Anche Giorgio Napolitano era intervenuto sul caso del detenuto a Poggioreale Vincenzo Di Sarno che ha chiesto l’eutanasia. Rosa Labonia, magistrato di sorveglianza di Napoli, ha rigettato la richiesta di differimento pena presentata dai suoi difensori e ha disposto il ricovero in ospedale. Nel suo decreto, il giudice ha rilevato che “non vi sono i presupposti per l’adozione di un provvedimento d’urgenza” dal momento che il soggetto non appare in immediato pericolo di vita e, “Nonostante le continue sollecitazioni mediche, sta rifiutando la terapia medica infusiva e nutrizione con brick”. La madre di Di Sarno, tuttavia, non accetta quanto detto sul figlio: “Mio figlio non è in pericolo di vita? È allo stremo, come fanno i magistrati a non capirlo?” E aggiunge: “Rifiuta la terapia perchè non ce la fa più. Pesava 115 kg ed ora 53, sta bene secondo voi?” Eugenio Sarno, segretario della Uilpa Penitenziari, sindacato della polizia penitenziaria, ha detto: “c’è evidentemente da apprezzare lo scrupolo con cui l’ufficio di sorveglianza ha valutato la pratica. Inoltre, trova conferma anche la puntualità della pratica per la parte che compete al Dap”, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. E ha proseguito: “Questa vicenda deve essere da monito, perchè alcune cause prima di essere sposate devono essere valutate fino in fondo. Da quanto ci risulta, infatti, il detenuto non sarebbe in condizioni così gravi come si è voluto fare emergere e rifiuta le terapie, e questo probabilmente ha determinato il rigetto della richiesta di sospensione della pena”.
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Vincenzo Di Sarno in ospedale: rifiuta le cure
Pubblicato da tdy22 in gennaio 16, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/16/vincenzo-di-sarno-in-ospedale-rifiuta-le-cure/
L’appello shock del carcerato: “datemi la pena di morte”
A dicembre, la madre di un detenuto 34enne, Vincenzo di Sarno, chiedeva la grazia per il figlio. Ora lo stesso recluso, malato di tumore, chiede di morire. Di Sarno, che pesava 115 kg al momento dell’ingresso in prigione e attualmente ne pesa 54, già nell’ottobre scorso aveva scritto una lettera a Giorgio Napolitano, con la richiesta di ottenere la grazia per poter andare in una clinica in Svizzera. Il caso, insieme a quello di Angelo Rosciano, detenuto diabetico e con gravi problemi di salute, con un arto amputato, sulla sedia a rotelle e semicieco, è al centro della lotta dei Radicali in Campania.Donato Salzano, segretario Radicali di Salerno, ha spiegato: “Soltanto dopo la nostra mobilitazione Vincenzo Di Sarno è stato trasferito dal padiglione Avellino al centro clinico del padiglione San Paolo di Poggioreale ha scritto una lettera al presidente Napolitano, in cui spiegava che non riusciva a vivere più, era in fin di vita, con una malattia terminale, e sopravviveva in condizioni che definire umane sarebbe un eufemismo. Da Napolitano non c’è stata nessuna risposta e oggi quella richiesta è stata reiterata”. Nell’appello lanciato dalla madre, Maria Cacace, si legge: “Illustrissimo signor Presidente, faccio appello a lei perchè oramai sono allo stremo delle forze, sia fisiche che mentali e che, se potessi, sceglierei la pena di morte: intramuscolo/endovena, oppure essere inviato in qualche clinica svizzera ad effettuare l’eutanasia. Egregio Signor Presidente: mi indichi lei quale di queste due strade debbo intraprendere. Nell’attesa di un benevolo accoglimento, le porgo i miei più doverosi ossequi”. Il 28 ottobre scorso, Di Sarno aveva paragonato la situazione in cui si trova “un inferno”, spiegando che “sopravvivere così come fossimo bestie (loro godono di più attenzioni) in una struttura piena zeppa di barriere architettoniche e, durante la giornata, a causa di forti dolori retro-nucali devo obbligatoriamente indossare un fastidioso collare cervicale rigido, anche per mancanza di cure adeguate alla grave patologia da me indicatole”. “Adesso le chiedo: può un essere vivente campare in questo modo?! – prosegue – Dato che la malattia è neurodegenerativa e che nel giro di un anno o poco più ho perso circa 60 chili, perchè tanta malvagità e disprezzo verso di me? E questo tipo di popolazione sempre più numerosa?! Ma anche da parte del carcere di Poggioreale nei confronti di una persona con estrema fragilità psicologica, ma anche perchè per loro, oggi come ieri e domani, è sempre uguale! Bah, comunque so solo che la testa mi scoppia, la depressione è all’ordine del giorno e che neppure più gli occhi per piangere mi sono rimasti, in questo orribile e dolente carcere”. La garante dei detenuti della Campania, Adriana Tocco, racconta: “Ci siamo mossi moltissimo per Vincenzo Di Sarno, già durante il processo d’appello chiedemmo al magistrato del giudizio una misura alternativa al carcere, ma lui non ne volle sapere. Di Sarno era già malato. Il presidente della Repubblica lo incontrò a settembre scorso durante la visita al carcere e gli disse faremo qualcosa per te. In quell’occasione fu una suora a spiegare il caso al capo dello Stato. Dopo un mese Di Sarno inviò al presidente una richiesta di grazia”. E aggiunge: “Il presidente della Repubblica ha fatto partire la richiesta di istruttoria al ministero della Giustizia, di questo ho avuto notizia, ma fino a Natale al Quirinale non era ancora arrivata l’istruttoria. Ora non ci resta che chiedere la sospensione della pena al magistrato di sorveglianza. Purtroppo queste procedure non sono brevi”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/14/lappello-shock-del-carcerato-datemi-la-pena-di-morte/
L’appello della madre di un detenuto malato di tumore
Arriva l’appello di Maria Cacace, madre di un detenuto in attesa di giudizio con l’accusa di omicidio. Il figlio, Enzo di Sarno, che è detenuto dal 2009, è affetto da un tumore spinale. “Chiedo a chi ne ha il potere di avere un po’ di misericordia per mio figlio che è gravemente malato e detenuto nel carcere di Poggioreale dove non può essere curato adeguatamente”. Di Sarno necessiterebbe di “una quotidiana terapia in acqua che – come dichiarato dalla madre – il carcere non può garantire”.La famiglia ha scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per chiedere “un intervento compassionevole”. L’appello della madre di Di Sarno cade a poche ore dalla terza marcia di Natale indetta dai Radicali, per il 25 dicembre e in programma a Roma, con cui il movimento di Marco Pannella intende tornare a chiedere al Parlamento un provvedimento di amnistia e indulto. Donato Salzano, segretario dei Radicali di Salerno ha affermato: “Chiediamo al Parlamento di dare seguito al messaggio alle Camere dello scorso ottobre del Presidente Napolitano in materia di amnistia”. Un provvedimento che, secondo Salzano, è “un atto di prepotente urgenza” in virtù delle condizioni “disumane” delle carceri italiane contro cui si è pronunciata anche la Corte di Giustizia europea. Ancora, Salzano ha spiegato: “L’amnistia e l’indulto non possono essere ritenuti atti criminogeni perchè previsti dalla nostra Costituzione”. Dai Radicali sono state portate all’attenzione anche le condizioni di un altro detenuto di Poggioreale, Angelo Rosciano che – come spiegato – si trova nel padiglione San Paolo adibito a reparto clinico perchè – secondo quanto riferito – ha una menomazione fisica, è diabetico, cardiopatico e non vede a un occhio. Rosciano è stato condannato per ricettazione. “I familiari di Rosciano – ha detto l’esponente dei Radicali – si sono già rivolti al presidente Napolitano e al ministro Cancellieri che – ha aggiunto Salzano – è un ministro attento a tutte le segnalazioni”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 23, 2013
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