Scomparirà presto una favela di Rio de Janeiro, che sorge non lontana dallo stadio Maracanà. Per combattere contro la distruzione, prevista in vista di Brasile 2014, è sceso in campo, o per meglio dire tra le abitazioni, perfino Batman. Proprio tra le vie di questa zona, dove vivono oltre 650 famiglie, un uomo travestito da supereroe ha fatto la sua apparizione. Le ruspe hanno iniziato le demolizioni nelle scorse ore e a poco sono servite le barricate degli abitanti: riuscirà Batman a salvare le loro case?
E’ il giorno della Messa finale oggi, l’evento conclusivo della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù. Per Papa Francesco è l’occasione per lanciare un nuovo messaggio in favore della vita (e implicitamente contro l’aborto). Tanto che, al momento dell’offertorio, una bimba anacefala, che i genitori avevano mostrato al Pontefice mentre usciva dalla Cattedrale, sarà accompagnata sull’altare. E’ stato lo stesso Bergoglio a chiedere la presenza della piccola “priva di cervello”, affetta da una malformazione che quasi sempre equivale a una morte poco dopo la nascita. Sono tre milioni le persone presenti oggi, circa due milioni invece i giovani presenti ieri sera lungo la spiaggia a cui il Papa ha lanciato un appello: “Ragazzi e ragazze, per favore, non mettetevi in fondo alla storia, non siate codardi. Gesù non è stato al balcone a guardare la vita, siate protagonisti anche voi”. Ma, appassionato di calcio, non ha fatto mancare neanche una metafora. Durante la lunga notte di veglia, davanti a tutti quei giovani, ha dichiarato che in gioco c’è “qualcosa di superiore della Coppa del Mondo”. E ha rivolto ai giovani l’invito a diventare “i costruttori di una Chiesa più bella e di un mondo migliore”. Ma l’entusiasmo contagioso ha pervaso chiunque: anche i porporati hanno infatti partecipato alle prove per un grande flash mob organizzato per l’occasione. Oggi, tra i presenti, anche la presidente argentina, Cristina Fernandez, giunta appositamente da Buenos Aires.
Ma non è tutto “luccichio”, non ci sono solo canti, abbracci e preghiere. Come il Papa sceglie di portare una bimba sull’altare per dimostrare l’amore che vince sull’aborto, pratica che in Brasile è considerata reato ed è possibile interrompere volontariamente la gravidanza solo in caso di stupro o rischio di vita della madre, entro l’ottava settimana (e anche in questo caso ci sono forti pressioni da parte di gruppi di cattolici tali da fare in modo che questa legge non trovi sempre garanzia d’applicazione). Il 4 luglio scorso le Camere del Congresso brasiliano hanno approvato il disegno di legge PLC 3/2013, che si rivolge alle donne vittime di violenza sessuale e prevede “l’attenzione immediata” nei confronti delle vittime nonché l’obbligo di informarle sui propri diritti, tra cui la possibilità di interrompere la gravidanza. A tale disegno di legge manca solo la firma della presidente Rousseff per essere approvato definitivamente. Ma la crociata contro l’aborto del Papa viene letta non solo come difesa strenua della vita, ma anche come la volontà d’imporre la sua decisione e il suo ideale impedendo alle donne di poter scegliere per il loro corpo e la loro stessa vita. Ed è per il diritto di scelta, in fin dei conti di quel libero arbitrio di cui la stessa religione cattolica parla, che sono molte le femministe brasiliane che stanno manifestando a favore dell’aborto, scrivendo sui corpi che non ne possono più di persone che scelgono per loro.
Parole dure che hanno shockato i presenti, quelle pronunciate da Papa Francesco alla Via Crucis di Rio de Janeiro.
Bergoglio ha detto: “Gesù si unisce a tanti giovani che hanno perso la fiducia nelle istituzioni politiche perché vedono egoismo e corruzione e hanno perso la fede nella Chiesa, e persino in Dio, per l’incoerenza di cristiani e di ministri del Vangelo”.
Continua il viaggio in Brasile di Papa Francesco che ieri sera è stato salutato da un milione di giovani sulla spiaggia di Copacabana. Una pioggia e un freddo hanno accompagnato la festa di accoglienza della Giornata mondiale della Gioventù. Nel suo quinto giorno in Brasile, il Papa pranzerà con 12 ragazzi da tutto il mondo, 6 coppie, una di brasiliani e una per ogni continente. Nel pomeriggio si svolgerà la Via Crucis dove sul lungomare.
Ha visitato la favela Varginha, a Manguinhos, nella zona nord di Rio de Janeiro, Papa Francesco, tenendo anche una breve omelia nella cappella Sao Jeronimo Emilliani. Il suo appello è stato a non essere “insensibili alle diseguaglianze sociali” e a “chi possiede più risorse, alle autorità pubbliche e agli uomini di buona volontà impegnati per la giustizia sociale”, per un “mondo più giusto e solidale”. Il suo messaggio ha riguardato anche i giovani invitati a non scoraggiarsi nonostante la “corruzione da persone che, invece di cercare il bene comune, cercano il proprio interesse”. “Non perdete la ‘speranza’”, ha detto, “la realtà può cambiare, l’uomo può cambiare”, “cercate per primi il bene comune”.
Ma non è stato l’unico a prendere la parola. Un giovane residente del luogo ha letto una lettera di benvenuto: “Vorremmo rompere anche noi il protocollo, come è solito fare lei, e chiamarla ‘papà’: possiamo?”, “Vorremmo chiamarla ‘padrè Francesco, il papà di tutti, specialmente dei più poveri”. Ma nel discorso non sono mancate critiche alle autorità locali: la favela è stata “oggetto di attenzioni” solo dopo l’annuncio della visita del Pontefice. Ma per il Papa, la favela visitata rappresentava tutti i rioni: “Busso” a questa comunità che “oggi rappresenta tutti i rioni del Brasile”, “avrei voluto bussare a ogni porta, dire buongiorno, chiedere un bicchiere d’acqua fresca, prendere un ‘cafezinho, parlare come amici di casa, ascoltare il cuore di ciascuno, dei genitori, dei figli, dei nonni.. ma il Brasile è così grande”.
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