Ha tenuto lo sguardo basso Luca Varani, mentre il pm Monica Garulli ha chiesto per lui 20 anni di carcere nel corso del processo in svolgimento a Pesaro. L’uomo era il mandante dell’aggressione con l’acido a Lucia Annibali. Per i presunti sicari albanesi, Rubin Talaban e Altistin Precetaj, sono invece stati chiesti invece 18 anni. L’avvocato di parte civile Francesco Coli, che ha riportato anche il pensiero dell’Annibali, ha commentato: “Una pena bassa, in Bangladesh 20 anni sono la pena minima. D’altra parte lo ha ammesso anche il pm, che non poteva chiederne una più alta”. Su base matematica, infatti, la pena, tenuto conto tra l’altro gli anni per ciascun reato e delle aggravanti, sarebbe stata per Varani di 37 anni, ma comunque il pm non avrebbe potuto chiederne più di 30, e con lo sconto di pena previsto dall’abbreviato si è arrivati così a 20 anni. Lo stesso vale per i presunti sicari, per i quali la pena sarebbe stata di 27 anni.
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Chiesti 20 anni per Varani, che ordinò l’aggressione con l’acido a Lucia Annibali
Pubblicato da tdy22 in febbraio 22, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/22/chiesti-20-anni-per-varani-che-ordino-laggressione-con-lacido-a-lucia-annibali/
Identificato il mittente dei pacchi con le teste di maiale recapitati a Roma
La Digos di Roma ha individuato il presunto mittente dei pacchi contenenti teste di maiale che, alcuni giorni prima della Giornata della Memoria, erano stati recapitati nella Capitale alla sinagoga, all’ambasciata israeliana e a un museo che ospitava una mostra ebraica. A fare la mababra spedizione dei tre pacchi sarebbe un 29enne romano legato agli ambienti del movimento di Forza Nuova. Ora è indagato per istigazione all’odio razziale. L’uomo è stato identificato, dopo una perquisizione, incrociando i dati emersi dall’esame dei materiali sequestrati, dalle testimonianze delle persone informate sui fatti e monitorando gli ambienti di estrema destra.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 31, 2014
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Furto in casa del 33enne morto: presi i due responsabili
Alcuni giorni fa aveva destato clamore un furto avvenuto a Porto Tolle, in provincia di Rovigo, dove dei ladri avevano compiuto un atto di sciacallaggio rubando a casa di un 33enne appena morto. Ora i carabinieri hanno denunciato due residenti di Ca’ Tiepolo. La comunità deltina era stata molto scossa dall’accaduto e aveva dato il via a un insistente tam tam sui social network al quale si sono aggiunti la sagacia dei carabinieri e il senso civico di tante persone. In quesot modo si è venuti rapidamente a capo di un reato veramente spregevole. A finire denunciati sono stati un 23enne e un 45enne del posto. Entrambi conoscevano bene Davide e sapevano che, dopo avere perso il padre qualche anno fa, nei mesi scorsi era morta anche la madre: erano quindi consapevoli del fatto che l’abitazione del giovane sarebbe rimasta libera. Il furto è stato messo a segno impiegando un piede di porco e altri attrezzi di questo tipo. Una volta nell’abitazione, i ladri l’hanno messa a soqquadro cercando oggetti di valore. Sono spariti orologi, telefonini, gioielli e altro, per un valore complessivo di qualche migliaio di euro.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 2, 2014
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Milan senza il Faraone per 10 settimane: operato al piede
Si legge sul sito ufficiale del Milan:
Tutti i rossoneri gli sono vicini. Saranno 10 settimane senza Stephan, ma al giovane attaccante rossonero non mancherà certamente il sostegno di tutto il popolo milanista che si unirà nel grido Forza Stephan. El Shaarawy, classe 1992, nonostante la giovane età ha già fatto vedere molte delle sue qualità in campo. In questo momento non facile Stephan dovrà pensare che ha tutto il futuro davanti a sè e che tra tre mesi, quando rientrerà, il Milan vivrà un momento molto importante del Campionato e servirà il miglior El Shaarawy, come abbiamo già avuto modo di conoscere in passato. Tutti i tifosi ti aspettano Stephan, forza e coraggio.
Il Faraone, infatti, è stato sottoposto a intervento chirurgico al piede sinistro presso l’Ospedale Santa Maria di Porto, in Portogallo. L’operazione è stata eseguita dal professor Niek Van Dijk subito dopo la visita di controllo che si è resa necessaria per il riacutizzarsi del dolore. Lo stesso professore ha “ipotizzato la ripresa di un progressivo condizionamento fisico-atletico a circa 10 settimane”. In un comunicato del club rossonero si legge che “L’intervento si è reso necessario per stabilizzare il quarto osso metatarsale, impedendo così il sovraccarico sulla zona della pregressa frattura da stress e al contempo per stimolare la stessa zona del piede in modo da ottenere un’assoluta guarigione. Il professor Niek Van Dijk, che ritiene l’intervento perfettamente riuscito, ha anche previsto successivi controlli che stabiliranno meglio le tappe verso la guarigione e ipotizzato la ripresa di un progressivo condizionamento fisico-atletico a circa 10 settimane”. El Shaarawy, subito dopo l’operazione, è apparso sorridente in una foto postata su Twitter, dove ha anche rassicurato i suoi followers: “Un saluto a tutti… intervento ok… Spero davvero di rientrare il prima possibile, passerà anche questa… Vi abbraccio!” ha scritto il milanista.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 28, 2013
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Un premio per Lucia Annibali: l’avvocatessa sfregiata dall’acido che ha scelto la vita
E’ stata la madre di Lucia Annibali, l’avvocatessa 36enne sfregiata con l’acido da due sicari ingaggiati dall’ex compagno, Luca Varani, il 16 aprile scorso a Pesaro, a ritirare a nome della figlia il premio Tartufo d’Oro. Il riconoscimento è stato attribuito alla donna dall’amministrazione comunale di Sant’Agenlo in Vado e dalla Commissione Pari Opportunità delle Marche. Lei è rimasta a casa, a Urbino dopo lunghi mesi trascorsi in ospedale a Parma mentre Varrani attende l’11 dicembre, giorno in cui avrà luogo il processo per direttissima per tentato omicidio e lesioni personali gravissime. La rabbia dell’uomo era scaturita dall’abbandono: Lucia aveva infatti posto fine alla relazione dopo aver scoperto che era fidanzato da anni con un’altra ragazza e stava per diventare padre di una bambina, nata da poco. Dopo di che l’aggressione e il lungo calvario fatto di dolore e interventi chirurgici. E costellato dal coraggio e dalla forza. In un messaggio di ringraziamento per chi ha pensato a lei per il premio, Lucia ha scritto: “Fin dai primi istanti dopo l’aggressione ho scelto la vita, ho deciso che sarei dovuta guarire e ho impiegato tutta la forza che avevo dentro di me per questo. E’ stata molto dura, lo è tuttora. In questi mesi ho conosciuto il dolore, ne ho provato tanto e ho dovuto imparare a conviverci, ma sono stata comunque sempre speranzosa, anche nei momenti più difficili, perchè ho coltivato la parte buona di quanto mi è accaduto”. E ancora: “Non so se il mio sia coraggio. Ho sperimentato che quando è vissuto nella gratitudine e nell’amore per la vita, il dolore diventa cura dell’anima. Per questo sarò felice se questa mia testimonianza sarà d’aiuto a chi soffre, perchè vorrà dire che il sacrificio a cui sono stata chiamata non sarà stato inutile”. L’avvocatessa ha voluto condividere il premio con i familiari, “i miei genitori, il mio tenerissimo fratello Giacomo”, “le mie meravigliose amiche e tutti gli amici che in questi mesi non mi hanno mai lasciata sola né fatta sentire diversa e che vivono con me, ogni giorno, la gioia e l’entusiasmo per i miei progressi”. Un grazie particolare l’ha rivolto “alle forze dell’ordine e a tutti coloro che in questi mesi hanno lavorato con grande impegno al mio caso per far emergere la verità”. E poi l’ultimo pensiero, “non certo per importanza, per i miei medici, le infermiere e infermieri del Centro grandi ustionati di Parma che quella notte di sei mesi fa mi hanno accolta e poi accudita curando, giorno dopo giorno, con le loro mani gentili ed i loro cuori affettuosi, le mie ferite esterne ed interne. A loro non sarò mai grata abbastanza per quello che hanno fatto e che faranno per me. Ringrazio tutti per la solidarietà e l’affetto, che alleggeriscono il peso di tanto male”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 27, 2013
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Sangue nel Bresciano: anziana accoltellata dal marito
Drammatica notte a Calvisano, nel Bresciano, dove un uomo ha colpito diverse volte l’anziana moglie con un coltello uccidendola e ferendo anche il nipote, che era accorso per difendere la nonna. L’omicidio è avvenuto nell’appartamento della coppia, in via Lechi, e per la donna sono stati inutili i soccorsi essendo stata ferita a morte. Il nipote è invece stato trasportato in ospedale: vessa in gravi condizioni ma non è in pericolo di vita. I carabinieri della compagnia di Desenzano guidati dal capitano Fabrizio Massimo hanno già fermato l’assassino. Sul posto per i rilievi i militari della Scientifica.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 26, 2013
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Donna nel dirupo, fermato compagno
Il compagno italiano della badante ucraina, Irina Meynster, 47 anni, il cui corpo è stato trovato in un dirupo all’Argentario, in provincia di Grosseto. L’ipotesi formulata dagli inquirenti è quella dell’omicidio. La vittima, secondo quanto accertato dall’autopsia, è stata strangolata.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 25, 2013
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Svuotato dai ladri un furgone di Hermès: ladro in manette e bottino recuperato
E’ già stato arrestato il ladro che ieri mattina aveva svaligiato in via Pisoni, nel quadrilatero della moda di Milano, un camion che trasportava prodotti Hermes, principalmente abiti della collezione primavera-estate 2014, oltre che complementi d’arredo sempre firmati dalla maison francese. Il furgone, che era parcheggiato a una decina di metri dall’ingresso della boutique “Hermes Maison”, è stato svuotato dai banditi, che probabilmente lo attendevano, dopo che l’autista e il suo collega si erano allontanti per fare colazione, in attesa di poterlo scaricare all’arrivo degli impiegati. La polizia di Milano ha ora recuperato abiti e merce e arrestato un 47enne. Le forze dell’ordine erano state avvertite dai due dipendenti della società di trasporti francese incaricata di consegnare la merce, che dopo essersi allontanati hanno trovato il furgone completamente suovtato una volta tornati. Nell’abitazione dell’uomo arrestato sono stati rinvenuti anche anche borse firmate e materiale per verificare la purezza delle pietre preziose. La polizia ha poi denunciato per favoreggiamento un 22enne, presente in casa, che si stava allontanando con 22mila euro in contanti.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 23, 2013
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Fermato un 44enne a Londra: tentava di fare irruzione a Buckingham Palace
Un 44enne ha tentato di fare irruzione nel palazzo di Buckingham Palace entrando dal cancello sul lato nord attorno alle 11.30 di questa mattina ma è stato fermato dalle forze dell’ordine, che l’hanno trovato in possesso di un coltello. Ora l’uomo si trova in stato di fermo. A renderlo noto Scotland Yard. Buckingham Palace ha comunicato che la regina non si trovava a palazzo quando l’uomo ha tentato l’irruzione, sottolineando che non intende commentare oltre sull’episodio.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 14, 2013
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Duplice omicidio a Reggio Calabria: Gianrocco Foti confessa
E’ l’operaio metalmeccanico Gianrocco Foti di 38 anni, incensurato, sposato con una cittadina polacca e padre di un bambino, l’autore del duplice omicidio che ha spezzato la vita di Joan Lacatus, 28 anni, e della sua compagna Jonela Hololea, di 35, i due romeni trovati nel bagliaio dell’Alfa Romeo abbandonata sul molo di San Gregorio, a Reggio Calabria. L’uomo, fermato dalla polizia, ha confessato. Foti, come riporta ReggioPress, ha raccontato di una relazione sentimentale con una giovane prostituta romena che, con vari stratagemmi, era riuscita a più riprese, nello spazio di sei mesi, a farsi consegnare una somma di denaro superiore a 25 mila euro salvo poi troncare il raporto. L’uomo, nel tentativo di recuperare la somma, si è rivolto a Lacatus, amico della donna. I due s’incontrano ma il tentativo non porta ad alcun risultato e l’operaio è pervaso dall’esasperazione. In un ennesimo incontro, a cui prende parte anche la Hololea, a sua volta intermediaria per la restituzione del denaro, i romeni usano il pretesto di prendere la somma da un’abitazione di San Gregorio, in realtà conducono Foti in un luogo dove si trovano altri tre connazionali. I cinque romeni, stando alla ricostruzione dell’operaio, lo aggrediscono. A quel punto lui apre il fuoco. Quando ieri pomeriggio i detective della Sezione omicidi raggiungono l’abitazione dell’uomo, lui li accoglie con calma glaciale, stando a quanto riferito da uno degli agenti. Chiede il motivo del controllo e consegna l’arma, detenuta legalmente, una Beretta calibro 9×21, compatibile con quella utilizzata per compiere il duplice omicidio. Dall’arma mancavano 5 proiettili, proprio il numero dei bossoli trovati sulla scena del crimine. Foti viene accompagnato in Questura e sottoposto a interrogatorio durante il quale nega ogni responsabilità. Nel frattempo, gli specialisti del Gabinetto regionale di polizia scientifica constatano che la pistola è l’arma del delitto. Nelle prime ore di stamani, davanti all’evidenza dei fatti, Gianrocco Foti è crollato e ha confessato.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 3, 2013
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Fermato un italiano per il duplice omicidio di Reggio Calabria
Un italiano è stato fermato dalla polizia di Reggio Calabria in relazione all’omicidio dei due romeni, un uomo e una donna, i cui cadaveri sono stati rinvenuti ieri mattina nel bagagliaio di un’Alfa Romeo 146 sul pontile in località San Gregorio, vicino al porto del capoluogo calabro. Le vittime, Joan Lacatus, di 28 anni, e Jonela Hololea, di 35, erano state uccise con alcuni colpi di pistola e i loro corpi abbandonati nell’auto di Lacatus, che gli assassini avevano tentato invano di fare sparire in mare. Dopo che la squadra mobile di Reggio Calabria, diretta da Gennaro Semeraro, ha identificato il presunto responsabile, gli agenti hanno sequestrato la pistola calibro 9 utilizzata per compiere il duplice omicidio e sulla quale verranno effettuati accertamenti scientifici e balistici. Al momento sia gli investigatori che gli inquirenti mantengono il riserbo sul movente del delitto, anche se ieri era trapelato che s’indagava negli ambienti della prostituzione.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 3, 2013
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Una supertestimone: “Anch’io ho rischiato di morire per colpa di Pizzicolo”
Gli investigatori della questura di Lodi avrebbero ricevuto la denuncia di una donna che avrebbe riferito: “Anche io ho rischiato di morire per colpa di Pizzocolo”. L’uomo è accusato dell’omicidio della 18enne romena Lavininia Ailoaiei. Sull’identità della donna gli inquirenti, che non confermano neanche la sua esistenza, viene mantenuto il più stretto riserbo. Si viene così intanto rafforzando la pista del serial killer mentre continua a pieno ritmo l’analisi dei filmati salvati nei computer del killer. Pizzocolo aveva realizzato, con l’ausilio di telecamere nascoste nelle stanze di alcuni motel della Lombardia, numerosi filmati pornografici girati da Pizzocolo. Resta ancora il mistero sul giro vorticoso di denaro sui conti del ragioniere mentre si continua a seguire la pista del regista di “snuff movies”, film nei quali viene ripresa la morte in diretta. Gli inquirenti hanno ricostruito decine di serate passate dal killer nei motel tra le province di Lodi, Milano, Cremona e Varese.
Pubblicato da tdy22 in settembre 22, 2013
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Il cantante “Zuccherino” arrestato: ha preso parte a una sparatoria
Per una sparatoria avvenuta domenica notte in piazza Sant’Agostino a Pagani, in provincia di Salerno, i carabinieri avevano fermato tre persone, tutte con precedenti penali, quali presunti responsabili dell’accaduto. I militari, una volta giunti sul posto, hanno rinvenuto un bossolo di pistola calibro 7,65 ed una cartuccia dello stesso calibro all’interno di un’autovettura dei tre fermati. Ora si è venuti a conoscenza che tra i fermati c’era anche il cantante neomelodico “Zuccherino”, al secolo Alfonso Manzella. La polizia l’ha arrestato con l’accusa di detenzione e porto illegale di armi e resistenza a pubblico ufficiale. Il neomelodico è originario di Pagani.
Pubblicato da tdy22 in settembre 16, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/16/il-cantante-zuccherino-arrestato-ha-preso-parte-a-una-sparatoria/
Regista di snuff movies? Pizzocolo e il “giro di denaro vorticoso”
Continua a indagare sull’omicidio dell’escort romena 18enne Lavinia Simona Aiolaiei la Questura di Lodi, che si sta avvicinando alla verità sulla morte per strangolamento mentre faceva sesso con il suo assassino. Il ragioniere 41enne Andrea Pizzocolo avrebbe cinque conti correnti a lui intestati, “un giro di denaro vorticoso” che non si addice a un ragioniere che guadagna 1.800 euro al mese con moglie e figli a carico, spiegano gli investigatori che ipotizzano l’uomo fosse un regista di snuff movies. Si tratta di film legati al mercato nero, venduti a cifre esorbitanti, che ritraggono scene di sesso estremo e terminano con la morte di una persona. L’ipotesi giustificherebbe le telecamere rinvenute nella stanza del Moon Motel di Busto Arsizio e quella nascosta nell’orologio del killer. Bisognerà però attendere il proseguimento delle indagini per scoprire se l’ipotesi corrisponde alla realtà.
Pubblicato da tdy22 in settembre 16, 2013
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Feriti a terra e sangue ovunque, ecco la gara della CRI
A Fermo si sta svolgendo la gara della Croce Rossa Italiana delle Marche. Qui, grazie anche al forte interessamento del presidente regionale Fabio Cecconi, si sono dati appuntamento a Piazza del Popolo i volontari che daranno prova della loro preparazione tecnico-professionale applicando i protocolli internazionali previsti nell’esecuzione delle azioni di soccorso. La gara ha anche uno scopo formativo e tende a coinvolgere ed educare i cittadini diffondendo la consapevolezza che a volte basta veramente poco per salvare o aiutare una persona in difficoltà. Naturalmente per simulare i feriti sono intervenuti anche esperti truccatori ed esperti simulatori che hanno allestito un percorso per mettere a dura prova i volontari. La gara sarà diretta da giudici, master di gara e medici esperti del primo soccorso, che valuteranno costantemente il comportamento e le azioni dei volontari.
Pubblicato da tdy22 in settembre 15, 2013
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L’assassino di Lavinia: caccia alle decine di donne che ha filmato
Andrea Pizzicolo, il ragioniere 41enne fermato per l’omicidio di Lavinia Simona Ailoaiei, la 18enne romena abbandonata in un campo di San Martino in Strada, ha girato un video dell’agonia della giovane con tre telecamere digitali ad alta definizione nascoste nella stanza del motel Moon di Busto Arsizio e del motel Silk vicino a Lodi. Per i primissimi piani è invece stata utilizzata una minitelecamera a fibra ottica acquistata in rete e che teneva nascosta nel cinturino dell’orologio. In Questura a Lodi sono convinti si tratti di un’attrezzatura da specialista che non si concilia con un incidente casuale. Il giudice Isabella Ciriaco, che ha convalidato il fermo dell’uomo, ha visto i filmati: “Anche la descrizione più dettagliata e realistica non può rendere con sufficiente giustizia la freddezza, la lucidità, la tenacia e la crudeltà che trasuda dai filmati”. Sarebbe a dire, come spiega La Stampa, che le immagini mostrano come il ragioniere non si lasciò prendere dal panico non riuscendo a rompere le cinghie di plastica che stavano ammazzando la sua vittima in un gioco erotico condiviso, ma che quasi sicuramente l’epilogo che avrebbe avuto la vicenda sarebbe stato accettato se non addirittura programmato. La differenza è sostanziale e rischia di valergli l’ergastolo. La vittima, come ha stabilito l’autopsia, è morta in un motel di Busto Arsizio prima di essere abbandonata in un campo di mais del lodigiano. Ma nell’auto di Pizzicolo sono state trovate anche altre telecamere e schede video mentre nella sua abitazione gli investigatori hanno rinvenuto ulteriori riprese riversate in dvd con immagini ad alta definizione. In questi filmati l’uomo appare protagonista di altri incontri con decine di ragazze più o meno giovani, europee ma quasi sicuramente straniere, probabilmente contattate via internet. Nessuno conosce che fine abbiano fatto queste giovani e l’ipotesi dell’assassino seriale sembra essere quella a cui gli investigatori credono meno, considerato che non ci sono casi aperti su donne scomparse. Potrebbe però essere che l’uomo sia un frequentatore attivo di siti dove vengono postati video di sesso estremo. Al riguardo, si attenderanno le risposte che daranno i suoi computer. Le ragazze riprese potrebbero offrire più informazioni, una volta identificate. Per quel che riguarda i vicini di Pizzocolo hanno solo riferito che, quando era solo in casa, l’uomo riceveva molte ragazze, spesso straniere, anche giovani. E hanno aggiunto che le tapparelle erano sempre abbassate e di notte si sentiva sempre, solo il rumore continuo della doccia aperta.
Pubblicato da tdy22 in settembre 13, 2013
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Lavinia, uccisa per un gioco erotico, ripresa mentre moriva
Shock in procura per alcuni video trovati sull’automobile di Andrea Pizzocolo, il 41 enne di Arese accusato di aver ucciso la 18enne Lavinia Simona Ailoaiei. La morte della ragazza potrebbe quindi non essere stato un incidente come ipotizzato in un primo tempo ma un omicidio volontario. Il quadro quindi che starebbe prendendo forma sarebbe un quadro più complesso con le accuse di vilipendio di cadavere e le aggravanti della premeditazione, le sevizie e i motivi abietti e futili. In quella stanza del Motel Moon di Busto Arsizio e del Motel Link di San Martino in Strada si sarebbero consumati atti di una violenza che la stessa procura, vedendo i video, avrebbe definito «raccapricciante». I dettagli sui contenuti naturalmente non sono stati diffusi ma sembrerebbe svanire l’ipotesi di un tragico incidente. Arese al momento si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Pubblicato da tdy22 in settembre 10, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/10/lavinia-uccisa-per-un-gioco-erotico-ripresa-mentre-moriva/
Lucia Annibali, l’avvocatessa sfregiata con l’acido, tra nuovo volto e coraggio
Era il 16 aprile quando due uomini si sono introdotti nella sua abitazione e l’hanno sfregiata con l’acido. Dopo quasi 5 mesi Lucia Annibali, come aveva promesso prima dei suoi sette interventi di chirurgia plastica, ha deciso di mostrarsi al mondo, con un volto nuovo, ma il coraggio e la determinazione di sempre. E’ pronta a ricominciare “tutto daccapo con la mia nuova faccia, con il naso un po’ così, con gli occhi fra l’orientale e la riempita di botte, con le sopracciglia da tatuare e la bocca buona per sorridere, finalmente, dopo l’ultima operazione. Ma posso fare di meglio e di più. Sono sicura che so fare di meglio e di più”. E Lucia è certa che il mandante dell’aggressione “è stato lui, il mio ex”. Parla dell’avvocato Luca Varani, attualmente in carcere accusato di lesioni gravissime, stalking e tentato omicidio. “È il mandante dell’aggressione” dice il pubblico ministero Monica Garulli che ha fatto arrestare anche i due albanesi esecutori materiali dell’agguato. Lucia, che al Corriere ha mostrato le foto del suo nuovo volto, spiega: “Quello che so di lui è nelle carte, fuori dall’inchiesta non voglio più nemmeno nominarlo. La sua sorte non mi interessa minimamente. Devo pensare a me e a guarire il più possibile, lo devo a me stessa. Voglio riordinare la vita partendo proprio da quello che mi è successo. Devo dire la verità, non sto morendo dalla voglia di tornare al mio lavoro di avvocatessa, e invece mi piacerebbe moltissimo aiutare in qualche modo gli ustionati, occuparmi delle donne schiacciate da uomini inetti e incapaci di convivere con le loro fragilità. Alle donne voglio dire ‘voletevi bene, tanto, tantissimo. Credete in voi stesse e sappiate che ogni atto di violenza subita non dipende mai da voi che amate l’uomo sbagliato ma da lui che lo commette’. Agli ustionati come me invece dico di tenere duro e avere pazienza, tanta pazienza”.
Ora che si avvicina il 18 settembre, data del suo 36° compleanno, l’avvocatessa ha anche scritto una lettera, piena di speranza e coraggio, per se stessa e per i medici che si sono presi cura di lei. “Il 16 aprile 2013 alle 21:30 sono stata brutalmente aggredita e strappata alla vita. La parte di me che è sopravvissuta ha lottato con tutte le sue forze. Attraverso la speranza ho sopportato i dolori del corpo più intensi e le notti più buie per tornare alla vita. E in parte ce l’ho fatta. La strada è ancora lunga… ma quest’anno, per il mio compleanno, il 18 di settembre, voglio festeggiare per celebrare la vita, l’amore e l’amicizia. Voglio ringraziare, con il cuore traboccante d’amore, i miei medici di Parma che stanno avendo cura di me, rendendo possibile il miracolo. Voglio raggiungere con un forte abbraccio la mia famiglia e i miei amici perché sono stati la ragione della mia lotta. E sono grata a tutte le persone che ho incontrato, a chi ha avuto un pensiero per me, per aver reso incredibile il mio viaggio di ritorno. A quelle donne schiacciate da uomini inetti e incapaci di convivere con le proprie fragilità, dico di volersi bene, tanto, tantissimo! Di lottare e credere in se stesse, nelle proprie idee e in ciò che suggerisce loro il cuore. È in questi luoghi che si trova la verità, non nelle parole che escono dalla bocca di quegli uomini. Comunque vada, ne sarà valsa la pena perché ogni atto di violenza non dipende mai dalla donna che ama l’uomo sbagliato, ma dall’uomo inetto che lo commette. Agli ustionati come me dico di tenere duro e avere pazienza, tanta pazienza. Sopportiamo il martirio del corpo e curiamo la ferita dell’anima, coltivando la speranza tutti i giorni perché ogni giorno è un passo verso la guarigione: ogni giorno è un po’ più facile di quello precedente. E impariamo che la nostra identità non è data dall’aspetto esteriore, ma da quello che c’è nel nostro cervello e nel nostro cuore. Infine, a me stessa, dico… Buon 36esimo compleanno Luci!!!”
Pubblicato da tdy22 in settembre 9, 2013
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Svolta nel caso della donna trovata morta nelle campagne del Lodigiano
La pozia ha fermato il presunto killer della donna, una romena di 18 anni che è stata trovata morta nelle campagne di San Martino in Strada ieri. Si tratterebbe di un italiano di 41 anni che avrebbe ucciso per strangolamento. La giovane, che s’ipotizza sia stata uccisa in un altro luogo, è stata rinvenuta con due fascette autobloccanti da elettricista strette attorno al collo. Il suo cadavere è stato rinvenuto grazie a un agricoltore. Il Procuratore capo della Repubblica di Lodi, Vincenzo Russo, ha spiegato che le indagini cercheranno di verificare se “la poveretta sia stata violentata prima di venire uccisa. La dinamica è abbastanza chiara: qualcuno l’ha ammazzata e successivamente l’ha scaricata già nuda sul posto per poi fuggire via”. Il tratto di campagna in cui è stato rinvenuto il corpo, che al momento del ritrovamento era nudo, non è lontano dalla statale via Emilia che conduce da Lodi a Codogno e quella stradina di campagna, soprattutto la sera, è parecchio frequentata da giovani che raggiungono il centro ricreativo dalla zona del Piacentino. Si indaga anche nel mondo della prostituzione. Questo fa pensare che ci potrebbero essere dei testimoni.
Aggiornamento ore 12:47
Vicenzo Russo, procuratore della Repubblica, ha spiegato che il 41enne fermato ha confessato di aver conosciuto la giovane via Internet e e di averla uccisa strangolandola durante un gioco erotico. L’uomo ha confessato anche di aver avuto un rapporto sessuale con la vittima quando era già morta. Gli sono stati contestati l’omicidio volontario e atti osceni su cadavere.
Pubblicato da tdy22 in settembre 8, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/08/svolta-nel-caso-della-donna-trovata-morta-nelle-campagne-del-lodigiano/
Il sindaco che proibisce “l’abbigliamento” da lucciola: rischio multa
Nei comuni marchigiani di Porto Sant’Elpidio, Fermo e Porto San Giorgio è proibito “atteggiarsi” o “abbigliarsi” in modo tale da sembrare una prostituta o un viado: per chi infrange la regola, una multa anche fino a 200 euro. A dirlo un’ordinanza emessa oggi e che sarà valida fino al prossimo 30 ottobre. Scopo: dichiarare guerra alla prostituzione di strada. La decisione è stata presa in seguito a quanto accaduto nel primo dei tre comuni lo scorso 21 agosto, quando nell’ambito della lotta fra bande per il controllo del sesso di strada una coppia di romeni è stata aggredita a colpi di spranga. Quello che viene proibito in strade, piazze e spazi pubblici dei tre centri abitati è “negoziare, concordare prestazioni sessuali a pagamento, intrattenersi con soggetti che, per l’atteggiamento, l’abbigliamento ovvero per le modalità comportamentali, manifestano l’intenzione di esercitare l’attività consistente in prestazioni sessuali”. Ma vi è anche il divieto di “fermare il veicolo in cui si è a bordo al fine di contattare il soggetto dedito alla prostituzione e consentirne la salita”. Oltre alla sanzionen può scattare “il sequestro cautelare delle cose che servirono o furono destinate a commettere la violazione o che ne sono il prodotto”. In caso di reiterazione del comportamento scorretto, inoltre, è previsto l’allontanamento dal territorio. Nazareno Franchellucci, primo cittadino di Porto Sant’Elpidio, annuncia “due mesi di controlli a tappeto, ispezioni serrate e continue che verranno effettuate da una task force composta da Forze dell’ordine locali, provinciali ma anche provenienti da fuori regione”. Per il sindaco, l’ordinanza avrà un peso normativo anche nei controlli “visto che la mancanza di presupposto giuridico di urgenza che era stata rilevata nelle precedenti ordinanze si è potuta superare con l’insorgenza di fatti criminosi legati al fenomeno della prostituzione”. Inoltre: “non è escluso che nelle prossime settimane vengano coinvolti cittadini e associazioni per mettere a punto azioni dimostrative e creare un’azione di disturbo e conseguentemente dissuadere indirettamente il fenomeno della prostituzione nella fase della contrattazione con gli eventuali clienti”.
Pubblicato da tdy22 in agosto 31, 2013
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Terremoto all’alba vicino le coste marchigiane.
Nuova scossa di terremoto, questa mattina poco dopo le 6, al largo delle coste marchigiane. Il sisma, di 3,3 gradi Richter, si è registrato in mare, davanti alle spiagge di Fermo. L’ipocentro è stato individuato dall’Istituto vulcanologico a circa 20 chilometri dalla costa, ad una profondità di circa 37 chilometri. Non si registrano danni alle persone o alle cose.
Pubblicato da tdy22 in agosto 31, 2013
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Assassinio nel Veneziano, fermato un romeno.
La vittima, probabilmente un giovane romeno, è stato ucciso, forse al culmine di una lite, con una coltellata al torace in un appartamento di San Donà di Piave, nel Veneziano, che il ragazzo condivideva con altre persone provenienti dall’Est Europa. L’identificazione è ancora al vaglio degli inquirenti visto che il giovane al momento del decesso non aveva documenti con sé. Gli investigatori hanno condotto in caserma per accertamenti un altro romeno.
Pubblicato da tdy22 in agosto 29, 2013
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16enne precipita per 10 metri da un palazzo a Fermo
Erano le 22.30, ieri, quando alcuni residenti del centro storico di Fermo hanno udito un tonfo sordo provenire dal cortile. Qui giaceva, esanime, un 16 che era precipitato per 10 metri dal cornicione di un antico palazzo transennato per lavori. Il giovane ora si trova all’Ospedale di Torrette ad Ancona e vessa i condizioni gravissime. Ancora sotto shock gli amici. Oggi si è parlato di un incidente che sarebbe legato al parkour, disciplina metropolitana estrema e che prevede la tecnica di saltare da un tetto ad un altro seguendo un percorso stabilito e superando qualsiasi genere di ostacolo. Ma Roberto Palcani, dirigente del Commissariato di polizia di Fermo, ha diffuso in serata una nota dove si legge che “in base alle informazioni assunte e alle risultanze acquisite” si deve ritenere che Giovanni (nome di fantasia) “sia caduto mentre tentava di rientrare sul terrazzo del palazzo dove si trovavano i suoi amici, dopo aver camminato – da solo – sul cornicione esterno”. E ancora: “La caduta dovrebbe essere stata causata dal cedimento di un mattone su cui stava camminando”. L’edificio da cui il ragazzino è precipitato è Palazzo Vinci Gigliucci, ora fatiscente. La data di costruzione risale al ‘700 ed è stato rimaneggiato nel 19/o secolo. Oggi è in disarmo, e le transenne non tengono lontani i vandali nè i ragazzini in cerca di avventura. “L’accesso al terrazzo dello stabile – spiega Palcani – era inibito da una recinzione che impediva l’agevole accesso alla scala a chiocciola”.
Pubblicato da tdy22 in agosto 26, 2013
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Ritrovato corpo del 16enne nelle acque di fronte a Fermo
La tragedia annunciata è ora una drammatica realtà. E’ stato infatti ritrovato il corpo del 16enne originario di Amandola, Riccardo Galiè, scomparso nella notte durante una gita in pedalò nelle acque al largo di Fermo. Il ragazzo, insieme ad alcuni amici, erano usciti prima dell’alba per attendere il sorgere del sole sull’acqua, ma il loro pedalò si è rovesciato. I suoi amici sono riusciti a salvarsi raggiungendo la riva a nuoto dopo l’incidente, mentre Riccardo non ce l’ha fatta. Il corpo è stato ritrovato dai soccorritori incagliato sugli scogli. I genitori di Riccardo, il padre operaio di un mobilificio a Sarnano, la madre titolare di una pizzeria al taglio ad Amandola, non hanno assistito alla scena del ritrovamento del corpo senza vita del figlio. Dopo una notte di ansia trascorsa sulla spiaggia infatti, gli agenti della polizia li avevano convinti ad allontanarsi per qualche ora dal luogo delle ricerche.
Pubblicato da tdy22 in agosto 20, 2013
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Rumore in strada: 80enne lancia sassi e acido dal balcone della sua abitazione
Ieri sera in centro a Porto Sant’Elpidio un 80enne, disturbato dal rumore proveniente dalla cornetteria della zona, attorno alla mezzanotte si è affacciato al balcone della sua abitazione in mutande ed ha iniziato a scagliare sassi contro gli avventori. Non pago, ha poi lanciato un flacone di acido per disgorgare i lavandini. Una bambina di 12anni è stata centrata da una pietra mentre un uomo che era con lei, il compagno 44enne della madre, è stato raggiunto in testa e alla schiena dal flacone. Sul posto sono giunti sia gli agenti della polizia locale che i carabinieri, oltre ai medici del 118 e della Croce Verde che hanno medicato l’uomo. L’80enne ora dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e tentate lesioni gravi.
Pubblicato da tdy22 in luglio 27, 2013
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Incidente mortale in provincia di Fermo: perde la vita una 19enne
Era in sella a una moto insieme al fidanzato la 19enne Chiara Massi, quando un’auto con a bordo tre giovani pachistani ha travolto il loro mezzo scaraventandolo in aria. Per la ragazza è intervenuta anche l’eliambulanza ma è stato tutto inutile: Chiara è morta poco dopo, a causa delle ferite riportate. L’incidente è avvenuto sul lungomare Europa di Porto San’Elpidio, in provincia di Fermo, nelle Marche.
Pubblicato da tdy22 in luglio 22, 2013
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Lucia Annibali: parla l’avvocatessa sfregiata con l’acido
Era aprile quando, rientrata a casa, l’avvocato Lucia Annibali trovò due uomini, al soldo dell’ex, che l’attendevano per sfregiarla con dell’acido. In una lunga intervista al Corriere della Sera la 35enne racconta ora quei terribili giorni. L’ultimo ricordo, prima che la vista si annebbiasse, è di quell’uomo incappucciato. “Mi ha guardato, aveva in mano un barattolo”. Dopo di che sono arrivati le urla e il dolore. “Ricordo la mia faccia che friggeva, rantolavo”. Ma la donna non si arrende alla disperazione, ricomincia dalla speranza, determinata. “Non mi arrenderò mai, lo sappia chi mi ha fatto tutto questo. Possono avermi tolto il viso, non la voglia di ricominciare. Sono qui, viva. Ho giurato a me stessa che ce l’avrei fatta e ce la farò”. Il percorso l’ha già intrapreso e ora cerca di ritrovare un volto, dopo che qualcuno ha tentato di cancellare il suo con la violenza.”Quella non sono più io”, ammette quasi parlando a sé stessa guardando le foto della sua vita. “So perfettamente che non tornerò com’ero prima, ma ci andrò il più vicino possibile”. E prosegue: “Ho in programma un’operazione per allargarmi la bocca, così sembrerò ancora più umana e finalmente potrò tornare sorridere”. Dell’ex, Luca Varani, non vuole parlare, preferisce concentrarsi sul suo presente e futuro. “Posso solo dire che adesso sto molto bene con me stessa rispetto a un minuto prima dell’aggressione: almeno è finita tutta quell’angoscia che potesse succedermi qualcosa”. Tra le difficoltà da affrontare, ci sarà anche quella di tornare tra la gente: “Ora dovrò tornare tra la gente. Una specie di uscita l’ho fatta: mi guardavano tutti. Ma prima o poi ci riprovo”.
Pubblicato da tdy22 in luglio 19, 2013
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Va a chiedere informazioni sull’arresto della compagna con un’auto rubata
E’ stata arrestata ieri mentre rubava della merce al supermercato “Pewex” di via Quaglia una 34enne già nota alle forze dell’ordine. Vistasi scoperta, la donna si è scagliata contro i vigilante colpendoli con calci e pugni. La situazione è tornata alla calma quando sono giunte le pattuglie e hanno fatto scattare le manette ai polsi della ladra per rapina impropria, reato da lei già commesso il mese scorso, in un altro negozio della stessa catena in via di Tor Bella Monaca: dove prima ha compiuto il furto e poi ha picchiato un addetto alla vigilanza dell’esercizio che l’aveva scoperta. La ragazza è stata condotta nelle camere di sicurezza della caserma dei carabinieri di via Domenico Parasacchi dove il fidanzato, saputo dell’accaduto, si è recato per chiedere informazioni. Peccato che l’uomo, un 42enne a sua volta noto alle forze dell’ordine, vi si sia recato con un’auto che è risultata essere stata rubata nel pomeriggio. All’interno della vettura, inoltre, sono stati rinvenuti diversi attrezzi per lo scasso, sequestrati insieme al veicolo. E’ quindi scattato il fermo anche per lui, in quanto indiziato di delitto per ricettazione e possesso di arnesi per lo scasso, e i carabinieri l’hanno trasportato nel carcere di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mentre la fidanza attende di essere sottoposta al rito direttissimo.
Pubblicato da tdy22 in luglio 14, 2013
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Delitto del freezer: il compagno della vittima si dichiara innocente
Punta il dito sulle amicizie pericolose della compagna in Internet Giulio Caria, in carcere per l’omicidio della 39enne Silvia Caramazza, la commercialista il cui cadavere è stato rinvenuto in un sacco nero nel freezer della sua abitazione a Bologna. “Non ho ucciso io Silvia”, dichiara l’uomo che poi esorta le autorità: “Analizzino le impronte su quel freezer e non troveranno le mie. Qualcuno la minacciava”. Il Resto del Carlino racconta che Caria insiste dichiarando “Quel congelatore non l’ho mai visto né toccato”. E aggiunge: “Le impronte che eventualmente troveranno non saranno le mie, ma quelle del verso assassino. Io so anche chi potrebbe essere. Silvia intratteneva un’amicizia pericolosa, bisogna indagare sulle persone con cui Silvia era in contatto su Internet. E bisogna far presto, perché c’è un pericoloso assassino in libertà”. E’ stato il difensore di fiducia dell’uomo, Gennaro Lupo, ad aver diffuso le parole del suo assistito, con il quale ieri ha avuto una lunga conversazione. Prevista per oggi l’udienza di convalida del fermo: Caria non verrà interrogato, ma farà alcune dichiarazioni spontanee.
Pubblicato da tdy22 in luglio 2, 2013
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Borseggiatrici in azione a Roma: ecco come agivano
Hanno 17 e 11 anni le due borseggiatrici, provenienti dall’insediamento di Tor San Lorenzo, che hanno scelto via dei Fori Imperiali quale campo d’azione per portare a termine i loro colpi. Mescolate ai turisti, che a frotte si spostano lungo l’area archeologica, scelgono la preda a cui si avvicinano guardinghe e silenziose. Mentre una controlla, l’altra sfila il portafogli dal borsello di un turista ucraino. E’ solo uno dei loro furti, che però viene immortalato da un romano che ha poi provveduto ad avvisare il 112. Grazie alla sua documentazione fotografica, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma sono potuti intervenire proprio mentre le borseggiatrici stavano per passare a una nuova vittima. Una volta fermate, durante la perquisizione sono stati rinvenuti, in possesso delle due nomadi, la refurtiva dell’ultimo colpo (2.000 euro in contanti, 500 dollari Usa e 5.600 Grivna Ucraini) interamente recuperata e restituita al turista ucraino, e altri 400 euro e 900 dollari Usa provento di furti ai danni di persone che si stanno identificando. Denunciata a piedere libero con l’accusa di furto con destrezza continuato in concorso la 17enne, che è in stato di gravidanza, mentre l’11enne, non imputabile per Legge, è stata affidata ai genitori.
Pubblicato da tdy22 in giugno 26, 2013
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Sgozzata al centro di Foligno!
E’ stata ritrovata sgozzata in pieno centro a Foligno, una ragazza romena che probabilmente stava transitando in bici, in via Monte Nagni. La ferita alla gola non lascia molti dubbi sull’omicidio e a fatto escludere sin dai primi momenti del ritrovamento l’ipotesi di suicidio.
Il presunto killer è stato braccato dai carabinieri che lo avevano inseguito sul raccordo per Orte. Allo svincolo per Amelia, forse a causa di un incidente avuto con un camion, l’auto dove si ritiene che a bordo ci fosse l’assassino della ragazza è stata quindi costretta a fermarsi al lato della strada. Sarebbe a quel punto che l’uomo, connazionale della vittima, si sarebbe colpito al petto con un coltello, morendo all’istante. Si tratta del marito della ragazza, un connazionale 43enne.
La prima persona ad allertare i soccorsi è stata un’anziana che abita nella via dove la donna è stata uccisa e che ha spiegato: “Ho sentito un urlo e il cane abbaiare” aggiungendo “Sono corsa fuori e ho visto il corpo”. Sembra che uno degli abitanti nella zona abbia visto l’auto del presunto assassino scappare, riuscendo a prendere il numero di targa.
Pubblicato da tdy22 in giugno 14, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/14/sgozzata-al-centro-di-foligno/
Donna accoltellata in provincia di Fermo
Ha circa 30 anni la donna che è stata accoltellata nella sua abitazione di Montelparo, nel fermano. Ora si trova ricoverata in codice giallo dopo essere stata soccorsa dal 118. I carabinieri di Montegiorgio stanno indagando sulla dinamica della vicenda. Tentato suicidio o aggressione?
Pubblicato da tdy22 in giugno 7, 2013
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Gli albanesi che sfregiarono Lucia Annibali e una strana casualità
Continua in ospedale l’odissea di Lucia Annibali, l’avvocato 35enne, aggredito lo scorso aprile nel suo appartamento a Pesaro, da due albanesi, probabilmente mandati dall’ex Luca Varani. Ma mentre le condizioni della donna restano stabili, la polizia ha fermato Altistin Precetaj, 28 anni, albanese di Scutari, che si sospetta essere uno dei due esecutori materiali del gesto che hanno sfigurato l’Annibali. L’albanese è stato localizzato dai carabinieri in un casolare di Novilara, dove aspettava che le acque si calmassero per scappare all’estero. Resta ancora ricercato l’altro albanese,
Rubin Talaban, 31 anni, suo concittadino, considerato l’uomo che ha materialmente gettato l’acido addosso alla vittima. I due albanesi sono stati incastrati dalle immagini di una telecamera di sicurezza che li ha ripresi in Via Rossi, la sera dell’agguato, a pochi passi dall’abitazione di Lucia Annibali. Precetaj, difeso dall’avv. Umberto Levi, avrebbe detto di aver incontrato casualmente Talaban, di aver preso un caffé con lui per poi andare a trascorrere la serata in un circolo dopo aver lasciato l’amico.
Talaban, e questa è la prima casualità, era stato fermato circa 3 settimane prima dell’agguato dalla polizia per un controllo: con sé aveva una bottiglia di acido e non aveva saputo spiegare perche’ se la portasse dietro. Il nervosismo gliel’aveva fatta scivolare di mano e l’acido era caduto, ferendolo, su un piede dell’agente che lo stava controllando. Fatti gli accertamenti del caso, Talaban era stato allontanato con foglio di via, ma evidentemente era rimasto in zona. Altro aspetto ‘strano’ della vicenda, e probante per i carabinieri, il tentativo di Varani di disfarsi di una Smart immatricolata nel 2004, in ottime condizioni d’uso, facendola rottamare. La city car, però, non è stata demolita, e su quella – e altre auto in uso al professionista – i carabinieri del Ris stanno effettuando rilievi perché la convinzione degli investigatori è che vi siano tracce di acido, in particolare sul blocco dell’accensione, posto tra i due sedili, che risulta corroso. Varani inoltre si sarebbe presentato una seconda volta dall’autodemolitore per richiedergli indietro i sedili con la scusa di volerli vendere su E-Bay. Gli inquirenti sono convinti che Varani fosse ossessionato dalla donna, che lo aveva lasciato a ottobre dopo aver scoperto che il compagno non aveva mai troncato la relazione con la sua fidanzata ‘storica’, da cui peraltro l’uomo aspetta un figlio. A febbraio, è emerso dalle indagini, Lucia Annibali se l’era ritrovato sul pianerottolo di casa. Entrando, aveva avvertito un forte odore di gas. Aveva così chiamato un tecnico scoprendo che alla caldaia mancava del tutto una guarnizione. Vi era stato quindi già un tentativo di uccidere la donna, la quale ha dichiarato di non aver mai voluto sporgere denuncia per non rovinare professionalmente l’uomo.
Pubblicato da tdy22 in aprile 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/28/gli-albanesi-che-sfregiarono-lannibali-e-una-strana-casualita/
Fermato uno dei due albanesi che hanno sfigurato Lucia Annibali
E’ scattato il primo fermo per uno dei due sicari albanesi che, la sera del 16 aprile, aggredirono l’avvocato 35enne Lucia Annibali nella sua stessa casa. I due uomini erano stati assodati da Luca Varani, ex della donna, che li aveva conosciuti per motivi lavorativi essendo anche lui avvocato. Varani, per quella stessa sera, si era poi creato, inutilmente, un alibi che non lo collegava alla scena del delitto. Mentre lui giocava a calcio, la donna è rimasta sfigurata dal vetriolo che le ha anche procurato lesioni agli occhi. Ora i carabinieri del Comando provinciale di Pesaro hanno preso un 28enne pregiudicato di Scutari, Altistin Precetaj, 28 anni, che è stato localizzato dopo una lunga caccia all’uomo in un casolare mentre si preparava a fuggire all’estero. Si continua a cercare il connazionale.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/fermato-uno-dei-due-albanesi-che-hanno-sfigurato-lucia-annibali/
GUERRA TRA ISTITUZIONI! Stop distruzione intercettazioni su Stato-Mafia!
La corte di Cassazione ha dichiarato ammissibile il ricorso presentato dagli avvocati di Massimo Ciancimino contro la decisione del giudice per le indagini preliminari di distruggere senza il contraddittorio tra le parti, le intercettazioni delle telefonate tra l’ex ministro Nicola Macino e il capo dello Stato. L’impugnazione sarà valutata, ora, nel merito dalla sesta sezione della suprema corte il 18 aprile. Slitta, dunque, la distruzione delle intercettazioni fissata per il 13 marzo.
I difensori di Ciancimino, gli avvocati Francesca Russo e Roberto D’Agostino, nel loro ricorso, avevano sostenuto che il provvedimento del gup Riccardo Ricciardi, che aveva ordinato la distruzione delle intercettazioni senza contraddittorio, ledesse il diritto di difesa. Dall’ascolto delle telefonate, intercettate nell’ambito dell’indagine sulla trattativa Stato-mafia, a loro avviso potrebbero trarsi elementi utili alla difesa del loro assistito imputato nel procedimento di concorso in associazione mafiosa e calunnia.
Sulle telefonate si è aperto uno scontro istituzionale tra il Colle e la Procura di Palermo culminato in un conflitto di attribuzione davanti alla Consulta che ha dato ragione al Quirinale sulla distruzione delle intercettazioni.
FORSE POTREMO ALZA IL VOLUME E SAPERE LA VERITA’ PER UNA VOLTA IN ITALIA?
Pubblicato da tdy22 in marzo 11, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/11/guerra-tra-istituzioni/
Fiocchi sulla A14 e sulla costa marchigiana. Fermo è sotto 15 cm di neve.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/02/09/fiocchi-sulla-a14-e-sulla-costa-marchigiana-fermo-e-sotto-15-cm-di-neve/
Stalker arrestato! Perseguitava la sua ex
Lui 28 anni e lei 47. Dopo una breve relazione la donna ha iniziato ad essere perseguitata dal suo ex dopo aver posto fine alla storia sentimentale. Ma il giovane non ne voleva sapere ed è arrivato ad atti di violenza e a minacce per cercare di riconquistare la donna. Dopo pedinamenti e intercettazioni, il ragazzo è stato ritenuto pericoloso e portato in carcere su ordine del gip.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 27, 2012
https://tuttacronaca.wordpress.com/2012/12/27/stalker-arrestato-perseguitava-la-sua-ex/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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