
L’omicidio di Mirco Sacher era subito apparso agghiacciante, ma i particolari emersi nella ricostruzione delle due 15enni lo rendono ancor più allucinante. Negli atti si legge «Una l’ha preso per il collo, l’altra gli ha bloccato le mani… Poi entrambe lo hanno assalito fino al momento della morte di Sacher». Secondo quanto hanno riferito le due ragazze, Sacher avrebbe fino alla fine tentato una reazione arrivando anche a mordere il seno di una delle due 15enni, prima di dire “basta” ed esalare l’ultimo respiro.
Il tentato stupro, ancora però da accertare, sarebbe avvenuto, in un primo momento, in auto dove secondo la ricostruzione l’uomo «Avrebbe iniziato a toccare le gambe e il seno della 15enne seduta al suo fianco», dopo averle portate in un terreno lontano da occhi indiscreti. Ma perché andare in un parco quando Sacher ha trascorso tutta la mattinata a casa sua con le due ragazzine? Non poteva abusare nel suo appartamento senza correre inutili rischi in un luogo pubblico?
A quel punto le due 15enni, infastidite dal comportamento dell’uomo scendono dall’auto e iniziano a parlare a poca distanza. Perché non sono fuggite? Perché non hanno chiesto aiuto?
Di nuovo Sacher avrebbe tentato l’approccio con una delle due. L’uomo scende dall’auto e nella foga fa urtare la testa contro un palo, così che scatta la rabbia omicida. Secondo le visite effettuate all’ospedale Burlo di Trieste vengono riscontrati i segni di un morso al seno, definito ‘pacifico’ dal Gip, e un ematoma alla testa, compatibile con l’urto contro un palo.
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