Scontri tra politici di centrodestra: Twitter diventa un ring

boxing-ring-tuttacronacaNon si affievoliscono gli scontri tra i partiti di Centrodestra e ormai invadono anche la Rete. Nella serata di ieri Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e l’ex ministro alle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo (Ncd) si sono scontrate nel corso della trasmissione Quinta Colonna con la prima che ha accusato il Nuovo Centrodestra di aver votato, insieme ad altri partiti, un emendamento per bocciare la legge FDI che tagliava le pensioni più alte, La De Girolamo ha replicato: “Io parlo per me, da ministro ho rinunciato alla doppia indennità, tu da ministro hai preso un supplemento: io no”. La polemica si è poi trasferita su Twitter: “Meloni iniziasse a restituire lo stipendio preso da ministro per 4 anni. Io ho rinunciato #Buonesempio”, scrive l’ex ministro all’Agricoltura, riferendosi a quando il leader di Fratelli d’Italia era ministro per le Politiche giovanili. La Meloni ribatte a stretto giro: “A te lo ha imposto Letta. E, aggiungo, viste le tue dimissioni, dovresti riflettere se restituirlo interamente, lo stipendio”. Altro tema e altro scontro: si parla del risultato alle Regionali in Sardegna, che ha visto vincere il Centrosinistra. “Sardegna conferma, più coraggio nella scelta dei candidati, demenziale megalomania di chi rompe e fa partiti di idioti dannosi”, twitta Maurizio Gasparri. Il riferimento viene colto da Roberto Formigoni: “Con la sconfitta non c’entra niente chi nell’ultimo comizio ha esaltato Renzi e insultato Ncd?”, chiede polemico. Rapida la risposta di Gasparri: “Non esalto Renzi, tu ne sarai sostenitore”. Ma Formigoni torna sull’argomento: “Diciamolo, in Forza Italia sono tutti inc…con Berlusconi per la sua esaltazione di Renzi e insulto a Ncd a chiusura campagna. Povero Cappellacci”.

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La politica social… che tristezza!

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Sicuramente in 140 caratteri non si può scrivere un pensiero articolato, non si riesce a entrare nel profondo degli argomenti e a dialogare esprimento compiutamente il proprio pensiero, ma certo che le frasi – e più spesso – gli insulti che si trovano in rete lasciano riflettere sul grado di capacità che ancora il genere umano ha per argomentare le proprie ragioni. Nella rete del battibecco mediatico oggi sono caduti anhce Roberto Formigoni, senatore del Nuovo centrodestra, che ha attaccato Gasparri (Forza Italia). Dopo gli insulti volati tra Alfano e Berlusconi sembra ripetersi quello scontro a destra tra “utili idioti” come apostrofati dall’ex premier a i “puri e fedeli” rimasti al fianco del Cavaliere. Leggendo le frasi però, sia da un lato che dall’altro dei politici italiani che ormai sono diventati sempre più social si resta attoniti davanti a frasi che non sono nè taglienti, né sarcastiche ma che esprimono solo, (forse per limitazione del mezzo) tristezza per quel clima politico davvero ridotto a mero pettegolezzo.

 

750mila euro della Rai, soldi pubblici, per ottenere interviste con Formigoni e Cl

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La vicenda la racconta prima il Fatto Quotidiano e poi la riprende Il Giornale. Sarebbero stati 750mila euro, pagati con i soldi pubblici della Rai, a essere versati per ottenere l’esclusiva dei servizi giornalistici dedicati al Meeting di Rimini. La Rai avrebbe offerto un accordo per filmare dibattiti od otte­nere interviste con Roberto For­migoni, Maurizio Lupi o con chiunque tra politici, imprenditori e personaggi pas­si per la manifestazione estiva organizzata da Comunione e liberazione.

Il Giornale scrive:

In so­stanza, entrambi si chiedono che bisogno ci sia di spendere tali somme per avere l’esclusi­va di una manifestazione che sarà pure molto importante, ma che si può tranquillamente seguire con i servizi giornalisti­ci normali come è stato sempre fatto. Soprattutto perché è dif­fi­cile immaginare una valanga di spettatori che si precipitino a guardare le immagini in arrivo da Rimini: solo un ritorno alto di interesse e di ascolti potreb­be giustificare, infatti, un’ope­razione simile. Minzolini sotto­linea che «l’esclusiva si chiede per eventi giganteschi come i Mondiali o le Olimpiadi. Nel ca­so del Meeting- se l’accordo ve­nisse confermato – si trattereb­be in realtà di una sponsorizza­zione a una precisa area cultu­rale- politica, nonostante i con­tinui proclami di indipenden­za dalla politica medesima fatti dai vertici della Rai. Anzi sareb­be la tv pubblica a fare politica direttamente. E tra l’altro verso l’area di riferimento che sta so­stenendo il governo Letta».

In Rai si fa notare che l’accor­do non è ancora definitivo e si attendono le osservazioni della commissione di Vigilanza per prendere una decisione finale. Così Fico ha chiesto ai vertici Rai «quali sono le ragioni che hanno portato l’azienda a pre­sentare questo tipo di offerta agli organizzatori dell’evento che fa capo a Cl. Se il contratto già esistesse – ha aggiunto – sarebbe da stracciare. È assurdo che vengano stanziati soldi pubblici per seguire eventi di questo genere. Allora anche i partiti o le associazioni di cate­goria potrebbero richiedere di essere pagati per garantire il li­bero accesso ai giornalisti per le loro convention. È un nonsen­se , l’ennesimo».

Ha chiesto, invece, Minzolini alla commissione di Vigilanza: «Vista la tipologia di tale accor­do e anche al fine di chiarire i presupposti di tale negoziazio­ne tenuto conto del diritto/do­vere del servizio pubblico radio­televisivo in materia di pluralismo dell’informazione, riterrei utile conoscere se risponda al vero quanto riportato dalle agenzie di stampa, sia con riferi­mento alla effettiva conclusio­ne dell’accordo da parte del procuratore competente sia in relazione all’importo previ­sto». I vertici della tv pubblica hanno risposto che l’accordo (che viene gestito da Costanza Esclapon, direttore della comunicazione e delle relazione esterne) comporta la creazione di uno stand dentro il padiglio­ne fieristico di Rimini dove si svolge il Meeting (…)

Il twitter di Formigoni e il video parodia “Se mi lasci Angelino”

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Roberto Formigoni, attribuisce ai falchi la responsabilità della rottura e lo scrive a chiare note su twitter: “Ovviamente non parteciperemo al Consiglio nazionale domani”. Intanto su internet vola il video della parodia “Se mi lasci Angelino” di Barty Colucci

“Non c’è scissione perché il partito non c’è più, siamo 37 al Senato e 23 alla Camera”, ha detto anche il senatore Pdl. “La proposta dei ministri era stata accolta da Berlusconi – ha aggiunto – poi è stata bocciata dai falchi”.

Dopo Alfano, Schifani! Il capogruppo del Pdl al Senato si dimette

schifani-tuttacronacaLe divisioni all’interno del Popolo della Libertà hanno portato alla scissione divenuta definitiva con la rinascita di Forza Italia. E se, in attesa del 16 novembre, quando si terrà il Consiglio Nazionale, Angelino Alfano ha annunciato la rottura mentre si organizza la nasciata di una nuova forza politica, Nuovo Centrodestra, anche il capogruppo del Pdl al Senato Renato Schifani si è dimesso in attesa della nascita del nuovo gruppo.

E’ rottura! Alfano non aderirà a Forza Italia

rottura-alfano-berlusconi-tuttacronacaAlfano ha deciso: è rottura con Berlusconi. Ha detto il vicepremier: “Non aderiamo a Forza Italia. Pronti nuovi gruppi: si chiameranno Nuovo Centrodestra”. E spiega: “Mi trovo qui per compiere una scelta che non avrei mai pensato di compiere. Non aderire a Forza Italia. Questa mia scelta nasce dal fatto che queste settimane mi hanno dato la riprova di quanto abbiano prevalso le forze più estreme all’interno del nostro movimento politico”. E’ quanto ha detto durante la riunione dei governativi del Pdl.  “Sento fortissimo il bisogno di ribadire che in questi 20 anni non abbiamo sbagliato speranze, ideali e persona. Siamo amici del presidente Berlusconi a cui ribadiamo amicizia e sostegno. Lo sosterremo all’interno del governo a iniziare da una giustizia più giusta e dall’abbassamento delle tasse”.

Alfano: “Il partito dei falchi è quello della crisi al buio”

angelino-alfano-tuttacronacaNel corso della riunione con i governativi del Pdl, che torneranno a riunirsi venerdi alle ore 13, il vicepremier Angelino Alfano ha detto che “Il partito dei falchi è quello della crisi al buio”. Ha inoltre ribadito la necessità di tenere separata la tenuta del governo dalla decadenza di Berlusconi su cui, insiste, “faremo battaglia per difenderlo”.

Mussolini lite con Formigoni e poi l’accusa ad Alfano reo di aver pianto!

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In diretta a “L’aria che tira su La7, Mussolini litigando con Formigoni ha dichiarato che nella riunione per la fiducia il segretario del Pdl pianse: “Un vero segretario dovrebbe alzarsi e parlare e convincerci su posizioni politiche, invece di piangere in faccia a Berlusconi come uno scolaretto che ha fatto una marachella”.  Formigoni risponde: “Se potessi metterei una mano in bocca ad Alessandra”. Pronta la risposta della deputata: “Non ti dico dove te la metterei io” .

La “raccolta dei voti”, uno a uno, per arrivare alla fiducia!

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Anche Formigoni aderisce e afferma: ”Sono pronto a votare la fiducia al governo Letta, insieme al segretario del Pdl Angelino Alfano” e poi sottolinea “si sta lavorando perché il gruppo di Forza Italia voti compatto la fiducia al Governo”, poi ha ripetuto: “Spero che il partito sia compatto su questo fronte, così da garantire la stabilità necessaria al Paese e la nascita di provvedimenti anti-crisi. Anche Berlusconi sta riflettendo su questo punto”.

O Nitto o crisi! Sarà effetto domino sul governo Letta?

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Il Cav. fa il gioco duro, ma nessuno è così forte da poterglielo impedire. E così lancia la sua freccia, quella che potrebbe far rovesciare tutto il governo con un effetto domino. Le affermazioni del sig. B. non lasciano dubbi “Se votano uno del Pd e non stanno ai patti, a quel punto cade il governo.  Adesso  la misura è colma. Non è possibile che vogliono i nostri voti per il governo e danno patenti di impresentabilità ai nostri uomini. Ora basta”. Da grande incantatore rovescia le parti e i “ricatti” fatti al Premier diventano “favori concessi”, dal debito passa a batter cassa e già da domani parte un vertice che metterà il coltello nella piaga di Letta con dei punti a cui il Pdl non vuole rinunciare: primo fra tutti l’abolizione e non la sospensione dell’Imu. Uno dei punti sarà la candidatura di Silvio alla presidenza della Convenzione.

O Nitto o crisi questa è l’ultima crociata del Cav. contro gli italiani… chi può impedirlo? Letta va in ritiro, ma forse sceglierà la clausura.

  

La politica è uno sberleffo agli italiani? Dopo Nitto la Santanchè?

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“Ho appena appreso che abbiamo votato Formigoni alla presidenza della commissione Ambiente del Senato…Ma dico: Formigoni! Un plurindagato!”. Pippo Civati è sconvolto quando esce dall’aula di Montecitorio, nervoso. E non è finita! Formigoni è passato Nitto Palma no. All’orizzonte però c’è odore di Santanchè: il Pdl la propone come vicepresidente della Camera al posto lasciato dal neoministro Maurizio Lupi. Che farà il Pd? Civati non ha dubbi: “Io non la voto!”. Ma non è il solo (per fortuna!) anche altri deputati del Pd, renziani e non incrociati in Transatlantico, rispondono allo stesso modo. Sulla vicepresidenza il voto è segreto, si aspettano quindi i franchi tiratori. Il Giovane Turco Matteo Orfini lo mette in conto: “L’abbiamo visto durante l’elezione del capo dello Stato che il gruppo non tiene…”. Ma stavolta la ‘bomba’ non scoppierà solo tra le mura di casa Pd, il rischio è che stavolta la deflagrazione investa il neonato governo Letta. Ma la politica è diventato solo uno sberleffo agli italiani? Tra nomi “impresentabili” e “franchi tiratori” ci può essere un governo di servizio?

Nitto Palma è un po’ troppo anche per un governo di larghe intese

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Scoppia anche un caso Palma. La commissione Giustizia del Senato non riesce ad eleggere il candidato del Pdl né alla prima né alla seconda votazione. “Ognuno si assumerà le proprie responsabilità”, ha poi commentato il capogruppo del Pdl al Senato, Renato Schifani.

Forse le responsabilità sono di chi l’ha proposto e lo ha candidato alla gogna mediatica!

 

A volte ritornano! Formigoni alla commissione agricoltura…

formigoni

Come si può dare fiducia a un governo così? Se si parla di servizio almeno che si sia coerenti… cosa può pensare un cittadino che vede il nome di Formigoni alla commissione per l’Agricoltura e Capezzone alle Finanze. Formigoni non ha bisogno di prensentazioni, Capezzone è stato condannato, in via definitiva, il 12 febbraio 2010 dalla Corte Suprema di Cassazione per il reato di diffamazione a mezzo stampa. La Suprema Corte ha, infatti respinto il ricorso di Capezzone per una vicenda risalente al novembre 2002, quando ricopriva la carica di segretario dei Radicali Italiani. Attraverso una dichiarazione stampa, questi si era rivolto a Carlo La Speranza, Pubblico ministero nel processo sull’omicidio della studentessa romana Marta Russo, parlando di «comportamenti letteralmente teppistici di alcuni magistrati». 

Queste le liste delle Commissioni:

Camera
commissione Affari costituzionali: Francesco Paolo Sisto (Pdl) – commissione Giustizia: Donatella Ferranti (Pd) – commissione Esteri: Fabrizio Cicchitto (Pdl) – commissione Difesa: Elio Vito(Pdl)
– commissione Bilancio: Francesco Boccia (Pd) – commissione Finanze:Daniele Capezzone (Pdl) – commissione Cultura: Giancarlo Galan (Pdl) – commissione Ambiente: Ermete Realacci (Pd) – commissione Trasporti:Michele Meta (Pd) – commissione Attività produttive: Guglielmo Epifani (Pd) – commissione Lavoro: Cesare Damiano (Pd) – commissione Affari sociali: Scelta civica – commissione Agricoltura: Luca Sani (Pd) – commissione Politiche Ue: Matteo Bordo (Pd)

Senato
– commissione Affari costituzionali: Anna Finocchiaro (Pd) – commissione Giustizia: Francesco Nitto Palma (Pdl) – commissione Esteri: Pier Ferdinando Casini (Sc) – commissione Difesa: Nicola Latorre (Pd) – commissione Bilancio: Antonio Azzollini (Pdl) – commissione Finanze: Mauro Marino (Pd) – commissione Cultura: Andrea Marcucci (Pd) – commissione Lavori Pubblici: Altero Matteoli (Pdl) – commissione Agricoltura: Roberto Formigoni (Pdl) – commissione Industria: Massimo Mucchetti (Pd) – commissione Lavoro: Maurizio Sacconi (Pdl) – commissione Sanità: Emilia De Biase (Pd) – commissione Ambiente: Giuseppe Marinello (Pdl) Resta da definire la commissione Politiche Ue, per la quale è candidato Vannino Chiti (Pd).

Ritornano i “Big”, i condannati e gli indagati… I senior che manovreranno il Parlamento e il Governo attraverso le Commissioni, forse l’organo più importante dell’intero processo legislativo. Come è noto possono essere soltanto referenti all’Aula, ma sempre più spesso hanno funzione deliberante su i disegni di legge.

I segreti di stato ora sono consultabili!

Henry Kissinger-cablo-wikileaks-tuttacronaca

Henry Kissinger l’uomo che ha cambiato il mondo con le sue decisioni, è al centro delle nuove rivelazioni di WikiLeaks. Si chiamano “Kissinger Cables” ed è un database di 1.707.499 cablo (documenti riservati) della diplomazia americana che vanno dal 1973 al 1976. La Guerra Fredda e i suoi segreti che emergono alla luce e danno un volto diverso all’intero sistema politico ed economico globale. In questi file c’è anche il celebre visto per l’America negato a Giorgio Napolitano, le rivelazioni su Formigoni e su Comunione e Liberazione, vi sono le responsabilità del Vaticano e la stretta collaborazione offerta dalla Chiesa ai peggiori regimi dittatoriali che hanno insanguinato l’America Latina. Si alza il velo anche sull’incidente che ebbe Berlinguer in Bulgaria e probabilmente non penseremo più a un banale scontro di automezzi, ma forse inizieremo a riconsiderarlo come un tentativo di assassinare un leader scomodo ai più.

Questi documenti che oggi pubblica WikiLeaks e che riguardano gli anni dal ’73 al ’76 sono stati desecretati dallo stesso governo degli Stati Uniti. Il grande lavoro fatto da Wikileaks è quello di aver creato un database al quale può accedere chiunque e attraverso le parole chiavi possono essere reperiti tutti i documenti desecretati dagli Usa. Si verrà quindi a conoscenza di tanti misteri che sicuramente ne celano altri che ancora sono negli archivi top secret del Pentagono.

Storie di concorsi truccati… caso Èupolis!

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Quando l’aritmetica non torna, probabilmente il concorso è truccato! Èupolis, l’istituto di ricerca, statistica e formazione della Regione Lombardia  indice un concorso per assegnare 40 borse di studio.

I bandi sono due: uno per 31 “giovani laureati”, l’altro per 9 “dottori di ricerca”. Ed è proprio uno dei candidati al secondo concorso che ha fatto partire le indagini con una dettagliata denuncia inviata al procuratore capo Edmondo Bruti Liberati.

Nell’esposto uno degli aspiranti ricercatori tagliati fuori, Antonio Alizzi, professore a contratto di management per l’editoria all’università di Verona, spiega come si sia ritrovato dal primo al secondo posto in graduatoria per una delle nove aree messe a bando. Nella selezione per titoli era risultato, con 40 punti, in cima alla classifica. Alle prove orali, che si svolgono il 18 dicembre, totalizza altri 39 punti e arriva a 79. Ma davanti a lui c’è Filippo Cristoferi, brillante studioso molto inserito nei giri di Comunione e liberazione, tra le firme del Sussidiario – la rivista d’area del movimento e già collaboratore e borsista di Éupolis. Cristoferi ha un punto in più di Alizzi: 80. Ed è molto curioso, osserva il suo concorrente, visto che nella valutazione dei titoli aveva solo 31 punti e per la prova orale altri 46. Come si arriva a 80? Con un incremento di tre punti della valutazione ufficiale, che nella somma finale viene portata da 31 a 34 punti.

Proviamo a chiedere lumi a Stefano Bruno Galli, presidente di Éupolis fino a gennaio, quando ha lasciato l’incarico per candidarsi come consigliere regionale con la lista “Maroni presidente”: «Non ho seguito io quel concorso e nemmeno le consulenze: di tutto si è sempre occupato il direttore generale, Alberto Brugnoli». Brugnoli, manager di area Cl, professore di Economia all’università di Bergamo, replica che «è tutto chiarissimo, limpido. Ci sono stati candidati che hanno chiesto la revisione delle loro valutazioni. Ma ora c’è un procedimento in corso in autotutela, ne parliamo quando sarà tutto definito».

A guardare i documenti del concorso, però, la versione di Brugnoli non emerge così lampante. Si scopre, invece, che ci sono due graduatorie: una parziale, pubblicata il 12 dicembre e subito rimossa dal sito Internet, nella quale viene riportato il “vecchio punteggio”. E una definitiva  ma resa nota solo in seguito ai candidati  che rettifica i punteggi. Il 14 dicembre la commissione giudicatrice viene convocata «per le vie brevi» e il vicepresidente, «considerata l’assenza del presidente, dà atto di avere da quest’ultimo ricevuto alcune richieste di candidati relativamente ai punteggi attribuiti nella valutazione dei titoli». La richiesta di revisione, però, non riguarda Cristoferi ma un’altra candidata che è stata «erroneamente esclusa, per mero errore materiale nella trasmissione degli atti». Già che c’è, la commissione riconsidera anche il punteggio di Cristoferi e sostiene di essersi accorta che «non è stato attribuito un punteggio coerente ai titoli e alle pubblicazioni allegati alla domanda da lui presentata». Nessuna spiegazione, però, su quali siano stati gli errori emendati.

Alizzi non è l’unico a contestare gli esiti del concorso. Anche Giuseppe Feola, l’avvocato che assiste un altro candidato  in questo caso per quanto riguarda il bando per i “giovani laureati”  è pronto a dare battaglia legale contro il concorso. «Appare evidente che l’unica differenza tra il curriculum del mio assistito e quello dei vincitori sta nel fatto che non avesse pregressi rapporti con Éupolis. Altri, invece, hanno potuto vantare dottorati di ricerca all’interno dell’ente. Se la borsa era riservata ai giovani laureati e se c’erano anche borse riservate ai giovani dottori, non era più corretto che i detentori di questi titoli concorressero per le borse a loro riservate?». Il risultato è stato che alla fine, tra i “giovani laureati”, figurerebbero ricercatrici ultraquarantenni che già collaborano da tempo con l’istituto. Una stabilizzazione dei precari mascherata? «Non è così» assicura Brugnoli, che respinge l’immagine di un carrozzone iperfinanziato, generoso di incarichi a ciellini e dai risultati “incerti” sul piano della ricerca.

Solo nel 2011 Éupolis ha ricevuto dalla Regione 12,6 milioni di euro per progetti che vanno da un generico “contributo per le attività istituzionali  anno 2011” (3,5 milioni come prima tranche) al “trasferimento risorse gestione osservatori Dg Famiglia” (2,2 milioni). Il 42,6 per cento dei 55 milioni spesi in ricerche, su cui un audit interno ha sollevato perplessità, sono finiti a Éupolis, che vanta tra i suoi consulenti diversi ciellini tra cui l’ex sottosegretario formigoniano Robi Ronza, fondatore del Sabato, e sua figlia. Ma Brugnoli assicura che il suo non è un feudo Cl: «Sono pochi nomi, selezioniamo solo gente competente…».

 

Il celeste Formigoni viveva in paradiso!

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Vacanze da sogno e pagate da Daccò, non ci sono dubbi per l’operatore turistico Giuseppe Danzi che organizzò i capodanni più famosi d’Italia.

Primo Capodanno, 2006-2007 
«Daccò nel settembre 2006 mi contattò dopo molto tempo che non ci sentivamo e mi chiese se potevo organizzare per lui ed i suoi amici una vacanza per il Capodanno 2006-2007 in Sudamerica con le migliori sistemazioni possibili nelle località selezionate. Il viaggio, della durata di poco meno di 15 giorni, prevedeva un giro dell’Argentina, Patagonia e Brasile. Daccò mi indicò, come persone che avrebbero partecipato al viaggio, oltre a se stesso, sua moglie, la figlia Monica con il fidanzato, Alberto Perego ( convivente del governatore nei Memores Domini , ndr) e Roberto Formigoni, che rientrò in Italia prima dell’ultimo trasferimento in Brasile). Il costo del viaggio è stato di circa 10 mila euro a persona ed è stato pagato da Daccò parte in contanti e parte con bonifico».

Secondo Capodanno, 2007-2008 
«Anche quell’anno Daccò mi ha chiesto di organizzare un viaggio nel periodo di Capodanno dicendomi che preferiva una vacanza stanziale. Mi indicò come meta del viaggio Anguilla ( ai Caraibi , ndr) e mi chiese di selezionare delle ville presso le quali poter soggiornare. I partecipanti al viaggio erano gli stessi dell’anno prima», quindi anche Formigoni. «Il viaggio è durato quasi 15 giorni. Fu selezionata una villa (Altamer) al prezzo complessivo di circa 130 mila dollari, comprensivo della prima colazione e del personale di servizio. A tale somma si devono poi aggiungere i biglietti aerei di circa 3.500 euro a persona, lo scalo a Parigi (con pernottamento), i pranzi e le cene, nonché i noleggi di auto e barche ed escursioni in loco. Anche in questa occasione pagò tutto Daccò».

Terzo Capodanno, 2008-2009 
È quello della domanda nella videochat: «Anche per il 2008-2009 ho organizzato le vacanze di Daccò e dei suoi amici. Fu prenotata la stessa villa dell’anno prima al prezzo di circa 140 mila dollari. Il viaggio è durato circa 15 giorni con scalo a Parigi, ma questa volta i passeggeri erano Daccò, la moglie, la figlia, Perego, Formigoni, Mauro Villa ( suo segretario particolare, ndr). Ricordo che a metà vacanza Villa tornò indietro e al suo posto andarono il fratello di Formigoni, Carlo, accompagnato dalla moglie. Il costo del volo si aggirava intorno ai 3.500 euro a persona. Tutti i costi furono sostenuti da Daccò».

Quarto Capodanno, 2009-2010 
«Il viaggio è stato organizzato nello stesso identico modo di quello dell’anno precedente. Stessa villa, stessi partecipanti, stesse modalità di prenotazione e di pagamento» saldato da Daccò.

Quinto Capodanno, 2010-2011 
Poiché «c’erano state lamentele da parte degli ospiti di Daccò sull’adeguatezza dei servizi erogati dalla società Altamer presso la villa, per il Capodanno 2010/2011 Daccò decise di prenotare una villa a St. Marteen il cui costo era di poco inferiore, credo sui 130 mila dollari. Esclusa la figlia di Daccò, i partecipanti sono rimasti gli stessi; dopo una settimana sono stati raggiunti dal fratello di Formigoni e dalla moglie. A differenza dell’anno precedente, per questa vacanza non ho prenotato alcun volo in quanto Daccò ha utilizzato un jet privato, credo il Challenger del San Raffaele. Per quanto a mia conoscenza tutti i costi sono stati sostenuti da Daccò».

 

Sanità? Formigoni si difende… “accuse false!”

No, non è a sua insaputa questa volta, sono proprio “accuse false”! E poi lui ha garantito il pareggio di bilancio… avrà iscritto anche le tangenti come attivo di cassa?

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Che brutto spettacolo! Formigoni si candida al senato

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“L’amicizia fra i popoli” è una truffa da 1mln di euro

Un milione di euro sono stati sequestrati nell’ambito di una indagine sulla Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, l’assise di Cl che si tiene tutti gli anni a Rimini, condotta dalla guardia di finanza e dalla magistratura riminese.

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Elezioni presidenziali in Lombardia: Pdl disposto ad alleanza con Lega Nord

Formigoni afferma che nel Pdl hanno comunque persone idonee a ricoprire l’incarico.

Il “Celeste” non sale in cielo!

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