Renzi, oggi a Roma per presentare il suo libro, ha negato ogni tentativo di anticipare il termine dell’esecutivo: “Non sto mettendo fretta al governo, non è vero che voglio accelerarne la fine”. Ci tiene però a sottolineare che “governo e parlamento funzionano se fanno le riforme e non se vivacchiano”. Il sindaco fiorentino tiene anche a spiegare che la mozione presentata ieri da Giacchetti, circa il mattarellum, non è un tentativo di far inciampare il governo: ”Nessuno di noi è interessato a giochini o a trabocchetti istituzionali in Parlamento o al governo. Se la maggioranza che è ampia, fa le cose siamo tutti contenti. Se saranno fatte le riforme la politica e la società torneranno a parlare lo stesso linguaggio, altrimenti si sarà persa un’occasione”. Renzi, sempre indicato quando si tratta di parlare di macchinazioni tese a far cadere l’esecutivo, ribadisce: ”Il dibattito su quanto dura il governo, come dura e cosa io voglio fare è stancante, per di più per uno che ha rinunciato a stare in parlamento per fare il sindaco. Essere accusato quasi di tutto comincia ad essere quasi divertente. Prima mi arrabbiavo ora mi diverto”.Ma non rispiarmia neanche un’analisi dell’attuale situazione del MoViemnto 5 Stelle: ”Mi ha colpito il virus che ha colpito Grillo che lo sta trasformando in un politico vecchio stampo, che dà la colpa della sconfitta agli italiani senza porsi il problema che forse ha sbagliato lui. Gli italiani non vogliono il voto inutile ed è ovvio che in Parlamento il Movimento 5 Stelle si spaccherà”.
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Renzi e il germe che ha colpito Grillo: spaccherà il movimento
Pubblicato da tdy22 in Maggio 30, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/30/renzi-e-il-germe-che-ha-colpito-grillo-spacchera-il-movimento/
Il mattarellum che potrebbe “spalmare” ulteriormente il Pd… la mozione Giacchetti
29 maggio: giornata simbolo dell’inizio del cammino delle riforme istituzionali. Il piano era questo. Peccato che sia lo stesso Pd, o meglio parte del Pd, a mettere i bastoni tra le ruote del governo di larghe intese. L’ex radicale, ora renziano, Roberto Giachetti, che in passato si era già reso protagonista di battaglie estreme sulla legge elettorale, ha raccolto un centinaio di firme (tra Pd e Sel) intorno ad una mozione parlamentare che chiede il ripristino del vecchio sistema: il Mattarellum, fumo negli occhi per il Pdl. Una pistola carica, che rischia di far saltare il delicato equilibrio (che non tutti apprezzano, soprattutto tra l’elettorato) raggiunto con il Cavaliere sulle riforme, vale a dire i ritocchi al Porcellum. Ma è proprio questo che, come reazione, ha fatto scattare l’iniziativa di Giachetti, firmata in blocco dai renziani, nonché da Sinistra e libertà e da chi nel Pd vive il ritorno al proporzionale come una specie di incubo, ossia Renzi. Il governo, a questo punto, ribatte lasciando trapelare l’intenzione di sfilarsi dal tema legge elettorale e demandarlo alle Camere. Però lo scontro in casa Pd trae nuova energia dalla questione. Agitazione quindi tra i parlamentari dem al diffondersi della voce che E’ solo una mozione, non una legge, ma potrebbe provocare la definitiva esplosione. Il fallimento delle amministrative, inoltre, sembra dare una spinta definitiva verso questa possibilità: “Il 50 per cento di astensione a Roma è un segnale – si sfoga una deputata renziana – chi non ha votato ci chiede di fare qualcosa, non ci chiede di approvare una mozione che non dice e non decide nulla sulle riforme, come quella elaborata da Pd e Pdl”. Ed è dall’incostistenza delle larghe intese che si trova energia per andare avanti. “La mozione Pd-Pdl è acqua fresca”, afferma un altro renziano. “Hanno anche cancellato la data del 30 luglio entro la quale approvare le modifiche al Porcellum!”. Intanto si cerca di convincere al dietrofront Giacchetti, ma è lui stesso ad affermare che non ritira “niente”. Intanto arriva un nuovo monito da Renzi: “Il governo sarà forte se farà le cose, se è un governo che chiacchiera e vivacchia trascinerà l’Italia in basso”. Quanto al Pd e il test amministrative: “Dovevano dimezzare i parlamentari e hanno dimezzato i voti…”. Ma cosa temono i firmatari della mozione? Che ci si limiti ad un semplice restyling del Porcellum, con conseguente ritorno al proporzionale e alle ‘larghe intese per legge’, in caso ancora una volta non ci fosse un netto vincitore alle elezioni. E dunque addio sogni di premiership per il sindaco di Firenze che però, almeno per quanto riguarda questa mozione, ha diversi appoggi all’interno del suo partito.
Pubblicato da tdy22 in Maggio 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/29/il-mattarellum-che-potrebbe-spalmare-ulteriormente-il-pd-la-mozione-giacchetti/
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