
Giorgio Napolitano lancia l’esca e il premier Letta abbocca e restituisce l’amo? Sicuramente il duetto a Monza del Presidente della Repubblica e del Capo del Consiglio faranno parlare a lungo nei prossimi giorni.
L’expo 2015 a Milano è “un’occasione straordinaria per un nuovo sviluppo dell’Italia per il superamento della crisi che stiamo vivendo” che sta “mettendo a dura prova l’economia e la società” così Napolitano che poi ha aggiunto: “Siamo un Paese che ha fiducia in se stesso, che deve averne anche più di quanta ne dimostri, percorso com’è ancora da nervosismi destabilizzanti e da tendenze al pessimismo”
Attraverso “l’impegno” per realizzare l’Expo a Milano bisogna riuscire ad uscire “dalle diatribe domestiche” dimostrando che l’Italia non intende “ripiegarsi su se stessa”. Secondo il Presidente della Repubblica sfide come questa dimostrano come, “nonostante le tensioni e i fattori di instabilità” che ci sono, le forze politiche sanno dimostrare “una feconda coesione sociale e istituzionale” sulle “esigenze vitali” del Paese. Queste sono state le parole di Giorgio Napolitano che poi sono state riprese da Enrico Letta che ha affermato:
“Expo 2015 sarà fondamentale, leghiamo ad Expo l’obiettivo della ripresa economica del nostro Paese” e questo “vuol dire impegnarsi tutti. L’Expo sarà di tutti o non sarà. Per questo garantisco l’impegno totale del governo”, ha aggiunto. “L’Italia deve uscire dalla cappa di sottovalutazione e autolesionismo e l’Expo sarà l’occasione per uscirne perché è una cappa che stona con la nostra storia e le nostre capacità”.
Come si può legare la ripresa di un paese ad un evento? Per quanto l’Expo rappresenti un’opportunità sicuramente il suo indotto sarà molto importante per la Lombardia e per il nord Italia, ma sicuramente non si può pensare che sia la bacchetta magica con la quale riattivare l’intera economia italiana. Davvero il futuro italiano è legato all’Expo?
Qualche giorno fa però Beppe Grillo aveva condannato l’Expo scrivendo su Twitter che “Una delle ‘emergenze’ finanziate con l’aumento dei bolli, è l’Expo 2015 di Milano” e aveva aggiunto “sono entrati in vigore i rincari del 10%” di quelle che definisce “marche da Expo”.
Sull’Expo si sono pronunciati anche i parenti del giovane che oggi si è tolto la vita. Un 26enne muratore disoccupato che ha deciso di farla finita. Sicuramente le parole dei parenti sono frutto della rabbia e della disperazione del momento, ma in un momento così delicato per la popolazione italiana bisogna prestare ascolto proprio alle voci che si sollevano da chi quotidianamente vive sulla propria pelle il dramma della disoccupazione.
“È una vergogna, questo ragazzo aveva sempre lavorato, era abituato ad avere responsabilità e a mantenersi – dice con rabbia Giuseppe Neletti, lo zio, – adesso si lamentava con la sorella che non aveva più nemmeno i soldi per comparsi le sigarette. Questo Stato è incapace”.
“Ma quale Expo – gli fa eco un altro parente – tanti milioni di euro spesi e qui non si lavora, le aziende che prendono i subappalti sono tutte dello stesso giro e gli operai vengono dal sud o da fuori, pagati in nero. Quali controlli? E cosa deve fare un ragazzo che cerca un lavoro onesto?”.
Pagheremo o pagherà l’Expo?
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