Le casse dello Stato, come afferma la guardia di Finanza nel bilancio dell’attività del 2013, hanno dovuto fare a meno di 5 miliardi di euro a causa sia degli sprechi nella pubblica amministrazione che di truffe ai finanziamenti nazionali e comunitari. Per questo,oltre 19 mila i soggetti segnalati all’autorità competente. Nel corso di 12 mesi, le Fiamme Gialle hanno individuato 3.435 ‘falsi poveri’ che hanno irregolarmente ottenuto i benefici delle prestazioni sociali agevolate a sostegno dei meno abbienti mentre si sono accertate frodi previdenziali ed assistenziali per 82 milioni di euro, nella maggior parte relative ad erogazioni a sostegno dell’invalidità (389 casi), del lavoro agricolo (4.210 casi) ed ‘assegni sociali’ (445 casi). Nello stesso arco di tempo, i finanzieri hanno eseguito oltre 25 mila interventi per arginare gli sprechi e bloccare le frodi, concentrandosi in particolare su quei reati specifici di amministratori, funzionari e impiegati pubblici: corruzione, concussione, peculato, abuso d’ufficio. In questo modo, quello che è venuto alla luce è che ci sono stati danni erariali e sprechi per 3,5 miliardi, un terzo dei quali riferibili al solo settore della sanità pubblica, e truffe ai finanziamenti pubblici nazionali ed europei, attraverso indebite percezioni o richieste, per 1,4 miliardi. A carico dei responsabili sono stati disposti sequestri di beni mobili, immobili, valuta e conti correnti per 309 milioni. Per quel che riguarda le truffe al Servizio sanitario nazionale, invece, 1.173 persone sono state denunciate e ammontano a 23 milioni i danni. Per concludere, 1.704 sono le persone segnalate tra dipendenti pubblici e committenti per casi di incompatibilità e doppio lavoro, con conseguente contestazione di sanzioni amministrative per oltre 21 milioni di euro.
Gli uomini della Guardia di Finanza si trovano nelle sedi di 41 squadre di serie A,B e minori per acquisire documentazione relativa ai contratti tra i club, calciatori e procuratori. L’indagine è condotta dalla Procura di Napoli è la prosecuzione di quella già iniziata nel 2012. Oggi si apprende che sono almeno 12 i procuratori coinvolti nell’indagine e i reati ipotizzati vanno dall’associazione a delinquere, evasione fiscale internazionale, fatture false e riciclaggio.
I contratti acquisiti – come si legge in una nota della Procura di Napoli – si riferiscono in particolare a rapporti fra club e calciatori rappresentati dai procuratori sportivi Alejandro Mazzoni e Alessandro Moggi. Tra le società perquisite anche Milan, Juventus, Napoli, Lazio, Inter, Roma e Udinese. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Melillo e dai pm Ardituro, Capuano, Ranieri e De Simone.
L’elenco delle società nelle cui sedi hanno operato i finanzieri comprende anche Parma, Pescara, Palermo, Atalanta, Juve Stabia, Benevento, Genoa, Catania, Spezia, Piacenza, Livorno, Bari, Vicenza, Siena, Reggina, Chievo, Cesena, Grosseto, Gubbio, Lecce, Ternana, Sampdoria, Triestina, Fiorentina, Portogruaro, Brescia, Mantova, Torino e Albinoleffe. L’inchiesta, si evince dalla comunicazione della Procura, riguarda anche alcune società straniere di cui non sono stati resi noti i nomi.
Sono oltre 50 gli accordi tra società di calcio, procuratori e giocatori su cui sta indagando la Guardia di Finanza: tra questi ci sono quelli dell’ex attaccante del Napoli Lavezzi e del centrocampista del Milan Nocerino. Tra gli altri anche quello di Ciro Immobile e di Giuseppe Sculli.