Le colline di cioccolato

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Chi lo ha detto che le Filippine e in particolare  l’arcipelago delle Visayas, formato da sei isole tra cui Cebu e Bohol sono conosciute solo per le spiagge paradisiache? Proprio in questa zona sorgono le “colline di cioccolato”.  Si tratta di 101 colline di scisto, spesso verdeggianti ma a volte più scure, come il giorno in cui un americano le ha paragonate a cupole di cioccolato.  Queste collinette rotondeggianti, come delle grosse gobbe di cammello, una accanto all’altra, alte circa 120 metri, sembrerebbero  il prodotto del sollevamento e di una successiva erosione di antichi depositi coralliferi.

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Gli alberi con i detriti nelle Filippine: il primo Natale dopo il tifone

natale-filippine-tuttacronacaAnche in mezzo alla desolazione si festeggia il Natale, in cerca di un po’ di conforto e speranza. E così, nelle Filippine, gli sfollati hanno fatto ricorso a tutta la loro inventiva per creare degli alberi con cui celebrare la festa. Nelle baraccopoli dove hanno trovato rifugio a seguiro del tifone Hayan, che ha  provocato più di 5000 vittime, hanno così fatto la loro comparsa degli inusuali addobbi creati con quello che avevano a disposizione.

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Totti campione nel campo e nella vita: l’appello per le Filippine

Totti-unicef-tuttacronacaFrancesco Totti, capitano della Roma e ambasciatore dell’Unicef, ha lanciato un appello per l’emergenza Filippine. Nel video-messaggio il calciatore spiega: “Sulle Filippine si è abbattuto il più potente tifone mai registrato al mondo. Milioni di persone sono state colpite dal disastro, molti sono bambini. L’Unicef e il World Food Programme stanno già rispondendo all’emergenza, distribuendo aiuti di prima necessità. Ma occorre fare presto. I bambini delle Filippine e le loro famiglie hanno bisogno di aiuto, ora”. Per sostenere i programmi di aiuto basta donare un euro inviando un sms al 45590 da cellulare e due euro da rete fissa. “E’ una corsa contro il tempo!” conclude Totti. L’Unicef sta organizzando gli aiuti per quel che concerne i settori della sanità, nutrizione, acqua, servizi igienico-sanitari, istruzione e protezione dell’infanzia mentre il WFP è al lavoro per mobilitare il cibo e organizzare il supporto logistico e per le telecomunicazioni per le operazioni di soccorso, con ponti aerei dalle basi di Pronto Intervento Umanitario nel mondo.

Una vittima italiana nel disastro delle Filippine

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Una vittima italiana è stata identificata nelle Filippine. La donna sarebbe morta in seguito a un infarto dopo il passaggio del tifone Haiyan. Al momento secondo il ministero degli Esteri mancano ancora due italiani all’appello «Tutti sono monitorati e una donna è stata ritrovata senza vita, deceduta pare a causa di un infarto per il tifone Haiyan», ha detto il ministro Bonino a margine di un suo intervento a Milano per la conferenza ‘Science for Peace’. «Mancano due soli italiani all’appello», ha aggiunto precisando: «È anche possibile che non si riescano a mettere in contatto con l’Italia, perchè i cellulari non funzionano».

«Proprio questa mattina alle 8 è atterrato il primo cargo di Agire (l’Agenzia italiana per le risposte alle emergenze, ndr) e della cooperazione italiana. Atri sono in partenza, uno già domani, anche su Manila, con materiali che avevamo o a Brindisi nel deposito o a Dubai». A dirlo Emma Bonino, il ministro degli Affari Esteri, a margine del suo intervento alla conferenza mondiale di ‘Science for Peacè, all’università Bocconi di Milano. Le principali difficoltà nel raggiungere le Filippine, spiega poi il ministro, sono legate alla devastazione del territorio: «Stiamo parlando – ha continuato – di 2milioni di sfollati e 400mila case allagate e una situazione di grande difficoltà per raggiungerli. Per cui non solo non bisogna intasare gli aeroporti, ma il problema è anche quello dei trasporti: le zone colpite sono lontane e servono delle navi per distribuire gli aiuti». A proposito della ‘macchina della solidarieta« che si è attivata in Italia per aiutare Manila, la Bonino ha specificato che è necessario »avere cuore e disciplina«. »Non dobbiamo – ha proseguito – mandare quello che abbiamo, ma quello che serve. Siamo in collegamento soprattutto con Echo (la direzione generale per gli aiuti umanitari della Commissione Europea, ndr) e con i nostri umanitari che si trovano sul posto per evitare duplicati e confusione«. Anche per questo motivo la Farnesina ha deciso di rafforzare la sua unità di crisi che opera sul posto, in aiuto all’ambasciata italiana delle Filippine, inviando due militari dell’unità di crisi e due del Centro Operativo Interforze

 Il caos provocato dal tifone Haiyan produce una macabra guerra di cifre sulle vittime nelle Filippine. L’Onu parla di circa 4.400 morti, Manila è ferma a 3.600, ma si teme che il bilancio crescerà. Nel frattempo, la comunità internazionale è attiva nei soccorsi. Dagli Stati Uniti sono in arrivo 900 marines e l’Ue ha inviato un team in una delle città più colpite. L’Italia entro domenica farà partire tre voli umanitari. Stamane, intanto, sono stati rintracciati altri due nostri connazionali. Ora ne mancano all’appello quattro. Il numero delle vittime risulta ancora molto inferiore ai diecimila stimati nei primi giorni del disastro. L’Onu riferisce di 4.460 morti, citando la protezione civile filippina, che però replica con un bilancio ufficiale di 2.360. Al governo di Manila, invece, risultano 3.621 morti, più 1.140 dispersi: una cifra che sostanzialmente coincide con la stima Onu. Il Comune di Tacloban, del resto, afferma che almeno 4.000 morti provengono dalla città costiera tre le più devastate dal tifone. La Croce Rossa, tra l’altro, teme che la cifra sia ancora provvisoria poichè diverse testimonianze parlano di cadaveri non identificati che giacciono ancora per le strade, tra le macerie. Le operazioni di soccorso intanto proseguono a pieno regime. Gli Stati Uniti annunciano il dispiegamento di un migliaio di marines, che dovrebbero arrivare nelle Filippine tra circa sei giorni. L’Unione Europea invia a Tacloban un team guidato dall’italiano Luigi D’Angelo, per facilitare l’arrivo degli aiuti e coordinarsi con le autorità locali e le altre organizzazioni internazionali. Da Roma il Consiglio dei ministri decreta lo stato di emergenza per sbloccare l’invio dei soccorsi. Alla Farnesina si fa il punto in una riunione presieduta dal viceministro degli Esteri Lapo Pistelli con ong, enti locali e Ministero della Difesa. In totale sono previsti tre voli umanitari entro domenica. Il primo doveva partire giovedì scorso con tende, coperte, taniche d’acqua e potabilizzatori, ma è rimasto bloccato per «affollamento» nei cieli filippini. Altri due porteranno un presidio medico avanzato, 11 tonnellate di generi di prima necessità dall’Italia e altri paesi, un ospedale da campo e un team di funzionari della protezione civile e delle regioni. Ed è in preparazione anche un quarto volo. Sul fronte delle ricerche degli italiani, oggi si registra il ritrovamento di altre due persone. «Stanno bene ed hanno retto emotivamente», fa sapere il ministro Emma Bonino. Pistelli poi aggiunge che per i quattro che ancora mancano all’appello si è «ragionevolmente ottimisti», perchè «l’assenza di notizie è collegata a un totale collasso delle comunicazioni», tanto più che i nostri connazionali si troverebbero «nell’epicentro del tifone» e questo rende «un pò faticoso ritrovarli».

Tempi duri per la satira… scivolone di Bonolis sui filippini

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“Siamo indignati dalla gag del filippino di Paolo Bonolis ad Avanti un altro“, così la comunità filippina in Italia commenta lo sketch  comico del conduttore che ha usato anche l’inno nazionale per amplificare la verve comica. Il personaggio di Bonolis “Il Filippino”, è arrivato nel momento peggiore, proprio a poca distanza dalla tragedia umanitaria che ha colpito l’arcipelago e che ha portato morte e distruzione. Un paese piegato in ginocchio che assiste, come scrive Anna Lupini su Repubblica, a Bonolis che “impersona un ‘Filippino’ da cinepanettone di vent’anni fa e interroga il concorrente di turno su quesiti di economia domestica”.

Anna Lupini su Repubblica scrive ancora:

“Io filippino (pilippino) vengo da Filippine faccio pulizie e faccio domande di economia domestica” recita il conduttore. Poi parte l’inno nazionale e quindi inizia le domande mimando l’accento filippino”.

Se qualcuno condivide su Facebook la gag e si complimenta con Bonolis, i commenti negativi vanno per la maggiore:

“Già. Facile divertirsi a scapito degli altri. – scrive Kriel Ramos Dimatulac – che poi di filippino proprio non ha nulla quel “divertente” personaggio. lo facesse almeno bene il nostro accento.” ”Forse non lo sapete – osserva Trisha Batan – ma i filippini stanno cosi attenti a dove, quando e come cantare l’inno mentre gli italiani lo cantano solamente nel mondiale d calcio! ma va!”.

E ancora:

“Vergognatevi! – scrive Brean Tabangay Sagun – Forse non lo sanno che il 95% dei filippini che vengono a lavorare in italia come lavoratore domestico sono DIPLOMATI e 70% LAUREATI!!! quindi se parliamo di educazione, intelligenza e professionalità, siamo tra i primi!!!! e voi invece? bohhh!!!”

La risposta della comunità filippina passa anche da un’immagine attentamente costruita:

“Infine c’è un’immagine, costruita attentamente, che ha già ottenuto più di 1500 condivisioni. Mostra un giovane che si laurea alla International School of Milan. Sopra una scritta in inglese: “La domanda più indimenticabile che mi hanno fatto a scuola è stata ‘Che mestiere fanno i tuoi genitori?’ Una domanda diretta, giusto? E io ho risposto: mio padre è un Portinaio (Ndr. in italiano nel testo) e mia madre aiuta nelle pulizie domestiche “La Filippina”. Non mi vergogno di dirlo, e infatti quello che voglio dire qui oggi davanti a tutti: mamma e papà grazie, vi voglio bene, voi siete la ragione per cui mi trovo qui oggi”. In basso a sinistra, nella stessa foto, c’è Bonolis con la parrucca e una scritta che recita “Per favore, chiediamo rispetto per il nostro inno nazionale, così come per il nostro popolo”.

We are the World: il video per le Filippine, mentre cresce il bilancio dei morti

philippines-typhoon-tuttacronacaAppena due giorni fa il presidente Benigno Aquino ha dichiarato che “Il bilancio dei morti per il passaggio del supertifone Haiyan nelle Filippine è di 2mila o 2.500 morti, ma non 10mila”. Ma se lui ha smentito il bilancio delle Nazioni Unite, ora, purtroppo, la realtà smentisce lui: è infatti salito a 4.460 morti il nuovo bilancio, ancora provvisorio, delle vittime del tifone Haiyan. Lo ha reso noto l’ufficio del coordinatore degli Affari umanitari delle Nazioni Unite citando i dati forniti dal governo di Manila. A causa della calamità, sono circa 900mila le persone che sono state sfollate.

Filippine: la fame spinge al saccheggio. Scontro a fuoco con la polizia

filippine-tifone-tuttacronacaE’ la tv locale filippina a riferire di uno scontro a fuoco avvenuto tra le forze dell’ordine e degli uomini armati che tentavano di saccheggiare negozi di alimentari nel villaggio di Abucay, uno dei centri più colpiti dal tremendo tifone Haiyan. E’ stata la carenza di generi alimentari a spingere migliaia di persone a prendere d’assalto un magazzino di riso ad Alangalang nell’isola di Leyte. Rex Estoperez, portavoce dell’autorità alimentare nazionale, ha piegato che un muro del magazzino assaltato è crollato e otto persone hanno perso la vita, aggiungendo in seguito che  sono stati portati via fino a 100mila sacchi di riso.

Haiyan, parla il presidente delle Filippine: 2500 morti

filippine-tifone-Haiyan-tuttacronacaNonostate i primi, allarmanti bilanci che parlavano di 10mila morti a seguito della furia distruttrice con la quale il tifone Haiyan si è abbattuto sulle Filippine, il presidente Benigno Aquino ha dichiarato che “Il bilancio dei morti per il passaggio del supertifone Haiyan nelle Filippine è di 2mila o 2.500 morti, ma non 10mila”. Il premier ha inoltre precisato che le prime stime fornite dalle Nazioni Unite potrebbero essere state influenzate dall’emotività causata dal dramma.

Il tifone nelle Filippine: ancora nessuna notizia di 9 italiani

filippine-tifone-tuttacronacaLe autorità italiane sono riuscite a rintracciare tre dei dodici italiani che si trovavano nelle Filippine al momento dell’arrivo del distruttivo tifone Haiyan e con i quali si erano persi i contatti. A riferirlo, il viceministro degli Esteri, Marta Dassù. “Siamo riusciti a contattare tre persone, stanno bene e questo è un dato positivo”, ha commentato il viceministro.

Il tifone nelle Filippine: di 12 italiani non si hanno notizie

tifone-filippine-tuttacronacaMassimo Roscigno, ambasciatore italiano a Manila, ha spiegato che sono una dozzina gli italiani presenti nelle Filippine dei quali non si hanno più notizie dopo il passaggio del terribile tifone Haiyan, che con il suo passaggio ha seminato morte e devastazione. “Le persone che ci sono state segnalate o di cui ci sono state richieste notizie e che non siamo ancora riusciti a contattare sono poche unità, forse una dozzina”. E ha aggiunto: “Speriamo che si tratti solo di un problema di comunicazione”.

Il supertifone: ansia per gli italiani nelle Filippine e per la salute dei bimbi

tifone-haiyan-tuttacronacaA lanciare l’allarme per la presenza di alcuni italiani nelle Filippine, dei quali al momento non si hanno notizie, è l’ambasciatore italiano Massimo Roscigno: “Ci sono dei cittadini italiani di cui non si riescono ad avere notizie e che risultano impossibili da contattare”.  ​All’Adnkronos ha spiegato: “Di alcuni sappiamo esserci probabile presenza in quelle zone ma ancora non abbiamo avuto modo di contattarli, perchè i collegamenti sono interrotti, ed è difficile raggiungerli”. Ma non sono solo i silenzi dei nostri concittadini a destare preoccupazione, nelle Filippine devastate dal tifone Haiyan si cerca di portare aiuti anche ai 4 milioni i bambini colpiti dalla tragedia. Al riguardo, l’Unicef sta accelerando l’invio di aiuti d’emergenza. “Vista la drammatica situazione, abbiamo deciso di aprire una campagna di raccolta fondi a favore dei bambini”, annuncia il presidente dell’Unicef Italia Giacomo Guerrera, che rivolge “un appello a tutti: è possibile donare tramite il sito unicef.it e i consueti canali”. Gli aiuti sono già stati mobilitati e il Rappresentante Unicef per leFilippine Tomoo Hozumi ha spiegato: “Stiamo facendo più in fretta possibile per procurarci aiuti essenziali per i bambini che stanno sopportando il peso di questa crisi. Raggiungere le zone più colpite è molto difficile; l’accesso è limitato a causa dei danni provocati dal tifone alle infrastrutture e alle comunicazioni, ma stiamo lavorando giorno e notte per trovare modi per rendere disponibili più rapidamente gli aiuti per i bambini, non appena le condizioni lo consentiranno”. Non solo cibo, l’Unicef si sta preoccupando anche di fornire kit sanitari e le spedizioni partite dalla Unicef Supply Division di Copenaghen stanno arrivando anche compresse per la depurazione dell’acqua, sapone, kit medici, teloni. I bambini che sono sfuggiti alla terribile violenza di Haiyan hanno bisogno di assistenza urgente. “L’Unicef sta facendo tutto il possibile per raggiungere questi bambini, il più rapidamente possibile con aiuti essenziali, per proteggere la loro salute, la loro sicurezza e il loro benessere nei difficili giorni a venire” ha ricordato il Rappresentante Unicef per le Filippine Hozumi. Nel frattempo, il governo delle Filippine ha lanciato un appello alla calma nelle zone devastate dalla furia del tifone Haiyan dove ieri si stanno registrando saccheggi ed assalti agli aiuti. “Il governo nazionale prenderà temporaneamente il controllo su quelli locali e nominerà persone agli incarichi rimasti vacanti”,  ha detto il presidente Benigno Aquino. Haiyan, nella sua corsa, ha intanto raggiunto anche il sud della Cina, dove almeno quattro persone sono morte e decine sono date per disperse e sul Vietnam. L’ agenzia Nuova Cina riferisce che le scuole sono rimaste chiuse per precauzione nelle città di Beihai, Qinzhou e Fangcgenggang, mentre le precipitazioni continuano. In totale circa mezzo milione di cinesi hanno subito la furia del tifone che ora si è ridotto di intensità ed è stato «declassato» a tempesta tropicale.

Tra le macerie, una nuova vita. La bimba nata nelle Filippine

bimba-filippine-tuttacronacaIl bilancio delle vittime del supertifone Haiyan, che con la sua potenza ha devastato le Filippine centrali, è stimato in 10mila persone. E i sopravvissuti non sanno come affrontare la situazione: non si trovano cibo, acqua nè medicine e si teme che i soccorsi siano insufficienti. Intanto le Nazioni Unite affermano che solo a Tacloban, sono stati seppelliti in una fossa comune dai 300 ai 500 corpi mentre l’ente filippino per l’aviazione civile ha reso noto che è stato parzialmente riaperto l’aeroporto di Tacloban per permettere un arrivo più rapido di aiuti umanitari che ad ora sono giunti in minima parte data la necessità di utilizzare solo elicotteri militari o le strade di accesso in gran parte ancora inagibili. Ma in questo panorama desolante e carico di disperazione, ecco che la vita è comunque riuscita a fare capolino. Una donna ha infatti dato alla luce la piccola Bea Joy, in onore della nonna Beatriz che ha perso la vita nel disastro. “E’ il mio miracolo. Ho pensato che sarei morta”, ha raccontato la madre Emily Sagalis, 21 anni, dopo la nascita avvenuta in una sala dell’aeroporto semi-distrutto di Tacloban, adibita a sala parto di emergenza.

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I nostri 7 giorni: quando cambia menu l’Italia?

7-giorni-tuttacronacaLuca Parmitano ha terminato la sua missione e lunedì mattina, alle 3.49, toccherà nuovamente il suolo. Chissà come gli apparirà la Terra “dal suolo”. Niente più cime innevate, alberi a ricoprire le brutture e distanze che tutto appianano. Abituato, letteralmente, a guardarsi attorno e vedere lo spazio infinito, come si ritroverà in mezzo a muri di burocrazia e macerie di quella che era l’Italia? Viene da chiederselo, perchè nella suoi 166 giorni di lontananza ci ha abiuati a spazi infiniti e ha condiviso con noi la bellezza del Mondo… visto dall’alto! Mancheranno a noi quelle foto che offrivano uno sguardo d’insieme che permetteva di vedere oltre. Ce lo chiediamo perchè in questi 7 giorni il tempo è trascorso ma tutto è rimasto uguale. Abbiamo continuato ad assistere ai soliti dibattiti, le solite prese di posizione, le solite proteste. La settimana è iniziata con i riflettori puntati sul ministro Cancellieri e Giulia Ligresti, con il primo che difendeva il suo operato e la seconda che, libera dalle sbarre, andava a fare shopping. Perchè in Italia possono cambiare volti e nomi, ma resta quel essere “amico di…” Ed ecco che ci si chiede: una questione umana, deve valere per un singolo, o la legge è davvero uguale per tutti? La fiducia nel sistema crolla, così come si sta sgretolando poco alla volta anche il Pdl, con quella lotta intestina che ormai è incarnata in Berlusconi e Alfano: se anche il “braccio destro” viene amputato perchè si permette di pensare con la sua testa, che ne sarà degli altri. Il governo intanto va avanti, prendendo tempo, parlando di una crisi dalla quale si uscirà “poi”, “un domani”, “un giorno”. Ora quel giorno è stato individuato a fine 2014. La teoria dei piccoli passi può anche andar bene, quando il tempo c’è e quando quei piccoli spostamenti in avanti si possono toccare con mano. Il problema sorge quando chi fa queste promesse non appartiene a quella categoria che si trova a dover chiedere costantemente aiuto ai genitori, ai parenti, agli amici per poter continuare a sopravvivere. Perchè tempo non c’è, non più. Quindi ora che Parmitano torna cosa gli offriremo? Il menù è variegato, ma non è mutato. Le lotte intestine proseguono anche nel Pd, un tempo erano le primarie che mettevano in contrapposizione Renzi e Bersani. Ora c’è Renzi contro il resto di un partito che crea scalpore anche solo per i tesseramenti. Un partito che tra i suoi esponenti ha il sindaco di Roma che pedala sempre più da solo e che si ritrova a fare i conti con l’ennesimo scandalo, quello dell’Atac, che ci mostra una volta di più quanto radicata e profonda sia la corruzione. E se non bastasse, si specula anche sulle tragedie, come la cresta sulla New Town de L’Aquila ha dimostrato. Con cosa addolciremo il ritorno del nostro uomo delle stelle?

7giorniMa ripercorrendo questa settimana non si può non ricordare anche il giallo sulla morte della 28enne Simona Riso, così come le migliaia di vittime del supertifone Haiyan che ha investito le Filippine. E non possiamo certo scordarci del clamore suscitato dall’apprendere la notizia delle baby squillo del Parioli, con la madre della più giovane delle due, appena 14enne, che la spingeva a vendere il suo corpo. La deriva di una generazione spesso abbandonata a se stessa, figlia di adulti che, forse, non sanno più comunicare con coloro che rappresentano il nostro futuro. Li si lascia da soli, magari in balia di web e televisione dove vengono appresi comportamenti rischiosi per la vita e modelli irraggiungibili che mettono a serio rischio la salute. Come la nuova moda dello svenimento indotto, ma anche quell’ideale di magretta del Thigh Gap e l‘anoressia che colpisce sempre più i giovani. E la tv questa settimana ha fatto parecchio discutere per quanto capitato ad Anna Oxa nel corso della trasmissione Ballando con le stelle. Se la settimana scorsa c’erano state polemiche, sabato l’artista è tornata ad esibirsi solo per infortunarsi e cadere a terra. La diretta è poi continuata, scatenando le ire del Codacons. Per fortuna il tubo catodico riesce anche a strapparci qualche sorriso prendendo spunto da personaggi positivi, ecco allora che arriva l’imitazione di Papa Francesco offertaci da Crozza: quel frigo sulle spalle forse non ci ricorda i nostri “pesi quotidiani”? E per chi era stanco di preoccuparsi (o disperarsi) sul proprio futuro con il sempre discusso tema delle pensioni, c’è stata la possibilità di guardare a un futuro più prossimo che riguardasse altro, con più precisione, la situazione del Milan, che si prepara a dire addio non solo allo storico ad Galliani ma, pare, anche all’intero clan Raiola, Mario Balotelli in testa. Per fortuna a gennaio sarà di nuovo stagione di calciomercato e, almeno per un po’, vedremo le cose cambiare veramente, anche se si tratta solo di panchine calcistiche. Un piccolo cambiamento però c’è stato anche in classifica: la Juve ha battuto il Napoli raggiungendo il secondo posto in classifica dietro alla Roma che si è dovuta fermare al pareggio. E proprio al Sassuolo è bello pensare: veniva considerato la Cenerentola del campionato, eppure ha guardato “dentro se stessa” dopo un’incredibile batosta contro l’Inter e ha imboccato un’altra strada. Noi vogliamo dare il bentornato a Parmitano con un augurio che riguarda tutti quanti noi: che anche se siamo “incastrati” in una vita che non ci appartiene, riusciamo a renderci conto che cambiare direzione è possibile (certo, non facile).

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Il supertifone nelle Filippine: gli aiuti arrivano da Ue e Usa

tifone-yolanda-tuttacronacaLa Commissione europea ha deciso d’intervenire nelle Filippine a seguito della tragedia provocata dal tifone Haiyan ed ha annunciato lo stanziamento di 3 milioni di euro per affrontare i danni. Questi fondi “coprono le esigenze più urgenti nelle zone più colpite” dal tifone, ha reso noto la Commissione, sottolineando in una nota che, insieme ai suoi partner umanitari, intende “coordinare con le autorità locali e nazionali le operazioni di assistenza”. Kristalina Georgieva, commissario agli aiuti umanitari, ha dichiarato: “Si tratta di uno dei tifoni piu’ violenti che il mondo abbia mai visto”. A Washington il capo del Pentagono, Chuck Hagel, ha annunciato che gli Stati Uniti invieranno aiuti militari. “Il Comando militare americano del Pacifico interverrà in questa situazione, in una prima fase nelle operazioni di soccorso e di ricerca in mare”, ha riferito un portavoce. Anche il Segretario generale delle nazioni Unite, Ban Ki-moon ha sollecitato le agenzie umanitari del Palazzo di vetro a “rispondere rapidamente” all’emergenza.

Testimoni hanno riferito che Tacloban, capitale della provincia di Leyte, è “totalmente distrutta”. Un insegnante 36enne, Andrew Pomeda, ha raccontato che “La gente vaga per strada impazzita, per aver perso la famiglia o per cercare cibo. Molti sono diventati aggressivi e violenti e vi sono saccheggi dappertutto. Entro una settimana, se qui non arrivano i soccorsi, moriremo tutti di fame”. Aiuti arrivano anche dall’Italia, dove vivono 157 mila cittadini filippini che in queste ore tentato di comunicare con parenti e amici che vivono nelle zone più colpite. Tra i mezzi di comunicazione utilizzati, i social network, che però non danno segni di vita. Al Corriere della Sera Mylene Bernas, referente di un’associazione filippina in Italia, ha spiegato: “E’ saltato tutto, neppure le televisioni riescono ad arrivare per poterci inviare qualche notizia.” Nessuna speranza nemmeno dai telefoni come aggiunge Mylene: “Abbiamo tre grandi compagnie telefoniche nelle Filippine, e nessuna ha copertura, i segnali sono crollati”. Anche Miss Filippine in Italia, Donna Rose, nel tentativo di inviare aiuti concreti, ha lanciato un appello, rivolgendosi ai compagni di classe: “Ho chiesto di raccogliere tonno, pasta, riso e vestiti usati da mandare nella regione devastata dal tifone. Regione dove vivevo fino a 4 anni fa”. Lo stesso stanno facendo i sacerdoti filippini che svolgono il loro mandato in Italia. E’ uno di loro a spiegare: “Siamo molto occupati e stiamo cercando di contattare i connazionali qui”. Sarà una giornata per ritrovarsi tutti anche a Milano, dove è presente una lega sportiva della comunità filippina: il presidente Carlito Manahan spiega che in questo giorno ci campionato “sarà una domenica per fare una riunione così da capire come muoversi”.

Almeno 10mila morti nelle Filippine: le immagini della distruzione

tifone-haiyan-tuttacronacaE’ di almeno 10mila morti nella provincia di Leyte la stima iniziale delle vittime del tifone Haiyan, che si è abbattuto sulle Filippine. Sull’isola di Samar sono state accertate 300 vittime e i dispersi sarebbero oltre 2mila. Mentre si teme che il numero dei morti possa aumentare ulteriormente, restano ancora isolate le zone più colpite della costa est. Al momento, il tifone si sta muovendo verso la Cina ed è atteso in Vietnam, dove seicentomila persone sono già state evacuate.

Nel frattempo, in rete rimbalzano i video che mostrano la potenza distruttiva del supertifone, in particolare quello del giornalista televisivo Atom Araullo, unico reporter a raccontare in diretta la devastazione. Nelle Filippine, grazie al coraggio dimostrato, è già diventato una sorta di eroe nazionale. L’inviato si trovava a Tacloban, la città dell’isola di Leyte che è stata distrutta.

Haiytan, con i suoi venti con una velocità do 315 chilometri orari che hanno causato onde alte fino a sei metri, ha causato un livello di distruzione simile a quello di uno tsunami, riuscendo anche a trasportare fino a terra due navi, ora abbandonate sulla riva, tra le macerie.

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Il supertifone nelle Filippine: morte e distruzione

tifone-filippine-tuttacronacaE’ tragico il bilancio della Croce Rossa che, dopo aver ricevuto rapporti sulle vittima a Tacloban e nella provincia di Samar, parla di 1200 vittime a seguito del passaggio del supertifone Haiyan, che ha colpito il centro delle Filippine. Il maggior numero di morti asi è registrato nella città di Tacloban, al centro dell’arcipelago. I corpi delle vittime sono distesi delle strade, secondo la testimonianza di un ufficiale dell’aeronautica che ha sorvolato Tacloban. Lo ha reso noto il capitano John Andrews, vice direttore generale dell’Aviazione civile delle Filippine.

L’agenzia nazionale per le emergenze ha riferito che sono state evacuate oltre 900mila famiglie, cioè circa 4 milioni di persone, con solo mezzo milione che ha trovato riparo nei centri appositi. Haiyan ha distrutto case, provocato frane e nubifragi e interrotto elettricità e comunicazioni in numerose isole.

Ora, secondo quanto riportano  i meteorologi cinesi, il tifone si sta spostando verso la provincia insulare di Hainan dopo aver fatto il suo ingresso nelle acque del Mar Cinese Meridionale. Tutte le barche dei pescatori sono state fatte rientrare in porto mentre il livello d’allarme per le onde è passato da giallo ad arancione.

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Haiyan, il super tifone che si è abbattuto sulle Filippine

tifone-filippine-tuttacronacaSi chiama Haiyan ed è il più potente tifone di quest’anno. Abbattutosi sul centro delle Filippine con le sue piogge torrenziali e i venti fino a 300 km all’ora, il tifone di categoria 5, esteso su un fronte di 600 km, ha toccato terra sulla punta nord dell’isola di Cebu. Coinvolte anche le isole di Leyte, Samar e Bohol. Nella stessa zona dove ha abbattuto la sua violenza, lo scorso ottobre si erano registrati 200 morti a causa di un potente terremoto. Le autorità hanno evacuato oltre 120mila persone, tutti i servizi di trasporto nella regione sono stati cancellati e la corrente elettrica è in molti casi interrotta. Decine di migliaia di persone hanno trovato riparo nelle scuole, nei centri sportivi e in altre strutture pubbliche al coperto. Nelle ore successive, Haiyan si è progressivamente indebolito, facendo registrare una velocità dei venti fino a 200 km all’ora. Il potenziale di danno del tifone e’ stato definito “catastrofico”, con 12 milioni di residenti nell’area del previsto percorso di Haiyan.

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Delicatessen with love… le nonne in cucina

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I buoni piatti della tradizioni, questo potrebbe essere Delicatessen with love, il nuovo progetto fotografico di Gabriele Galimberti che immortalando in una foto inizialmente sua nonna e i suoi ravioli è poi partito in giro per il mondo alla ricerca di ricette tradizionali di cui sono custodi le nonne del mondo. Per girare il mondo Galimberti si è avvalso dello strumento del CouchSurfing, ovvero di un servizio gratuito di scambio di ospitalità. Nel suo viaggio alla ricerca degli antichi sapori Galimberti è arrivato sino in Malawi, Filippine, Alaska, India, Armenia e Latvia… Il risultato del suo lavoro è stata una ricca e appetitosa serie di fotografie che sono diventate un archivio prezioso per far conoscere le ricette nel mondo.

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Incidente shock nelle Filippine: oltre 20 morti, e più di 40 feriti

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Tamponamento shock nelle Filippine, nella provincia di Quezon, circa 100 km dalla capitale Manila dove nell’incidente sono stati coinvolti un furgone, tre bus e quattro van.

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Il bilancio, ancora provvisorio, parla di oltre 20 morti e 44 feriti. Salva per miracolo una bimba di un anno. Secondo le prime ricostruzioni, l’autista di uno degli autobus avrebbe perso il controllo del veicolo dopo essere stato tamponato da un altro veicolo.

Il terribile terremoto nelle Filippine: sale il numero delle vittime

terremoto-filippine-tuttacronacaSi continua a cercare le 22 persone che risultano disperse dopo il terremoto che ha colpito due giorni fa le Filippine, mettendo in ginocchio in particolar modo le isole di Visayas e Mindanao. A seguito del sisma, che ha avuto magnitudo 7.1, è nel frattempo salito il bilancio del numero dei morti: sono 142 le persone hanno perso la vita. 181 i feriti. A renderlo noto, come riferisce il sito del quotidiano Enquirer, le autorità. Sulla sola isola di Bohol, epicentro del sisma, si sono contate 132 vittime, a Cebu sono morte 9 persone e a Siquijor una.

Terremoto da 32 bombe atomiche: questa la potenza nelle Filippine

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Sono agghiaccianti le dichiarazioni rilasciate da Renato Solidum, il capo dell’istituto nazionale filippino di Vulcanologia riportate su i più importanti media del Paese:

Il sisma che ha colpito stamani le Filippine ha rilasciato un’energia pari a “32 bombe atomiche di Hiroshima”, ha dichiarato Solidum.

Anche le testimonianze raccolte sono indice dell’evento eccezionale che ha colpito le Filippine:

“Siamo fuggiti in strada, ma ci siamo dovuti aggrappare agli alberi, perché le scosse erano troppo forti”, racconta una testimone sull’isola di Bohol. Un chiesa è stata letteralmente “sbriciolata”, raccontano altri superstiti.

Al momento le vittime sarebbero almeno 73, ma il bilancio è ancora provvisorio. La maggior parte dei morti si è registrata sull’isola di Bohol dove i cadaveri fin’ora recuperati sono stati 57. Altri 15 corpi invece sono stati trovati a Cebu e uno è stato rinvenuto sull’isola di Siquijor. Ingenti anche i danni agli edifici.

La basilica del Santo Bambino a Cebu, la chiesa più antica delle Filippine, ha perso il suo campanile a causa della scossa. Un’altra chiesa del XVII secolo situata nella cittadina di Loboc, a sud di Carmen, è andata quasi completamente distrutta. Diverse altre chiese disseminate nella zona, risalenti al periodo coloniale spagnolo, hanno riportato danni per via del terremoto.

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Secondo la protezione civile locale, nelle ore successive al sisma si sono registrate almeno 110 scosse di assestamento, tutte intorno ai 2 gradi di intensità, ma una di 5,4. Le autorità hanno comunque escluso il rischio di tsunami.

Il sisma ha scatenato il panico tra la popolazione: nel timore di uno tsunami, in migliaia si sono accalcati per cercare riparo sulle alture. “Si spingevano l’un l’altro sulla collina”, dice una ragazza. Nella città di Carmen, sull’isola di Bohol, “molti edifici sono crollati, le strade sono devastate, alcuni ponti sono crollati”, scrive la stampa locale.

SHOCK NELLE FILIPPINE: sisma di magnitudo 7,1, almeno 20 morti

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Sono almeno venti i morti (ma il bilancio è destinato a salire) e numerosi i feriti a causa di un devastante terremoto di magnitudo 7.1 che ha colpito martedì mattina, alle 08.12 locali e alle 2.12 in Italia, nelle Filippine l’isola di Bohol e tutta la regione centrale turistica di Cebu.

Diverse le strutture rimaste danneggiate sull’isola, tra cui chiese, municipi, strade e case private. L’epicentro della scossa è stato localizzato 5 km ad est dalla municipalità di Balilihan e 629 a sud-sudest della capitale Manila. Al momento non sono disponibili ulteriori informazioni su eventuali danni a persone o cose. Il Centro allerta tsunami del Pacifico (Ptwc) non ha emesso alcun allarme. Circa 15 minuti dopo la prima scossa, una replica di magnitudo 5.4 e’ stata registrata nella stessa zona, 6 km a nord-nordest di Nueva Fuerza.

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La scuola dove s’impara a essere… principesse del mare

scuola-sirene-tuttacronacaNuotare libere come sirene, immergersi e compiere acrobazie in acqua luccicando grazie a una coda variopinta. Solo nei sogni? Non alla Philipine mermaid swimming academy, a Manila, dove insegnano a nuotare con la coda. La scuola, che sta riscuotendo un grande successo, insegna alle aspiranti sirenette a pinneggiare tra i flutti proprio com’è in grado di fare Ariel, la Sirenetta del cartone della Disney.

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Tragedia nelle Filippine scontro tra traghetto e cargo!

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Un traghetto e un cargo si sono scontrati nel mare delle Filippine centrali, vicino alla città di Cebu. Nell’incidente sono morte 13 persone delle circa 700 a bordo del traghetto, altre 690 sono state tratte in salvo. L’ammiraglio Luis Tuason non ha saputo dire se ci siano dispersi, anche perché non è chiaro il numero esatto di passeggeri e lavoratori a bordo delle due navi.

30mila sfollati e due morti, questo il bilancio del tifone Utor. Video!

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Utor è passato, ma non senza lasciare conseguenze. Il tifone, che ha interessato le Filippine settentrionali infatti ha lasciato alle sue spalle due morti, 11 dispersi e oltre 30mila sfollati. Il tifone ha raggiunto i 160 km orari, con punte anche di 195 km/h. Sono state 31.256 le persone che ora non hanno più una casa. Si calcola che sono andate distrutte oltre 1500 abitazioni e molte zone sono senza elettricità a causa di un guasto nella provincia di Aurora. I morti sono un uomo di 22 anni travolto da una frana nella città di Baguio e un 53enne annegato per un’inondazione nella provincia di Nueva Vicaya.

Ancora paura nelle Filippine: il terremoto torna a colpire

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Dopo la forte scossa di ieri, che ha provocato il ferimento di almeno 10 persone, un nuovo sisma ha interessato le Filippine. Il nuovo evento di è verificato nell’isola di Mindanao, con una magnitudo di 5.6. Il terremoto si è verificato con ipocentro ad una profondità di 43 chilometri. Il centro americano di geofisica Usgs ha precisato che le probabilità di danni a cose e persone è bassa.

Terremoto a Taiwan e nelle Filippine, scossa avvertita a Taipei

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Un sisma di magnitudo 6,5 è stato avvertito nella giornata di oggi  a Taiwan.  L’epicentro è stato localizzato a 24 miglia (38 chilometri) a sud est della città di Tai-chung, a una profondità di nove miglia (14.5 chilometri).

La tv di Taiwan riferisce di un’esplosione di gas nel centro dell’isola senza fornire ulteriori dettagli. Il sisma è stato avvertito anche nella capitale Taipei, dove diversi palazzi hanno tremato. L’isola si trova nei pressi del cosiddetto anello di fuoco della regione di attività sismica in tutto l’Oceano Pacifico.

Nelle stesse ore un altro terremoto di magnitudo 5.7 ha colpito le Filippine, causando il ferimento di nove persone e il danneggiamento di più di 30 case. Lo ha fatto sapere la governatrice della provincia di North Cotabato, Emmylou Talino-Mendoza. Il sisma ha anche provocato crepe nelle strade, danneggiato un ponte e condutture di acqua in due villaggi della città di Carmen. Una scuola ha riportato danni nel villaggio di Kimadzil, dove i residenti sono scesi in strada e restano all’erta perché le scosse di assestamento proseguono.

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“Offshoreleaks”: lo scandalo fiscale di rilevanza mondiale

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Lo “scandalo fiscale planetario”, come lo definiscono alcune fonti giornalistiche francesi, coinvolge personaggi di vertice in tutto il mondo, Italia inclusa. Se le rivelazioni sui conti esteri di alcuni politici francesi sono stati resi noti, questa è solo la punta dell’iceberg di Offshoreleaks, e già i potenti tremano. Alcuni giorni fa l’ex ministro del Bilancio francese, Jerome Cahuzac, aveva ammesso, durante un interrogatorio davanti ai giudici, di avere trasferito fondi ‘neri’ per 600mila euro circa su un conto in Svizzera. Ora il quotidiano d’oltralpe Le Monde ha già reso noto che Jean-Marc Augier, uomo d’affari nel mondo dell’editoria nonchè tesoriere di Hollanda durante l’ultima campagna elettorale, è azionista di due società offshore alle isole Cayman. Nel frattempo, nel rapporto del consorzio investigativo Icij sui paradisi fiscali si legge che che ”Funzionari governativi e loro familiari e associati in Azerbaijan, Russia, Canada, Pakistan, Filippine, Thailandia, Canada, Mongolia e altri Paesi si sono uniti per l’uso di compagnie private e account bancari”. E ancora: “I super-ricchi hanno usato strutture offshore per possedere ville, yacht, capolavori artistici e altri beni guadagnando vantaggi fiscali nell’anonimato non disponibile per la gente comune”. Sempre grazie alle prime indicazioni dell’Icij, si scopre anche che “Molte delle grandi banche – incluse Ubs, Clariden (Credit Suisse) e Deutsche Bank – hanno lavorato aggressivamente per fornire ai propri clienti compagnie coperte dal segreto alle Virgin Islands e altri paradisi fiscali”.

Se nei prossimi giorni verranno pubblicati i risultati dell’investigazione, in Italia L’Espresso renderà noti venerdì duecento nome di italiani a cui appartengono conti bancari sospetti in Paesi fiscalmente opachi e “clementi” con i propri correntisti. La prima parte dell’inchiesta del settimanale vede al centro del mirino Gaetano Terrin, ex commercialista dello studio Tremonti; Fabio Ghioni, hacker dello scandalo Telecom; un sistema finanziario che coinvolge tre famiglie di imprenditori e gioiellieri lombardi e un trust diretto da Oreste e Carlo Severgnini, i commercialisti milanesi che hanno incarichi professionali nei principali gruppi italiani.

E’ stato il quotidiano svizzero Le Matin a ricostruire la genesi dell’inchiesta, che ha coinvolto anche 86 giornalisti di tutto il mondo, iniziata quando l’Icij di Washington è entrato in possesso di oltre 2,5 milioni di file che rivelano i conti segreti e le transazioni nascoste nei “forzieri” dei grandi ricchi del mondo tra cui 4mila americani, ma anche oligarchi russi, uomini d’affari orientali e politici di tutto il mondo. Alcuni nomi presenti nelle liste sono quelli del presidente dell’Azerbaijan Ilham Aliyev e sua moglie Mehriban, la moglie del vicepremier russo Igor Shuvalov e due top executive di Gazprom, la ex first lady filippina Imelda Marcos nonchè collezionista d’arte spagnola baronessa Carmen Thyssen-Bornemisza, oltre a decine di americani, tedeschi e svizzeri.

La terra trema nelle Filippine: scossa a 5.3

Terremoto Filippine - Tuttacronaca

E’ stata registrata una scossa di magnitudo 5,3 al largo delle coste est della principale isola dell’arcipelago filippino, Luzon, con epicentro a 20 km a nord-est di Baler, capoluogo della provincia di Aurora. La scossa è stata avvertita anche dagli abitanti di Manila, la capitale che sorge a 158 km a sud-est dal luogo dell’epicentro. L’Usgs, il Servizio geologico degli Stati Uniti, ha rilevato l’ipocentro a 38,1 Km di profondità.

Fiori in festa nelle Filippine… tra carri e sfilate!

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Il leone che sfila nel tradizionale festival di Baguio nelle Filippine e una delle più belle realizzazioni floreali.  Il festival dedicato ai fiori viene organizzato ogni anno e dura un mese. Nei giorni del festival si vedono sfilare carri decorati con miriadi di fiori, non dissimili dai carri della festa delle rose di Pasadena. Per un mese il paese si anima di danze di strada con ballerini che indossano vestiti ricoperti di fiori, con costumi che si ispirano al Bendian, una danza Ibaloi di festa originaria dalla regione della Cordillera.

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Principe sì, ma non nei modi! L’ultima gaffe di Filippo.

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Il principe Filippo  ne ha fatta un’altra! Famoso per le sue gaffe sembra proprio che l’età e l’esperienza non lo faccia migliorare. Durante una visita a un ospedale britannico a Luton, a nord-ovest di Londra, si e’ rivolto a una dipendente di origini filippine e ha detto: ”Le Filippine sono mezze vuote, siete tutti qui a lavorare per il servizio sanitario”. Una risata fragorosa dei presenti ha coperto l’imbarazzo della donna per un’uscita che poteva essere anche scambiata per razzista.

Scontri nelle Filippine: 21 vittime

La guerriglia è scoppiata tra due fazioni di islamici a margine della liberazione di due tecnici filippini della tv Al-Arabiya. filippine scontri

E’ entrata in vigore legge per controllo delle nascite nelle Filippine

La Chiesa cattolica si è rivolta alla Corte Suprema: reputa la legge anticostituzionale…

1000 vite spazzate via dal tifone Bopha e 880 dispersi.

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700 morti e 880 dispersi. Ancora provvisorio il bilancio di Bopha nelle Filippine

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5.6 di magnitudo: sisma a Mindanao, nelle Filippine, dopo il tifone Bopha.

filippine-sisma-mindanao_10122012L’isola di Mindanao,nelle Filippine  aveva già subito il tifone Bopha. Fortunatamente questo sisma, creatosi a 56 km di profondità e a  73 Km dalla città di Davao,  sembra non aver fatto danni nè vittime.

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