Il flop di Salvo Sottile: sospesa Linea Gialla

salvo-sottile-tuttacronacaSalvo Sottile ha lasciato Mediaset a favore di La7 ma il suo si è rivelato un passo falso. Il suo programma Linea Gialla, infatti, ha faticato a decollare. Non solo: ha subito anche diversi cambiamenti durante la programmazione, passando dalla cronaca nera all’attualità, a causa degli ascolti non in linea con la rete. Nonostante le mutazioni, tuttavia, nulla è riuscito a risollevarne le sorti e così la trasmissione è stata sospesa dal palinsesto di La7. “Linea gialla” registrava in media ascolti inferiori al 3%, mentre ha toccato il 2,3% durante l’ultima puntata del 25 febbraio, con ospite Raffaele Sollecito.

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Nel RenziDay arriva il flop di Forza Italia e Berlusconi non si presenta!

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Il RenziDay doveva essere anche il giorno in cui Silvio Berlusconi sul palco di piazza San Lorenzo in Lucina, davanti alla sede romana di Forza Italia doveva lanciare “Missione Azzurra”, iniziativa che punta a creare 4 mila club di Forza Italia, ma dopo 3 ore d’attesa arriva il laconico annuncio che il Cavaliere non arriverà. Almeno Renzi dopo 3 ore ha aperto la porta ed è uscito a ufficializzare il suo Governo, preceduto anche da un “arrivo arrivo questa è la volta buona” che aveva riconfortato i tg e i giornalisti che avevano esaurito ogni forma di intrattenimento e avevano finito tutti i pronostici! Ma il palco di Forza Italia invece resta vuoto se non fosse per un saluto veloce da parte di Marcello Fiori,responsabile nazionale Club Forza Silvio, Annagrazia Calabria, deputata e responsabile movimento giovanile di FI e Simone Furlan, Fondatore dell’Esercito di Silvio. La delusione per quei pochi, ma veramente pochi che oggi erano presenti è cocente: a. “Siamo così pochi perché ormai non crediamo più in niente”, si giustifica una signora. “Evidentemente è stata pubblicizzata male”, è l’opinione di un altro. “Una giornata con tanti impegni istituzionali” è la spiegazione “ufficiale” di Fiori nel brevissimo interventi dal palco. Flop che ancora un volta fa rimpiangere a Berlusconi che quel Matteo Renzi è uomo del Pd… ma forse ancora non è tutto perduto!

Soldi per gli alluvionati non ce ne sono… ma la Sardegna li dà a Mediaset

SWEET_SARDINIA_gruppo-tuttacronacaAvete presente il reality Sweet Sardinia? No? Non c’è di che meravigliarsi, visto che la scorsa estate ha ottenuto, su La 5, canale del gruppo Mediaset, appena lo 0.7% di share. Eppure questo show sconosciuto è stato coprodotto dalla Regione Sardegna, insieme alla Showlab di Torino, con soldi pubblici. Il programma, che vedeva otto coppie di giovanissimi fare a gara per chi “s’innamorava di più” e girare in barca, sarebbe dovuto essere un veicolo di promozione turistica dell’isola. Proprio a questo reality Il Fatto Quotidiano ha dedicato un pezzo intitolato “La Sardegna alluvionata regala i soldi a Mediaset”, sottolineando che la Regione ha sborsato 900mila euro mentre altri 50 mila sono arrivata dalla Film Commission Sardegna, sempre casse pubbliche. Il programma, si è detto, non l’ha visto nessuno. Spiega Emiliano Liuzzi:

“Grande veicolo di promozione turistica”, disse Cappellacci ai suoi. C’è un piccolo problema: l’idea del programma era anche buona, ma lo share è stato dello 0,7 per cento. Non l’ha visto nessuno. Dentro e fuori dalla Sardegna. Confessa in maniera molto candida di non averlo visto nemmeno la conduttrice Barzaghi, 34 anni ancora non compiuti, curriculum di tutto rispetto, famosa per aver partecipato alla fictionElisa di Rivombrosa e, alcune settimane fa, a Ballando con le stelle, eliminata dalla giuria e uscita con una costola rotta: “Lavoravo al programma di Milly Carlucci quando è andato in onda il reality”, ha detto. “Purtroppo non l’ho visto. Mi hanno detto però che era molto carino”. Non sappiamo chi abbia potuto riferire una cosa del genere, visto che il programma de La 5, canale digitale Mediaset, non ha avuto il minimo successo. Nessun giornale che ne abbia parlato. Sui soldi c’è poco da aggiungere. Buona parte ce li ha messi la Regione Sardegna. 950 mila euro. Tondi tondi. Se facciamo un conto alle famiglie rimaste senza casadopol’alluvioneCappellacci ha potuto offrire 600 euro. Di più non poteva fare. Con i soldi pagati per il reality avrebbero potuto dare a ogni famiglia il doppio. Invece sono serviti per fare tivvù. Lo spiegherà Cappellacci agli alluvionati nei prossimigiorni il motivo. Difficile che gradiscano. Ma è abile. Può farcela.

Shock ad Andria: artificieri ed esercito in piazza. Ma…

andria-saldi-tuttacronacaAllarme questa mattina ad Andria, nel Barese, dove i cittadini sono stati svegliati dall’arrivo di artificieri, polizia, militari dell’esercito, carabinieri del RIS, vigili del fuoco e ambulanze. Il tutto perchè è stato rinvenuto, in Piazza Catuma, un ordigno nascosto in un borsone abbandonato e trovato da due bambini che giocavano in compagnia del papà e della mamma. La zona è stata messa in sicurezza e poco dopo, sotto lo sguardo attonito dei passanti, l’ordigno è esploso. E’ stato allora che il bluff è venuto alla luce: si trattava infatti di una pubblicità per i saldi all’interno di un centro commerciale a Molfetta. Tutte le persone intervenute, circa una ventina, erano attori impegnati nelle riprese della pubblicità.

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Quando ai saldi… ci si presenta in biancheria intima!

saldi-tuttacronacaSono iniziati i saldi e, nonostate Confcommercio e Cna prevedano un calo fino al 20%, decine di clienti hanno dato l’assalto al negozio Desigual in via del Corso a Roma. Il brand spagnolo ha infatti lanciato il cosiddetto ‘seminaked party’, garantendo di vestire gratuitamente i primi cento clienti che si fossero presentati in mutande.Pienone di clienti in slip anche nelle altre città d’Italia, soprattutto a Torino.

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Saldi al via ma non ci si aspetta il pienone

saldi-tuttacronacaSaldi al via ma gli italiani pronti ad aprofittarne diminuiscono: in percentuale, si passa infatti, stando a una ricerca di Confcommercio Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research, dal 60,5% al 58,3% mentre scendono del 6,3% i consumatori che ritengono importante il periodo dei saldi. Si salva il web, con gli acquisti online che crescono del 37%. La quasi totalità dei consumatori che sono soliti acquistare on line “spesso” o “molto spesso”, sottolinea la ricerca, ritiene che il canale della rete sia generalmente più conveniente rispetto ai classici punti vendita tradizionali. La pensano in questo modo soprattutto le donne e il segmento di popolazione più giovane, vale a dire fino a 44 anni. Anche le imprese del commercio non sono positive e si attendono quest’anno una lieve flessione delle visite da parte dei clienti (-0,4%). Il 67% dei cacciatori di offerte – secondo Confcommercio – farà shopping nei negozi abituali e l’83% comprerà prodotti sia di marca che non, anche se cala la quota di chi è interessato esclusivamente all’acquisto delle griffe(-4,3% rispetto al 2013).

Iniziano i saldi: tra speranza e paura del flop

saldi-tuttacronacaIniziano oggi in Valle d’Aosta, Campania e Basilicata i saldi, che nei prossimi giorni prenderanno l’avvio anche nelle altre regioni e continueranno fino a fine febbraio o primi giorni di marzo. E se Codacons alcuni giorni fa aveva previsto un flop, ora Confcommercio ha spiegato che le aspettative di guadagno in tutta Italia sono di 5 miliardi e 400 milioni di euro pari al 18,8% del volume d’affari dell’intero settore. Stando alle stime, si spera che ogni famiglia spenda circa 340 euro in capi di abbigliamento. Stando alle aspettative di Confocommercio, saranno sedici milioni le famiglie italiane, su un totale di quasi ventisei milioni, ad affollare i negozi. Un dato clamorosamente smentito dall’Osservatorio di Federconsumatori che parla invece di meno di 9 milioni di famiglie propense ad acquistare con i saldi, con una riduzione della spesa pari all’11,3%.  Che si riesca a raggiungere il pienone e che si arrivi a cifre da record è piuttosto inverosimile come dato, visto che anche durante il perido natalizio i negozi non erano affollati come sperato. Va inoltre sottolineato che in questa stagione di saldi i controlli saranno più rigorosi e sembra che possa essere scongiurato il ricorrere ai fondi del magazzino.  Ad eccezione della Sardegna, a causa dei danni per l’alluvione, i saldi sono iniziati con un mese di anticipo, il resto del paese si adeguerà entro sabato. Ma da Codacons scatta la denuncia: otto negozianti furbetti su dieci, a Napoli, Milano e pure a Roma, hanno già avviato i saldi dal 30 dicembre, con largo anticipo sulla data ufficiale e cercando di attirare i consumatori in ogni modo.

Quasi al via i saldi… e si prevede il flop!

saldi-invernali-tuttacronacaMancano pochi giorni ormai ai saldi invernali, che inizieranno il 4 gennaio in gran parte d’Italia, e già si prevede il flop. Il Codacons stima infatti che solo il 35% delle famiglie prevede di fare qualche acquisto durante gli sconti, il 5% in meno rispetto ai saldi invernali 2012. Viene inoltre sottolineato che la spesa media delle famiglie non supererà i 200 euro. Per quel che riguarda le vendite, rispetto ai precedenti saldi invernali si prevede una riduzione media del 12,5% con punte di un -30% nel Mezzogiorno.

Il flop di Bieber: Believe affonda al botteghino

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Davvero un flop che nessuno si sarebbe potuto immaginare, Justin Bieber, l’idolo di migliaia di ragazzine nel mondo non è riuscito a bissare il successo di “Never say Never”, forse anche a causa dei continui tweet in cui annunciava il suo ritiro, a cui poi è seguita la smentita, non hanno certo giovato a “Believe”.  Il film, uscito a Natale, ha incassato solo 1 milione e 200 mila dollari e si è collocato al 14° posto. Bieber è stato affondato da “TheHobbit” che si è piazzato primo con circa $9.3 milioni e dal nuovo film di Leonardo Di Caprio “Wolf of Wall Street” che è arrivato secondo con 9.1 milioni, al terzo posto “Anchorman 2” con un incasso di 8,1. Considerato che il film di Justin era in programma in mille sale, la media per cinema è stata appena 1200 dollari di incassi.

Junk food e trash spot: Fonzies fa flop!

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Allusione sessuale dopo allusione non c’è nulla di divertente nello spot della Fonzies. Non può essere divertente il ragazzino con gli occhiali che finisce per essere strumentalizzato come l’adolescente nerd che si vanta inizialmente con la mamma delle dimensioni del suo pene per poi scoprire dopo 25 secondi di cattivo gusto  – che vanno dalla nonna che lo annuncia al balcone all’automobile con gli altoparlanti che gira per il paese ad annunciare i “2 cm in più” – che si tratta di patatine e non del pene. L’abbinamento è errato e la pubblicità finisce nel trash e non strappa la risata, ma come fa notare il Fatto Alimentare:

Purtroppo in Italia non esiste una legge in grado di censurare pubblicità con un richiamo esagerato alla sessualità o che non rispettano la dignità della donna. Il regolamento dell’Antitrust non prevede regole per questi ambiti. Per arginare il cattivo gusto e l’esuberanza creativa dei pubblicitari abituati ad offendere la figura della donna o a usare allusioni sessuali bisogna rivolgersi all’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, che di solito è molto efficiente quando si tratta di censurare spot spazzatura e pubblicità sessiste.

Ieri il Fatto Alimentare ha  inviato una richiesta per far interrompere lo spot.

 

Flop d’oro per Striscia, peggior esordio di sempre, ma superati i 6 mln

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Il peggior esordio di sempre per Striscia la Notizia ma comunque superiore ai 6 milioni di spettatori e soprattutto la vittoria contro il   competitor di Rai1 Affari tuoi . A Mediaset esultano per gli ascolti anche se i critici non mancano e parlano anche di “effetto curiosità” destinato a svanire puntata dopo puntata. Fra le altre trovate anche l’imitazione di Belen  e della Minetti…  dalla satira sociale si passa al gossip.

Al Lido arriva l’aliena a caccia di uomini: la Johansson in “Under the Skin”

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In Italia non è ancora chiaro quando sarà visibile il film “Under the skin” tratto dall’omonimo romanzo di Michel Faber, diretto da Jonathan Glazer e interpretato da Scarlett Johansson, ma oggi sarà presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. La Johansson, nel ruolo di una creatura extraterrestre fisicamente perfetta, arrivata sulla Terra in cerca di prede umane da conquistare con la sua prorompente bellezza, alla fine avrà l’opportunità di conoscere e apprezzare la natura degli uomini e delle donne fino a mettere così in dubbio la propria identità e origine aliena.

Ma se sulla carta era tutto perfetto, con una protagonista che era anche tra le star più attese al Lido, nella realtà di certo non c’è stata la reazione sperata. Questa mattina, alla proiezione per stampa e critici, molte persone hanno lasciato la sala prima della fine mentre chi è rimasto ha dedicato all’opera deboli applausi sovrastati però dai fischi. Manca ancora però il verdetto del pubblico, che arriverà dopo le proiezioni delle 19.30 in Sala Grande e delle 20 al PalaBiennale.

La Rai fa flop! Il servizio pubblico non fa share?

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E’ Carlo Tecce sul Fatto Quotidiano a non usare mezzi termini “La Rai è una fabbrica di flop”. Il giornalista fa anche nomi e cognomi e non parla certo di programmi sconosciuti o di nicchia. Tra i nomi figurano:  David Parenzo, Nicola Porro e Neri Marcorè.

Il venerdì sicuramente è un giorno difficile, già lo è in inverno figuriamoci d’estate, ma certo che i dati mostrati da Tecce sul Fatto Quotidiano sicuramente fanno riflettere: David Parenzo “La Guerra dei mondi”, quattro puntate sull’attualità andate in onda tra giugno e luglio per poi riprendere in autunno, hanno avuto uno share conclusivo del 3,5%, parecchio al di sotto della media del 7,9%. Per questo, scrive Tecce, la Rai chiederà al direttore di rete Andrea Vianello di chiudere la trasmissione.

Vittime del cattivo share legato al calendario sono stati anche Neri Marcorè con il suo spettacolo del lunedì sera, e Fabio Fazio, che ha rinunciato al lunedì ripiegando sui tradizionali sabato e domenica.

Anche un giornalista della carta stampata già prestato alla televisione (La7) come Nicola Porro ha deluso le attese con il suo programma “Virus” e anche qui Tecce rileva il danno:

Virus si è inclinato a 5,25% di share, ma il vicedirettore del Giornale avrà la rivincita in autunno. Tentare può nuocere. Perché i piccoli chimici di viale Mazzini giocano con i milioni di euro, questi prodotti sono stati venduti ai pubblicitari con stime ben maggiori: per una semplice ragione, altrimenti nessuno li avrebbe “comprati”. Il danno estivo si può riparare, quel che non si ripara, e consiste in uno spreco, sono le scenografie e il lavoro che vanno al macero. E anche quei professionisti coinvolti che, responsabili o immuni, sciupano un’occasione. Mancano ancora due mesi, di pazienza e attesa, all’apertura del bar sport di Antonio Polito che non dovrà far rimpiangere il processo di Biscardi. Polito, forse, opterà per la grazia.

 

Il mondo guarda all’Italia… e al flop di Grillo!

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E’ catalizzata su Grillo l’attenzione della stampa estera, tutta per quella caduta rovinosa dell’ex comico che è volato in alto alle precedenti elezioni e per il quale è stata ancora più dolorosa la caduta alle ultime amministrative. Pd e Pdl si suddividono poche righe, ma i titoli sono tutti per Beppe. Che affonda, evapora, crolla, così diconoi. Gli elettori “illudono Grillo ai comizi”, “Guadagna l’astensione e perde Grillo”, tutti titoli che sottolineano il flop del movimento, nelle urne. Solo El Diario sottolinea il fallimento dei sondaggi e la relativa “sorpresa” del risultato. Ma le amministrative sono state anche astensionismo, ed è infatti questo il secondo tema preferito. Nessuno però all’estero, pur esesndo gli interlocutori preferiti dal leader che parla di stampa venduta quando guarda all’Italia, espone la teoria elaborata dallo stesso Grillo, mancano i riferimenti  al poderoso blocco sociale di pensionati e dipendenti pubblici che tramerebbe alle sua spalle. Del resto solo in Italia quando qualcosa va male si cercano cause esterne…

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Il flop di Anonymous in Israele, ma Coca Cola è ko!

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Anonymous questa volta ha fatto un mezzo «flop». L’annunciato attacco cybernetico del celebre gruppo di hacker contro i siti Internet israeliani – in sostegno alla lotta palestinese – non è riuscito a «cancellare» dal web lo Stato ebraico. Yitzhak Ben Yisrael, dell’Ufficio nazionale cibernetico del governo – citato da Ynet – ha detto che gli hackers hanno «generalmente mancato di abbattere i siti chiave». «Anonymous non ha le capacità di danneggiare le infrastrutture vitali del paese», ha aggiunto Ben Yisrael sottolineando che l’intenzione del gruppo di hackers era «creare rumore nei media sui temi a lui più vicini».

A partire da sabato notte, diversi i siti Internet sono stati presi di mira da Anonymous che, in tempo reale, aggiorna l’elenco tramite il proprio account twitter. Secondo quanto rivendicato dagli hacker-attivisti l’attacco cibernetico – condotto in nome della «situazione umanitaria a Gaza», paragonata «all’Olocausto» – ha colpito diversi siti web israeliani come quello della Coca cola (che alle 11 di domenica mattina risulta fuori uso), il sito dell’Ufficio Centrale di Statistica e i siti della borsa e del ministero delle Finanze (che però hanno negato). Sulle home page di piccole e medie aziende israeliane intanto sono comparsi slogan anti-Israele. I media israeliani riferiscono che in risposta, attivisti dello Stato ebraico hanno in seguito bersagliato siti di gruppi islamisti radicali pubblicando messaggi pro-Israele.

Pippa tra i fornelli!

pippa in cucina

Pippa Middleton ci riprova. Dopo il flop editoriale del suo libro d’esordio, ora si dedichera’ a scrivere una rubrica di cucina sul magazine dei supermercati britannici Waitrose. La sorella della duchessa di Cambridge dara’ ai lettori consigli su manicaretti da preparare e su come si organizzano feste e cene. Pippa deve cercare di rifarsi un’immagine dopo il tracollo del suo libro ‘Celebrate!’, stroncato dalla critica.

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