“Ce l’abbiamo fatta! Commissione Ue annuncia ora ok a più flessibilità per i prossimi bilanci per i Paesi come Italia con conti in ordine. Serietà paga”. Così il Premier Letta twitta la sua gioia sul web. L’europa si ravvede, l’Italia esulta e arriva la conferma in una nota di Palazzo Chigi:
“Il governo italiano raccoglie con grande soddisfazione un risultato importante, forse il più importante di tutti nel rapporto con le istituzioni europee. Il presidente della Commissione Europea, Barroso ha infatti appena annunciato a Strasburgo per i paesi usciti dalla procedura di deficit eccessivo, come l’Italia, una maggiore flessibilità di bilancio nel 2014 per investimenti produttivi e per rilanciare la crescita” si legge. “È il premio per la scommessa che questo governo ha fatto fin dall’inizio sul rispetto degli obiettivi di finanza pubblica” concludono da Palazzo Chigi.
Ma nella sostanza cosa comporta la flessibilità di bilancio?
Come annunciato dalla Commissione Ue, per i Paesi “virtuosi, cioè quelli con i conti in ordine, verranno consentite “deviazioni temporanee dal raggiungimento dell’obiettivo di medio termine” per permettere “investimenti pubblici produttivi”.
Quello che è importante è il cambiamento di rotta, non più austerità sterile, ma concedere investimenti pubblici produttivi che possano innescare una nuova ripresa all’interno dei Paesi. Consentire quindi di “sforare” il bilancio per poi in prospettiva avere più entrate proprio da questi meccanismi virtuosi che vengono messi in essere con i soldi pubblici. E’ una svolta economica importante in un Europa che sembrava ormai presa in una “spirale medievale” senza via d’uscita. E’ la vittoria di Letta, di Hollande e di coloro che hanno creduto di poter imporre una linea diversa da quella della “ragioneria spicciola” che con miopia stava portando alla catastrofe. Il primo segnale si era avuto ieri con la Merkel che aveva dichiarato la sua lotta alla disoccupazione affermando “non ci deve essere una generazione perduta”. Un annuncio che forse vale per la Germania, perché in Italia una generazione se non anche due sono state bruciate… ma meglio tardi che mai!