“Mi piace pensare alla musica…

musica-tuttacronaca… come a una scienza delle emozioni”

-George Gershwin- (da The Composer in the Machine Age)

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100 anni di risate tristi, Charlot e il mito inossidabile

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Basta vedere la bombetta o il bastoncino per immergersi in quell’inimitabile atmosfera che Charlie Chaplin seppe regalare al mondo e che a distanza di 100 anni ancora le sue storie rispecchiano sentimenti ed emozioni inossidabili. Nessun cellulare, nessun computer eppure l’attualità di quello sguardo da uomo qualunque ancora oggi riesce a tenerci incollati allo schermo, a vivere insieme al protagonista le sue vicissitudini tragi-comiche.

“Quel modo di vestire mi aiuta a esprimere la mia concezione dell’uomo medio, dell’uomo comune, la concezione di quasi tutti gli uomini, di me stesso. La bombetta troppo piccola rappresenta lo sforzo accanito per poter apparire dignitoso. I baffi esprimono vanità. La giacca abbottonata stretta, il bastoncino e tutto il comportamento del vagabondo rivelano il desiderio di assumere un’aria galante, ardita, disinvolta. Egli cerca di affrontare coraggiosamente il mondo, di andare avanti a forza di bluff: e di questo è consapevole. Ne è così consapevole che riesce a ridere di se stesso e anche a commiserarsi un po’”, così Chaplin raccontava Charlot.

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il 7 febbraio Charlot compirà 100 anni dalla sua apparizione (almeno da quella ufficiale che avviene con l’apparizione nel suo secondo cortometraggio  intitolato “Kid Auto Races at Venice”, che segue “Per guadagnarsi la vita”, di appena cinque giorni precedente, dove aveva impersonato un giornalista) e quell’uomo qualsiasi, diventato icona, torna a raccontarci quella dignità ironica e quella semplicità che lo ha reso celebre. Nessuna parola, perché Charlot non ne ha bisogno, la sua comunicazione avviene con la mimica e per questo è ancora più universale… Laddove gli altri si fermano e hanno bisogno di effetti speciali, di traduzioni, di colori… lui trapassa lo schermo in quel silenzioso bianco e nero che ancora oggi è emozione pura.

Auguri Charlot!

Arriva la prima mappa delle emozioni!

mappa-emozioni-tuttacronacaUno studio condotto dallo psicologo Lauri Nummenmaa, della Aalto Univesity, in Finlandia, è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Si tratta del risultato del lavoro di una squadra di scienziati che ha chiesto a 700 volontari quali parti del corpo sentissero coinvolte durante un’emozione. Sono così riusciti a ricavare la prima mappa corporea dei sentimenti: i colori caldi indicano le aree fisiche stimolate, mentre i colori freddi indicano quelle disattivate. Gli intervistati hanno riferito che la felicità e l’amore scatenano attività ovunque, mentre pericolo e paura innescano forti sensazioni nella zona del torace. “Questo è il primo studio del genere”, ha dichiarato Nummenmaa. ”Abbiamo raccolto sensazioni nette e ci siamo concentrati sulla forza statistica dei risultati”

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Quando la street art… si tinge d’amore!

alex-senna-tuttacronacaParla d’amore, amicizia ed emozioni la street art del brasiliano Alex Senna, che porta i suoi cuori in giro per i muri del mondo. Coppie che si baciano, abbracciano, tengono per mano, momenti tra amici o di relax. Questi sono i temi preferiti dell’artista che ha realizzato nuove e romantiche illustrazioni a Miami in occasione dell’Art Basel 2013.

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“Voglio morire correndo”: Joy Johnson ha realizzato l’ultimo sogno

joy-johnson-tuttacronacaAl Wall Street Journal, l’86enne Joy Johnson, aveva confidato: “Voglio morire correndo. Questa è la mia meta”. Ed è riuscita a raggiungerla, così come ha superato il traguardo della maratona di New York. Perchè la donna, che era diventata il simbolo della gara, si è spenta nel sonno, dopo neanche ventiquattr’ore dalla sua ultima corsa. Durante l’evento, Joy Johnson era caduta al 36° km, sbattendo la testa, ma ai medici che l’hanno soccorsa ha detto che non aveva intenzione di ascoltare i loro consigli. Ha così intrapreso gli ultimi 6 chilometri che la separavano dal traguardo, completando l’intero percorso in 7 ore, 57 minuti e 41 secondi. La figlia, Diana Boydson, ha affermato: ”Almeno stava correndo, è così che voleva andarsene”. Per la donna, si trattava della 25esima corsa della Grande Mela a cui aveva preso parte.

Prima e dopo: Pamela Anderson e la maratona di New York

pamela-anderson-tuttacronacaDomenica si è svolta la Maratona di New York e tra le migliaia di partecipanti c’era anche la star di Baywatch Pamela Anderson. A 46 anni, stando a quanto riporta il New York Post, l’attrice ha percorso 26 km in 5 ore e 41 minuti dimostrando che, anche se gli anni delle corse in spiaggia per salvare i bagnanti sono ormai alle spalle, continua a mantenersi in forma. Dopo la corsa, la Anderson ha ringraziato in Twitter il fratello per averle dato supporto correndo con lei. Ma qualche ora dopo ecco che appare in un nuovo scatto: a letto e con borse di ghiaccio sparse sul corpo. Grazie alla maratona, sono stati raccolti 75mila dollari da donare in beneficenza e l’attrice ha commentato: “L’ho fatto per una buona causa e spero di aver ispirato altre persone a partecipare a iniziative simili” aggiungendo: “E’ un bel modo di vedere New York”. Sempre la Anderson ha spiegato che, l’avervi preso parte, è stata una delle cose “più pazze” che abbia mai fatto.

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#ArtForFreedom: il viaggio di Madonna verso la libertà

#artforfreedom-tuttacronaca#ArtForFreedom è il progetto in cui Madonna è completamente coinvolta dal più di un mese, ossia dal 25 settembre, il giorno della prima mondiale del suo corto da 17 minuti Secret Project Revolution. Il video, in bianco e nero e diretto dall’artista in collaborazione con il fotografo Steven Klein, tratta i temi dell’intolleranza, della violenza e dell’apatia.

Il primo vincitore dell’iniziativa Art For Freedom è il messicano Lesmack Meza Parente, premiato per la sua personale idea di libertà, ossia il tema, assieme a quello dello giustizia sociale, sul quale si sta concentrando la star, testimonial e ideatrice di questo progetto globale che incoraggia artisti, poeti, fotografi, film makers di tutto il mondo a condividere il proprio concetto di libertà su tutti i social network disponibili sul web. Alla presentazione del film, Miss Ciccone ha spiegato: “Il mio obiettivo è quello di mostrare come attraverso l’espressione artistica, si possa produrre il cambiamento nel mondo”. E ancora: “Spero che il mio film e Art For Freedom possano dare l’opportunità alle persone di esprimersi liberamente denunciando attraverso lo slancio creativo l’oppressione, l’intolleranza, la diversità, la compiacenza che affliggono un mondo da questo punto di vista non globalizzato”. Nel sito #ArtForFreedom, la domanda che viene posta è: “Cosa vuol dire per te libertà?”. Per rispondere, basta caricare le proprie opere originali e taggarle con l’apposito hastagh. A dare il significato più bello alla parola, secondo Madonna, in questo primo mese è statoa appunto il giovane messicano che ha ideato il video “El Gran Dictator”.

Lesmack Meza Parente ha scelto il discorso di chiusura de “Il grande dittatore” di Chaplin intervallando il filmato originale con fotografie contemporanee che attualizzano l’appello pronunciato dall’attore. Al vincitore andranno 10 mila dollari che saranno devoluti a un’organizzazione no-profit a sua scelta. E il viaggio verso la libertà continua…

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L’uomo con la croce: istantanee dalla maratona di New York

croce-maratona-tuttacronacaAveva già preso parte alla maratona di Tokyo del 2012 e ora è riapparso, con la sua croce di cartone sulle spalle. Ieri a New York c’era anche Makoto Takeuchi, nelle vesti di un seminudo Gesù a sfidare il freddo della Grande Mela assieme ad altre migliaia di atleti. A piedi scalzi, il giapponese ha percorso 16 dei 42 km previsti in 1h 49′ 25″ prima di ritirarsi. Abbastanza per catturare occhi e flash degli spettatori.

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Podio per Carolina Kostner: si aggiudica il terzo posto a Pechino

carolina-kostner-tuttacronaca21° podio consecutivo per Carolina Kostner oggi al Grand Prix 2013/2014 di pattinaggio sul ghiaccio. L’azzurra, unica italiana in gara a Pechino, si è classificata terza con 173.40 punti. Seconda la russa Adelina Sotnikova con un punteggio di 174.70 mentre la medaglia d’oro è andata all’altra russa, Anna Pogorilaya, che con 178.62 è balza dal terzo al primo posto al suo debutto nel circuito senior. Il prossimo appuntamento, il quarto, con il Grand Prix è in calendario dall’8 al 10 novembre a Tokio. In gara per l’Italia Valentina Marchei nell’individuale femminile e Anna Cappellini/Luca Lanotte fra le coppie di Danza. Per rivedere Carolina bisognerà attendere la sesta tappa, che si disputerà dal 22 al 24 novembre.

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La blindatissima maratona di New York 2013

maratona-newyork-tuttacronacaE’ stata un’edizione blindata quella della Maratona di New York 2013, con negli occhi ancora l’attentato che ha avuto luogo a Boston lo scorso 15 aprile. A trionfare nella Grande Mela, però, oggi è lo sport, con gli atleti che hanno solcato 42 km attraversando cinque distretti della città. Circa 50mila corridori, tra professionisti e amatori, non si sono lasciati intimorire e la preoccupazione ha presto ceduto il passo all’agonismo. Del resto a vegliare su di loro c’erano i poliziotti a presidiare tutti i cinque quartieri di New York, circa 6 mila telecamere di sorveglianza, cani antiesplosivo, elicotteri e sommozzatori per cercare di garantire l’incolumità generale.

Il primo a raggiungere il traguardo, in solitaria in 2h.08’23”, Geoffrey Mutai, primo nella storia a vincere nello stesso anno (2011) le maratona di Boston e New York. Seconda posizione per l’etiope Tsegay Kebede in 2h.09’15”. L’azzurro Daniele Meucci, medaglia d’argento europeo nei 10.000 metri nel 2012, ha chiuso in 2h.12′.04”. Per quel che riguarda la classifica femminile, ha trionfato Priscah Jeptoo, che succede nell’albo d’oro all’etiope Dabo, con il tempo di 2h.25′.07”. Seconda Buzunesh Deba e terzo posto per la lettone Jelena Prokopcuka che ha preceduto la francese Christelle Dauney e l’azzurra Valeria Straneo, giunta quinta in 2 ore, 28 minuti e 30 secondi.

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Maratona di New York: la nuova sfida di Alex Zanardi

maratona-new-york-tuttacronacaSi corre domani lungo le strade della Grande Mela. New York si prepara e se un anno fa l’uragano Sandy aveva provato a cancellarla, non riuscendo a spezzare gli animi di coloro che hanno comunque scelto di correrla a Central Park, non si può non pensare a quanto successo l’anno scorso a Boston, dove tre persone persero la vita e con decine di spettatori che ancora portano su di sè quei segni indelebili.

Ray Kelly, capo del New York Police Department, ha rassicurato le migliaia di maratoneti che giungeranno in città da tutto il mondo al riguardo: “Non c’è alcuna minaccia specifica contro”, ha speigato.

Assieme all’amministrazione Bloomberg, il dipartimento di Polizia di New York ha messo a punto un piano che ha lo scopo di garantire la massima sicurezza ai presenti e che prevede l’utilizzo di telecamere mobili, l’impiego di cani specializzati nell’individuare esplosivi e l’eventuale presenza di attentatori suicidi e controlli a tappeto su zaini, borse e borsoni.

Tra i molti italiani che sbarcheranno negli Usa, ci sarà anche Alex Zanardi, pronto ad affrontare la sfida correndo su una carrozzina olimpica. L’eroe paralimpico di Londra 2012, che scoprì l’handbike ed esordì nel 2007 sui 42,195 chilometri dell’evento newyorkese, ora è pronto a cimentarsi nella nuova prova. “E’ una disciplina dell’atletica paralimpica con una lunga tradizione, ma io la scopro in questa occasione. Che Dio me la mandi buona!”, ride l’ex pilota di Formula uno, da 12 anni senza gambe. La carrozzina, oltre ad essere meno veloce dell’handbike, richiede una fatica maggiore ma Alex, è risaputo, non si lascia scoraggiare quando si tratta di combattere. “Dalla mia prima maratona a New York sono cambiate tante cose, sono riuscito addirittura a diventare campione paralimpico, sia nella gara a cronometro sia in quella in linea e a ripetermi, questa stagione, con il campionato del mondo”. Ha spiegato lui stesso, per poi però sottolineare l’importanza di questa nuova corsa: “E’ una cosa bellissima, ma francamente perdi un pò il sapore del debutto, la notte insonne prima delle gare”. Quella che lo attende, come lui stesso prevede, sarà esattamente una notte in bianco: “Certamente sarò molto nervoso alla vigilia. Sarà difficile chiudere occhio la notte perché, quando affronti un percorso sportivo con grande passione, ci tieni tantissimo ed è lo stesso desiderio di far bene che ti mette un pò di ansia. Ma vediamo…”

 

“Considerate ogni ora come un’unità di vita a sè stante, …

essenzadellavita-tuttacronaca… in ogni momento noi possiamo estrarre le sostanze più sottili che possiamo chiamare ‘l’essenza della vita’. I momenti che costituiscono il tempo sono delle sostanze. Per estrarre dalla vita ciò che vi è in essa di più prezioso dovete essere capaci di fare un’operazione sulle vostre emozioni”.

-Georges Gurdjieff-

I colori, come i lineamenti…

emozioni-tuttacronaca…seguono i cambiamenti delle emozioni.

– Pablo Picasso –

Scrivo la canzoni pensando a emozioni molto comuni.

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Sono così universali che una folla di diecimila persone le può cantare per diecimila motivi diversi.

– Dave Grohl –

Le orecchie svelano le nostre emozioni!

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Arriva il neuro abbigliamento e ogni nostra emozione sarà visibile anche agli altri. Quindi non dovremo più preoccuparci delle nostre timidezze e sei nostri dubbi, le orecchie portatili esprimeranno per noi le sensazioni che stiamo provando in quel momento. Ci sono voluti circa 60 anni di ricerca medica ma finalmente il neuro-gadget ora è disponibile e costa 70 dollari. . La stessa tecnologia utilizzata negli ospedali per l’elettroencefalogramma è stata applicata a uno strumento che permette di percepire gli impulsi elettrici e le onde prodotte dal cervello.Il sensore è collegato a due orecchie da gatto che si muovono secondo le nostre emozioni. Nulla sarà più possibile celare.

Il sofisticato giocattolo per adulti e adolescenti spopola in California. Necomini, questo il nome della divertente diavoleria, funziona con delle batterie portatili capaci di dar “vita” alle “orecchie parlanti”. Se saremo attenti o eccitati le orecchie saranno su, mentre si abbasseranno nei nostri momenti di relax o di noia, ondeggeranno invece quando ci si “zona”, cioè quando avremo raggiunto il nostro benessere.

  

Il respiro… l’anima delle nostre emozioni!

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Respirare è un atto automatico e spesso lo compiamo automaticamente. Non diamo nessun peso all’aria!

Eppure il respiro è proprio l’anima delle nostre emozioni… Può essere corto e rapido o lento e profondo, può essere affannoso, può essere un sospiro di sollievo… Il nostro respiro segue i nostri stati emozionali e mentali e li può anche influenzare. Così, secondo alcuni studiosi, è necessario imparare a controllare la respirazione, così da non venir sorpresi dalle emozioni.

Ma se sicuramente è salutare… magari a volte è più vitale lasciare che il respiro lasci trapelare la nostra emozione!

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