Peggio dei ragazzini! Il chirurgo che incide le iniziali sul fegato del paziente

chirurgo-iniziali-tuttacronacaAvete presente i ragazzini che scrivono le loro iniziali in ogni dove? Beh, non possono competere con la “bravata” di un affermato chirurgo 48enne, Simon Bramhall. Il medico è finito infatti al centro dello scandalo in quanto accusato di aver inciso le sue iniziali “SB” sul fegato di un paziente durante un’operazione. Il “marchio” sarebbe stato realizzato utilizzando del gas argon. A scoprire il fatto, sarebbe stato un altro chirurgo nel corso di una successiva operazione. Il Queen Elizabeth Hospital di Birmingham ha sospeso il medico in attesa che si concluda l’inchiesta aperta dopo che i fatti sono stati resi noti.

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Barbareschi shock, è in fin di vita?

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In fin di vita o quasi questa è la verità che Luca Barbareschi ha rivelato al settimanale  “Di Più” dicendo di aver abbandonato tutti gli impegni di lavoro per problemi di salute. «Ho il fegato devastato», ha dichiarato sottolineando che le sue condizioni sono veramente gravi. Le cure sono indispensabili: «Mi sono trascurato per tanto tempo, adesso se non mi curo posso morire». Ad aggravare le condizioni del fegato è stato un uso eccessivo di farmaci. «Non ho niente di incurabile, ma devo obbligatoriamente curarmi. Mi devo curare, sono andato avanti trascinandomi, trascurando i postumi della broncopolmonite avuta lo scorso anno non curata a dovere», ha dichiarato l’attore. «Ora i medici mi hanno obbligato a fermarmi e io non posso fare diversamente… Il mio unico obiettivo è osservare le cure prescritte. Se così sarà entro la fine dell’anno la situazione potrebbe risolversi, altrimenti le conseguenze potrebbero per me essere molto gravi».

Stefano Vittori, morto per aver ingoiato uno stuzzicadenti

stuzzicadenti-morto-tuttacronacaAveva solo 37 anni il dirigente del Viserbella, squadra di calcio di prima categoria della provincia riminese, Stefano Vittori. L’uomo ha trovato la morte a causa di uno stuzzicadenti, che si trovava dentro un involtino, ingoiato. Il pezzo di legno, estratto chirurgicamente, gli avrebbe lesionato internamente l’arteria del fegato. La lesione, che non sarebbe stata rilevata durante l’operazione, ha provocato un aneurisma che ha causato la morte del paziente.

“New York: Lou Reed at Lincoln Center”: la città dà il suo addio all’artista

lou-reed-memoriale-tuttacronacaIn mezzo agli alberi che tanto amava, tanto che sono stati l’ultima cosa che ha visto, si è svolto un memoriale in ricordo di Lou Reed, scomparso lo scorso 27 ottobre all’età di 71 anni. Presenti, ad ascoltare una selezione delle sue canzoni, la moglie Laurie Anderson, gli amici più intimi e dei fan- L’evento si è tenuto a New York, in un parco del Lincoln Center.

Il cantante ama questi luoghi e li frequentava con la moglie e per lui è stato celebrato un sobrio addio. Come recita la pagina Facebook, “un raduno aperto al pubblico – senza discorsi, performance live, solo la voce di Lou, la sua chitarra e canzoni – con le registrazioni scelte dai famigliari e dagli amici”. Ed è stato così, con i presenti vestiti in modo informale e che hanno recato una rosa rossa, molti con addosso il chiodo e gli occhiali scuri del Lou dei Velvet Underground. Giovedì, l’evento è iniziato alle 13.00, sulle note di “The Blue Mask”, a seguire, tre ore in cui sono stati racchiusi 46 anni di musica, fino all’ultimo sibilo di chitarra, con “Metal Machine Music”.

Alla moglie è stato chiesto quale fosse la sua canzone preferita di Lou: “The Power of the Heart”. “L’ha scritta quando eravate insieme?”, chiede timidamente la giornalista. “Certo”, esclama Laurie senza riuscire a trattenere una risata. “Riguarda te?”, riprende l’intervistatrice. “Sì!”, replica Laurie. Il brano fu scritto nel 2008 e suonato dal vivo durante il tour di quell’anno, poco dopo il matrimonio di Lou e Laurie del 12 aprile.

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La famiglia intossicata dai funghi: peggiorano le condizioni della madre

funghi-intossicazione-tuttacronacaIeri il ricovero di quattro persone, padre, madre, figlia e fidanzato, per un’intossicazione alimentare dopo aver mangiato delle amanita phalloides, con il trasferimento d’urgenza dell’ultimo a Roma a cause dell’insorgenza di serie complicazioni al fegato. Oggi, anche la madre è stata urgentemente trasferita al policlinico Umberto I. L’ufficio stampa dell’ospedale di Città di Castello ha fatto sapere in una nota: “La direzione del presidio ospedaliero Alto Tevere comunica che oggi, alle ore 12, anche la signora intossicata è stata trasferita al Policlinico Umberto I di Roma a seguito dell’innalzamento di alcuni parametri”. E ancora: “Gli altri due pazienti, padre e figlia, evidenziano indici di funzionalità epatica stabili: ma restano sotto osservazione nel reparto di medicina interna dell’ospedale di Città di Castello”.

Intossicazione da funghi… si cerca un fegato

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Una cena a base di funghi e una tossina, l’amanitina urinaria, che rischia di uccidere una persona. Un’intera famiglia padre, madre, figlia e fidanzato che sono rimasti intossicati a Città di Castello. Nel pomeriggio di oggi, uno dei quattro è stato trasferito all’Umberto I di Roma dove sarà sottoposto a delicati ed importantissimi controlli al fegato. Gli altri tre ricoverati restano in osservazione all’ospedale di Città di Castello.

Lou Reed, principe e combattente. La lettera di Laurie Anderson

LouReed-taichi-tuttacronacaE’ morto la settimana scorsa, a 71 anni, il rocker Lou Reed, a causa a delle complicazioni a seguito del trapianto di fegato effettuato dal dottor Charles Miller, come lo stesso medico ha dichiarato. Ora la moglie, Laurie Anderson, ha raccontato in un necrologio sull’East Hapton Star le circostanze della morte del marito. l’ha fatto con una lettera aperta, indirizzata ai vicini di casa ad Amagansett, East Hampton, vicino New York, la decisione del musicista di voler morire a casa, trascorrendo serenamente gli ultimi giorni.

Ai nostri vicini: che splendido autunno! Tutto splende d’oro e c’è una luce morbida incredibile. L’acqua ci circonda. Io e Lou abbiamo passato molto tempo qui negli anni passati, e anche se siamo persone di città questa è la nostra città spirituale.

La settimana scorsa ho promesso a Lou di portarlo fuori dall’ospedale e venire a casa nostra a Springs. E ce l’abbiamo fatta! Lou era un maestro di Tai Chi e ha passato gli ultimi giorni felice ed emozionato della bellezza, il potere e la morbidezza della natura.

E’ morto Domenica mattina guardando gli alberi ed eseguendo la famosa forma 21 del Tai Chi, con le sue mani da musicista che si muovevano nell’aria. Lou è stato un principe e un combattente e so che le sue canzoni sul dolore e la bellezza del mondo riempieranno molte persone con la gioia incredibile che lui provava per la vita. Lunga vita alla bellezza che arriva dall’alto verso di noi e ci attraversa.

Torna in campo Abidal… un anno fa il trapianto di fegato!

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Eric Abidal, difensore del Barcellona, è tornato finalemente in campo. Un anno fa fu operato e subì un trapianto di fegato, come conseguenza di un tumore. Ora la sua vicenda sembra andare verso una direzione positiva. È tornato in campo, e ha disputato un match di allenamento con la seconda squadra contro la compagine francese dell’Istres.
Un tunnel buio, quello di Abidal, che sembra essere terminato. Dopo l’intervento al fegato i medici gli avevano consigliato di abbandonare l’attività agonistica, ma il difensore francese ha voluto seguire il proprio istinto e ha ripreso ad allenarsi, riuscendo a sconfiggere la più brutta di tutte le malattie.

Trovato il fegato per Sara, la stanno operando!

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É in corso l’intervento su Sara Anzanello, la campionessa di pallavolo ricoverata in gravissime condizioni per una forma fulminante di epatite. Secondo quanto fa sapere lo staff sul profilo facebook della giocatrice, «è iniziata questa mattina l’operazione di trapianto del fegato. Nel pomeriggio sarà comunicato il bollettino medico. Grazie a tutti per il vostro affetto».

Il malore è stato avvertito martedì, poi il ricovero a Baku, in Azerbaijan, dove la centrale originaria di Ponte di Piave gioca attualmente. Poi il trasferimento in Italia. La Anzanello era stata sottoposta di recente a controlli prima a Baku e poi a Istanbul. La decisione del trapianto è spettata ai medici italiani, che hanno visto aggravarsi improvvisamente le condizioni di Sara. I genitori, padre operaio e madre impiegata, si sono precipitati al capezzale della figlia e stanno vivendo ore d’angoscia.

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