Impotenza? Buone notizie deriverebbero dal Dipartimento di Scienze Biomediche Avanzate dell’Università Federico II di Napoli, che attraverso una ricerca mirata, sta avanzando la possibilità di un nuovo approccio naturale alla cura delle disturbi dell’erezione nell’uomo. La ricerca si è concentrata in particolare sulle proprietà naturali di un’alga, ecklonia bicyclis e di altre sostanze contenute nel tribulus terrestris (una pianta fitoterapica) e della glucosamina. Da qui risulta che la somministrazione del composto naturale, in individui che accusano questo problema fisiologico, migliori istantaneamente la funzione endoteliale vascolare dei genitali, garantendo un miglioramento della vita sessuale nel 70% dei casi.
Il divieto è stato sancito nel 2007, ma sono ancora tante le giovanissime vittime che ogni anno muoiono a causa delle mutilazioni genitali. L’ultima è una ragazzina di 13 anni che è morta dopo essere stata sottoposta all’intervento di mutilazione genitale in clinica privata in una villaggio nella regione di Daqahlia, nel delta del Nilo.
Ancora una giovane vittima delle mutilazioni genitali femminili. Una bambina di 13 anni è morta dopo essere stata sottoposta a un intervento di mutilazione genitale femminile in una clinica privata in una villaggio nella regione di Daqahlia, nel delta del Nilo.
«Se avessi saputo che l’operazione l’avrebbe uccisa non l’avrei mai permessa», ha detto il padre Mohamed Ibrahim, agricoltore, affermando che lo stesso medico ha effettuato il medesimo intervento sulla sorella maggiore. «Tutti del villaggio vanno da lui perchè ha una cura per tutto e a prezzi bassi», ha detto il padre della bambina, mentre la madre, Hasanat Naeem Fawzy, ha detto che i medici dell’ospedale dove è stata ricoverata d’urgenza hanno detto che è morta per una overdose di anestetico. «Voglio solo giustizia», ha detto la donna mentre lo zio ha accusato il medico di avere offerto 20.000 lire egiziane, pari a circa 2.000 euro, per non sporgere denuncia.
Secondo ong e attivisti, il fenomeno che aveva registrato un calo negli anni scorso grazie a campagne di sensibilizzazione sta segnando una recrudescenza, in coincidenza con l’arrivo al potere delle formazioni islamiche.
Come si può tollerare ancora una pratica così barbarica che è frutto di un maschilismo becero e gretto? Come mai nel 2013 di continua a far strage di giovani donne? Un delitto di cui si macchiano le mani prima di tutto i padri che costringono le figlie a subire queste amputazioni simbolo di una violenza troppo spesso taciuta anche dalle stesse donne: madri e sorelle.