Allegri furioso: “Se ci alleniamo così non serve a un c…”

Max-Allegri-tuttacronacaMassimiliano Allegri sotto pressione per i risultati (non)ottenuti in questo avvio di stagione. E il mister, nell’allenamento del Milan dello scorso martedì ha dato sfogo alla sua frustrazione, mentre i microfoni di Mediaset Premium captavano le sue parole.

Se non ci alleniamo anche mentalmente nel lavoro fisico non serve a un c… Se no, cento metri avanti e indietro li faccio anch’io. Li faccio in qualche secondo più di voi, ma li faccio anch’io. Qui bisogna lavorare mentalmente, cattivi. Come se ci fosse una palla da andare a prendere. La domenica se si va più degli altri è più facile vincere le partite, se gli altri ci passano sopra siamo morti. Se non abbiamo forza nelle gambe, partite ne vinciamo poche.

In effetti questo suo sbottare non è nuovo, visto che anche l’anno scorso, con un Milan in fase no, disse:

Voi non ci siete con la testa, è per questo che perdiamo. Così si va in Serie B

Il fatto è che un anno fa arrivò SuperMario, quest’anno già è presente ma, anche a causa delle squalifiche, non ha brillato. Per di più le squadre in corsa sono diverse e non sarà facile riagganciare Roma, Juve, Napoli Inter e Fiorentina visto il ritmo che stanno tenendo.

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Nuova era al Milan: nel futuro di Allegri non c’è la panchina rossonera

allegri-tuttacronaca

Massimiliano Allegri sta per essere esonerato dalla guida del Milan. Lo spiega  ‘Il Giornale’ in cui sono indicati anche i possibili successori. Ecco i passi più salienti delle ipotesi messe in campo per la squadra rossonera:

“…via Braida e Galliani, via Allegri invecchiato anzitempo, nemmeno si fosse seduto sulla panca dell’Inter (se avete fatto caso, dopo qualche mese ingrigiscono facce e capelli), e largo alla corsa per la pole, che tanti dicono già vinta da Seedorf“.

“…il via alla rivoluzione nel segno del giovanilismo rossonero voluto da Barbara B. C’è chi, invece, penserà il contrario. Ai posteri l’ardua sentenza su chi abbia ragione. Per ora meglio non pensare. Meglio puntare su qualche risultato in campo e sul recupero di un Milan decente in Italia e in Champions. Il blasone chiede più fatti e meno parole, più effetti pratici e meno filosofia. Magari qualche buon giocatore. E, perché no, un buon occhio sul tecnico del futuro. La carica degli ex è l’ultimo gioco di società. Magari solo per sport, ed un poco per spot: la pubblicità è l’anima del commercio. La lista è lunga. Ieri si è aggiunto Andrij Shevchenko, non sai mai che la società abbia un felice ripensamento.

Sheva lo ha detto con innocenza non proprio innocente. È un momento di transizione, sto studiando. Mi preparo per il futuro, per me sarebbe ideale allenare un giorno il Milan o la nazionale ucraina». Meglio il Milan, senza dubbio. Per le nazionali c’è sempre tempo. Poi, figuratevi, Sheva ha anche aggiunto che non è questo il momento in cui il Milan deve cambiare panchina. Ma questo è il momento del posizionamento. Forse non è un caso che Paolo Maldini e Sheva siamo vecchi amici. Paolo sembra destinato ad un futuro da dirigente, fate voi il resto.

Sheva è l’ultimo di una serie di pretendenti che si è fatta lunga, nella gran parte ex milanisti Ciascuno con una strizzatina d’occhio, più o meno decisa. Marco Van Basten si è sempre profilato sullo sfondo senza mai lasciarsi toccare: del tipo guardatemi e non toccatemi. Eppoi costerebbe troppo. Donadoni ci ha sperato in alcuni momenti e magari continua a sperarci. Rino Gattuso ci metterebbe l’anima e magari nutre la segreta speranza nonostante il flop a Palermo. Filippo Inzaghi è pronto uso in casa, ma perfino lady Barbara deve aver intuito che l’esperienza conta: soprattutto sulle panchine.

Non sempre ti capita fra le mani un profeta toccato dalla grazia come Sacchi. Per Inzaghi ci sarà tempo. E perché mai Berlusconi non potrebbe pensare anche a Chicco Evani che, i suoi amici garantiscono, ha qualità da allenatore vero. Peccato non abbia fascino e appeal come alcuni di cui sopra. Tra gli usati sicuri qualcuno scommette sull’ipotesi Prandelli.

Ma, suvvia, un monsignore come può sposarsi con il giovanilismo strutturale previsto nel nuovo Milan? Eppoi, chissà ci sono idee e idee, non solo politiche. Ma, certo, se diciamo parole e idee chi meglio del chiacchierone eccellente? Leggi: Clarence Seedorf. C’è il rischio che, a sentirlo parlare, vadano in confusione anche i muri dello spogliatoio di Milanello: infatti scopriranno la ragione della loro esistenza dalle parole alate dell’olandese. Seedorf è stato un meraviglioso giocatore, non è detto sia un altrettanto magico allenatore”.

Mosca chiama Gattuso… Mosca chiama Gattuso… rispondici!

mosca- Gennaro Gattuso-tuttacronaca

Diventato da meno di tre settimane allenatore-giocatore del Sion, Rino Gattuso è già entrato nel mirino dei grandi club europei. E’ di queste ore una maxi-offerta da Mosca per averlo in panchina nella prossima stagione, quando dovrebbe dare l’addio al calcio giocato e intraprendere in via definitiva la nuova carriera. La corsa all’ex campione del Milan interesserebbe tutti e 4 i club moscoviti che partecipano alla Prem’er Liga, il massimo campionato russo: Cska, Dinamo, Spartak e Lokomotiv, con quest’ ultimo in teoria favorito.

Gattuso, che l’estate scorsa ha ottenuto il patentino di prima categoria e a giugno si iscriverà al master di Coverciano, è stato da poco scelto da Constantin, presidente del Sion, per guidare in veste di player-manager la squadra svizzera del Canton Vallese, attualmente quarta dietro Basilea, Grasshopper e Young Boys. E la sua leggendaria carica ha subito colpito gli estimatori russi, che avevano già mostrato di apprezzarla un paio d’anni fa, quando l’Anzhi, il club in cui gioca Eto’o, gli propose un ingaggio favoloso, 10 milioni di euro l’anno.

L’affare, poi, non andò in porto, perché Gattuso preferì restare al Milan. Ora, da neoallenatore, la storia si ripete, anche se il Sion sembra intenzionato a tenerselo stretto. Intanto per l’ex campione del mondo rossonero ci sarà un tuffo nel fresco passato: venerdì, durante la sosta dei campionati europei per le partite delle nazionali, il Sion giocherà alle 15 un’amichevole a Milanello contro la squadra di Allegri. Un amarcord  in piena regola per uno tra i simboli dell’epopea del Milan di Ancelotti, protagonista anche dello scudetto vinto sotto la gestione di Allegri.

“Ringhio” Gattuso ammonisce l’arbitro durante una partita del Sion

 

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