Che il bacio sia un ottimo anti stress è indiscutibile. Lo stesso Freud, affermava che attraverso il bacio, si recupera il soddisfacimento dell’oralità dell’ infanzia. La bocca infatti è l’organo privilegiato con cui il bambino conosce il mondo. Ma se la psicoanalisi ha costruito sul bacio molte teorie, anche l’arte ha voluto spesso imprimere questo momento in opere indimenticabili.
Il bacio più celebre è quello di Giuda, immortalato anche da Giotto nella cappella degli Scrovegni. Famosi i baci che si trovano affrescati all’interno dei Lupanari di Pompei. Audaci quelli di Rubens e romantico quello ottocentesco di Francesco Hayez, nella pinacoteca di Brera. Celebre e sensuale quello di Klimt.
Ma anche la scultura ci ha regalato opere uniche da Rodin a Canova, il bacio nell’arte plastica ha sempre avuto un ruolo di primo piano.
Pagine e inchiostro si è gettato cercando di imprimere in letteratura questo attimo fugace che racchiude forse, il mistero dell’amore. Da Catullo a Saffo da Shakespeare a Dante, da Boccaccio a Giambattista Marino e ancora Ugo Foscolo, Gabriele D’Annunzio a D.H.Laurence, dalla prosa alla poesia c’è sempre stato un diluvio infinito di descrizioni nel tentativo di fissare l’emozione, la passione e la felicità del momento.
Oggi, nella giornata mondiale del bacio, il mistero di quella potenza che si sprigiona in questo gesto si rinnova. Buon bacio a tutti!