz’ora.

Considerati i timori per l’incolumità del Papa, dopo  quanto accaduto a Rio, le forze dell’ordine brasiliane hanno potenziato al massimo ogni dispositivo e nel santuario mariano di Aparecida sono stati posizionati ovunque video e monitor, persino all’interno della chiesa in cui Bergoglio e’ atteso per celebrare una messa. Le telecamere sono state posizionate a 16 metri di altezza, proprio per trasmettere in una sala di controllo esterna, tutte le immagini dei fedeli, i loro movimenti, le eventuali anomalie. All’esterno, militari la cui presenza è visibile ma discreta.

Giornata Mondiale della Gioventù: tra ordigni esplosivi e proteste

papa-presidente-tuttacronaca-gmgNon solo festeggiamenti e folla pronta ad accogliere il Papa. Ieri, come hanno reso noto fonti della sicurezza, la polizia brasiliana ha disinnescato un ordigno esplosivo artigianale trovato ad Aparecida, in un bagno del santuario, dove il Papa si recherà mercoledì. Nella notte, inoltre, un gruppo di manifestanti ha protestato vicino al Palazzo di Guanabara, dove si trovavano il Papa, la presidente Dilma Rousseff e altre autorità brasiliane e religiose. A fronteggiarlo, la polizia locale. La protesta, preannunciata sia dal gruppo Anonymous Rio che dall’Associazione brasiliana di atei e agnostici (Atea) di Rio, è stata organizzata contro le spese fatte dalle autorità locali in occasione della Giornata mondiale della gioventù

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Papa Francesco e l’atterraggio in Brasile: bagno di folla per lui

papa-francesco-brasile-tuttacronacaAutorità civili e religiose, come la presidente del Brasile Dilma Rousseff e l’arcivescono di Rio monsignor Orani Tempesta hanno accolto Papa Francesco appena sceso dall’aereo che l’ha riportato in America Latina per la prima volta dalla sua elezione. Due ragazzi hanno consegnato quindi al Pontefice un bouquet di fiori. Dopo la calorosa stretta di mano con Rousseff, il Papa ha salutato personalmente, sorridendo, le autorità presenti nell’ aeroporto, tra cui il governatore di Rio Sergio Cabral e il sindaco della città, Eduardo Paes.

Papa Francesco è stato quindi trasferito dall’ aeroporto di Rio alla residenza presidenziale a bordo di un’auto coperta grigia e con i finestrini abbassati, di modo da poter salutare i presenti. Durante il percorso, l’auto è stata bloccata più volte dalla folla che le si assiepava intorno, senza alcuna delimitazione con transenne. I gendarmi hanno avuto problemi a tenere a freno l’assalto dei fedeli. Molti dei fedeli sono riusciti a toccare il Pontefice, che salutava i presenti.

Giornata Mondiale della Gioventù: Rio de Janeiro già in fibrillazione

papa-giornat-gioventù-tuttacronacaPapa Francesco, in viaggio per il Brasile, rinnova l’appello affinchè i giovani non siano esclusi dal tessuto sociale: “Quando li isoliamo  facciamo un’ingiustizia, togliendo loro l’appartenenza a una patria, una cultura, una famiglia”. E pensa anche al loro futuro: “Per la crisi, corriamo il rischio di avere un’intera generazione senza lavoro”. Ma mentre il Pontefice è in volo, in Brasile già è palpabile l’emozione: sono circa due milioni i visitatori attesi a Rio che seguiranno per sei giorni la visita di Papa Bergoglio e i giovani fedeli hanno già invaso la spiaggia di Ipanema con canti, preghiere e bandiere.

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Giornata Mondiale della gioventù: Papa Francesco cambia il programma

papa-francesco-brasile-tuttacronacaPapa Francesco è coerente con se stesso. In Brasile hanno parlato di “colpo di scena”, in Vaticano di “fuori programma”: il Pontefice ha infatti apportato un cambiamento nell’itinerario del viaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù e ha deciso che, appena arrivato all’aeroporto Internazionale di Rio de Janeiro, non incontrerà le autorità come previsto ma il suo primo saluto sarà per la folla dei fedeli lungo le strade. Solo in seguito, nel Palazzo Guanabara, incontrerà Dilma Roussef, Presidente del Brasile e il Governatore di Rio Sérgio Cabral. In questi giorni era già noto, inoltre, che in Brasile non sarebbe apparsa la Papamobile: per lui la jeep scoperta, in modo da poter salutare meglio le persone che si assieperanno per salutarlo: a lui, che ha sempre trascorso la vita in mezzo ai poveri, non si addicono le barriere di un’auto blindata. Le polemiche sono state per la sua sicurezza ma nel frattempo, in Brasile, si studiano misure di sicurezza per garantirne l’incolumità, soprattutto nella spiaggia di Copacabana in cui si terranno diversi eventi. Qui sono stati dispiegati circa ventimila agenti delle forze dell’ordine e sono all’erta gli elicotteri militari come anche diversi tiratori scelti sono appostati lungo il percorso del Papa per poter intervenire se necessario. La situazione è resa ancor più difficile perché secondo le stime i pellegrini presenti a Rio de Janeiro in questa settimana sono oltre due milioni e poi anche perché il Pontefice ha intenzione di muoversi liberamente per portare il Vangelo in mezzo alla gente.

Papa Francesco: a Santa Maria Maggiore per chiedere protezione alla Madonna

papa-santamariamaggiore-tuttacronacaPer la seconda volta, Papa Francesco si è recato, a sorpresa, a pregare nella basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma. In precedenza, Bergoglio vi si era recato subito dopo la sua elezione. La visita è durata poco più di un’ora e il Pontefice l’ha compiuta per chiedere la protezione della Madonna sulla prossima Giornata Mondiale della Gioventù. E’ la stessa sala stampa vaticana a renderlo noto.

Porporati… oggi si vota!

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I cardinali elettori sono partiti in processione dalla Cappella Paolina, nella Prima Loggia del Palazzo Apostolico Vaticano, verso la Cappella Sistina per l’ingresso in Conclave. La processione, che passa per la Sala Regia, si svolge al canto delle Litanie dei Santi. L’ultima sarà santa Elisabetta d’Ungheria. Chiudono la fila i cardinali Bertone e Re.

Piazza San Pietro è gremita nonostante il freddo, il vento e la pioggia!

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Ultima domenica prima del conclave!

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Un Conclave breve. Se lo augura il cardinale O’Malley, che non vede l’ora di tornare negli States: “Io torno a Boston”, ha detto il porporato. Il cardinale Sean Patrick O’ Malley, arcivescovo di Boston, è uno dei possibili candidati ad essere eletti al soglio di Pietro. Ma lui schiva l’ipotesi di succedere a Benedetto XVI. E prima di chiudersi in conclave celebra la messa domenicale nella sua chiesa di titolarità a Santa Maria della Vittoria.

Messe nelle parrocchie romane per i cardinali in attesa del Conclave. L’ungherese Erdo ha sottolineato che “ora è il tempo opportuno per alzarci e levare il nostro capo”, per “trovare la strada verso la casa unica e vera”. Per il brasiliano Scherer, a cui è caduta l’ostia durante la messa, “senza una possibilità di riconciliazione sociale, tra i popoli e le culture del mondo non potremo avere un futuro di fraternità e di pace per l’umanità”. Padre Lombardi ricorda intanto che Ratzinger “è con tutti noi, silenziosamente ma più profondamente e consapevolmente di tutti, in preghiera”.

«Rallegriamoci perchè Dio è buono e misericordioso con tutti. Questo tempo di Quaresima è il tempo della chiamata al perdono, alla conversione. Senza una possibilità di riconciliazione sociale, tra i popoli e le culture del mondo non potremo avere un futuro di fraternità e di pace per l’umanità». È un forte messaggio di riconciliazione quello che il cardinale brasiliano Pedro Odilo Scherer lancia dalla chiesa di San Andrea al Quirinale celebrando quella che, stando a insistenti indiscrezioni, potrebbe persino essere la sua ultima messa pubblica da cardinale. Martedì si entrerà in conclave e il «papabile» di San Paolo, accerchiato al suo arrivo nella piccola chiesa barocca dei gesuiti da una ressa di giornalisti e cameraman che tenta di strappargli un commento, appare quasi consapevole, mentre celebra la funzione della quarta domenica di Quaresima, di quanto sia forte in questo momento la pressione mediatica su di lui e del rincorrersi delle voci che lo vorrebbero in corsa, in una sfida a due con l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, per il soglio di Pietro. È soprattutto la quantità di operatori della comunicazione giunti dal Brasile che prendono letteralmente d’assalto la chiesa antistante il Quirinale di cui Scherer è titolare, a dare la misura di come l’aspettativa nel Paese in cui a luglio si terrà la Giornata mondiale della Gioventù, primo viaggio internazionale del nuovo Papa, sia davvero alta. Scherer, tuttavia, non si scompone. Alle domande dei giornalisti sul sagrato replica indicando la bellezza della chiesa progettata dal Bernini, chiedendo preghiere per i porporati che da martedì dovranno discernere lo Spirito Santo in Sistina e si dice anche contento che tanta gente sia venuta per partecipare alla funzione. All’interno, la sua omelia, pronunciata in un italiano fluente è tutta incentrata sulla parabola del Figliol prodigo, sul perdono e la riconciliazione che, spiega, «non è solo chiedere perdono ma anche ridare quello che è stato perduto». «Tutti abbiamo da chiedere perdono – sottolinea -. Gesù non è venuto per i giusti ma per i peccatori». «Anche ai Farisei – ricorda – che facevano tutto secondo la legge, sentendosi così nel giusto, mancava invece qualcosa, mancava la misericordia, la comprensione. Questo è ciò che vuole Dio, la conversione del cuore». Al termine della messa, Scherer fa avvicinare all’altare una coppia di anziani romani, Carmine e Maria, per benedire la loro unione di cui festeggiano il settantesimo anniversario. «Che bello, ringraziamo il Signore», si rallegra il papabile di San Paolo, che aggiunge una battuta: «Settant’anni, io non ero nemmeno nato!». In effetti, Scherer, brasiliano di origini tedesche, con i suoi 63 anni e una vasta esperienza pastorale ha dalla sua molte delle caratteristiche attribuite all’identikit del nuovo Pontefice. Arcivescovo in una diocesi sudamericana tra le più grandi del mondo, la sua candidatura nasce però tutta in Curia, lanciata dal grande elettore Giovanni Battista Re che lo ha ‘cresciutò quando guidava la Congregazione dei vescovi dove il brasiliano era officiale. Da allora, Scherer, che è anche membro della commissione di vigilanza dello Ior, ha mantenuto molti legami con Roma. Chissà che non li stringa definitivamente.

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