Scene che di solito si vedono solo in qualche cittadina rurali del Nordamerica e che invece per gli abitanti di Fara Gera d’Adda, nel Bergamasco, sono episodi di vita quotidiana. La cittadina è invasa dai procioni che sfrecciano nelle strade e causano danni. Sparisce il segnale tv? Sono stati i procioni. Il tubo dell’acqua comincia a perdere? Ancora i procioni. Si sentono degli strani rumori nel sottotetto, le galline nel pollaio vengono sgozzate? Sempre colpa dei procioni.
Assediano il paese suddivisi in tre colonie sparse tra la diga di Sant’Anna a nord e la zona della Lanca a sud. «È un problema che ormai ci trasciniamo da qualche anno – commenta il sindaco Valerio Piazzalunga -. Ogni tanto ci sono cittadini che li segnalano. E gli operatori della piattaforma ecologica raccontano che se li ritrovano nei cassoni della spazzatura a mangiare gli avanzi, e devono metterli in fuga prima di poter scaricare nuovi rifiuti. Noi non possiamo intervenire, perché si tratta di animali classificati come pericolosi, e quindi serve l’intervento di personale specializzato. Ora temiamo che possano anche diffondersi nella zona tra l’Adda, il canale e l’ex Linificio, ormai dismesso».
Ma chi sono i procioni?
Il suo nome scientifico è Procyon lotor, viste le abitudini notturne nel classificarlo si scelse il nome della stella Procione, ma è chiamato anche «orsetto lavatore» per l’abitudine di immergere nell’acqua o sfregare nell’erba il cibo prima di mangiarlo.
Come si sono diffusi?
Il procione si riproduce come un forsennato: anche due volte l’anno e fino a cinque cuccioli per volta.
Il problemi ci sono e gli esperti del WWF spiegano: «Il problema dei procioni così come di altre specie alloctone presenti sul territorio bergamasco è il risultato di una carenza da parte degli enti preposti alla gestione di questi animali. In passato questa specie era addirittura commerciata ed era stata oggetto di ripetute segnalazioni affinché si interrompesse il disequilibrio ecologico che questi animali stavano provocando. Così come altri animali, ad esempio la tartaruga d’acqua dalle orecchie rosse che sta distruggendo la fauna ittica dei corsi d’acqua ed è in competizione con la tartaruga palustre europea che è autoctona».